Ha senso tornare al Portastudio (digitale)?

michelet 07-10-18 19.16
Chi si attesta sulla cinquantina come il sottoscritto, presumibilmente ha iniziato a suonare sintetizzatori e ad approcciarsi alla tecnologia (analogica) trent'anni fa o più. Dalla coppia di registratori a cassette stereo che rendevano le sovraincisioni un incubo, il passo successivo era il 4 tracce a cassette Fostex o, per i più fortunati, Tascam.
Devo dire la verità che la freschezza delle idee di allora, limitate dalla tecnologia dell'epoca, era molto più autentica di quella odierna, forse perché l'entusiasmo era quello di un adolescente spensierato.
Nel 1982 ebbi la fortuna di avere a disposizione un multitraccia a cassette Fostex 250 che, nonostante la qualità tutt'altro che eccelsa, mi è rimasto nel cuore per la sua semplicità d'uso e, specialmente, la sua immediatezza.
Oggi, a distanza di molti anni, pur avendo a che fare con sequencer e DAW di un certo livello, inizio a mal sopportare tutta la loro complessità che vedo più come un ostacolo alla creatività che un reale aiuto.
Mi stavo chiedendo se fare un passo indietro, con Tascam DP32 SD non sia invece fare un passo avanti in termini di semplicità e rapidità operativa. L'unico aspetto che mi convince poco è l'assenza delle porte MIDI e, conseguentemente del MTC, il che rende impossibile la sincronizzazione del sequencer alle tracce audio.
Per chi ha o ha avuto a che fare con questa tipologia di apparecchiature, ha ancora senso utilizzarle oggi o, invece, devo rassegnarmi all'evidenza che sono acqua passata?
orange1978 07-10-18 19.30
no, non ha alcun senso ne pratico ne creativo secondo me, solo scuse per giustificarsi la mancanza di idee.

cè gente che con le daw fa dieci dischi al mese, non credo che una daw moderna penalizzi la creativitá in qualche modo, semmai la aumenta.
michelet 07-10-18 19.38
@ orange1978
no, non ha alcun senso ne pratico ne creativo secondo me, solo scuse per giustificarsi la mancanza di idee.

