Richiesta aiuto per Korg M3 EXP

Antony 30-07-23 23.01
@ michelet
Aggiorno il thread per raccontare come è andata la fase di reinstallazione del sistema operativo di M3.
Innanzitutto è necessario avere SD card di capacità 1 o 2 GB formattate FAT32, perché quelle di dimensioni maggiori (avevo una SHDC da 32GB non vengono assolutamente riconosciute). Per fortuna avevo una vecchia SD da 1GB utilizzata a suo tempo con un Korg TR che, una volta formattata, ha funzionato. Per sicurezza ho "sacrificato" una SD da 2GB che utilizzavo come backup per la Roland TR-8S, per ora inutilizzata e riposta nella sua borsa morbida.
In breve, dopo aver copiato il contenuto della cartella System Restore nella SD card da 1 e 2GB, ho proceduto ad inserire una delle due nello slot apposito e M3 si è avviata senza problemi. Nelle suddette SD card ho copiato nella radice anche le espansioni di Brass e Pianoforte che vengono caricate automaticamente. Da lì ho aggiornato il sistema alla versioe 2.0 (che avviene almeno in due o tre fasi successive separate da altrettanti riavvii) fino ad arrivare alla versione 2.0.5 che è l'ultima.
Successivamente ho installato la scheda RADIAS, aggiornato il suo firmware alla versione 2.10 e sostituita la batteria tampone reimpostando data ed ora nel calendario interno.
Finalmente, all'avvio di M3 compare la scritta EXPANDED rossa su sfondo nero. L'operazione di aggiornamento si è conclusa positivamente.
Adesso raccontaci cosa pensi della M3 con tanto di espansione Radias.
Presto disporrò di una M3-73 Xpanded utilizzata in ambito domestico da un mio amico medico.
Per me è uno strumento straordinario.
michelet 31-07-23 07.33
@ Antony
Adesso raccontaci cosa pensi della M3 con tanto di espansione Radias.
Presto disporrò di una M3-73 Xpanded utilizzata in ambito domestico da un mio amico medico.
Per me è uno strumento straordinario.
Premesso che lo strumento acquistato era in ottime condizioni estetiche, mi sono accorto immediatamente che a livello software c’era qualcosa che non andava. Dopo essermi documentato, ho capito che l’unica strada era la reinstallazione del sistema operativo che, fortunatamente, è scritto su SD card. L’aspettò più complesso è stato smontare il modulo M3 dalla tastiera e tenere traccia delle viti che tengono chiuso il modulo stesso, 16 in tutto, dalle lunghezze diverse a seconda dei lati.
Come spiegavo, la scelta della card SD è determinante, perché quelle più recenti da 32GB non vengono riconosciute, mentre l’installazione del sistema operativo è semplice ma non evidente, perché talvolta servono due o più riavvii.
Fatta questa doverosa premessa, posso dire che M3 EXP è ancora uno strumento attuale ed interessante, perché offre timbriche standard e sintetiche, variegate ed utilizzabili in molti contesti. La scheda Radias è la vera ciliegina sulla torta, perché aggiunge quel sapore di virtual analog, sia utilizzata da sola (24 voci di polifonia non sono proprio pochissime) che in modalità Combination (fino a 4 parti).
Con una card SD da 2GB e la presenza della espansione EXB-M256 è possibile caricare all’avvio le due espansioni di Brass e quella di pianoforte acustico che, in totale, impiegano circa un minuto e mezzo - un tempo accettabile per il boot.
Ho installato anche l’editor che è molto approfondito e permette di raggiungere le parti più nascoste della macchina, però non fa da librarian e quindi Program e Combination vanno spostati manualmente.
La manualistica di M3 è corposa e consiglio di leggerla perché si trovano informazioni non immediatamente comprensibili ad un primo uso della macchina. Ad esempio i program sei Radias si possono salvare non solo nel banco I - F, ma anche in altri banchi purché ne venga cambiata la tipologia.
Per il resto, la programmazione generale è abbastanza intuitiva, grazie al display di buone dimensioni. Per i dettagli, preferisco usare l’editor che consente un approccio più veloce, senza avventurarsi tra i menu.
Un capitolo a parte merita l’arpeggiatore intelligente KARMA, che ritengo interessante e utile a livello creativo, per quanto molto difficile da programmare e modificare.
Nel complesso, M3 EXP è, nonostante la sua età, una workstation ancora utilizzabile con grande soddisfazione.
Antony 03-08-23 21.44
@ michelet
Premesso che lo strumento acquistato era in ottime condizioni estetiche, mi sono accorto immediatamente che a livello software c’era qualcosa che non andava. Dopo essermi documentato, ho capito che l’unica strada era la reinstallazione del sistema operativo che, fortunatamente, è scritto su SD card. L’aspettò più complesso è stato smontare il modulo M3 dalla tastiera e tenere traccia delle viti che tengono chiuso il modulo stesso, 16 in tutto, dalle lunghezze diverse a seconda dei lati.
