ASM Hydrasynth Deluxe

  • ideare1
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20-01-24 11.57

Chi mi parla di questo synth ? Lo vorrei abbinare ad un Modx 8. So che è ostico nella programmazione ma ha dei suoni fantastici oltre all'aftertouch polifonico. Quello che cerco è un synth che abbia Pad caldi tipo Roland e Synth lead. Possibilita' di creare sonorità tipo Korg Wavestate e non porre limiti alla fantasia. Il genere che suono con il mio gruppo è un genere che varia dalla Fusion/ jazz al new age, ispirato al PMG.
Grazie
  • Deckard
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20-01-24 14.25

Ha tutto quel che chiedi ed anche di più
  • ideare1
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20-01-24 14.39

@ Deckard
Ha tutto quel che chiedi ed anche di più
Tu ce l'hai? E' veramente complicato programmarlo all' inizio? Grazie
  • michelet
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20-01-24 17.59

Premesso che magari sarò io limitato, oppure che ci ho dedicato poco tempo, tuttavia qualche tempo fa ho provato la versione a 4 ottave di Hydrasynth, non la Deluxe. Dopo aver fatto una veloce scorsa ai preset, la maggior parte dei quali non mi facevano gridare al miracolo, ho trovato un Pad molto interessante a cui volevo apportare delle modifiche. Non avevo obiettivi irraggiungibili, solamente escludere dalla catena di sintesi tutti gli effetti in catena (3) per ascoltare la "grana" del suono nella sua interezza. Beh, ho impiegato non meno di dieci minuti, girando manopole e navigando per i menù, prima di riuscire ad arrivare a destinazione. La cosa strana è che il pannello riporta uno schema a blocchi, anche abbastanza comprensibile, della catena di sintesi. Però, ne ho dedotto che Hydrasynth non sia il massimo dell'intuitività. Poi, parere personale, ha un suono che non mi piace o, probabilmente, non è stato programmato adeguatamente per tirarne fuori il meglio. Insomma questo primo contatto con lo strumento non mi ha fatto desiderare di ritornare ad ascoltarlo. Anche le varie demo su YT non mi esaltano, però credo sia una questione di gusti. Un ultima considerazione. Se uno strumento non lo capisco, almeno a grandi linee, al primo approccio, significa che non fa per me. La vita è breve, non possiamo sprecarla cercando di capire le logiche contorte degli strumenti musicali. Yamaha docet.
  • ideare1
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20-01-24 21.19

@ michelet
Premesso che magari sarò io limitato, oppure che ci ho dedicato poco tempo, tuttavia qualche tempo fa ho provato la versione a 4 ottave di Hydrasynth, non la Deluxe. Dopo aver fatto una veloce scorsa ai preset, la maggior parte dei quali non mi facevano gridare al miracolo, ho trovato un Pad molto interessante a cui volevo apportare delle modifiche. Non avevo obiettivi irraggiungibili, solamente escludere dalla catena di sintesi tutti gli effetti in catena (3) per ascoltare la "grana" del suono nella sua interezza. Beh, ho impiegato non meno di dieci minuti, girando manopole e navigando per i menù, prima di riuscire ad arrivare a destinazione. La cosa strana è che il pannello riporta uno schema a blocchi, anche abbastanza comprensibile, della catena di sintesi. Però, ne ho dedotto che Hydrasynth non sia il massimo dell'intuitività. Poi, parere personale, ha un suono che non mi piace o, probabilmente, non è stato programmato adeguatamente per tirarne fuori il meglio. Insomma questo primo contatto con lo strumento non mi ha fatto desiderare di ritornare ad ascoltarlo. Anche le varie demo su YT non mi esaltano, però credo sia una questione di gusti. Un ultima considerazione. Se uno strumento non lo capisco, almeno a grandi linee, al primo approccio, significa che non fa per me. La vita è breve, non possiamo sprecarla cercando di capire le logiche contorte degli strumenti musicali. Yamaha docet.
Infatti ho specificato che è un po ostico nella programmazione. In merito a quello che hai detto sul fatto di togliere gli effetti, cè un video su YT che spiega come farlo con l' aggiornamento 2.0, cosi come altre cose. Penso che una volta imparato il meccanismo non dovrebbe essere impossibile programmarlo. In merito alla timbrica e ai preset ti do ragione sul fatto che sia una cosa soggettiva. Con me c'è stata la scintilla...
Grazie michelet ;)
  • michelet
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20-01-24 21.42

