Approccio al jazz:e' necessario saper leggere spartito?

victory63 28-11-15 23.14
Salve a tutti,avrei bisogno di un vostro parere e di se possibile.
Io suono (si insomma ci provo) da un po' di tempo, negli anni ho girato vari gruppi
Con generi vari : cover P.floyd,anni 80,un po'(poco) di blues
,leggo gli spartiti con immensa difficoltà,soprattutto suono ad orecchio
Ma so' solfeggiare e conosco sufficientemente le divisioni musicali.
Tutto questo per chiedervi se e' possibile per una mezza pippa come me iniziare un percorso jazz
Già perché nel corso degli anni mi sono innamorato
questa musica,e vorrei provare a fare qualcosina in tal senso.
Però,con questi miei limiti e' una cosa possibile?
Quale programma attuare?
Ho sentito un insegnante
ma se non hai un bagaglio di studi non ti prendono in considerazione
Vi chiedo gentilmente (se potete)di darmi qualche consiglio.
Grazie.
anonimo 28-11-15 23.50
Necessario leggere? No

Utile? Certamente siemo

Poi intendiamoci: leggere un pochettino non é cosa difficile, non stiamo parlando di leggere un quartetto in chiavi antiche...una persona di media predisposizione in sei mesi al massimo impara quel che c'é da imparare in termini di lettura

Poi con la pratica non si fa che migliorare

Quindi, si, puoi iniziare senza alcun problemaemo

emo

PS: poi ci sono cose altrettanto importanti: armonia, dettato ritmico, ear training, capacità di trascrivere...
Edited 28 Nov. 2015 22:54
vin_roma 29-11-15 12.36
victory63 ha scritto:
Però,con questi miei limiti e' una cosa possibile?

Potrebbero anche non essere limiti... ce n' è una marea di jazzisti "a orecchio".


victory63 ha scritto:
Ho sentito un insegnante
ma se non hai un bagaglio di studi non ti prendono in considerazione

C' è chì insegna e c' è chi fa musica.
A volte le due cose coincidono ma è raro che si verifichi.


victory63 ha scritto:
Tutto questo per chiedervi se e' possibile per una mezza pippa come me iniziare un percorso jazz
Già perché nel corso degli anni mi sono innamorato

Avere la passione è ovviamente fondamentale ma poi, secondo me, serve un certo taglio mentale, una predisposizione di cui ci si accorge quasi subito, insomma, una sorta di spartiacque dove da una parte ci stanno i jazzisti "imitatori" e dall' altra quelli che anche con solo un dito pizzicano l' arpa e "sono" jazz.
victory63 29-11-15 13.05
Grazie mille per le vostre risposte,come al solito competenti e mai banali
La passione è tanta, certo da sola non basta ma voglio provarci
Grazie di nuovo.
anonimo 29-11-15 13.30
saper leggere una linea melodica monofonica e le sigle degli acccordi di uno standard è la parte più facile
anonimo 29-11-15 13.36
@ anonimo
saper leggere una linea melodica monofonica e le sigle degli acccordi di uno standard è la parte più facile
poi naturalmente é assolutamente necessario padroneggiare la solmisazioneemo
anonimo 29-11-15 14.21
per un pianista che si rispetti è fondamentale saper leggere lo spartito in quanto non è male saper trascrivere ciò che si suona e ancora, allargare i propri orizzonti suonando brani scritti da altri. In secondo luogo poi, la memoria ha i suoi limiti, quindi meglio leggere, anche se non a prima vista. Un maestro di solito accetta anche persone che partono da zero.

Raptus 14-12-15 15.10
rispetto alla lettura di per se, che come ti han detto impari volente o nolente in circa 6 mesi
(se fai tanto solfeggio, nel senso di tante ore alla settimana anche meno secondo me)
il problema vero è l'esecuzione... dare un ritmo a quello che leggi, applicare perfettamente le durate etc, quella è la cosa più difficile.
Bellissima la frase che condivido pienamente (sarebbe da farci un topic a parte perchè è verissimo in larga percentuale) di solito chi fa musica non la ""studia""
e chi la insegna o la studia non "fa" musica.
SavateVoeanti 14-12-15 16.42
Andando in giro ai concertini jazz da queste parti vedo che di solito i pianisti si mettono il foglio del real book davanti e lo guardano, sul pentagramma c'è solo il tema mononota, e sopra gli accordi, quindi niente di faticoso. Personalmente di faticoso c'è il fatto di fare gli accordi strani senza guardare i tasti, visto che devo guardare il foglio.