cè gente che con le daw fa dieci dischi al mese, non credo che una daw moderna penalizzi la creativitá in qualche modo, semmai la aumenta.
La questione è più complessa di come l'ha recepita. È evidente che se il mio lavoro fosse principalmente quello di fare dischi, magari userei la DAW con molta più frequenza. La realtà è che sono un hobbista evoluto (dal punto di vista della strumentazione) che non ha alcuna velleità di natura commerciale, in altre parole suono per puro diletto e piacere personale. Se poi quello che scrivo avesse un utilizzo commerciale, meglio, però non la ritengo una priorità assoluta.
Dovendo fare i conti con il tempo sempre risicato, e ripeto non avendo esigenze di realizzare master discografici, penso che uno strumento più immediato sia preferibile. Eventualmente, posso sempre importare le tracce in formato .WAV nella DAW.
Hai detto la tua, adesso vediamo cosa ne pensano gli altri.
maverplatz 07-10-18 19.56
@ michelet
Chi si attesta sulla cinquantina come il sottoscritto, presumibilmente ha iniziato a suonare sintetizzatori e ad approcciarsi alla tecnologia (analogica) trent'anni fa o più. Dalla coppia di registratori a cassette stereo che rendevano le sovraincisioni un incubo, il passo successivo era il 4 tracce a cassette Fostex o, per i più fortunati, Tascam.
Devo dire la verità che la freschezza delle idee di allora, limitate dalla tecnologia dell'epoca, era molto più autentica di quella odierna, forse perché l'entusiasmo era quello di un adolescente spensierato.
Nel 1982 ebbi la fortuna di avere a disposizione un multitraccia a cassette Fostex 250 che, nonostante la qualità tutt'altro che eccelsa, mi è rimasto nel cuore per la sua semplicità d'uso e, specialmente, la sua immediatezza.
Oggi, a distanza di molti anni, pur avendo a che fare con sequencer e DAW di un certo livello, inizio a mal sopportare tutta la loro complessità che vedo più come un ostacolo alla creatività che un reale aiuto.
Mi stavo chiedendo se fare un passo indietro, con Tascam DP32 SD non sia invece fare un passo avanti in termini di semplicità e rapidità operativa. L'unico aspetto che mi convince poco è l'assenza delle porte MIDI e, conseguentemente del MTC, il che rende impossibile la sincronizzazione del sequencer alle tracce audio.
Per chi ha o ha avuto a che fare con questa tipologia di apparecchiature, ha ancora senso utilizzarle oggi o, invece, devo rassegnarmi all'evidenza che sono acqua passata?
Come sai, siamo quasi coetanei: ho da pochi mesi trovato giusto un DP-32SD usato (ma praticamente nuovo) ed ora uso quello, perché non ne potevo più di Cubase. È stato un ritorno a casa, nel senso che ora è tutto più semplice e
quel pochissimo tempo che ho lo uso per registrare direttamente. La mancanza delle porte MIDI è importante: potresti cercare un modello Tascam meno recente.
michelet 07-10-18 22.21
@ maverplatz
Come sai, siamo quasi coetanei: ho da pochi mesi trovato giusto un DP-32SD usato (ma praticamente nuovo) ed ora uso quello, perché non ne potevo più di Cubase. È stato un ritorno a casa, nel senso che ora è tutto più semplice e
quel pochissimo tempo che ho lo uso per registrare direttamente. La mancanza delle porte MIDI è importante: potresti cercare un modello Tascam meno recente.
Grazie della tua risposta.
Vedo che hai capito il senso del mio post. Non è che mi dispiaccia usare Digital Performer e tutto il resto, però detesto trovarmi di fronte alla "muraglia" di strumenti da accendere, template da caricare ecc. Senza contare quando per motivi oscuri, talvolta capita che qualche connessione MIDI non dà gli esiti sperati e una parte di strumenti rimane "misteriosamente" muta o non reagisce.
La mancanza delle porte MIDI mi inquieta non poco, anche se, forse c'è un escamotage, registrare il segnale SMPTE in una traccia facendola uscire da un canale di effect send. Ho scritto sul forum Tascam relativamente a questo problema e vedo se qualcuno risponde.
Investire quasi 500€ per un multitraccia digitale senza porte MIDI è un po' azzardato.
Volendo ci sarebbe anche il vecchio Roland VS-2480 ma è, oggettivamente, troppo vecchio.
anonimo 07-10-18 22.46
@ michelet
Grazie della tua risposta.
Vedo che hai capito il senso del mio post. Non è che mi dispiaccia usare Digital Performer e tutto il resto, però detesto trovarmi di fronte alla "muraglia" di strumenti da accendere, template da caricare ecc. Senza contare quando per motivi oscuri, talvolta capita che qualche connessione MIDI non dà gli esiti sperati e una parte di strumenti rimane "misteriosamente" muta o non reagisce.
La mancanza delle porte MIDI mi inquieta non poco, anche se, forse c'è un escamotage, registrare il segnale SMPTE in una traccia facendola uscire da un canale di effect send. Ho scritto sul forum Tascam relativamente a questo problema e vedo se qualcuno risponde.
Investire quasi 500€ per un multitraccia digitale senza porte MIDI è un po' azzardato.
Volendo ci sarebbe anche il vecchio Roland VS-2480 ma è, oggettivamente, troppo vecchio.
Ci sarebbe anche questo , per tenere un piede nel presente e l'altro nel passato :-)
marcoballa 07-10-18 22.58
michelet ha scritto:
Volendo ci sarebbe anche il vecchio Roland VS-2480 ma è, oggettivamente, troppo vecchio.

eh, io ho ancora il VS-1824CD.
ormai da quasi una decina d'anni non lo uso, ma è sempre lì, ogni tanto la voglia di riesumarlo ci sarebbe...

nel mio caso sono un utente "ibrido": faccio tutto il premix sul mixer (A&H Qu-16, che ovviamente sfrutto solo al 10% delle sue infinite potenzialità) e utilizzo il pc quasi esclusivamente come registratore multitraccia (e come "ospite" per le librerie di batteria che poi però suono davvero su un drum-kit triggerato).