@ ideare1
Infatti ho specificato che è un po ostico nella programmazione. In merito a quello che hai detto sul fatto di togliere gli effetti, cè un video su YT che spiega come farlo con l' aggiornamento 2.0, cosi come altre cose. Penso che una volta imparato il meccanismo non dovrebbe essere impossibile programmarlo. In merito alla timbrica e ai preset ti do ragione sul fatto che sia una cosa soggettiva. Con me c'è stata la scintilla...
Grazie michelet ;)
Con l’occasione di questo thread, ho voluto ritornare su YT e ascoltare ancora dei video su Hydrasynth… proprio non mi piace. Però l’abbiamo detto, è una questione di gusti.
  • ideare1
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21-01-24 08.34

@ michelet
Con l’occasione di questo thread, ho voluto ritornare su YT e ascoltare ancora dei video su Hydrasynth… proprio non mi piace. Però l’abbiamo detto, è una questione di gusti.
emo vabbè....
  • Wildecat
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21-01-24 10.08

@ ideare1
Chi mi parla di questo synth ? Lo vorrei abbinare ad un Modx 8. So che è ostico nella programmazione ma ha dei suoni fantastici oltre all'aftertouch polifonico. Quello che cerco è un synth che abbia Pad caldi tipo Roland e Synth lead. Possibilita' di creare sonorità tipo Korg Wavestate e non porre limiti alla fantasia. Il genere che suono con il mio gruppo è un genere che varia dalla Fusion/ jazz al new age, ispirato al PMG.
Grazie
Ciao, io possiedo la versione "normale" non la deluxe e ti posso dire che è un synth estremamente potente e con una palette sonora molto ampia.
può facilmente passare da suoni classici analog style a pad evolutivi ambient-drone.
Questione programmazione: se pensi che sia un virtual analog con tutto a pannello, lo troverai ostico. Non è certo intuitivo come una Nord. Una letta al manuale o ai vari video io la darei, ma una volta che sei entrato nella logica (nemmeno così complicata) il gioco è fatto. La Vast di Kurzweil per me è complicata. L'Hydrasynth è giustamente articolato per la sua potenza.
Considera che, in fondo in fondo, si tratta sempre di scegliere il tipo di oscillatore (analog style e wavetable) e decidere cosa farci.
Ricorda, poi, che hai il signal path direttamente sul pannello con blocchi di sezioni che si illuminano in caso siano attivi (ad esempio lfo o inviluppo). Per me è estremamente comodo.
  • ideare1
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21-01-24 10.22

@ Wildecat
Ciao, io possiedo la versione "normale" non la deluxe e ti posso dire che è un synth estremamente potente e con una palette sonora molto ampia.
può facilmente passare da suoni classici analog style a pad evolutivi ambient-drone.
Questione programmazione: se pensi che sia un virtual analog con tutto a pannello, lo troverai ostico. Non è certo intuitivo come una Nord. Una letta al manuale o ai vari video io la darei, ma una volta che sei entrato nella logica (nemmeno così complicata) il gioco è fatto. La Vast di Kurzweil per me è complicata. L'Hydrasynth è giustamente articolato per la sua potenza.
Considera che, in fondo in fondo, si tratta sempre di scegliere il tipo di oscillatore (analog style e wavetable) e decidere cosa farci.
Ricorda, poi, che hai il signal path direttamente sul pannello con blocchi di sezioni che si illuminano in caso siano attivi (ad esempio lfo o inviluppo). Per me è estremamente comodo.
Bene, sto cercando di convincermi nel scegliere tra l' hydrasynth e un nautilus 61..... ma avendo gia un Modx8, scegliendo il Nautilus rischierei di avere un simil doppione, mentre con l' Hdrasynth avrei tutto un mondo da scoprire, in piu ha l' aftertouch che il Korg non ha. Ha vantaggio del Korg potrei sfruttare i suoi suoni in midi con il Modx, cosa che penso sia piu complicato con l' ASM.
Grazie Wildecat ;)
  • wildcat80
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21-01-24 11.14