L'ideale sarebbe conoscere già i brani, ma sono talmente tanti.. alla fine lo spartito serve si a suonare i brani senza saperli, ma soprattutto servono per far si che la musica inventata non venga dimenticata dall'umanità intera per i secoli dei secoli, amen.
anonimo 14-12-15 17.40
SavateVoeanti ha scritto:
c'è solo il tema mononota, e sopra gli accordi, quindi niente di faticoso. Personalmente di faticoso c'è il fatto di fare gli accordi strani senza guardare i tasti, visto che devo guardare il foglio.


non riesco a capire se sei un simpatico umorista o no emo
pianomanit 14-12-15 19.40
vin_roma ha scritto:
due cose coincidono ma è raro che si verifichi.

La maggior parte dei musicisti che conosco io, anche grandi musicisti (parlo di persone che lavorano in rai come pianisti/arrangiatori) insegnano, eccome!!! E anche la maggior parte dei mie colleghi jazzisti che fanno tantissimi concerti, hanno l'attività di insegnamento per portare a casa la pagnotta....emo
pianomanit 14-12-15 19.42
@ SavateVoeanti
Andando in giro ai concertini jazz da queste parti vedo che di solito i pianisti si mettono il foglio del real book davanti e lo guardano, sul pentagramma c'è solo il tema mononota, e sopra gli accordi, quindi niente di faticoso. Personalmente di faticoso c'è il fatto di fare gli accordi strani senza guardare i tasti, visto che devo guardare il foglio.

L'ideale sarebbe conoscere già i brani, ma sono talmente tanti.. alla fine lo spartito serve si a suonare i brani senza saperli, ma soprattutto servono per far si che la musica inventata non venga dimenticata dall'umanità intera per i secoli dei secoli, amen.
se non riesci a fare gli accordi "strani" mentre leggi è chiaro che hai bisogno di un pò di studio serio, anche se quei foglietti ti sembrano così faciliemo
Edited 15 Dic. 2015 11:35
SavateVoeanti 15-12-15 03.18
@ anonimo
SavateVoeanti ha scritto:
c'è solo il tema mononota, e sopra gli accordi, quindi niente di faticoso. Personalmente di faticoso c'è il fatto di fare gli accordi strani senza guardare i tasti, visto che devo guardare il foglio.


non riesco a capire se sei un simpatico umorista o no emo
emo
SavateVoeanti 15-12-15 03.25
@ pianomanit
se non riesci a fare gli accordi "strani" mentre leggi è chiaro che hai bisogno di un pò di studio serio, anche se quei foglietti ti sembrano così faciliemo
Edited 15 Dic. 2015 11:35
Come sotto? io li vedi sopra alla melodia, potrei provare a rovesciare il foglio!..emo
Che mi manchi del serio studio sicuramente, ma i temi dei foglietti dai non sono poi così impegnativi.

Ah, la mia insegnante di piano del conservatorio era anche brava a suonare, ma a insegnareemo... se faceva un altro lavoro era meglio ecco.
Edited 15 Dic. 2015 2:29
pianomanit 15-12-15 10.54
@ SavateVoeanti
Come sotto? io li vedi sopra alla melodia, potrei provare a rovesciare il foglio!..emo
Che mi manchi del serio studio sicuramente, ma i temi dei foglietti dai non sono poi così impegnativi.

Ah, la mia insegnante di piano del conservatorio era anche brava a suonare, ma a insegnareemo... se faceva un altro lavoro era meglio ecco.
Edited 15 Dic. 2015 2:29
Le sigle (così si chiamano) degli accordi che leggi vanno del tutto interpretate, a differenza della musica classica dove hai una linea n chiave di basso che ti esplicita tutto, ma proprio tutto ciò che suonerai, con la musica verticale (armonia). Le melodie dei real book ti sembrano semplici, e in realtà lo sono, come lettura, ma il vero problema è la ritmica, cioè, sui real books sono scritte metricamente corrette,cma tu non devi suonarle così ma interpretarle totalmente a tuo gusto, piuttosto che tu conosca la materia dello swing, e, credimi, ce ne vuole di ascolto e di prove, prima di far suonare bene quelle poche note. Per il discorso della tua insegnante, lo so bene, io ho avuto per anni una scuola di musica mia, e tutti gli insegnanti di classica, che tentano di insegnare un pochino di pianoforte moderno (giammai jazz) vanno nel casino totale, è un problema tutto italiano. Vedrai che un insegnante di conservatorio negli Stati Uniti sa insegnare bene tuttoemo
Edited 15 Dic. 2015 11:35
SavateVoeanti 15-12-15 15.06
pianomanit ha scritto:
Le sigle (così si chiamano) degli accordi che leggi vanno del tutto interpretate, a differenza della musica classica dove hai una linea n chiave di basso che ti esplicita tutto, ma proprio tutto ciò che suonerai, con la musica verticale (armonia). Le melodie dei real book ti sembrano semplici, e in realtà lo sono, come lettura, ma il vero problema è la ritmica, cioè, sui real books sono scritte metricamente corrette,cma tu non devi suonarle così ma interpretarle totalmente a tuo gusto

Eh ma allora a maggior ragione è meglio guardare i tasti, no?