non utilizzo altri vst, non faccio editing, quello che suono in "real-time" è quello che si sente nelle mie registrazioni (usando solo strumenti vintage è dura fare diversamente, anche se ho visto maghi del "copia-incolla" fare numeri da circo su tracce audio - ma io sono a malapena in grado di capire come far partire la registrazione e come salvare il progetto emoemo -).


quindi per me è SI'!
in situazione analoga alla tua (mancanza di tempo, ecc.) la facilità e l'immediatezza di utilizzare un mixer fisico per settare tutti gli strumenti non è paragonabile all'utilizzo di Cubase o similari (che sicuramente in ambito professionale è meglio su tutti i fronti).

ma io non devo fare dischi, diversamente da gente come Sfera Ebbasta, Ghali e altri emeriti "imbecilli musicali" (nel senso che "imbellono", musicalmente parlando emoemo) che col pc sfornano pezzi uno via l'altro - tutti fanno cagare in egual misura - e per loro sì che una DAW (e qualcuno che la sa usare) è fondamentale (anche per l'editing pesante richiesto per gente che non ha voce, non sa cantare, non sa suonare, ecc.).

a me basta registrare le mie cose strampalate per utilizzo personale e all'occorrenza fare qualche traccia (più "seriamente" - ma sempre con stesso metodo -) per collaborazioni con gruppi che mi chiedono tracce di hammond per le loro piccole produzioni.

e, detto tra noi, avendo fatto un buon investimento per la ripresa del leslie, o per la preamplificazione del rhodes, o in generale per mantenere costantemente "in salute" gli strumenti vintage, il 90% del lavoro è fatto: il suono è quello e non occorre farci altro emoemoemo.
A che mi serve la DAW con mille plugin????
(diversamente da quegli utenti del forum e dei vari gruppi FB che costantemente scrivono: "ho preso la workstation X, o il synth - digitale - Y, bellissimi ma per fare i suoni che dico io occorre editare, lavorarci su, fare layer di 92 presets, ecc. ecc., poi una volta registrati tocca metterci compressori, equalizzatori e chi più ne ha più ne metta emoemoemoemo e ancora non hanno il suono del mio CP70, o degli strings dell'Oberheim o dei brass del Prophet emoemoemoemo)
emo
michelet 07-10-18 23.15
@ marcoballa
michelet ha scritto:
Volendo ci sarebbe anche il vecchio Roland VS-2480 ma è, oggettivamente, troppo vecchio.

eh, io ho ancora il VS-1824CD.
ormai da quasi una decina d'anni non lo uso, ma è sempre lì, ogni tanto la voglia di riesumarlo ci sarebbe...

nel mio caso sono un utente "ibrido": faccio tutto il premix sul mixer (A&H Qu-16, che ovviamente sfrutto solo al 10% delle sue infinite potenzialità) e utilizzo il pc quasi esclusivamente come registratore multitraccia (e come "ospite" per le librerie di batteria che poi però suono davvero su un drum-kit triggerato).

non utilizzo altri vst, non faccio editing, quello che suono in "real-time" è quello che si sente nelle mie registrazioni (usando solo strumenti vintage è dura fare diversamente, anche se ho visto maghi del "copia-incolla" fare numeri da circo su tracce audio - ma io sono a malapena in grado di capire come far partire la registrazione e come salvare il progetto emoemo -).


quindi per me è SI'!
in situazione analoga alla tua (mancanza di tempo, ecc.) la facilità e l'immediatezza di utilizzare un mixer fisico per settare tutti gli strumenti non è paragonabile all'utilizzo di Cubase o similari (che sicuramente in ambito professionale è meglio su tutti i fronti).

ma io non devo fare dischi, diversamente da gente come Sfera Ebbasta, Ghali e altri emeriti "imbecilli musicali" (nel senso che "imbellono", musicalmente parlando emoemo) che col pc sfornano pezzi uno via l'altro - tutti fanno cagare in egual misura - e per loro sì che una DAW (e qualcuno che la sa usare) è fondamentale (anche per l'editing pesante richiesto per gente che non ha voce, non sa cantare, non sa suonare, ecc.).

a me basta registrare le mie cose strampalate per utilizzo personale e all'occorrenza fare qualche traccia (più "seriamente" - ma sempre con stesso metodo -) per collaborazioni con gruppi che mi chiedono tracce di hammond per le loro piccole produzioni.