Ti dico la mia. Hydrasynth è uno strumento estremamente moderno e potente, capace di suonare in maniera camaleontica. Con il limite delle 2 parti di multitimbricità da tenere presente.
Nautilus è uno strumento molto diverso, può fare molte più cose: ha generatori sonori dedicati indipendenti per pianoforti, pianoforti elettrici, organo tonewheel, synth basato a campioni, 3 sintetizzatori virtual analog (di cui uno modellato su MS20, uno sul PolySix e uno generalista, con possibilità di sintesi ibrida DWGS), un synth FM molto diverso da MODX ma che può leggere i sysex DX7, uno modello plucked strings. Non ha la sintesi wavetable che invece è propria di Hydrasynth.
Io farei una pazzia totale, probabilmente il budget è lo stesso... Un bel Nautilus 61 accoppiato a un wavetable tipo Argon 8 (modulo o 3 ottave) o Modwave (anche qui disponibile in versione 3 ottave, il modulo è stato appena lanciato, questo è pure bitimbrico ed espandibile per quanto riguarda wavetables e campioni).
Ti ritroverai con 2 tastiera e mezza ma con molta più possibilità di scelta.
  • ideare1
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21-01-24 12.01

@ wildcat80
Ti dico la mia. Hydrasynth è uno strumento estremamente moderno e potente, capace di suonare in maniera camaleontica. Con il limite delle 2 parti di multitimbricità da tenere presente.
Nautilus è uno strumento molto diverso, può fare molte più cose: ha generatori sonori dedicati indipendenti per pianoforti, pianoforti elettrici, organo tonewheel, synth basato a campioni, 3 sintetizzatori virtual analog (di cui uno modellato su MS20, uno sul PolySix e uno generalista, con possibilità di sintesi ibrida DWGS), un synth FM molto diverso da MODX ma che può leggere i sysex DX7, uno modello plucked strings. Non ha la sintesi wavetable che invece è propria di Hydrasynth.
Io farei una pazzia totale, probabilmente il budget è lo stesso... Un bel Nautilus 61 accoppiato a un wavetable tipo Argon 8 (modulo o 3 ottave) o Modwave (anche qui disponibile in versione 3 ottave, il modulo è stato appena lanciato, questo è pure bitimbrico ed espandibile per quanto riguarda wavetables e campioni).
Ti ritroverai con 2 tastiera e mezza ma con molta più possibilità di scelta.
Ti ringrazio Wildcat, sempre preciso nelle risposte. Il budget è quello per un usato sia per l' Asm che per il Nautilus.
La mia paura è che prendendo il Nautilus mi ritrovi con un simil Modx, magari con piu qualità timbrica e la parte synth di cui la Yamaha è un po carente. Nell' Hydrasynth avrei un mondo nuovo da scoprire e in piu, cosa per me molto importante, l' aftertouch che nel Korg è assente. Magari piu in la potrei prendere un modwave, ma molto piu in la'.... emo
ti ringrazio
  • wildcat80
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21-01-24 13.46

Secondo me devi solo chiarirti le idee su che sound vuoi, e su quante parti.
Questo prima di pensare a quale strumento.
  • ideare1
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21-01-24 14.27

