Altezza tastiera del pianoforte

Ciao a tutti,
ho notato che di regola posiziono lo stage piano ad una altezza tastiera si circa 80cm. Talvolta nel fare qualche esercizio mi affatico e quindi regolo sempre l'altezza sgabello in modo da avere la corretta inclinazione avanbracci. Ma mi chiedevo una cosa: l'altezza tastiera di un piano acustico classico (almeno il mio Yamaha) è di 70cm circa. Tutto è ovviamente regolabile con sgabello, ma può influire sulla postura generale una altezza maggiore o minore della tastiera? PS i vostri piani acustici che altezza tastiera hanno ?

In media siamo sui 75 cm o meno, in effetti, ma non conta tanto o solo l'altezza della tastiera quanto la posizione dell'esecutore rispetto ad essa ovvero come si regola lo sgabello (anche in funzione della corporatura dell'esecutore) in modo da ottenere la postura corretta.

Ci sono molti video o articoli sul tema, te ne propongo uno

72 cm ruote comprese
In compenso lo sgabello è regolabile ...

Devi sederti sui glutei ed avere le gambe pressoché libere angolate a 90° con la pianta dei piedi poggiata interamente a terra. Da questa posizione schiena dritta e protesa leggermente in avanti con braccia e spalle rilassate, avambracci a 90° gradi e mani in linea con questi ...sotto le dita, con questa posizione, devi trovare i tasti.

Secondo me a 80 cm (intesa come altezza della superficie superiore dei tasti bianchi) è un po' troppo alto, in generale, chiaramente se regoli bene lo sgabello non credo che sia poi un gran problema, ma di sicuro è meglio adattarsi il più possibile alle misure degli acustici.

Dico "secondo me" perché quando anni fa mi posi lo stesso identico quesito misurai l'altezza della tastiera del mio verticale e stava sui 72/73 cm. Poi volevo fare dei rilevamenti su dei pianoforti a coda, ma non sono mai riuscito, perché quando andavo a lezione ovviamente non c'era tempo né modo, e in altre occasioni in cui avrei avuto modo di prendere la misura non avevo un metro a portata di mano. Quindi non ho mai preso delle vere misure su altri pianoforti, ma secondo me a occhio siamo sempre lì sui 72/73 cm.

Poiché su un piano vero non si può regolare l'altezza della tastiera, ma solo quella dello sgabello, io sono giunto a questa conclusione: regolo il pianoforte digitale sempre alla stessa altezza di 72/73 cm, e poi in base a quello regolo lo sgabello rispettando le ovvie regole di postura, come farei di fronte a un acustico.

L'unico problema è che serve anche un supporto che permetta di posizionare bene le gambe a quell'altezza, e per me non è facilissimo dato che sono alto 1 metro e 90 circa, quindi se non porto la mia roba (di cui ormai conosco a menadito tutte le regolazioni e le misure) a volte perdo tantissimo tempo a posizionarmi

Ho fatto un po' di regolazioni, e intorno ai 72-74 cm riesco ad avere le gambe quasi ad angolo retto, in sintesi porto lo sgabello fino ad avere avambracci quasi orizzontali quindi con polsi leggermente non allineati con avambracci. Sembra più rilassante. Ieri nel provare Tarkus, avevo avvertito stanchezza e quindi immaginavo che la postura non fosse ottimale. Mi state dando un bel po' di informazioni, e grazie a tutti voi che noi meno esperti riusciamo a crescere

Ehhh, la sx di Tarkus...
È questione di rilassatezza e allenamento, si rischia di sopperire alle dita già tese e stanche per la posizione larga con delle belle spinte di braccio/gomito che irrigidiscono il tutto.

Io lo farei lentamente per un bel po' di giorni allenando le dita alla posizione, sempre con braccio e polso morbidi e appena si alza un po' il polso e lo si sente teso tornare indietro e fare più lento. Non si dovrebbe mai sentire il polso che fa un tutt'uno con la mano.

