Dubbi sulla musica odierna

CoccigeSupremo 13-11-16 19.27
Il mio non vuole essere uno sfogo contro qualcuno, quanto più una domanda "esistenziale" emo

Mi spiego. Studio tanto e ascolto tanto. Cosi tanto da ritrovarmi per giorni a cercare "un punto", un "obiettivo musicale",essendo la mia mente predisposta ad ascoltare qualsiasi cosa (neomelodica esclusa) e di fatto a studiare un po di tutto.

Mi piacciono (e forse questo è un problema) tantissimi generi, e non riesco a focalizzarmi sullo studio di un genere in particolare, mi piace ascoltare e studiare tutto, e poi cercare di inserire "Ogni" influenza in ogni cosa che suono.
So bene che con questa "mentalità" non diventerò un'eccellenza in nulla, ma mi basta, probabilmente, essere in grado di attingere da diversi generi per fini compositivi o semplicemente "coveristici/rivisitazioni".

Come direbbe Bollani, non distinguo la musica in "categorie" e dunque in "giudizi" però, per capirci, passo dall'ascolto (e lo studio, dato che sono al primo anno di conservatorio) del jazz, ad ore di ascolto di pop estero, funk alla Lettuce/Stevie Wonder, neo soul,gospel, passando poi per blues/rock alla mayer/Hendrix, fino a ritrovarmi in serate di ascolto di musica lounge,bossa,elettronica,e in alcuni casi, "tribale".

Tutto ciò,come già detto si riflette nel mio modo di suonare e comporre (che siano rivisitazioni di brani che mi piacciono, o creazioni personali)
Ora non so se ciò è positivo, talvolta queste "fusioni di genere" (per composizioni, o anche cover) funzionano, altre volte no. Fatto sta che mi ritengo,anche se con modestia, uno che comunque STUDIA. Uno che se lo piazzi di fronte ad un ascolto di Einaudi e Allevi non urla al "che schifo", semplicemente ascolta, lo analizza, guarda una partitura e, mentalmente (caso Giulia Mazzoni a parte, ma poi ci arrivo) si dice "si ok, molto carino e orecchiabile,rilassante come una qualsiasi suonata in la minore sugli eterni tasti bianchi...ma la mano sinistra che si muove su un giro semplice pigiando sempre 1-5-1 mentre la destra muove qualche nota a cazzo non mi sembra un capolavoro, lo fanno fin troppi...".


Ecco, ci sono arrivato. Quel "fin troppi" comincia ad assumere dei contorni diversi da un paio di anni a questa parte.

Senza far troppi nomi (se poi siete curiosi,nomino), oggi su fb mi capita l'ennesima pagina "sponsorizzata". Come sempre, curioso, clicco su play.
Suonatina in La minore di tal "tizio", solito giro a sinistra, perenni fraseggi mano sinistra "1-5-1" sui tasti bianchi, note (permettetemi nuovamente il termine) a cazzo alla mano destra, basta che ogni tanto butti qualche nota veloce qui e li o una scala interrotta... Ok, solita roba.
Commenti entusiasti, cuoricini, frasi tipo "sto piangendo sei fantastico", e vabbè, ok, ci siamo abituati.
Poi clicchi sulla pagina: "Piace a 253 mila (MILA) persone."
"Cazzo, un tipo tosto, vediamo un po" ---->articoli sull'huffington post ---> pagina ufficiale ---> Tour mondiali. Ora, Punto esistenziale, Post 2 --->
CoccigeSupremo 13-11-16 19.40
Continuo --->

Suonare per me è un "dubbio" continuo. Mi critico molto, so che esistono "livelli" musicali che sicuramente non riuscirò mai a toccare, e altri livelli che mi sforzo di raggiungere.
Per me suonare significa pensare,soprattutto nel dopo serata, che "li son stato scontatissimo" "li potevo fare un migliore assolo" "il mio swing è ancora pessimo" "i miei arrangiamenti e il mio modo di suonare è ancora cosi immaturo".