e, detto tra noi, avendo fatto un buon investimento per la ripresa del leslie, o per la preamplificazione del rhodes, o in generale per mantenere costantemente "in salute" gli strumenti vintage, il 90% del lavoro è fatto: il suono è quello e non occorre farci altro emoemoemo.
A che mi serve la DAW con mille plugin????
(diversamente da quegli utenti del forum e dei vari gruppi FB che costantemente scrivono: "ho preso la workstation X, o il synth - digitale - Y, bellissimi ma per fare i suoni che dico io occorre editare, lavorarci su, fare layer di 92 presets, ecc. ecc., poi una volta registrati tocca metterci compressori, equalizzatori e chi più ne ha più ne metta emoemoemoemo e ancora non hanno il suono del mio CP70, o degli strings dell'Oberheim o dei brass del Prophet emoemoemoemo)
emo
Thanks!
orange1978 08-10-18 00.57
@ marcoballa
michelet ha scritto:
Volendo ci sarebbe anche il vecchio Roland VS-2480 ma è, oggettivamente, troppo vecchio.

eh, io ho ancora il VS-1824CD.
ormai da quasi una decina d'anni non lo uso, ma è sempre lì, ogni tanto la voglia di riesumarlo ci sarebbe...

nel mio caso sono un utente "ibrido": faccio tutto il premix sul mixer (A&H Qu-16, che ovviamente sfrutto solo al 10% delle sue infinite potenzialità) e utilizzo il pc quasi esclusivamente come registratore multitraccia (e come "ospite" per le librerie di batteria che poi però suono davvero su un drum-kit triggerato).

non utilizzo altri vst, non faccio editing, quello che suono in "real-time" è quello che si sente nelle mie registrazioni (usando solo strumenti vintage è dura fare diversamente, anche se ho visto maghi del "copia-incolla" fare numeri da circo su tracce audio - ma io sono a malapena in grado di capire come far partire la registrazione e come salvare il progetto emoemo -).


quindi per me è SI'!
in situazione analoga alla tua (mancanza di tempo, ecc.) la facilità e l'immediatezza di utilizzare un mixer fisico per settare tutti gli strumenti non è paragonabile all'utilizzo di Cubase o similari (che sicuramente in ambito professionale è meglio su tutti i fronti).

ma io non devo fare dischi, diversamente da gente come Sfera Ebbasta, Ghali e altri emeriti "imbecilli musicali" (nel senso che "imbellono", musicalmente parlando emoemo) che col pc sfornano pezzi uno via l'altro - tutti fanno cagare in egual misura - e per loro sì che una DAW (e qualcuno che la sa usare) è fondamentale (anche per l'editing pesante richiesto per gente che non ha voce, non sa cantare, non sa suonare, ecc.).

a me basta registrare le mie cose strampalate per utilizzo personale e all'occorrenza fare qualche traccia (più "seriamente" - ma sempre con stesso metodo -) per collaborazioni con gruppi che mi chiedono tracce di hammond per le loro piccole produzioni.

e, detto tra noi, avendo fatto un buon investimento per la ripresa del leslie, o per la preamplificazione del rhodes, o in generale per mantenere costantemente "in salute" gli strumenti vintage, il 90% del lavoro è fatto: il suono è quello e non occorre farci altro emoemoemo.
A che mi serve la DAW con mille plugin????
(diversamente da quegli utenti del forum e dei vari gruppi FB che costantemente scrivono: "ho preso la workstation X, o il synth - digitale - Y, bellissimi ma per fare i suoni che dico io occorre editare, lavorarci su, fare layer di 92 presets, ecc. ecc., poi una volta registrati tocca metterci compressori, equalizzatori e chi più ne ha più ne metta emoemoemoemo e ancora non hanno il suono del mio CP70, o degli strings dell'Oberheim o dei brass del Prophet emoemoemoemo)
emo
il fatto di avere una daw non significa dover per forza usare gli arturia vst o la komplete per fare pezzi, si puo benissimo avere lo studio come me pieno di sintetizzatori analogici e non, hardware, e usare una daw come cubase o pro tools semplicemente per registrare e assemblare.

