Ma cos’è questo jazz?

  • anonimo
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18-08-18 17.35

Jaam ha scritto:
però tu stai facendo un discorso che non c'entra con il titolo del topic, Cyrano ha chiesto cos'è il jazz e non che generi si sono sviluppati dall'incontro del jazz con altri "generi".


Io ho spiegato cosa secondo me era il jazz ieri e cosa è oggi, come si è evoluto, motivandone le ragioni sia in senso estetico che etimologico... Non è attinente al topic?

Brad Meldhau è un pianista con evidenti influenze classiche (in certi momenti mi ricorda Bartok, in altre Philip Glass), d'altronde ha origini europee, non si può pretendere che abbia la sensibilità tipicamente afro di un Thelonious Monk; suona anche jazz ma non solo, non lo definirei un jazzista puro.
Sicuramente rifare i radiohead lo ha reso noto al mondo pop rock, non so se definirla paraculata commerciale ma nel music business tutto ci può stare.
  • anonimo

18-08-18 17.49

@ anonimo
Jaam ha scritto:
però tu stai facendo un discorso che non c'entra con il titolo del topic, Cyrano ha chiesto cos'è il jazz e non che generi si sono sviluppati dall'incontro del jazz con altri "generi".


Io ho spiegato cosa secondo me era il jazz ieri e cosa è oggi, come si è evoluto, motivandone le ragioni sia in senso estetico che etimologico... Non è attinente al topic?

Brad Meldhau è un pianista con evidenti influenze classiche (in certi momenti mi ricorda Bartok, in altre Philip Glass), d'altronde ha origini europee, non si può pretendere che abbia la sensibilità tipicamente afro di un Thelonious Monk; suona anche jazz ma non solo, non lo definirei un jazzista puro.
Sicuramente rifare i radiohead lo ha reso noto al mondo pop rock, non so se definirla paraculata commerciale ma nel music business tutto ci può stare.
Guarda che:

1) un jazzista può affrontare ogni tema o struttura armonico melodica che vuole, ed all’interno di queste sperimentazioni trasporre le sue peculiarità stilistiche

2) se il brano fa ciacca-tum o sdsh-sdhs e si improvvisa con swing, Brad Meldhau sta suonando jazz anche se usa un tema dei Radiohead

3) se il brano non è un fox-trot (o equivalente lento) e non si improvvisa, allora Brad sta facendo un altro genere...non è mica che a un jazzista sia proibito suonare altri generi...

Bisogna smetterla di dire che “se non sai come chiamarlo è jazz” o altre amenità simili (e magari basandosi sul richiamo all’autorità “ma l’ha detto Tizio”!...ecco, anche i grandi musicisti dicono cazzate)...vorrei vedere cosa direste se volessi convincervi che il valzer può anche essere in 4/4
  • anonimo
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18-08-18 17.52

Cyrano ha scritto:
Quello che mi fa paura è chi suona o insegna fusion (che non è, come detto sopra, il jazz rock di Davis ma uno stile della musica pop leggermente condito con sapori vagamente jazzisti) e pretende di affermare che “la fusion è jazz”


Ma infatti è dall'inizio del thread che scrivo che il jazz come lo intendi tu, il bebop il cool jazz non esistono più e quindi non esiste più il jazzista che produce solo quel jazz. Possono essere dei riferimenti didattici e stilistici perché la loro letteratura musicale è piena di spunti un po' come lo è anche la musica classica.
Ormai lo studio dell'armonia jazz è confluito nel concetto di armonia moderna, che è quella su cui si basano i testi didattici delle scuole dove si insegnano appunto i generi "moderni". Poi una volta imparati i voicings, o certi pattern e scale tipiche del jazz, uno ci fa cosa gli pare, li può applicare al funk come al thrash metal, che poi è quello che succede da svariati anni.
  • anonimo

18-08-18 17.53

Ovvio che una sezione afro, o bossa, o funkeggiante o 12/8 ci può stare...come eccezione alla regola

È ovvio anche che nel nostro repertorio possiamo affiancare brani jazz con brani funky e bossanova...se l’equilibrio è giusto, siamo nel mondo “jazz con qualche divertimento”
  • anonimo