Questo perchè ho sempre cercato di circondarmi, in termini di persone ma anche di ascolto, di musicisti veri, quelli che appena poggiano 2 dita sul pianoforte mostrano una sicurezza che spero un giorno di raggiungere. Una cura nei dettagli, nel tocco, nella composizione, un gusto particolare, che spero un giorno di riuscire ad avere. Perlomeno cerco di "convincermi" che con lo studio, prima o poi, riuscirò ad ottenere anche una minima parte di quel bagaglio musicale che molti hanno.

Sono imbarazzato quando mi ritrovo poco ispirato per un assolo funk, perdo la concentrazione e sparo anch'io "note a cazzo". Sono imbarazzato quando suono un Georgia on my mind e non ho ancora chiaro come poter arricchire accordi e ritmica, che ai neofiti, potrebbero sembrare già "ricchi" ma che in verità,ascoltando a maestri vari, sono uno sputo.
Sono imbarazzato quando affronto uno standard, perchè quel bagaglio lo sto costruendo, ma nel frattempo DEVO rischiare, devo PROVARE,altrimenti non riceverò mai quella critica utile a migliorarmi.
Sono imbarazzato quando propongo un brano pop di 4 accordi. Nel locale lo canteranno in 100, ma io, dietro la mia tastiera, mi sento un "nulla", che vorrebbe non esser li fin quando non acquisisco la maturità tale da fare appunto quel "Georgia on my mind" come Ray comanda, con un pubblico che ne capisce e applaude a ciò che riesco a creare.

Il punto: Poi c'è chi invece fa i tour con 3 note in croce in tutto il mondo, riproponendo quei pattern che molti farebbero ad occhi chiusi,ma che, ammettendolo, si sentirebbero degli imbroglioni a farlo. perchè "facili". Perchè "facilmente orecchiabili". Perchè ai più "piace lo scontato, piace lo schifo." Basta aggiungere un paio di movenze da "soffro mentre suono" o "godo mentre suono" cose facili.

Sogno un pianoforte a coda, non per il mobile, ma perchè voglio la meccanica di un pianoforte,per lo studio, per migliorarmi. I verticali scarsi, come mi avete sempre detto, suonano peggio dei vst. E allora Motif+VST per esercizio.

A questi qui, i tizi del 1-5-1 alla mano sinistra, e melodia in la minore, mettono a disposizione Bosendorfer, Steinwey, vengono sponsorizzati e vanno a suonare di fronte a gente urlante in Cina...

Io di cinese conosco solo i ravioli, e non me li posso permettere sempre.

Conclusione? Ma che studio a fare? Perchè devo io farmi mille problemi se chiunque può piazzarsi di fronte ad un pianoforte, e senza un minimo di gusto o di studio,di influenza, di ascolto, riesce ad andare in posti dove io, eterno insicuro, sarei imbarazzato di far sentire un pattern infinito e scarso in la minore? Io vedo nella cina "Yuja Wang/Yundi Li/Lang Lang", quindi mi convinco che se suono li, mi prendono per culo,soprattutto in un teatro. Ma perchè questo problema me lo pongo solo io? Teatro di Vienna,quadri di Mozart tutt'intorno, pubblico enorme...e io suono cacate?

Una cosa è certa: Io, di musica, a questo punto, non ne capisco un cazzo... peggio di chi ascolta certe cose...ho sbagliato tutto e continuo a sbagliare. emo
Edited 13 Nov. 2016 18:48
anonimo 13-11-16 20.54
Bellissima riflessione

Ti do qualche opinione assolutamente personale

1) più ci si immerge nella musica "vera", e più la si capisce (sia essa Bach, Schoenberg, Charlie Parker, Opus de Funk, Lucio Dalla, Elio etc etc), più si diviene selettivi e talvolta "nazisti musicali"...ma é naturale, chi non ha una cultura gastronomica stravede per il cheesburger...

2) Il che non toglie che se di musica devi vivere, non puoi attingere sempre ai vertici, dovrai fare dei compromessi...credo che anche Bach non amasse tutto quello che ogni settimana era obbligato a scrivere...

