Suonare in gruppo pop. Quante mani?

MicTastiera 10-10-20 11.50
@ JoelFan
Se suono "I wish" di Stevie oppure "Via" di Baglioni con il piano elettrico faccio il giro di basso (in I Wish) e le ottave (in Via) o non le faccio (oltre agli accordi con la mano destra)?
Tipicamente il suono di piano elettrico è un poco ingombrante in basso, cioè si sovrappone in termini di frequenze al basso elettrico.
Bella discussione.
In generale dipende anche dalla formazione, per me i conflitti sono più con le chitarre (quando suoniamo 1 tasta + 2 chitarre), col basso di solito non ci pestiamo i piedi. Un minimo appoggio con la mano sinistra lo trovo comunque sempre utile per non perdere tempo e "groove".

Per "I Wish" (mai suonato in gruppo), ad istinto non doppierei in maniera continuativa il basso col piano se non in pochi punti (intro più magari qualche punto dove la canzone cresce).
Proverei magari che effetto fa doppiare solo qualche nota ad inizio o fine della frase.
Oppure ci vedrei bene un assolo di basso a questo punto con la tastiera che fa la linea portante di basso pestando quanto si deve.

Comunque è un pezzone, anche senza doppiare linea di basso, per il piano elettrico hai da divertirti.
zaphod 10-10-20 12.36
io parlo da "esterno"... nel senso che al momento non suono in gruppo pop.
E' un bel quesito, tutt'altro che banale.
Mi è capitato di registrare per artisti pop (anche farci dei live), e prima di calarmi nella parte ho dovuto innanzitutto dimenticare temporaneamente il jazz... se ti scappa una b9 ti guardano tutti male emo
Il fatto che certe sonorità (intese come note suonate) jazz cozzino generalmente con il pop mi aiuta già a sfoltire: non mettendo giù #11, 13, #9, ecc., alla fine uso pochissime dita emo
Ora, il numero di mani: dipende dalla parte che si sta suonando, come sempre!
Un pad può essere suonato a due mani, così come anche un pianoforte, certo; la regola che mi do è rimanere nelle ottave centrali per non sporcare le frequenze basse e non interferire con eventuali solisti o cantanti.
L'organo è già diverso: è grosso, ingombrante (come suono, dico), quindi mi limito ad una mano, in genere, usando la sinistra per drawbars e tricks vari.
Tutto questo, fermo restando il rispetto del brano e dei musicisti, l'ascolto reciproco e l'interplay: se diventa una lotta a coltello per emergere, allora il discorso cambia e la qualità sarà inversamente proporzionale al volume e al comportamento tenuto. In genere da queste situazioni mi tengo ben lontano!
Ulell 10-10-20 12.58
Questo problema è emerso solo durante i live o anche durante le prove?