18-08-18 17.54

@ anonimo
Cyrano ha scritto:
Quello che mi fa paura è chi suona o insegna fusion (che non è, come detto sopra, il jazz rock di Davis ma uno stile della musica pop leggermente condito con sapori vagamente jazzisti) e pretende di affermare che “la fusion è jazz”


Ma infatti è dall'inizio del thread che scrivo che il jazz come lo intendi tu, il bebop il cool jazz non esistono più e quindi non esiste più il jazzista che produce solo quel jazz. Possono essere dei riferimenti didattici e stilistici perché la loro letteratura musicale è piena di spunti un po' come lo è anche la musica classica.
Ormai lo studio dell'armonia jazz è confluito nel concetto di armonia moderna, che è quella su cui si basano i testi didattici delle scuole dove si insegnano appunto i generi "moderni". Poi una volta imparati i voicings, o certi pattern e scale tipiche del jazz, uno ci fa cosa gli pare, li può applicare al funk come al thrash metal, che poi è quello che succede da svariati anni.
Tutto interessante ma... il bebop esiste eccome, siamo in molti a suonarlo ed insegnarlo...
  • anonimo
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18-08-18 18.14

@ anonimo
Guarda che:

1) un jazzista può affrontare ogni tema o struttura armonico melodica che vuole, ed all’interno di queste sperimentazioni trasporre le sue peculiarità stilistiche

2) se il brano fa ciacca-tum o sdsh-sdhs e si improvvisa con swing, Brad Meldhau sta suonando jazz anche se usa un tema dei Radiohead

3) se il brano non è un fox-trot (o equivalente lento) e non si improvvisa, allora Brad sta facendo un altro genere...non è mica che a un jazzista sia proibito suonare altri generi...

Bisogna smetterla di dire che “se non sai come chiamarlo è jazz” o altre amenità simili (e magari basandosi sul richiamo all’autorità “ma l’ha detto Tizio”!...ecco, anche i grandi musicisti dicono cazzate)...vorrei vedere cosa direste se volessi convincervi che il valzer può anche essere in 4/4
Ma il ciaccatum lo puoi mettere anche su un brano dei metallica volendo, non è che per forza swingando un brano e armonizzandolo nello stile jazzistico il risultato sia sempre un brano jazz.
Allora secondo questa teoria Carosone o Cammariere dovrebbero suonare jazz.

Poi riguardo a Meldhau, qui ci senti il ciaccatum? Peraltro nel refrain è molto fedele all'originale, non ha niente di jazz puro. Meldhau l'ho visto in concerto a Follonica, il 90% dei presenti era lì per ascoltare "quel pianista che suona i radiohead e Nick Drake", molti presenti erano rocckettari o emo, una sparuta minoranza era composta da insegnanti di musica che conosco di vista. Quindi come vedi, mi rivolgo a Jaam, non ragiono a vanvera, se dico una cosa è perché sono certo, sennò sto zitto. Oltretutto biglietto pagato 38 euro che non è proprio un prezzo da beneficenza, come prima diceva qualcuno a proposito dei concerti jazz che non speculerebbero come nella musica di consumo.
  • anonimo

18-08-18 18.19

@ anonimo
Ma il ciaccatum lo puoi mettere anche su un brano dei metallica volendo, non è che per forza swingando un brano e armonizzandolo nello stile jazzistico il risultato sia sempre un brano jazz.
Allora secondo questa teoria Carosone o Cammariere dovrebbero suonare jazz.

Poi riguardo a Meldhau, qui ci senti il ciaccatum? Peraltro nel refrain è molto fedele all'originale, non ha niente di jazz puro. Meldhau l'ho visto in concerto a Follonica, il 90% dei presenti era lì per ascoltare "quel pianista che suona i radiohead e Nick Drake", molti presenti erano rocckettari o emo, una sparuta minoranza era composta da insegnanti di musica che conosco di vista. Quindi come vedi, mi rivolgo a Jaam, non ragiono a vanvera, se dico una cosa è perché sono certo, sennò sto zitto. Oltretutto biglietto pagato 38 euro che non è proprio un prezzo da beneficenza, come prima diceva qualcuno a proposito dei concerti jazz che non speculerebbero come nella musica di consumo.
Mi sembra pop alla Allevi
  • paolo_b3
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18-08-18 18.33

Spectrum ha scritto:
Oltretutto biglietto pagato 38 euro che non è proprio un prezzo da beneficenza, come prima diceva qualcuno a proposito dei concerti jazz che non speculerebbero come nella musica di consumo.