@ wildcat80
Secondo me devi solo chiarirti le idee su che sound vuoi, e su quante parti.
Questo prima di pensare a quale strumento.
Dell' hydrasynth mi affascina il sound e l' aftertouch polifonico e questo a me piace tanto. Il Nautilus è un bellissimo strumento, ma tantissime di quelle timbriche le ho gia nel Modx. A suo favore, il Korg, è multitimbrico a 16 parti contro le 2 dell' ASM. Non è facile scegliere, ma penso che alla fine sara' Hydrasynth.
  • stesgarbi
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21-01-24 21.36

@ ideare1
Dell' hydrasynth mi affascina il sound e l' aftertouch polifonico e questo a me piace tanto. Il Nautilus è un bellissimo strumento, ma tantissime di quelle timbriche le ho gia nel Modx. A suo favore, il Korg, è multitimbrico a 16 parti contro le 2 dell' ASM. Non è facile scegliere, ma penso che alla fine sara' Hydrasynth.
Ciao, possiedo un Hydrasynth deluxe. da quasi due anni.
La prima volta che l'ho provato, in negozio, i presets non mi sono piaciuti per niente e l'ho trovato arido, freddo... "thin", però al tempo stesso mi sono reso conto delle potenzialità sonore di questo synth e, quindi ho deciso di acquistarlo insieme al Waldorf Iridium (con cui si complementa a meraviglia).
Può non piacere, d'accordo... de gustibus, d'accordo.... ma rimane comunque un fuoriclasse, capace di raggiungere sonorità che vanno dal pad caldo allo scampanellio più freddo, passando per virtual analog convincenti, riproduzioni incredibili di strings machines con le varie controfasi, organi a canne, FM in stile DX, archi che sembrano campionati, leads fantastici, che talvolta mi riportano a certe sonorità dell' Odyssey .... e potrei continuare per molto tempo con la lista.
Dopo quasi due anni che "gioco" con questo synth (divertendomi come un matto) ogni volta scopro qualcosa di nuovo e ad ogni sessione mi rendo conto di quanto potenziale debbo ancora scoprire.

Il tutto ad alcune condizioni:
1) Non trascurare il manuale: non c'è bisogno di "studiarlo" come un testo universitario, ma averlo a portata mentre si sperimenta la programmazione aiuta molto a comprendere i meccanismi dal synth .
2) capire le varie funzioni e sperimentarle, da sole o in combinazione tra loro, a volte con un "target!" di suono (ad es. si cerca un pad rolandesco) e talvolta "senza meta" con sorprese fantastiche (quasi ogni volta salvo uno o due suoni ottenuti "per caso").
4) avere voglia di entrare nei meccanismi della sintesi: a mio parere l'Hydra è molto meno complicato di un Kurzweil, ma richiede applicazione nel comprendere le varie funzioni e le loro interazioni. Man mano che ci si addentra nei meccanismi del synth, le cosi diventano più semplici e si acquista confidenza.
3) capire il carattere del synth ANCHE IN RELAZIONE AI PROPRI GUSTI ED ESIGENZE MUSICALI. L'Hydra non nasce per "imitare", ma ha un carattere sonoro tutto suo, con virtù ed anche limiti .

Mi è capitato di paragonarlo ad uno "stallone", talvolta difficile da domare, oppure ad un'auto sportiva (se lo "spingi" troppo puoi finire fuori pista), ma capace di prestazioni di alto livello .
Non è analogico, rimane sempre un digitale, ma ci puoi tirare quelli che definisco "suoni classici" convincenti e ben suonanti, grazie ai suoi tre oscillatori, al distorsore, alle notevoli possibilità di morphing e PWM ed alle molte tipologie di filtri e possibilità di modellazione degli inviluppi che, pur essendo digitali, trovo comunque interessanti e ben definiti.
Eccelle, ovviamente, in ambito "digitale": al di là delle classiche forme d'onda (dente di sega, quadra ecc.) le oltre 200 wavetables combinabili tra loro ti offrono possibilità soniche pressoché "illimitate":