Nel mio vecchio e unico gruppo eravamo due tastieristi, ma in alcuni momenti specifici alzavamo entrambi le mani per evitare di fare troppo bordello musicale.
Tuttavia ti consiglio, nella mia poca esperienza, di usare la sinistra sopratutto per fare programmazione, cambi suono ecc, tranne nelle parti pianistiche o dove il suono di pad
deve riempire anche le parti basse. O se proprio vuoi usare la sinistra, tieniti sempre nella parte centrale della tastiera e usa solo una nota, magari la fondamentale, dell'accordo.
MiLord 10-10-20 13.18
Facile dare sempre la colpa ai tastieristi emo
Siamo sicuri che a volte troppo invadenti non siano proprio chitarristi e bassisti?
Qui c'è la traccia originale di I wish dove hanno silenziato un po' il basso. Il rhodes è presente anche con la mano sinistra anche se non sempre forse (mi sembra ci siano sovraincisioni). Prova a dire a lui di suonare meno o almeno le note giuste.
Oppure, trucco che faccio spesso, metti in split le parti che suoni con la mano destra e sinistra, anche se si stratta dello stesso rhodes per esempio, e metti la zona per la mano sinistra a un volume minore, anche alla metà se serve. Forse così risolvi in molti casi
Osuna1 10-10-20 13.43
Uno dei 3D più interessanti degli ultimi tempi! Leggo con estremo interesse gli interventi di tutti. Io, nel mio piccolo, per la parte dei brani pop che suono con uno dei dei due gruppi che ho, cerco di mettermi al servizio dell’insieme, anche perché abbiamo un bassista molto talentuoso. Proprio per questo motivo, al basso tengo solo il minimo indispensabile per seguire il giro di accordi. Come altri, sono dell’opinione che siano più importanti le parti di silenzio rispetto alle parti suonate.
anonimo 10-10-20 18.10
@ MiLord
Facile dare sempre la colpa ai tastieristi emo
Siamo sicuri che a volte troppo invadenti non siano proprio chitarristi e bassisti?
Qui c'è la traccia originale di I wish dove hanno silenziato un po' il basso. Il rhodes è presente anche con la mano sinistra anche se non sempre forse (mi sembra ci siano sovraincisioni). Prova a dire a lui di suonare meno o almeno le note giuste.
Oppure, trucco che faccio spesso, metti in split le parti che suoni con la mano destra e sinistra, anche se si stratta dello stesso rhodes per esempio, e metti la zona per la mano sinistra a un volume minore, anche alla metà se serve. Forse così risolvi in molti casi
approfitto da profano: in questo brano la chitarra non è un po troppo in primo piano rispetto al basso e alla tastiera che quasi non si sentono?
tsuki 10-10-20 18.52
Il concetto basilare è "non invadere le frequenze usate da altri strumenti" se no o scompaiono le tastiere nel mix,o scompaiono gli strumenti.Inutile suonare meravigliose linee di basso con la sinistra se hai gia' un buon bassista che ci sa' fare,e cosi' via.Poi dipende dalla struttura armonica del brano,ci sono anche parti dove le simulaziioni orchestrali il pianoforte etc tacciono.Un buon esempio è osservare un'orchestra jazz.In certi brani i brass stanno sulle gambe dei musicisti,all'improvviso eseguono un paio di note in polifonia,poi tacciono,poi un riff di 4 battute,poi stop,mica suonano sempre.Certo è che se fai un brano dove fai parti pianistiche,di archi,di fiati e di sinth,è facile che devi suonare MOLTO.
MiLord 10-10-20 23.42
tsuki ha scritto:
Il concetto basilare è "non invadere le frequenze usate da altri strumenti" se no o scompaiono le tastiere nel mix,o scompaiono gli strumenti.Inutile suonare meravigliose linee di basso con la sinistra se hai gia' un buon bassista che ci sa' fare

Perfettamente d'accordo emo

Però come nel caso di i wish di stevie wonder, dove le tastiere ci sono, se il tastierista esegue le parti giuste ai volumi giusti, il problema deve essere rivolto al bassista che probabilmente suona troppo, troppe note non scritte o a volume troppo alto.
Per questo dicevo che è forse una cosa comune dare la colpa al tastierista emo Ma non è sempre così.
Anche gli altri sono tenuti a suonare le parti corrette a volumi bilanciati. Spesso chitarristi e bassisti si sentono liberi di "interpretare" il brano, mentre il tastierista invece è tenuto a eseguire le parti e i suoni più vicini possibili all'originale. E di solito il tastierista, non me ne vogliano gli altri strumentisti emo, statisticamente parlando, si attiene maggiormente a questa regola fondamentale.
Se si suona così il caos è garantito.

Diverso invece il discorso di brani propri o improvvisazioni dove ognuno è più libero e sta a noi effettivamente non invadere le frequenze altrui.

mark_c ha scritto:
da profano: in questo brano la chitarra non è un po troppo in primo piano

Appunto come dicevo prima.
Non è questione di essere profani, qui per sentire la tastiera devi prestare davvero molta attenzione tranne in alcuni brevi momenti.
Rispetto l'originale si sente subito che la chitarra suona a volume troppo alto troppo note non scritte.
Non conosco quella canzone, o meglio l'ho sentita più volte ma mai troppo ascoltata a fondo, e magari ci sono versioni live dove il suono è proprio così anche se mi sembra strano.
Ma se ci si attiene alla versione da studio, qui il chitarrista si prende libertà non scritte che oscurano gli altri. Per carità sono fatte anche con gusto e mi piacciono, ma dovrebbero essere più equilibrate.
Inoltre il tastierista dovrebbe essere in grado di riempire il suono, perchè se non è in grado ecco che la chitarra o il basso sono costretti a farlo loro.

Comunque sono andato a cercare alcuni concerti, e anche nella versione live, dove la chitarra è effettivamente più presente, le tastiere si sentono molto di più. Ma è anche merito del tastierista in grado di emergere con parti e soprattutto suoni adeguati.
Parlo in linea generale, non per forza al video della cover postata.
JoelFan 11-10-20 09.00
Il peccato originale, per così dire (almeno per quello che mi riguarda) è che arrivando da studi di piano, sono abituato a complementarmi da solo. Probabilmente devo imparare a fare meno, almeno in un gruppo pop/rock. Senza la sinistra ci può stare, forse è questione di abitudine, ma la sinistra è il mio metronomo, ho paura di perdere il tempo.

