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Qui invece hai delle demo complete di tutti i suoni che arrivavano presettati con lo strumento.
Due brevi note: la DX7 è uno dei primi sintetizzatori digitali ed è il synth digitale che ha avuto più successo in assoluto. È stato usato in tonnellate di registrazioni e viene usato ancora oggi. Suoni tipici suoi sono il piano elettrico (abusato fino alla nausea), la marimba, campane e campanelli vari, certi bassi "gommosi" e synth brass, oltre ad una miriade di suoni metallici, eterei, ecc... Tra le demo dei suoni nel secondo sito che ho linkato sicuramente riconoscerai tanti suoni familiari.
È un synth puro, quindi non ha sequencer, batterie elettroniche, ed altre amenità
È una macchina molto ostica da programmare, un po' per la sua tecnica di sintesi (la
sintesi FM) un po' per l'interfaccia utente veramente spartana.
La base della sintesi FM è esattamente la stessa usata nelle trasmissioni radio in modulazione di frequenza, vale a dire che si ha un segnale portante che viene modulato da un segnale modulatore. Solo che nella variante musicale si usano frequenze che stanno nell'intervallo delle frequenze udibili, e quando il rapporto tra la frequenza portante e quella modulante è armonico, il suono che si ottiene è un suono melodico, la cui composizione armonica varia in funzione di detto rapporto, unito ad altri fattori come l'intensità del segnale modulante, ecc...
Quando il rapporto invece non è armonico si ottiene un suono molto metallico e "tagliente", talvolta talmente tagliente da risultare fastidioso.
Nel DX7 tuttavia le cose sono più complesse di quanto succede nella trasmissione in FM. Ci sono 6 oscillatori digitali (che Yamaha chiama "operatori"), che possono assumere il ruolo di portante od il ruolo di modulante, e sono combinabili secondo 32 combinazioni predefinite che Yamaha definisce "algoritmi" (nelle successive versioni sono stati implementati nuovi algoritmi oltre i 32 originari). Questi operatori hanno un'unica forma d'onda, che è la sinusoide (ed anche qui, nelle successive varianti di questa tecnica di sintesi, Yamaha ha reso disponibili altre forme d'onda più complesse). Ad ogni operatore possono essere assegnate svariate modulazioni, come LFO, inviluppi (comandati anche dalla dinamica della tastiera), feedback, ecc...
Nella pagina di Wikipedia che ho linkato troverai ulteriori delucidazioni sul funzionamento di questa tecnica di sintesi.
Giusto una curiosità: il chip di sintesi contenuto nelle vecchie schede Creative Sound Blaster 16 ed equivalenti (oltre che nelle loro antenate Ad Lib) è una derivazione della sintesi FM del DX7, con meno operatori e meno algoritmi. Il chip si chiama OPL (nelle Sound Blaster 16 era presente l'OPL3, quindi la 3a revisione di detto
integrato) e gran parte dei suoni e delle musiche dei vecchi giochi che giravano in ambiente MS-DOS erano generate usando questo componente.
Edited 9 Mar. 2011 20:04