una delle idiozie piu grandi che leggo é che un tascam magari analogico (ma anche digitale) portastudio sia piu immediato....ma dove?
forse finche devi armare la traccia e settare un gain ma non appena devi fare cose un po piu complesse o un insert, si capovolgono le cose, tutte le operazioni di editing e ottimizzazione o comping delle tracce risultano assai piu semplici su una daw che su un portastudio, e infinitamente piu veloci.
giosanta 08-10-18 07.09
Io posso riportare la testimonianza indiretta del mio più caro amico, musicista di gran livello, che adopera da una vita Cubase con i suoi strumenti: contrabasso, violoncello, violino, chitarre, basso ecc. Lo ha spiegato un po pure a me ma solo ed ESCLUSIVAMENTE come registratore digitale multitraccia. Solo ora un VST sta supplendo le carenze organiche del mio piano, ma è un fatto transitorio.
L'ho premesso perché vivendo da una vita a fianco di musicisti, tecnici del suono, di sala ecc. (dai "bobinoni in su"), mi sono convinto che la registrazione assistita da un PC semplifichi parecchio la vita all'operatore.
Visualizzare le traccia dei singoli strumenti, riposizionarli in sincrono, o quantomeno dove vogliamo, ecc non ha uguali. Mi rendo conto e condivido il fastidio che provoca ritrovarsi sempre un computer tra i piedi, specie per un amatore che ha appena spento quello dell'ufficio o dello studio, da cui il desiderio di usare altro - anche se volenti o nolenti si resta sempre nel dominio digitale, salvo autoprodursi vinili o nastri - ma nello specifico, a fronte di un minimo di apprendistato, il registratore Cubase (o altro) ha troppi vantaggi.
Nel totale rispetto delle sacrosante opinioni di ciascuno, dei modus operandi ecc, caro Michelet, vedo il tuo problema più come il superamento della dipendenza da PC (e ti capisco, credimi) che come un esigenza semplificativa ma alla fine, ovviamente, saprei decidere per il meglio per te..
lucabbrasi 08-10-18 07.46
...provo la stessa sensazione di Michelet. Perchè rimpiango l'immediatezza del mio vecchio Boss BR1180CD, e sto avendo problemi nell'approcciare Mainstage o Logic? pigrizia, vecchiaia? forse, non lo so.
zerinovic 08-10-18 07.51
É questione di organizzazione, e pulizia anche del setup. Sulla scrivania e nell'HD ci devono essere solo cose che usi almeno frequentemente.
Farsi dei template. Cosi da aprire il programma e registrare.
Prediligere strumenti e periferiche con grande stabilità, senza essere costretto ogni tanto a staccare e riattaccare...lo detesto.e comunque periferiche midi e audio devono essere a portata di mano.
Tutto poi si riflette sulla fruibilità di utilizzo.
Cercare un suono e sfogliare migliaia di librerie, ti fa perdere la magia...4-5 plug-in strumentali, scelti a modo, bastano e avanzano.
Non per ultimo la posizione a sedere, niente colli allungati per vedere le cose, tutto a portata d'occhio.
Ormai ho raggiunto questa facilità di uso, e sinceramente ho paura a cambiare qualche componente, se dopo non va cosi bene? E mi rompe l'anima?.
lipzve 08-10-18 08.24
@ zerinovic
É questione di organizzazione, e pulizia anche del setup. Sulla scrivania e nell'HD ci devono essere solo cose che usi almeno frequentemente.
Farsi dei template. Cosi da aprire il programma e registrare.
Prediligere strumenti e periferiche con grande stabilità, senza essere costretto ogni tanto a staccare e riattaccare...lo detesto.e comunque periferiche midi e audio devono essere a portata di mano.
Tutto poi si riflette sulla fruibilità di utilizzo.
Cercare un suono e sfogliare migliaia di librerie, ti fa perdere la magia...4-5 plug-in strumentali, scelti a modo, bastano e avanzano.
Non per ultimo la posizione a sedere, niente colli allungati per vedere le cose, tutto a portata d'occhio.
Ormai ho raggiunto questa facilità di uso, e sinceramente ho paura a cambiare qualche componente, se dopo non va cosi bene? E mi rompe l'anima?.
Mi è sembrato di rileggere la mia vita, sognare ogni notte il tascam.... yeahhhh
ma la mia risposta è : "no, col cavolo che tornerei indietro".
La daw, anche per un utilizzo basico come ne faccio io, rappresenta un passo in avanti macroscopico.
Certo, pure io a volte ho tracce che non suonano, impazzire per capire il perchè... ma quasi sempre sono errori miei. Poi vuoi mettere la correzione degli errori, praticamente impossibile su registratori audio? Tu penserai: "ma io suono perfetto non sbaglio note" e io ti rispondo: Anche a me A VOLTE capita di suonare un brano intero senza errori, ma di quali errori parliamo? Io non sto parlando di prendere una nota sbagliata o di andare fuori tempo, che anche sulla daw a quel punto è più veloce registrare di nuovo. Io dico anche una nota suonata troppo piano, oppure, il più classico dei casi, registro la mia parte solista (o qualsiasi altro strumento) e poi sento che non si sente dove dovrebbe. Cosa fai con il tuo audio? Se alzi il volume in quel punto (ammesso che si possa) alzi appunto IL VOLUME. Con la daw, quando correggi la parte essa suona PIU FORTE, come se tu suonassi piu forte, con il timbro caratteristico di chi pesta la nota, che è totalmente differente da una nota suonata piano e alzata di volume!
Pensaci!
Poi se hai nostalgia, hai budget e ti vuoi divertire, ben venga, ma ti accorgerai presto che un tuffo nel passato è come guidare una vecchia mercedes 190, ed ora dove vado? Ah sono in autostrada vorrei l'adaptative cruise! Cazzo, una chiamata, mi tocca fermarmi...........