stesso problema mio... sono 1,86 con le gambe leggermente sproporzionate (più lunghe in proporzione al busto) ...per capirci tutte le automobili per me dovrebbero avere la pedaliera una spanna più avanti del normale.
Comunque: sul piano acustico non ci posso fare nulla, gratto con il ginocchio sotto alla tastiera, ma non importa, però non riesco ad avere una postura con le gambe ad angolo retto come dice Vincenzo, nè posso stare troppo indietro altrimenti non riesco a tenere le braccia con lo stesso angolo (e questo è molto più importante).
In live, potendo alzare a piacimento lo stand, faccio in modo di avere le gambe comode sotto lo stand, e di conseguenza il piano sarò più alto del coda, ma la misura che a me interessa è la distanza tra panca e tastiera, quella sì che deve rimanere costante. Cosa ho notato, è che bastano pochissimi cm di differenza per sentire le spalle indolenzite dopo un paio d'ore che suono... non gli avambracci, chè direi di avere abbastanza allenamento, ma proprio la zona sopra le scapole.

lieve OT: lo stesso motivo che ho detto prima mi rende difficoltoso suonare la pedaliera dell'organo, perchè non ho abbastanza spazio per alzare bene la gamba sinistra, ho lo stinco lunghissimo

Eh so bene che sono scomodità molto fastidiose, che sono riuscito a risolvere definitivamente soltanto con i supporti a tavolino (che comunque secondo me sono superiori anche sotto tanti altri aspetti), e neanche tutti, perché quelli che hanno parti metalliche sporgenti in "zona ginocchio" sono molto pericolosi...trovato il supporto giusto, che mi consente di avere lo spazio necessario per le gambe (non ottimale, il minimo accettabile diciamo) senza alzarlo troppo, ne ho presi subito due e me li tengo stretti. E però, infatti, con la SL73 che è molto sottile riesco ad avere l'altezza giusta, mentre con i digitali Yamaha che sono alti come panettoni la tastiera risulta più alta...è una lotta senza fine...

le maledette "canaline" per il secondo ripiano, come lo so (ahia!!!)

Per la cronaca, anche io 1,86m ma diciamo "normilineo", con il tronco abbastanza lungo, quindi se metto la panca per avere le gambe ad angolo retto e la tastiera a 72cm mi ritrovo con le braccia troppo al di sopra della linea dei tasti, quindi devo alzarla perchè alla fine come diceva anche zaphod la cosa più critica è il posizionamento di spalle/avambracci/mani rispetto alla tastiera, può far parecchia differenza. A ciascuno il suo supporto alla giusta altezza

Eh, non dirmelo è il motivo per cui ho venduto il K&M, la qualità era indiscutibile, ma mi sono detto che non potevo continuare a rischiare di rimanere zoppo ogni volta che ci suonavo...bastava distrarsi un attimo e zac!

Ho trovato un buon compromesso con un QuikLok che non è altrettanto stabile, ma fa comunque il suo in maniera più che accettabile (e costa meno della metà) e soprattutto non rischio di rompermi i menischi ogni volta

Provo ad indovinare... WS421?
(io a casa ho quel modello, messo alla 2a tacca mi porta una tastiera stage "normale" come NS3 o Numa X Piano ai fatidici 75cm, senza intralcio per le gambe)

Diciamo che parlavo del WS420 (ne ho due), ma ho avuto anche il 421 in realtà ce l'ho ancora, ma è "parcheggiato" in sala prove.

Il 421 è più stabile e robusto del 420, di contro ha che per ripiegarlo bisogna praticamente smontarlo e ha comunque una vite che sporge dal centro verso il basso molto pericolosa, che ho "neutralizzato" avvolgendola in un panno morbido legato ben stretto, ovviamente soltanto dopo averci sbattuto

Il 420 è un po' meno stabile ma comunque IMHO del tutto sufficiente in questo senso, inoltre esteticamente lo trovo il più bello che ho avuto e si richiude semplicemente piegandolo, come il K&M che avevo. Poi sotto c'è tutto lo spazio libero che serve senza pericoli Alla fine ne ho presi due, uno per la SL e uno per lo Yamaha.

regole si.. ma dalla posizione "scolastica" poi bisogna trovare anche una posizione che vada bene per il singoo, che sia confortevole, ..

La mia insegnante di conservatorio se beccava uno di noi anche solo un momento (nell'arco di una lezione di un'ora e mezza per ognuno) con una postura troppo scorretta diceva: "se siete come Trifonov che suona da Dio anche se sta gobbo e tutto storto...tanto di cappello e me ne sto zitta; ma voi siete come Trifonov? NO! E allora mettetevi per bene!" E seguivano minacce varie

Questo chiaramente ai primi anni, poi queste osservazioni calavano sempre di più, anche perché chissà come mai tendevamo ad assorbirle