3) Che però oggi la banalità, la volgarità musicale, la decadenza culturale siano al massimo, é vero anche questo...le canzonette popolari del 1700/1800 per dirne una erano molto più musicali di certa robaccia che vien portata in palmo di mano su internet e in radiotelevisione...il perché l'ho suggerito 1000 volte: ci vogliono rincoglionire attraverso la bruttezza

4) Essere musicista oggi é difficile: fino agli anni 70 c'era ancora qualcosa da dire, qualcosa da inventare, e si poteva sperare di "diventare famosi" in maniera innovativa ed artisticamente pregnante...oggi é molto, molto difficile

5) Eppure essere musicisti non é una cosa che si sceglie...in un certo modo, ti tocca, non puoi sottrartici
vin_roma 13-11-16 23.00
Non credo ci sia una regia dietro il brutto di cui siamo testimoni, è la globalizzazione che ha dato a tutti la possibilità, con pochi mezzi, di creare prodotti professionali senza dover percorrere tappe e vincere barriere commerciali.

La Mazzoni ne è un esempio, ma lo sono anche quei tanti che imparano a mettere una voce approssimativa con dei testi da scuola materna su un loop di batteria e che producono un suono uguale a quello professionale e quindi pensano di essere delle star incomprese.

Vogliono giocare a far i grandi come quelli delle vecchie logiche artistiche usando i mezzi che oggi tanti (troppi) sanno usare.

La musica è cambiata ...e io pure, se ho tempo dopo, devo confessare una cosa...
anonimo 13-11-16 23.10
@ vin_roma
Non credo ci sia una regia dietro il brutto di cui siamo testimoni, è la globalizzazione che ha dato a tutti la possibilità, con pochi mezzi, di creare prodotti professionali senza dover percorrere tappe e vincere barriere commerciali.

La Mazzoni ne è un esempio, ma lo sono anche quei tanti che imparano a mettere una voce approssimativa con dei testi da scuola materna su un loop di batteria e che producono un suono uguale a quello professionale e quindi pensano di essere delle star incomprese.

Vogliono giocare a far i grandi come quelli delle vecchie logiche artistiche usando i mezzi che oggi tanti (troppi) sanno usare.

La musica è cambiata ...e io pure, se ho tempo dopo, devo confessare una cosa...
Delle volte ammiro davvero la tua onestà ed il tuo ottimismoemo
paolo_b3 13-11-16 23.22
Mi piace parlare di questo argomento perchè veramente ognuno può dire la sua senza rischio di essere smentito e parlando di questi argomenti si cresce.

1) Anche la musica semplice (che potremmo definire cazzate dal punto di vista tecnico almeno) cambia se la suona uno capace piuttosto di uno scalzacani.
2) La musica semplice spesso e volentieri è un connubio fra musica e testi. Fabrizio de Andrè probabilmente presentava un repertorio di musica semplice, ma valeva la pena ascoltarlo anche per i meravigliosi testi.
3) Per fare la professione musicale bisogna saper suonare lo strumento in primis, ma anche saper stare sul palco, essere disposti a viaggiare per lavoro... non fa per tutti anche se tra quei tutti c'è gente che sullo strumento fa faville.
4) La musica la dividerei in due categorie: quella di consumo (es Soler) e quella di passione (es il jazz). Per guadagnare bene conviene la prima, ma non ti è dato accesso, in altre parole non esiste che se fai un brano meraviglioso riesci a venderne milioni di copie bypassando le case discografiche. Se opti per la seconda è normale una lunga gavetta e poco ritorno economico. Ti deve piacere quello che fai.
5) Degli anni 70 forse Cyrano ricorda i migliori, ma ce n'erano anche dei raccapriccianti, quelli sono spariti e non ne parla più nessuno. Ricordiamo solo i grandi, ma non perchè erano degli anni 70, perchè erano dei grandi. Ce ne saranno anche oggi sicuramente, lo vederemo in futuro.
6) Quello che a mio parere è veramente decaduto è il livello culturale della musica in TV. Evito gli esempi.