Il discorso volumi meriterebbe un'altra discussione, anche se se ne è già parlato assai. Come suggerito da Milord, posso anche abbassare i volumi, ma poi chi si sente più? Non ho monitoraggio in cuffia, quindi è difficile per me sentirmi, e se non mi sento, oltre a sbagliare, perdo anche il gusto di suonare.
Bassoforte 11-10-20 09.49
Parlando da ormai ex-bassista dove ho fatto di più come componente di gruppi, quello che posso dire è che il problema dell'invasione di frequenza ricorre per motivi di suono più che di scelta tecnico/stilistica. Per spiegare meglio, uno dei dilemmi nella scelta del basso da portare in sala o in live consiste nel trovare quello che come suono e caratteristiche, usando una frase stra-abusata, "buca". Tradotto nella pratica, indipendentemente da quello che fanno gli altri strumenti, se hai un basso che non buca come spesso vengono accusati gli Ibanez, alcuni Yamaha, Sire, ti trovi che per farti sentire devi alzare il volume ai limiti dell'essere molesto, quando poi ti dicono "..sei alto bro.." abbassi il master di un quarto e ...sparisci ..puff..
Notoriamente il Jazz bass Fender esce, buca, si sente etc, quasi sempre in quale che sia la combinazione dei due pick-up come anche lo Stingray.
Il buon bassista (esperto) è consapevole di queste dinamiche in sala cerca il suono migliore, rispetto a quello che le sue orecchie gli indicano e non è affatto facile, ma il "manico" è questo. Molti bassisti dicono che a casa il loro Warwick suona divino e in sala diventa un mer... accade non perchè il tastierista ti sta invadendo ma perchè non riesci a fare un suono giusto. Personalmente non sono mai sparito dietro un piano elettrico o acustico, anche quando andavano su note basse, quanto i strati sonori di organi e pad. Spesso anche power-chord di chitarra verso i primi tasti quando accompagnano: questi suoni se mal dosati di volume e risonanze, fanno sparire il tuo fraseggio bassistico che dà quel bel groove che serve e lì non ci sono ca... devi dire agli "amici" della band "... raga siete alti..." emo
tsuki 11-10-20 13.48
Ma in genere tutti gli strumentisti sono intimamente convinti che quelli alti sono gli "altri" e non loro....Ci vuole un po' di esperienza e fiducia nei colleghi per accettare il concetto che quello alto sei proprio tu. Se tutti accettano questo concetto,fare i volumi corretti diventa meno difficile.
1paolo 11-10-20 15.36
@ tsuki
Ma in genere tutti gli strumentisti sono intimamente convinti che quelli alti sono gli "altri" e non loro....Ci vuole un po' di esperienza e fiducia nei colleghi per accettare il concetto che quello alto sei proprio tu. Se tutti accettano questo concetto,fare i volumi corretti diventa meno difficile.
..quello alto e’ quasi sempre il chitarrista; il tastierista utilizza suoni diversi (pad, lead, piani, organi etc) ed il suo volume quindi e’ diverso a seconda del suono utlluzzato. Inoltre il service quasi sempre mette le tastiere “in sottofondo” per motivi sconosciuti (sono fondamentalmente dei vecchi rokkettari😎) e c’era sempre da discutere...almeno questa e’ stata la mia esperienza nei live
pentatonic 11-10-20 16.07
bisogna sapersi limitare.
Sia in quello che si suona, che nel come.
Sull'hammond è necessario segare via una bella parte delle basse, idem per i pianoforti acustici ed elettrici, pure sui synth aiuta parecchio. Soprattutto in live.
E' decisamente meglio suonare meno ma costruire uno strato definito e riconoscibile, che fare pastoni indefiniti.

