Se l'umanità intera avesse SOLO 24 ore da vivere, quali ricordi passerebbero davanti alla sua mente virtuale prima del definitivo trapasso? Questo è in poche parole, il quesito che si pongono i Twenty Four Hours nel loro nuovo disco che appunto si chiamerà "
TWENTY FOUR HOURS left-to-live". Ed infatti il lavoro, come il più classico dei concept-album, presenta anche un sottotitolo: "a meditation about past and present perfect crimes".
La copertina, un coloratissimo e fantasioso collage di immagini forti ed evocative delle grandi tragedie umane, dall'inquisizione ai grandi genocidi, dalle crociate alla Jihad, dallo sterminio degli Indiani d'America alla bomba atomica, dalla deforestazione al cyber bullismo, ci racconta con un colpo d'occhio spettacolare proprio il "flash" che l'umanità avrebbe prima dell'atto finale. E non vi sono bei ricordi o concessioni ad eventi lieti, nemmeno nei testi dei brani più rappresentativi di questo album, se non qualche riferimento all'amore, e ad un'eterea sorella che racconta della sua famiglia, anch'essa virtuale, come se fossero l'unica ancora di salvezza, l'unico esile filo di speranza, prima dell'inevitabile epilogo.
E così, le parole di "Soccer Killer" e di "ground #-3" ci ricordano tragedie di bimbe-bomba o di bambini innocenti che non avrebbero mai potuto immaginare quale conseguenza sarebbe derivata dal semplice atto di guardare una partita di calcio, mentre "My Friend, I Want to Kill You" focalizza la sua attenzione sui grandi e storici tradimenti fra amici e fratelli, compresi quelli attuali, presenti in vari territori del pianeta. Un pianeta che prima o poi diverrà severo abbastanza da porre fine a questa umanità assai poco grata e saggia.
Nello scorrere dei brani dell'album si intravedono comunque alcune concessioni a temi più leggeri, come accade nel brano “Minimell” nel quale si narra di una spettacolare lotta fra un geco e una mostruosa vespa (accaduta realmente) oppure nelle parti strumentali di "Splash" e di "The Big Sleep" o ancora in "Magic" e "Upkeep for Your Love", ove i temi divengono meno dark. Infine una curiosità: la band ha voluto rendere omaggio allo storico e amatissimo album "Nursery Cryme", alterando il titolo del brano forse più rappresentativo del disco, "Perfect Cryme".
Copertina dell'album:
Quì potete vedere i due primi
video in anteprima il primo dei quali, "SISTER NEVER BORN" è fra i primi sei brani in Inghilterra assieme a Steve Hackett e Steven Wilson su TEAMROCK
VIDEO DI "SISTER NEVER BORN"
VIDEO DI "THAT OLD HOUSE"