Tirando le somme: gente che fa successo senza avere mezzi = pochi, gente con mezzi che non fa successo = tanti
anonimo 13-11-16 23.30
@ paolo_b3
Mi piace parlare di questo argomento perchè veramente ognuno può dire la sua senza rischio di essere smentito e parlando di questi argomenti si cresce.

1) Anche la musica semplice (che potremmo definire cazzate dal punto di vista tecnico almeno) cambia se la suona uno capace piuttosto di uno scalzacani.
2) La musica semplice spesso e volentieri è un connubio fra musica e testi. Fabrizio de Andrè probabilmente presentava un repertorio di musica semplice, ma valeva la pena ascoltarlo anche per i meravigliosi testi.
3) Per fare la professione musicale bisogna saper suonare lo strumento in primis, ma anche saper stare sul palco, essere disposti a viaggiare per lavoro... non fa per tutti anche se tra quei tutti c'è gente che sullo strumento fa faville.
4) La musica la dividerei in due categorie: quella di consumo (es Soler) e quella di passione (es il jazz). Per guadagnare bene conviene la prima, ma non ti è dato accesso, in altre parole non esiste che se fai un brano meraviglioso riesci a venderne milioni di copie bypassando le case discografiche. Se opti per la seconda è normale una lunga gavetta e poco ritorno economico. Ti deve piacere quello che fai.
5) Degli anni 70 forse Cyrano ricorda i migliori, ma ce n'erano anche dei raccapriccianti, quelli sono spariti e non ne parla più nessuno. Ricordiamo solo i grandi, ma non perchè erano degli anni 70, perchè erano dei grandi. Ce ne saranno anche oggi sicuramente, lo vederemo in futuro.
6) Quello che a mio parere è veramente decaduto è il livello culturale della musica in TV. Evito gli esempi.

Tirando le somme: gente che fa successo senza avere mezzi = pochi, gente con mezzi che non fa successo = tanti
quanto hai ragione carissimo Paoloemo
paolo_b3 13-11-16 23.36
@ vin_roma
Non credo ci sia una regia dietro il brutto di cui siamo testimoni, è la globalizzazione che ha dato a tutti la possibilità, con pochi mezzi, di creare prodotti professionali senza dover percorrere tappe e vincere barriere commerciali.

La Mazzoni ne è un esempio, ma lo sono anche quei tanti che imparano a mettere una voce approssimativa con dei testi da scuola materna su un loop di batteria e che producono un suono uguale a quello professionale e quindi pensano di essere delle star incomprese.

Vogliono giocare a far i grandi come quelli delle vecchie logiche artistiche usando i mezzi che oggi tanti (troppi) sanno usare.

La musica è cambiata ...e io pure, se ho tempo dopo, devo confessare una cosa...
Sai cosa ha rovinato tutto secondo me? L'idea di fare un brano per diventare ricchi.
Io ad esempio sono un dilettante (ci sono anche degli ottimi dilettanti, che non sono tuttavia io) e sono contento di avere avuto accesso ai mezzi che dici tu Vin, perchè posso trascorrere qualche ora la sera a giocarci un po'.
Ammetto di avere tratto soddisfazione dal potermi esibire in pubblico, quell'aspetto è la ciliegina sulla torta, ma in cuore mio non ho mai sperato di vivere facendo il musicista ne di fare il brano con il quale mi sarei arricchito.
Mi sono divertito a comporre brani, ma per farli ascoltare ai miei amici.
Però io credo che nonostante la pochezza della proposta non possiamo sottovalutare lo sforzo che sta dietro ad un cantante che vuole sfondare, non è per tutti. Sicuramente non per me.
vin_roma 14-11-16 00.41
paolo_b3 ha scritto:
Però io credo che nonostante la pochezza della proposta non possiamo sottovalutare lo sforzo che sta dietro ad un cantante che vuole sfondare, non è per tutti. Sicuramente non per me.