Io a Ravenna Jazz ascoltavo due mezzi concerti (tipo un'ora di Mike Stern e Bob Berg + un'ora di Trilok Gurtu) con 10.000 lire. Immagino che le serate fossero sostenute dall'ente pubblico, ma certamente in misura limitata.
Secondo me se moltiplichi 38 € per il numero di partecipanti e sottrai i costi dei noleggi vari, delle prevendite, e chi più ne ha più ne metta... va a finire che guadagna di più Raoul Casadei.
  • anonimo

18-08-18 18.38

@ anonimo
Ma il ciaccatum lo puoi mettere anche su un brano dei metallica volendo, non è che per forza swingando un brano e armonizzandolo nello stile jazzistico il risultato sia sempre un brano jazz.
Allora secondo questa teoria Carosone o Cammariere dovrebbero suonare jazz.

Poi riguardo a Meldhau, qui ci senti il ciaccatum? Peraltro nel refrain è molto fedele all'originale, non ha niente di jazz puro. Meldhau l'ho visto in concerto a Follonica, il 90% dei presenti era lì per ascoltare "quel pianista che suona i radiohead e Nick Drake", molti presenti erano rocckettari o emo, una sparuta minoranza era composta da insegnanti di musica che conosco di vista. Quindi come vedi, mi rivolgo a Jaam, non ragiono a vanvera, se dico una cosa è perché sono certo, sennò sto zitto. Oltretutto biglietto pagato 38 euro che non è proprio un prezzo da beneficenza, come prima diceva qualcuno a proposito dei concerti jazz che non speculerebbero come nella musica di consumo.
Stendiamo un velo pietoso su questo video di Mehldau, comunque se Mehldau suona un brano pop o un brano reagge lui resta sempre un pianista jazz se Maurizio Pollini avesse suonato un brano jazz sarebbe sempre stato un pianista classico, poi per quanto riguarda il prezzo del biglietto una mia amica voleva andare a vedere Ariana Grande prezzo minimo 140€ poi a salire fino a 400€ emo
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18-08-18 18.39

@ anonimo
Tutto interessante ma... il bebop esiste eccome, siamo in molti a suonarlo ed insegnarlo...
E ne sono felice, a me piace moltissimo il bebop e a livello didattico è lo stile che offre gli spunti maggiori per uno studente. Ma sarei bugiardo se dicessi che oggi il bebop è un genere innovativo e attuale, si poteva dire sessanta anni fa. Oggi è un revival. Poi chissà magari ci sarà qualcuno che saprà attualizzarlo con invenzioni straordinarie come è successo in passato per le danze profane medievali rielaborate da Bach, Mozart e loro coevi, e allora tornerà di moda anche il bebop versione 2.0
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18-08-18 18.44

@ anonimo
Stendiamo un velo pietoso su questo video di Mehldau, comunque se Mehldau suona un brano pop o un brano reagge lui resta sempre un pianista jazz se Maurizio Pollini avesse suonato un brano jazz sarebbe sempre stato un pianista classico, poi per quanto riguarda il prezzo del biglietto una mia amica voleva andare a vedere Ariana Grande prezzo minimo 140€ poi a salire fino a 400€ emo
Mah guarda, se cerchi ne trovi molti altri dove non fa ciaccatum, ma sicuramente li conosci già. E a forza di stendere veli pietosi si torna al giudizio che ho dato prima.
Per vedere Marylin Manson ho pagato meno che per Meldhau e mi sono divertito di più.
  • anonimo

18-08-18 18.45

@ anonimo
E ne sono felice, a me piace moltissimo il bebop e a livello didattico è lo stile che offre gli spunti maggiori per uno studente. Ma sarei bugiardo se dicessi che oggi il bebop è un genere innovativo e attuale, si poteva dire sessanta anni fa. Oggi è un revival. Poi chissà magari ci sarà qualcuno che saprà attualizzarlo con invenzioni straordinarie come è successo in passato per le danze profane medievali rielaborate da Bach, Mozart e loro coevi, e allora tornerà di moda anche il bebop versione 2.0
Guarda, penso che il bebop sia come le lasagne al forno... vanno bene come sono, non c’è per forza bisogno di “innovarle”

Che poi, dove sta scritto che per essere godibile un genere debba essere innovativo?