Come spiegavo, la scelta della card SD è determinante, perché quelle più recenti da 32GB non vengono riconosciute, mentre l’installazione del sistema operativo è semplice ma non evidente, perché talvolta servono due o più riavvii.
Fatta questa doverosa premessa, posso dire che M3 EXP è ancora uno strumento attuale ed interessante, perché offre timbriche standard e sintetiche, variegate ed utilizzabili in molti contesti. La scheda Radias è la vera ciliegina sulla torta, perché aggiunge quel sapore di virtual analog, sia utilizzata da sola (24 voci di polifonia non sono proprio pochissime) che in modalità Combination (fino a 4 parti).
Con una card SD da 2GB e la presenza della espansione EXB-M256 è possibile caricare all’avvio le due espansioni di Brass e quella di pianoforte acustico che, in totale, impiegano circa un minuto e mezzo - un tempo accettabile per il boot.
Ho installato anche l’editor che è molto approfondito e permette di raggiungere le parti più nascoste della macchina, però non fa da librarian e quindi Program e Combination vanno spostati manualmente.
La manualistica di M3 è corposa e consiglio di leggerla perché si trovano informazioni non immediatamente comprensibili ad un primo uso della macchina. Ad esempio i program sei Radias si possono salvare non solo nel banco I - F, ma anche in altri banchi purché ne venga cambiata la tipologia.
Per il resto, la programmazione generale è abbastanza intuitiva, grazie al display di buone dimensioni. Per i dettagli, preferisco usare l’editor che consente un approccio più veloce, senza avventurarsi tra i menu.
Un capitolo a parte merita l’arpeggiatore intelligente KARMA, che ritengo interessante e utile a livello creativo, per quanto molto difficile da programmare e modificare.
Nel complesso, M3 EXP è, nonostante la sua età, una workstation ancora utilizzabile con grande soddisfazione.
Grazie per la tua esaustiva disamina dello strumento. Un ottimo strumento ancora oggi.
michelet 03-08-23 22.31
@ Antony
Grazie per la tua esaustiva disamina dello strumento. Un ottimo strumento ancora oggi.
Lo sto lentamente scoprendo, mi sorprende sempre, in particolare la scheda Radias che, per essere un VA, ha un suono molto grosso e grasso. I manuali sono parecchio corposi, non tutto è immediatamente chiaro e comprensibile di primo acchito, vanno necessariamente consultati per comprendere la logica d'uso dello strumento.
Per ora, quello che trovo più complicato, è la selezione e la riorganizzazione dei Program e delle Combination perché, apparentemente, va fatta esclusivamente a mano. L'editor fornito da Korg non ha funzione di librarian. Esiste un software di terze parti, peraltro gratuito o donationware, PCG Tools che consente la modifica dei file PCG, però devo ancora provarne le funzioni e capire se assolve alle funzioni desiderate.
Per il resto, lo strumento suona ancora molto bene, dinamico e profondo come ci si aspetta da uno strumento di alto livello.
djfilippo 03-08-23 23.09
@ michelet
Lo sto lentamente scoprendo, mi sorprende sempre, in particolare la scheda Radias che, per essere un VA, ha un suono molto grosso e grasso. I manuali sono parecchio corposi, non tutto è immediatamente chiaro e comprensibile di primo acchito, vanno necessariamente consultati per comprendere la logica d'uso dello strumento.
Per ora, quello che trovo più complicato, è la selezione e la riorganizzazione dei Program e delle Combination perché, apparentemente, va fatta esclusivamente a mano. L'editor fornito da Korg non ha funzione di librarian. Esiste un software di terze parti, peraltro gratuito o donationware, PCG Tools che consente la modifica dei file PCG, però devo ancora provarne le funzioni e capire se assolve alle funzioni desiderate.
Per il resto, lo strumento suona ancora molto bene, dinamico e profondo come ci si aspetta da uno strumento di alto livello.
Se non sbaglio, ho ancora una collezione di suoni per M3 creati da me a suo tempo! In ambito live ha una potenza di suono incredibile! Purtroppo rivenduta per il problema del touchscreen!
cecchino 03-08-23 23.13
@ michelet
Lo sto lentamente scoprendo, mi sorprende sempre, in particolare la scheda Radias che, per essere un VA, ha un suono molto grosso e grasso. I manuali sono parecchio corposi, non tutto è immediatamente chiaro e comprensibile di primo acchito, vanno necessariamente consultati per comprendere la logica d'uso dello strumento.
Per ora, quello che trovo più complicato, è la selezione e la riorganizzazione dei Program e delle Combination perché, apparentemente, va fatta esclusivamente a mano. L'editor fornito da Korg non ha funzione di librarian. Esiste un software di terze parti, peraltro gratuito o donationware, PCG Tools che consente la modifica dei file PCG, però devo ancora provarne le funzioni e capire se assolve alle funzioni desiderate.
Per il resto, lo strumento suona ancora molto bene, dinamico e profondo come ci si aspetta da uno strumento di alto livello.
PCG tools ricordo di averlo provato anni fa quando avevo in visione una M50. Credo che faccia al caso tuo.