Tu hai un' etica, un' intelligenza, molta gente oggi no, gli sembra tutto fattibile, imitabile.

E' diverso quando una Mazzoni pensa di essere una pianista.

Il solo fatto di avere accesso a You Tube con la stessa qualità video/audio e di pianoforti di Yuja Wang le fa credere di poter essere una persona in grado di dire qualcosa. Certamente lo dice, ma, se un minimo di pianoforte la Mazzoni lo conosce ...allora, o non è onesta o ha la mente oscurata perché io al posto suo mi vergognerei a mostrare quelle microscopiche performance per onestà etica.

La musica buona è solo quella migliore a partire dal mio giudizio?

No, esiste tanta musica onesta e senza pretese che giustamente incontra il desiderio comune, Clayderman eticamente può coesistere con Wang, Argerich, Sting o Smith, è onesto verso il mercato ed il pubblico a cui si rivolge-
paolo_b3 14-11-16 08.24
Ammetto la mia ignoranza: non sapevo dell'esistenza di Giulia Mazzoni e sono andato ad ascoltarla.
E' una bella ragazza!!! Magari è anche brava a suonare il pianoforte, non lo sappiamo...

A me pare una evidente operazione commerciale: fatte le debite proporzioni una Lady Gaga all'italiana, ma per il pubblico italiano è necessario un linguaggio meno "funky", questa deve piacere anche alla "signora Maria"...

A volte penso che per lanciare un volto nuovo le case discografiche facciano delle "indagini di mercato"....
gabrieleagosta 14-11-16 12.04
CoccigeSupremo ha scritto:
Conclusione? Ma che studio a fare?


Semplicemente, perchè TU non sei come LORO. emo
Markelly 14-11-16 13.48
paolo_b3 ha scritto:
E' una bella ragazza!!!

Stai scherzando, vero? emo
CoccigeSupremo 14-11-16 16.39
@Cyrano: il tuo punto 3 (che vogliono rincoglionirci con la "bruttezza") mi da molto a pensare. Credo proprio tu abbia ragione. Perchè mai un'etichetta come la "sony" spinge un artista che musicalmente non vale granchè e non spinge invece su qualcuno che magari in un anno ti tira fuori un album innovativo e pregno? Non me lo spiegherò mai.
O meglio, capisco che è più "economico" spingere un pianista solo piuttosto che una band, ma esistono anche pianisti con i controcavoli che producono/arrangiano/suonano tutto per conto loro e tirano fuori brani che,una volta registrati in studio con artisti, creerebbero un qualcosa di valido... Sono confuso,ma il tuo pensiero potrebbe rappresentare sul serio la verità odierna emo

@Vin: Per quanto concordi che ormai tutti possono aver tutto (vuoi anche per la pirateria), è anche vero che proprio questa "democrazia" dovrebbe permettere ai talenti reali di emergere,dato che hanno i mezzi per farlo.
Mi chiedo perchè però per ogni Jacob Collier, vanno avanti 10 fotocopie della mazzoni, in giro per il mondo, a far tour.
Io sono uno di quelli che i mezzi "per produrre"se li è comprati, ancora li paga, e per mancanza di ulteriori fondi DEVO continuare a imparare le cose più disparate da solo (mixing, mastering, video editing, nozioni base di marketing per proporre un prodotto). Insomma, faccio quel che si può ma potrei far "molto meno" e (probabilmente) otterrei molto di più... Potrei ad esempio abbandonare il concetto di "scontato/facile/basico" ma anche di "studio/ascolto/pratica/sperimentazione",e buttare giu un brano della minchia in La minore, fregandomene di ricerca e quant'altro, diventando anch'io un copia incolla della mazzoni. Tanto, a quanto pare, alla gente quello piace.

