Gibson definitivamente fallita

ruggero 02-05-18 16.37
Bancarotta ufficiale!
Ora quale sarà il futuro? Costruiranno gabbie di criceti?
michelet 02-05-18 16.49
@ ruggero
Bancarotta ufficiale!
Ora quale sarà il futuro? Costruiranno gabbie di criceti?
Posso dirti che Gibson ha solo fatto danni disastrosi all'industria della musica.
Negli anni '90 inglobò e fece sparire Opcode Systems, una softwarehouse specializzata in software musicale, produttrice di un programma eccezionale chiamato Galaxy plus Editors, per la gestione di sintetizzatori di (quasi) tutte le marche.
La scomparsa di Galaxy ha lasciato sul mercato solo quei grandissimi farabutti e truffatori di SoundQuest, produttori di quel grandissimo muccho di bug chiamato MidiQuest.

Oggi la gestione dei sintetizzatori degli anni '80/'90 o la fai con un computer dell'epoca oppure sei spacciato.
Peccato non ci sia nessun gruppo di programmatori che si dedichi alla creazione di software aggiornati di Librarian e, eventualmente, Editor.
Sembra che sia un settore di mercato assolutamente non interessante a livello commerciale. Eppure, credo che ci sarebbe ancora una nutrita schiera di utenti disposti a suppportare un progetto simile.
Riccardo_Gerbi 02-05-18 16.51
ruggero ha scritto:
Bancarotta ufficiale!


Il "Chapter 11" è l'anticamera della bancarotta, ma che la faccenda prendesse una certa "direzione" già si sapeva.

Il gruppo di azionisti che ha fatto credito finora a Gibson Brands (l'intero gruppo) ha accettato di rifinanziare per 100 e passa milioni di dollari la società, a patto che i due "imprenditori" al timone si facciano da parte: uno "leva le tende", mentre l'altro rimarrà come consulente esterno per 2,1 milioni di dollari circa di stipendio all'anno (detiene il 36% delle azioni di Gibson...); solo in Italia "foraggiamo" i manager con sostanziose liquidazioni?

In ogni caso, il problema non è Gibson chitarre che - se vogliamo - è la parte sana, ma tutto il resto del gruppo a generare il "bagno di sangue" da 500 milioni di perdite: che fine farà?
Come scritto a suo tempo, Cakewalk è già stata liquidata, la parte accessori audio di Philips a gennaio fortemente ridimensionata (e per me sarà la prima a esser chiusa o ceduta), mentre per altri marchi quali Teac (e Tascam), Onkyo, Cerwin Vega, tanto per stare "nel nostro"... ma per i chitarristi penso a Epiphone, per esempio.
(Steinberger o Tobias sono marchi già messi in cantina... quindi considerati di scarso valore).

Al momento, salverei solo KRK che - grazie al buon successo di alcune serie (come le Rokit) - può essere ancora mantenuta, ma per tutto il resto la vedo brutta.

Un pensiero personale: di casi analoghi a Gibson Brands è pieno il mondo e anche in Italia gli esempi di "asso pigliatutto" finiti sul lastrico in questo settore non mancano, ma arriva sempre quello convinto di "saperci fare" e non fa tesoro del passato.
Amen

Un saluto a tutti
R.Gerbi



maverplatz 02-05-18 16.57
ruggero ha scritto:
Bancarotta ufficiale!


Se ho capito bene dalle news, Gibson ha richiesto il "Chapter 11", che è in realtà una sorta di amministrazione controllata, un penultimo passo prima della bancarotta vera e propria ("Chapter 7"); quindi esisterebbe un lumicino di speranza: i suoi marchi potrebbero essere ceduti separatamente ad altre aziende per poi ripartire.
Riccardo_Gerbi 02-05-18 17.01
maverplatz ha scritto:
quindi esisterebbe un lumicino di speranza


Bisogna vedere se il giudice approva il piano proposto nel "Chapter 11": storicamente, in USA anche i migliori piani di rilancio sono poi passati direttamente al "Chapter 7"... anch'io mi auguro che questa sia un'eccezione, ma quando si arriva a certi livelli l'orlo del baratro è sotto i piedi.

Un saluto a tutti
R.Gerbi
Dallaluna69 02-05-18 17.33
La Marvel Comics (quella che pubblica Spider-man, per capirsi, il principale editore di fumetti statunitense) nel '96 chiese di andare sotto il capitolo 11.
In pratica il governo gli assegnò un amministratore, al quale loro proposero un piano di risanamento dell'azienda. Il piano venne approvato (fosse stato respinto sarebbe stata bancarotta) e il tipo guidò la casa editrice con intelligenza, fino a riportarla in acque tranquille.
Il vento girò a favore, prevalentemente grazie al successo al botteghino dei vari film tratti dai loro personaggi, nei primi anni 2000.
mike71 02-05-18 17.36
maverplatz ha scritto:
Se ho capito bene dalle news, Gibson ha richiesto il "Chapter 11", che è in realtà una sorta di amministrazione controllata, un penultimo passo prima della bancarotta vera e propria ("Chapter 7");

Se si lascia mano libera a finanzieri che ragionano di leverage buyout, stock options e quarterly profits i risultati sono questi.
In Italia abbiamo avuto Olivetti e Telecom Italia che sono stati i casi più eclatanti.
Oppure di Parmalat, in cui anche i piccoli azionisti ed i fornitori sono stati derubati.
A fare il manifatturiero bisogna mettere gente uscita da ingegneria, non da Economia e commercio.
Se si pensa alla fiat quella Vittorio Ghidella rispetto a Sergio Marchionne e Cesare Romiti er atutta un'altra cosa sia come prototti che come redditività.