Domanda, ma se le sigle degli accordi vanno interpretati, e a suonarli ci sono sia la chitarra che il piano, dovranno essere interpretati nello stesso modo da tutti e due per evitare pasticci?
anonimo 15-12-15 15.25
@ SavateVoeanti
pianomanit ha scritto:
Le sigle (così si chiamano) degli accordi che leggi vanno del tutto interpretate, a differenza della musica classica dove hai una linea n chiave di basso che ti esplicita tutto, ma proprio tutto ciò che suonerai, con la musica verticale (armonia). Le melodie dei real book ti sembrano semplici, e in realtà lo sono, come lettura, ma il vero problema è la ritmica, cioè, sui real books sono scritte metricamente corrette,cma tu non devi suonarle così ma interpretarle totalmente a tuo gusto

Eh ma allora a maggior ragione è meglio guardare i tasti, no?

Domanda, ma se le sigle degli accordi vanno interpretati, e a suonarli ci sono sia la chitarra che il piano, dovranno essere interpretati nello stesso modo da tutti e due per evitare pasticci?
Savate, non é tanto l'accordo a dover essere interpretato, quanto il suo voicing, il che non porrebbe problemi armonici nell'interazione tra piano e chitarra

Cio' non toglie che:

1) i problemi di interazione ritmica possono essere persin peggiori di quelli armonici
2) sugli accordi di 7 comincia il circo: finché si parla di estensioni, va ancora bene (un accordo di 7 e di 9 e di 13 suonano "sovrapponibili"), ma quando il pianista mette C7 (b9 13), il chitarrista C7 (6/9) ed il vibrafonista C7 alt, il solista potrebbe cominciare a spazientirsiemo
SavateVoeanti 15-12-15 16.02
@ anonimo
Savate, non é tanto l'accordo a dover essere interpretato, quanto il suo voicing, il che non porrebbe problemi armonici nell'interazione tra piano e chitarra

Cio' non toglie che:

1) i problemi di interazione ritmica possono essere persin peggiori di quelli armonici
2) sugli accordi di 7 comincia il circo: finché si parla di estensioni, va ancora bene (un accordo di 7 e di 9 e di 13 suonano "sovrapponibili"), ma quando il pianista mette C7 (b9 13), il chitarrista C7 (6/9) ed il vibrafonista C7 alt, il solista potrebbe cominciare a spazientirsiemo
ahnnnn..

Ma riguardo il 2), quindi si rispetta quello che c'è scritto sul foglio, giusto?
Ho notato che quando faccio un accordo col piano non metto mai la quinta nota, a meno che non sia alterata, così la chitarra, che ha molti accordi dove la quinta è sempre presente, può alterarla o meno come e quando vuole.

Comunque, ho sentito pezzi di N.K.Cole col trio jazz dove gli accordi chitarra e piano fanno molti pastrocci, e anche nel primo R.Charles stessa cosa.
pianomanit 15-12-15 16.11
Per come la penso io che sono un talebanoemo nel jazz meglio che non convivano piano e chitarra, meglio l'uno o l'altra. Meglio il piano ovviamente ahahahemo
Edited 15 Dic. 2015 15:11
anonimo 15-12-15 16.13
@ SavateVoeanti
ahnnnn..

Ma riguardo il 2), quindi si rispetta quello che c'è scritto sul foglio, giusto?
Ho notato che quando faccio un accordo col piano non metto mai la quinta nota, a meno che non sia alterata, così la chitarra, che ha molti accordi dove la quinta è sempre presente, può alterarla o meno come e quando vuole.

Comunque, ho sentito pezzi di N.K.Cole col trio jazz dove gli accordi chitarra e piano fanno molti pastrocci, e anche nel primo R.Charles stessa cosa.
eh dipende quello che c'é scritto sul foglio...sul real per esempio spesso la sigla é veramente ridotta all'osso, specie sugli accordi di 7