@Paolo: Concordo in tutto, ma diciamocelo: Credo che tutti su un palco sanno stare meglio di certi fenomeni da baraccone. Il motivo per cui probabilmente "non riusciremmo" è perchè studiare crea complessi di inferiorità che, appunto con lo studio, cerchi di colmare. Certi personaggi non sanno neanche chi è mozart, però hanno la faccia come il culo di presentarsi su un palco di Vienna dove magari poche ore prima si è esibito Mitsuko Uchida (imho, una delle migliori interpreti dei brani mozartiani), Quella sicurezza che vedi in loro, e che tu magari non credi di avere, imho, è semplice ignoranza (perchè spero non sia arroganza).
Io mi sentirei male a spacciare delle composizioni chiaramente basiche in un teatro dove solitamente si presenta ben altro livello musicale.
Come dice Vin, ci sono degli "spazi" che molti artisti accettano, e per onestà, restano li.
Altri "artisti" se ne fregano, e agguantano quanto possono. Mi chiedo se la mia sia "invidia" o "confusione". Scarto l'invidia, perchè fondamentalmente mi conosco, e so che starei davvero male a suonare qualcosa di orribile su un palco importante. Non riuscirei appunto a mantenere una faccia di culo come quella di tanti emo

@GabrieleAgosta: So che è un complimento, ma di fatto il mondo la pensa diversamente.
Certe volte penso che dovrei abbracciare la strada della semplicità, perchè la vita è una, e cercare di cambiare le menti, a quanto pare è impossibile. La musica, quella buona, resiste, ma è sempre più rinchiusa nelle nostre mura.
SavateVoeanti 14-11-16 17.22
CoccigeSupremo ha scritto:
Sono imbarazzato quando affronto uno standard, perchè quel bagaglio lo sto costruendo, ma nel frattempo DEVO rischiare, devo PROVARE,altrimenti non riceverò mai quella critica utile a migliorarmi
Cosa intendi in pratica con critica utile per migliorarmi?
Io per quel poco che mi sono esibito ho ricevuto solo complimenti(non meritati), tranne una volta sola che ho ricevuto una critica(non meritata). Ma devo dire che non fa mai piacere ricevere le critiche, ti mettono il malumore perchè...posso fare come voglio io o devo fare come vuoi tu?
A meno che per critica non intedi che tu stesso cerchi consigli da qualcuno per ottenere un determinato risultato che da solo non riesci ad ottenere.
Comunque anche i complimenti danno fastidio, perchè distraggono..
.
CoccigeSupremo ha scritto:
Sono imbarazzato quando propongo un brano pop di 4 accordi. Nel locale lo canteranno in 100, ma io, dietro la mia tastiera, mi sento un "nulla", che vorrebbe non esser li fin quando non acquisisco la maturità tale da fare appunto quel "Georgia on my mind" come Ray comanda, con un pubblico che ne capisce e applaude a ciò che riesco a creare.
Mah, bisogna decidere se preferire far contente 100 persone facendole cantare, quindi rendendoli partecipi alla festa, oppure farsi prendere dall'egoismo e volere gli applausi tutti per se relegando gli altri umani a subire. Alla fine per quale delle 2 cose è nata la musica? Ci avevo pensato anch'io a questa cosa e a volte mi sento in colpa.

CoccigeSupremo ha scritto:
A questi qui, i tizi del 1-5-1 alla mano sinistra, e melodia in la minore, mettono a disposizione Bosendorfer, Steinwey,
E per forza, dovranno pur avere qualcosa di buonoemo

CoccigeSupremo ha scritto:

Conclusione? Ma che studio a fare? Perchè devo io farmi mille problemi se chiunque può piazzarsi di fronte ad un pianoforte, e senza un minimo di gusto o di studio,di influenza, di ascolto, riesce ad andare in posti dove io, eterno insicuro, sarei imbarazzato di far sentire un pattern infinito e scarso in la minore? Io vedo nella cina "Yuja Wang/Yundi Li/Lang Lang", quindi mi convinco che se suono li, mi prendono per culo,soprattutto in un teatro. Ma perchè questo problema me lo pongo solo io? Teatro di Vienna,quadri di Mozart tutt'intorno, pubblico enorme...e io suono cacate?
E' il problema di chi sta a una via di mezzo, non abbastanza bravo da poter farlo di lavoro, ma neanche così scarso da mollare tutto. Anch'io mi trovo nell'limbo, e non capisco perchè ci resto nonostante abbia piu senso arrendersi limitandosi a fare il la minore in spiaggia, si verrebbe anche desiderati dalle fiche.