Il rapporto col bassista va cercato, non è una guerra. Idem col chitarrista. E limitare gli effetti d'ambienta, perché legano a volte troppo.
d_phatt 11-10-20 17.04
E poi ascoltare e analizzare quello che fanno i grandi, sia in studio che, soprattutto, live.
Artisti famosi pop, pop rock, con i gruppi di supporto. E anche i gruppi progressive (che per certi versi non è altro che un pop d'altri tempi), con i loro arrangiamenti densi e pieni di tastiere.
Analizzare le loro esibizioni dal vivo fornisce molte risposte. Spesso sono loro stessi i primi a modificare e semplificare quando suonano in concerto.
Il gruppo funziona quando tutti i componenti puntano al risultato collettivo migliore.
Master1962 11-10-20 19.15
@ wildcat80
Se ti può consolare, durante il lockdown ho scritto un pezzo che mi ha dato parecchi grattacapi su come adattarlo live perché mi sono lasciato prendere la mano ed è venuto fuori un arrangiamento per organo e synth che così com'è pensato è insuonabile con 2 mani, ma ne servirebbero 4.
Se si prende come riferimento una brano in versione da studio ovviamente diventa più complicato riempire o meno la cover. Io consiglio sempre di prendere come riferimento la versione live del brano che non abbia sequenze per capire quanto, quando e dove entrare nelle varie parti, aiutandosi con split e layer, equalizzazione, effetti, compressori, ecc. per renderla meno sovrapponibile con le frequenze altrui (chitarristi e bassisti, cioè coloro che tendono a coprire di più per deformazione professionale e poco inclini al contrario dei tastieristi alla cura delle dinamiche e dei volumi).
EADgbe 12-10-20 09.12
1paolo ha scritto:
..quello alto e’ quasi sempre il chitarrista; il tastierista utilizza suoni diversi (pad, lead, piani, organi etc) ed il suo volume quindi e’ diverso a seconda del suono utlluzzato. Inoltre il service quasi sempre mette le tastiere “in sottofondo” per motivi sconosciuti (sono fondamentalmente dei vecchi rokkettari😎) e c’era sempre da discutere...almeno questa e’ stata la mia esperienza nei live

Tutto vero!
C'è da dire che se il chitarrista usa un ampli valvolare, il suono più caldo si ha quando le valvole del finale sono al limite della distorsione. Già con un 30W è una bella sberla, infatti negli ultimi anni sono fioriti i cosiddetti lunchbox, testate da 5/10/15W per trovare lo sweet spot a volumi sopportabili.

pentatonic ha scritto:
Il rapporto col bassista va cercato, non è una guerra. Idem col chitarrista.

Questa è cosa buona e giusta.
Purtroppo a volte capitano colleghi che cercano nel gruppo uno sfogo per frustrazioni varie e che diventano fastidiosamente rumorosi (se non si è una cover band dei Carcass).
paolo_b3 12-10-20 10.20
Master1962 ha scritto:
Io consiglio sempre di prendere come riferimento la versione live

Lo faccio anche io, una volta però dovevo fare Duel dei Propaganda, dal vivo avevano 3 tastieristi. Non ditelo a quello che li voleva abolire emoemoemo
1paolo 12-10-20 10.25
pentatonic ha scritto:
Il rapporto col bassista va cercato

ok ma il tastierista non è anche uno psicologo emo; a me diceva di suonare il piano solo con la mano destra per non "invadere" con i bassi il suo spettro.. voi conoscete tastieristi che suonano solo con la destra?
1paolo 12-10-20 15.10
MiLord ha scritto:
Siamo sicuri che a volte troppo invadenti non siano proprio chitarristi e bassisti?
emo
filigroove 13-10-20 04.46
Non rompere le palle a nessuno ma soprattutto al bassista è la regola 1 per tutti i tastieristi di qualsiasi genere musicale. Però non è che non si debba usare la sinistra. Non c'è un solo modo per non sovrapporsi in maniera fastidiosa al basso perché dipende dal brano, però una cosa che non è stata detta riguarda l'equalizzazione. I pianoforti sotto i 100 Hz (ma fai anche 150 vai!): TAGLIARE UN BEL PO'! Sí lo so garba a tutti quel bassone a ottave, ma ascoltati i dischi e capirai, bisogna togliere il boom e tenere per così dire la punta, l'attacco.
Poi, I Wish: si suona quello pseudo-walking SEMPRE! È una parte obbligata e lo è anche per il bassista, perciò se andate allo stesso tempo e con lo stesso swing feel non ci sono problemi, pensa che nella versione originale il Rhodes è stata la prima traccia registrata (come spesso accadeva nei dischi del Nostro). Stessa cosa vale per certi woogie boogie o rock and roll degli anni 50.
Per quanto riguarda cosa suonare, dipende chiaramente dai brani, ma se ascolti gli originali ti fai un'idea.