NB: Ovviamente Michele, i concetti che ho espresso riguardo la nota suonata forte è che per qualche inesperto che eventualmente leggesse il messaggio... non certo per te!!!
Roberto_Forest 08-10-18 08.30
Basta farsi un template sul digital performer che riproduca la semplicità del tascam. E sarebbe immediato quanto il tascam.
anonimo 08-10-18 09.27
@ michelet
Chi si attesta sulla cinquantina come il sottoscritto, presumibilmente ha iniziato a suonare sintetizzatori e ad approcciarsi alla tecnologia (analogica) trent'anni fa o più. Dalla coppia di registratori a cassette stereo che rendevano le sovraincisioni un incubo, il passo successivo era il 4 tracce a cassette Fostex o, per i più fortunati, Tascam.
Devo dire la verità che la freschezza delle idee di allora, limitate dalla tecnologia dell'epoca, era molto più autentica di quella odierna, forse perché l'entusiasmo era quello di un adolescente spensierato.
Nel 1982 ebbi la fortuna di avere a disposizione un multitraccia a cassette Fostex 250 che, nonostante la qualità tutt'altro che eccelsa, mi è rimasto nel cuore per la sua semplicità d'uso e, specialmente, la sua immediatezza.
Oggi, a distanza di molti anni, pur avendo a che fare con sequencer e DAW di un certo livello, inizio a mal sopportare tutta la loro complessità che vedo più come un ostacolo alla creatività che un reale aiuto.
Mi stavo chiedendo se fare un passo indietro, con Tascam DP32 SD non sia invece fare un passo avanti in termini di semplicità e rapidità operativa. L'unico aspetto che mi convince poco è l'assenza delle porte MIDI e, conseguentemente del MTC, il che rende impossibile la sincronizzazione del sequencer alle tracce audio.
Per chi ha o ha avuto a che fare con questa tipologia di apparecchiature, ha ancora senso utilizzarle oggi o, invece, devo rassegnarmi all'evidenza che sono acqua passata?
per me un sistema tipo zoom l12 è comodo per registrare una sessione di strumenti acustici, ti permette di registrare strumenti in tracce separate ed avere monitoraggi in cuffia con volumi indipendenti, poi però bisogna riversare il tutto su una daw perchè l'immediatezza di registrare la traccia si perde nell'editing.