Oggi mi sento negativo emo
Edited 14 Nov. 2016 16:31
paolo_b3 14-11-16 17.23
@ Markelly
paolo_b3 ha scritto:
E' una bella ragazza!!!

Stai scherzando, vero? emo
Non ti piace?
A me si! emo
paolo_b3 14-11-16 17.35
@ CoccigeSupremo
@Cyrano: il tuo punto 3 (che vogliono rincoglionirci con la "bruttezza") mi da molto a pensare. Credo proprio tu abbia ragione. Perchè mai un'etichetta come la "sony" spinge un artista che musicalmente non vale granchè e non spinge invece su qualcuno che magari in un anno ti tira fuori un album innovativo e pregno? Non me lo spiegherò mai.
O meglio, capisco che è più "economico" spingere un pianista solo piuttosto che una band, ma esistono anche pianisti con i controcavoli che producono/arrangiano/suonano tutto per conto loro e tirano fuori brani che,una volta registrati in studio con artisti, creerebbero un qualcosa di valido... Sono confuso,ma il tuo pensiero potrebbe rappresentare sul serio la verità odierna emo

@Vin: Per quanto concordi che ormai tutti possono aver tutto (vuoi anche per la pirateria), è anche vero che proprio questa "democrazia" dovrebbe permettere ai talenti reali di emergere,dato che hanno i mezzi per farlo.
Mi chiedo perchè però per ogni Jacob Collier, vanno avanti 10 fotocopie della mazzoni, in giro per il mondo, a far tour.
Io sono uno di quelli che i mezzi "per produrre"se li è comprati, ancora li paga, e per mancanza di ulteriori fondi DEVO continuare a imparare le cose più disparate da solo (mixing, mastering, video editing, nozioni base di marketing per proporre un prodotto). Insomma, faccio quel che si può ma potrei far "molto meno" e (probabilmente) otterrei molto di più... Potrei ad esempio abbandonare il concetto di "scontato/facile/basico" ma anche di "studio/ascolto/pratica/sperimentazione",e buttare giu un brano della minchia in La minore, fregandomene di ricerca e quant'altro, diventando anch'io un copia incolla della mazzoni. Tanto, a quanto pare, alla gente quello piace.

@Paolo: Concordo in tutto, ma diciamocelo: Credo che tutti su un palco sanno stare meglio di certi fenomeni da baraccone. Il motivo per cui probabilmente "non riusciremmo" è perchè studiare crea complessi di inferiorità che, appunto con lo studio, cerchi di colmare. Certi personaggi non sanno neanche chi è mozart, però hanno la faccia come il culo di presentarsi su un palco di Vienna dove magari poche ore prima si è esibito Mitsuko Uchida (imho, una delle migliori interpreti dei brani mozartiani), Quella sicurezza che vedi in loro, e che tu magari non credi di avere, imho, è semplice ignoranza (perchè spero non sia arroganza).
Io mi sentirei male a spacciare delle composizioni chiaramente basiche in un teatro dove solitamente si presenta ben altro livello musicale.
Come dice Vin, ci sono degli "spazi" che molti artisti accettano, e per onestà, restano li.
Altri "artisti" se ne fregano, e agguantano quanto possono. Mi chiedo se la mia sia "invidia" o "confusione". Scarto l'invidia, perchè fondamentalmente mi conosco, e so che starei davvero male a suonare qualcosa di orribile su un palco importante. Non riuscirei appunto a mantenere una faccia di culo come quella di tanti emo