Insomma, non è così "arzigogolato" come un Kurz o un DX 7 e, al di là del "panico iniziale" dovuto al numero di funzioni/combinazioni che sembra sterminato, in realtà è più semplice di quanto possa sembrare a prima vista.
Il consiglio che do è seguire quello che definisco il "metodo Enrico Cosmi": inizializzare la patch, partire dalle forme d'onda classiche, assemblarle, detunarle filtrarle, ottenere i primi suoni e poi cominciare a sperimentare le varie funzioni.
Non è multi timbrico, ma già con le possibilità soniche di un solo layer ci si fanno talmente tante cose, che a volte quasi ci si dimentica dell'esistenza di un secondo layer.

Insomma, questo synth, una volta capito e "domato", suona davvero bene di suo ed offre una gamma sonora molto, ma molto ampia.

Ora che lo possiedo da un po' di tempo, non lo darei via per niente al mondo.

Il tutto, ovviamente IMHO.
  • ideare1
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21-01-24 22.10

@ stesgarbi
Ciao, possiedo un Hydrasynth deluxe. da quasi due anni.
La prima volta che l'ho provato, in negozio, i presets non mi sono piaciuti per niente e l'ho trovato arido, freddo... "thin", però al tempo stesso mi sono reso conto delle potenzialità sonore di questo synth e, quindi ho deciso di acquistarlo insieme al Waldorf Iridium (con cui si complementa a meraviglia).
Può non piacere, d'accordo... de gustibus, d'accordo.... ma rimane comunque un fuoriclasse, capace di raggiungere sonorità che vanno dal pad caldo allo scampanellio più freddo, passando per virtual analog convincenti, riproduzioni incredibili di strings machines con le varie controfasi, organi a canne, FM in stile DX, archi che sembrano campionati, leads fantastici, che talvolta mi riportano a certe sonorità dell' Odyssey .... e potrei continuare per molto tempo con la lista.
Dopo quasi due anni che "gioco" con questo synth (divertendomi come un matto) ogni volta scopro qualcosa di nuovo e ad ogni sessione mi rendo conto di quanto potenziale debbo ancora scoprire.

Il tutto ad alcune condizioni:
1) Non trascurare il manuale: non c'è bisogno di "studiarlo" come un testo universitario, ma averlo a portata mentre si sperimenta la programmazione aiuta molto a comprendere i meccanismi dal synth .
2) capire le varie funzioni e sperimentarle, da sole o in combinazione tra loro, a volte con un "target!" di suono (ad es. si cerca un pad rolandesco) e talvolta "senza meta" con sorprese fantastiche (quasi ogni volta salvo uno o due suoni ottenuti "per caso").
4) avere voglia di entrare nei meccanismi della sintesi: a mio parere l'Hydra è molto meno complicato di un Kurzweil, ma richiede applicazione nel comprendere le varie funzioni e le loro interazioni. Man mano che ci si addentra nei meccanismi del synth, le cosi diventano più semplici e si acquista confidenza.
3) capire il carattere del synth ANCHE IN RELAZIONE AI PROPRI GUSTI ED ESIGENZE MUSICALI. L'Hydra non nasce per "imitare", ma ha un carattere sonoro tutto suo, con virtù ed anche limiti .

Mi è capitato di paragonarlo ad uno "stallone", talvolta difficile da domare, oppure ad un'auto sportiva (se lo "spingi" troppo puoi finire fuori pista), ma capace di prestazioni di alto livello .
Non è analogico, rimane sempre un digitale, ma ci puoi tirare quelli che definisco "suoni classici" convincenti e ben suonanti, grazie ai suoi tre oscillatori, al distorsore, alle notevoli possibilità di morphing e PWM ed alle molte tipologie di filtri e possibilità di modellazione degli inviluppi che, pur essendo digitali, trovo comunque interessanti e ben definiti.
Eccelle, ovviamente, in ambito "digitale": al di là delle classiche forme d'onda (dente di sega, quadra ecc.) le oltre 200 wavetables combinabili tra loro ti offrono possibilità soniche pressoché "illimitate":