c'è da dire che molto dipende dalla daw e dal sistema operativo, più sono semplici e stabili meglio è (e mi fermo qui emo )
afr 08-10-18 09.42
@ michelet
Chi si attesta sulla cinquantina come il sottoscritto, presumibilmente ha iniziato a suonare sintetizzatori e ad approcciarsi alla tecnologia (analogica) trent'anni fa o più. Dalla coppia di registratori a cassette stereo che rendevano le sovraincisioni un incubo, il passo successivo era il 4 tracce a cassette Fostex o, per i più fortunati, Tascam.
Devo dire la verità che la freschezza delle idee di allora, limitate dalla tecnologia dell'epoca, era molto più autentica di quella odierna, forse perché l'entusiasmo era quello di un adolescente spensierato.
Nel 1982 ebbi la fortuna di avere a disposizione un multitraccia a cassette Fostex 250 che, nonostante la qualità tutt'altro che eccelsa, mi è rimasto nel cuore per la sua semplicità d'uso e, specialmente, la sua immediatezza.
Oggi, a distanza di molti anni, pur avendo a che fare con sequencer e DAW di un certo livello, inizio a mal sopportare tutta la loro complessità che vedo più come un ostacolo alla creatività che un reale aiuto.
Mi stavo chiedendo se fare un passo indietro, con Tascam DP32 SD non sia invece fare un passo avanti in termini di semplicità e rapidità operativa. L'unico aspetto che mi convince poco è l'assenza delle porte MIDI e, conseguentemente del MTC, il che rende impossibile la sincronizzazione del sequencer alle tracce audio.
Per chi ha o ha avuto a che fare con questa tipologia di apparecchiature, ha ancora senso utilizzarle oggi o, invece, devo rassegnarmi all'evidenza che sono acqua passata?
comprendo e condivido il tuo punto di vista, comprendo un pò di meno il fatto che tecnicamente ad oggi non esista un modello dotato di porte MIDI per il sync.

Questa loro scelta mi fa presupporre che l'orientamento odierno di questi devices sia orientato verso la registrazione di live session e che invece tutto ciò che viene fatto tramite synth, vst e simili gioco forza debba passare attraverso una DAW
maverplatz 08-10-18 09.49
orange1978 ha scritto:
una delle idiozie piu grandi che leggo é che un tascam magari analogico (ma anche digitale) portastudio sia piu immediato....ma dove?
forse finche devi armare la traccia e settare un gain ma non appena devi fare cose un po piu complesse o un insert, si capovolgono le cose, tutte le operazioni di editing e ottimizzazione o comping delle tracce risultano assai piu semplici su una daw che su un portastudio, e infinitamente piu veloci.


Andrea, il tuo punto di vista è assolutamente corretto e condivisibile: anch'io penso che una DAW sia indispensabile se devo realizzare un prodotto professionale.
Cerco però di spiegarti qual è stato il motivo della mia scelta, che è sì un balzo indietro nel tempo, ma per me estremamente “salutare”.
Premetto che non ho nulla contro Cubase (o qualsiasi altra DAW), anzi lo usavo già dalla versione 1.0 (solo MIDI) con ATARI ST 1040 nei primi anni '90 per programmare delle sequenze. Oggi ho la versione economica “Elements 9.5” (per me amatore, più che sufficiente) che ho usato diverse volte (con scheda Steinberg UR 44), ma sempre con un senso di frustrazione dovuta al tempo perso per la sua configurazione. Più di una volta, per realizzare al volo delle demo suonando solo chitarre e basso, ho preferito usare un piccolissimo Boss Micro BR; in seguito, ho acquistato anche il successivo Micro BR 80, ma malgrado questo fosse più performante, è stato un passo indietro come immediatezza.
Il Tascam DP-32SD l'ho acquistato usato a 300 euro; non aveva nessun segno, il precedente possessore lo avrà usato un sola volta e poi sarà passato alla DAW.. emo
Il vero motivo iniziale dell'acquisto era quello di convertire velocemente in digitale vecchi brani che avevo su bobine ad 8 tracce. Ho collegato il Fostex R8 al Tascam DP-32SD, registrato i brani, equalizzato le singole tracce, fatto il nuovo mix ed il master in tempi rapidissimi, senza quasi leggere il manuale d'uso del Tascam; è come se lo avessi posseduto da sempre. Poi hai ragione: se avessi dovuto effettuare editing pesante sulle tracce, sarebbero stati dolori. Tuttavia, ora uso sempre quello e non accendo più il PC. Per me, cresciuto con i 4 tracce a cassette compact (Fostex, Tascam ,Vesta Fire, ecc.), è stato un “ritorno a casa”; poi tu mi dirai che ho semplicemente bruciato molte cellule del cervello (e forse è vero) e che basta solo organizzarsi un po' con la DAW.
orange1978 08-10-18 10.09
ma ce chi è abituato cosi, sicuro per certe cose è veloce pero appunto dipende dalle situazioni.