@GabrieleAgosta: So che è un complimento, ma di fatto il mondo la pensa diversamente.
Certe volte penso che dovrei abbracciare la strada della semplicità, perchè la vita è una, e cercare di cambiare le menti, a quanto pare è impossibile. La musica, quella buona, resiste, ma è sempre più rinchiusa nelle nostre mura.
Io scomporrei il ragionamento in due semplici concetti, ma non ho la verità in tasca (ho più di 33 anni emo)

Musica di livello: è una tua opinione, si sa per certo solo che chi la esegue si è fatto un mazzo tanto. Ma non basta la tua opinione, deve piacere anche a chi l'ascolta.
Musica di consumo: si stabilisce il valore in base a: quanti dischi venduti (ora comunque pochi), quanti click su youtube e sui vari siti, quanti telespettatori seguono il programma che la propone (l' "odiens") ecc ecc

Che vuoi combattere coi mulini a vento?

Se puoi continua a studiare (te lo dice uno che non ha studiato) perchè la differenza alla fine la fa solo saper fare le cose o non saperle fare.
anonimo 14-11-16 17.46
magari mi ripeto (emo) ma secondo me funziona così:

1) chi detiene il potere, e non vuol perderlo, ha capito quali strumenti usare: tenere il popolo nella sostanziale ignoranza, nell'incapacità di riconoscere il bello ed il buono, nel consumismo e nella spirale del debito, nel razzismo e nella xenofobia

2) perché tenere qualcuno nell'ignoranza del bello? Perché chi perde la capacità di riconoscere il bello perderà anche la capacità di riconoscere il bene ed il giusto, e si allineerà sulle posizioni che i media gli propongono

3) e quindi davanti alla possibilità di lanciare un musicista che faccia musica bella ed uno che faccia schifezze, viene coscientemente spinto quello che fa schifezze

4) non confondiamo il bello con ciò che piace...

emo
paolo_b3 14-11-16 18.20
@ anonimo
magari mi ripeto (emo) ma secondo me funziona così:

1) chi detiene il potere, e non vuol perderlo, ha capito quali strumenti usare: tenere il popolo nella sostanziale ignoranza, nell'incapacità di riconoscere il bello ed il buono, nel consumismo e nella spirale del debito, nel razzismo e nella xenofobia

2) perché tenere qualcuno nell'ignoranza del bello? Perché chi perde la capacità di riconoscere il bello perderà anche la capacità di riconoscere il bene ed il giusto, e si allineerà sulle posizioni che i media gli propongono

3) e quindi davanti alla possibilità di lanciare un musicista che faccia musica bella ed uno che faccia schifezze, viene coscientemente spinto quello che fa schifezze

4) non confondiamo il bello con ciò che piace...

emo
1) c'è molto di giusto
2) qui il discorso è a mio avviso un po' più complesso. Il punto più importante che il tuo ragionamento non considera è che per apprezzare determinata musica occorre essere preparati da un lato e avere seguito un percorso di formazione e sviluppo della propria sensibilità musicale
3) la vera critica che mi sento di fare a chi programma i mass media è che si sono appiattiti sulle logiche del profitto
4) sul bello assoluto non sono d'accordo
anonimo 14-11-16 18.33
sul bello assoluto avrei per inciso un aneddoto: nel tardo 800 un gruppo di esploratori mostrarono ad una tribù africana, che mai prima di allora aveva avuto contatto con l'uomo bianco, delle immagini di donne europee, alcune bellissime, altre medie, altre brutte

Bene, il risultato fu strabiliante: i selvaggi identificarono senza alcun problema le belle come belle, le brutte come brutte e le mediocri come mediocriemo
Petra 14-11-16 18.51
@ anonimo
sul bello assoluto avrei per inciso un aneddoto: nel tardo 800 un gruppo di esploratori mostrarono ad una tribù africana, che mai prima di allora aveva avuto contatto con l'uomo bianco, delle immagini di donne europee, alcune bellissime, altre medie, altre brutte

Bene, il risultato fu strabiliante: i selvaggi identificarono senza alcun problema le belle come belle, le brutte come brutte e le mediocri come mediocriemo
Assai interessante!