Quando si arriva in amministrazione controllata diciamo che chi doveva scappare con la cassa è a godersi il sole in qualche isola tropicale.

orange1978 02-05-18 18.20
diciamo che gibson non porta molto bene ai marchi assorbiti produttori di software musicale.

vedi appunto opcode che produceva non solo galaxy ma anche quello che all'epoca era probabilmente il miglior midi sequencer su apple macintosh insieme a performer, e il primo a supportare l'audio nativo probabilmente, prima ancora che arrivasse il vst, studio vision pro consentiva operazioni altamente innovative, ad esempio audio to midi...

prendevi una traccia monofonica e con una funzione la convertivi in midi, modificavi le note magari le stonature e con il comando inverso midi to audio il programma rigenerava una nuova traccia con le modifiche apportate!

oltre alla funzione che permetteva alle tracce audio di seguire i cambi di tempo grafici, se volevi fare un rallentando alla fine del pezzo ma batteria e basso fossero state registrazioni audio vere, il programma operava un operazione di stretching senza cambio di tonalitá seguendo gli andamenti della tempo track e tutto tornava in sync con le tracce midi, che ovviamente non hanno problemi a seguire cambi di tempo.

queste ed altre funzioni innovative oggi sembrano la normalitá, ma vi assicuro che all'epoca i prodotti concorrenti come emagic logic audio 3.0 o cubase vst 3.7 non erano in grado di gestirle.

Performer e Studio Vision erano de facto i sistemi piu avanzati per la gestione midi audio su mac, spesso usati in combinazione con pro tools III della digidesign che all'epoca non gestiva il midi, e non era raro vederli utilizzati come front end per il controllo delle schede pro tools.


.....e vogliamo ricordare le stupende interfacce midi opcode? altro che quelle mezze cavolatine tipo steinberg midex o maudio o esi!

La opcode studio 256 che gestiva 256 canali midi su 16 porte hardware separate, con bus nella porta parallela del mac, timing midi pazzesco con rasters molto bassi.

ricordiamoci che un tempo non esistevano software instruments a parte digidesign sample cell o audioframe, ma si trattava cmq di sistemi ibridi basati su software e scheda dsp proprietaria, non di veri strumenti nativi.

Insomma in quell epoca le interfacce midi nei grandi studi di produzione per esempio di colonne sonore gestivano in real time sette otto campionatori emu e akai, diversi expanders come jv 2080 e kurzweil k2500 e via cosi....non era raro vedere racks con dentro 10/15 expanders vari ognuno controllabile separatamente dal software.

oggi sono cambiate le esigenze perche la produzione é realizzata per lo piu via software e avrebbe poco senso produrre midi interfaces con 256 canali separati (ricordiamoci che molti synth oggi hanno anche porte usb), peró all'epoca erano il meglio della tecnologia midi.

é un vero peccato avere perso il know how di Opcode, e anche di Cakewalk Inc. che fu il primo a credere seriamente nel midi in ambito msdos e midi in un epoca in cui il pc era una macchina per lo piu per calcoli finanziari e per tenere l'elenco dei nomi all'anagrafe in comune.

Ah tra le altre cose, Opcode fu anche la casa che creó OMS che non é l'organizzazione mondiale della sanitá, ma Open Midi System, la BASE per la gestione dei drivers midi su mac os prima dell'avvento del OS X....e creo anche MaxMsp!!!

che vergogna, un marchio prestigioso che di fatto rappresentava lo stato dell'arte del midi e della computer music, lasciato morire cosi...e ci siamo tenuti FL studio -.-
anonimo 02-05-18 21.02
Niente paura! Risorgeranno dalle ceneri piu' forti di prima, come tutti i bancarottieri made is Usa & Ue. Ci pensa Donaldino a salvar la ciccia prima che bruci!
orange1978 02-05-18 21.04
ma secondo me la gibson non fallirá mai, se ne parla gia da 10 anni che sta fallendo etc...ma se capitasse secondo me la compra lo stato, figurati se lasciano morire un brand come gibson.
anonimo 02-05-18 21.10
@ orange1978
ma secondo me la gibson non fallirá mai, se ne parla gia da 10 anni che sta fallendo etc...ma se capitasse secondo me la compra lo stato, figurati se lasciano morire un brand come gibson.
Abbiamo scritto la stessa cosa quasi nello stesso istante. Facciamo flick & flock emo
synthpanze 02-05-18 21.51
La Gibson non sparirà mai, si sono ciulati tutto e poi dichiarano bancarotta stile parmalat