Insomma, non è così "arzigogolato" come un Kurz o un DX 7 e, al di là del "panico iniziale" dovuto al numero di funzioni/combinazioni che sembra sterminato, in realtà è più semplice di quanto possa sembrare a prima vista.
Il consiglio che do è seguire quello che definisco il "metodo Enrico Cosmi": inizializzare la patch, partire dalle forme d'onda classiche, assemblarle, detunarle filtrarle, ottenere i primi suoni e poi cominciare a sperimentare le varie funzioni.
Non è multi timbrico, ma già con le possibilità soniche di un solo layer ci si fanno talmente tante cose, che a volte quasi ci si dimentica dell'esistenza di un secondo layer.

Insomma, questo synth, una volta capito e "domato", suona davvero bene di suo ed offre una gamma sonora molto, ma molto ampia.

Ora che lo possiedo da un po' di tempo, non lo darei via per niente al mondo.

Il tutto, ovviamente IMHO.
Ecco....se avevo qualche piccolo dubbio....me lo hai tolto... emo una cosa volevo chiederti visto che ce l' hai da tanto. E' possibile usare un timbro dell' Hydrasynth con un altra tastiera? Esempio, creo un suono di pad, posso usarlo con un altra tastiera e metterlo in local off sull Hydrasynth e sulla stessa suonarci un lead ? Grazie ancora...
Sicuramente ti rompero' le scatole per altre info...... emo
  • ideare1
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25-01-24 20.52

L' ho preso.... Un oretta l' ho impiegata per provare i presets di fabbrica, un altra oretta per addentrarmi nello strumento , per ora senza uso del manuale, per ora, poi sicuramente ne dovrò fare uso. Ancora lo devo aggiornare alla versione 2.0.
E' una goduria, ogni preset lo puoi stravolgere, cambiare dal giorno alla notte in poco tempo. L' after touch polifonico è favoloso. E' un continuo sperimentare e sempre con risultati sorprendenti. La keybed quando si usa l' aftertouch da l' impressione di essere un po delicata, ma per il resto è ottima. La struttura è solidissima, un carro armato. Avro' tanto da capire, ma penso che non sia complicatissima come si legge in giro. Era quello che mi serviva
  • cecchino
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25-01-24 22.02

@ ideare1
L' ho preso.... Un oretta l' ho impiegata per provare i presets di fabbrica, un altra oretta per addentrarmi nello strumento , per ora senza uso del manuale, per ora, poi sicuramente ne dovrò fare uso. Ancora lo devo aggiornare alla versione 2.0.
E' una goduria, ogni preset lo puoi stravolgere, cambiare dal giorno alla notte in poco tempo. L' after touch polifonico è favoloso. E' un continuo sperimentare e sempre con risultati sorprendenti. La keybed quando si usa l' aftertouch da l' impressione di essere un po delicata, ma per il resto è ottima. La struttura è solidissima, un carro armato. Avro' tanto da capire, ma penso che non sia complicatissima come si legge in giro. Era quello che mi serviva
Buon divertimento allora emo
  • stesgarbi
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26-01-24 00.47

@ ideare1
L' ho preso.... Un oretta l' ho impiegata per provare i presets di fabbrica, un altra oretta per addentrarmi nello strumento , per ora senza uso del manuale, per ora, poi sicuramente ne dovrò fare uso. Ancora lo devo aggiornare alla versione 2.0.
E' una goduria, ogni preset lo puoi stravolgere, cambiare dal giorno alla notte in poco tempo. L' after touch polifonico è favoloso. E' un continuo sperimentare e sempre con risultati sorprendenti. La keybed quando si usa l' aftertouch da l' impressione di essere un po delicata, ma per il resto è ottima. La struttura è solidissima, un carro armato. Avro' tanto da capire, ma penso che non sia complicatissima come si legge in giro. Era quello che mi serviva
emo