per esempio per registrare live velocemente lo è sicuro, piu veloce...il problema è il dopo.
barbetta57 08-10-18 10.16
@ orange1978
ma ce chi è abituato cosi, sicuro per certe cose è veloce pero appunto dipende dalle situazioni.

per esempio per registrare live velocemente lo è sicuro, piu veloce...il problema è il dopo.
il fatto è che michelet appartiene ad una categoria (della quale conosco parecchi affiliati, anche io sono sulla stessa riga di anzianità), per i quali non ha praticamente nessuna importanza l'editing e poca il missaggio, privilegiando lo strumento, cioè il contenuto rispetto al contenitore. questo per vari motivi, ma soprattutto perché, ripeto, un musicista dovrebbe fare il musicista e non il fonico, quindi tutto ciò che lo distrae dall'esecuzione è superfluo. purtroppo il setup di michelrt è piuttosto complesso, come hardware, ma conosco più di qualcuno che con una sola chitarra non ne vuole sapere di computer. attacca e suona anche col telefonino. questo è un mondo in cui in un brano si guarda più alla fase che a ciò che è stato suonato.
ruggero 08-10-18 10.25
@ michelet
Chi si attesta sulla cinquantina come il sottoscritto, presumibilmente ha iniziato a suonare sintetizzatori e ad approcciarsi alla tecnologia (analogica) trent'anni fa o più. Dalla coppia di registratori a cassette stereo che rendevano le sovraincisioni un incubo, il passo successivo era il 4 tracce a cassette Fostex o, per i più fortunati, Tascam.
Devo dire la verità che la freschezza delle idee di allora, limitate dalla tecnologia dell'epoca, era molto più autentica di quella odierna, forse perché l'entusiasmo era quello di un adolescente spensierato.
Nel 1982 ebbi la fortuna di avere a disposizione un multitraccia a cassette Fostex 250 che, nonostante la qualità tutt'altro che eccelsa, mi è rimasto nel cuore per la sua semplicità d'uso e, specialmente, la sua immediatezza.
Oggi, a distanza di molti anni, pur avendo a che fare con sequencer e DAW di un certo livello, inizio a mal sopportare tutta la loro complessità che vedo più come un ostacolo alla creatività che un reale aiuto.
Mi stavo chiedendo se fare un passo indietro, con Tascam DP32 SD non sia invece fare un passo avanti in termini di semplicità e rapidità operativa. L'unico aspetto che mi convince poco è l'assenza delle porte MIDI e, conseguentemente del MTC, il che rende impossibile la sincronizzazione del sequencer alle tracce audio.
Per chi ha o ha avuto a che fare con questa tipologia di apparecchiature, ha ancora senso utilizzarle oggi o, invece, devo rassegnarmi all'evidenza che sono acqua passata?
ciao Michele
questa discussione porta indietro anche me nel tempo quando nel 1998-2001 avevo in casa un Yamaha a quattro piste. L'avevo comprato usato per 150 mila lire e per me era diventato il paradiso. Finalmente potevo registrare il mio gruppo. Finalmente si potevano fare degli overdub professionali (per il mio modo di vedere al tempo). Avevo 19 anni! Secondo me la voglia di riesumare questi strumenti è pura nostalgia... Certo alcuni punti di forza possono esserci ma secondo me oggi, dal punto di vista di un amatore evoluto che ha possibilità di spendere qualcosa, che senso ha tornare a nastri se non per una ricerca di "suono"... che poi a livello a amatoriale o semi pro l'importante è che il suono sia "pulito" e presente. Non cerchiamo le sfumature dell'analogico. Io ho pensato che oramai una scheda audio a 8 ingressi e una DAW ultra basic (che può essere Reaper usato solo per registrare l'audio) può fare le stesse funzioni. Ho provato anche Studio ONE versione free ma è già troppo complicato come approccio... l'importante è ripromettersi di non incaponirsi con altre menate tipo VST, latenze... etc...
non so se ho sfiorato il concetto che vuoi condividere... ciao