Continuo a godermi la Matthäuspassion ed i soli di Bud Powell, che sono sempre “attuali” anche se è passato molto tempo
  • anonimo

18-08-18 18.56

@ anonimo
Mah guarda, se cerchi ne trovi molti altri dove non fa ciaccatum, ma sicuramente li conosci già. E a forza di stendere veli pietosi si torna al giudizio che ho dato prima.
Per vedere Marylin Manson ho pagato meno che per Meldhau e mi sono divertito di più.
di cose belle di mehldau ce ne sono un sacco basta saper cercare

il divertimento o meno è un rischio che si prende quando si va a vedere un certo tipo di musica dove l'improvvisazione è sovrana, se vai a vedere Jarrett in piano solo rischi di vedere una figata di concerto o una grande sola, se però vai a vedere un concerto pop dove ti fanno i brani esattamente come i dischi allora non rischi nulla e vai a casa contento e divertito, sono due fruizioni diverse c'è chi vuole sentire discordi musicali sempre nuovi e chi vuole farsi ripetere sempre le stesse cose, son gusti
  • anonimo
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18-08-18 18.57

@ paolo_b3
Spectrum ha scritto:
Oltretutto biglietto pagato 38 euro che non è proprio un prezzo da beneficenza, come prima diceva qualcuno a proposito dei concerti jazz che non speculerebbero come nella musica di consumo.


Io a Ravenna Jazz ascoltavo due mezzi concerti (tipo un'ora di Mike Stern e Bob Berg + un'ora di Trilok Gurtu) con 10.000 lire. Immagino che le serate fossero sostenute dall'ente pubblico, ma certamente in misura limitata.
Secondo me se moltiplichi 38 € per il numero di partecipanti e sottrai i costi dei noleggi vari, delle prevendite, e chi più ne ha più ne metta... va a finire che guadagna di più Raoul Casadei.
Mah.. Che vuoi che ti dica.. Con i miei amici negli anni 80-90 ne abbiamo visti di concerti e festival.. E se costavano più di 20 mila lire per noi era un furto.. Per dirne una, abbiamo visto Zawinul gratis, ripeto GRATIS, proprio vicino Livorno, in una tensostruttura stracolma di pubblico. Poi vabbè, lasciamo perdere i festival gratuiti, abbiamo campeggiato ad Arezzo Wave, Porretta Soul, alle prime edizioni di Pistoia Blues... Con pochi spicci in tasca. Si partiva per Milano, Roma, Genova, un amico è andato a Londra a Wembley per i Pink Floyd nell'82... Altri tempi. Ci si muoveva, oggi tutti con le seggiole attaccate al sedere a guardare YouTube, ai concerti non va più nessuno e i prezzi ovviamente aumentano.
  • anonimo
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18-08-18 19.02

@ anonimo
Guarda, penso che il bebop sia come le lasagne al forno... vanno bene come sono, non c’è per forza bisogno di “innovarle”

Che poi, dove sta scritto che per essere godibile un genere debba essere innovativo?

Continuo a godermi la Matthäuspassion ed i soli di Bud Powell, che sono sempre “attuali” anche se è passato molto tempo
D'accordissimo. Ho i miei dischi bebop e guai a chi me li tocca!
  • anonimo
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18-08-18 19.17

@ anonimo
di cose belle di mehldau ce ne sono un sacco basta saper cercare

il divertimento o meno è un rischio che si prende quando si va a vedere un certo tipo di musica dove l'improvvisazione è sovrana, se vai a vedere Jarrett in piano solo rischi di vedere una figata di concerto o una grande sola, se però vai a vedere un concerto pop dove ti fanno i brani esattamente come i dischi allora non rischi nulla e vai a casa contento e divertito, sono due fruizioni diverse c'è chi vuole sentire discordi musicali sempre nuovi e chi vuole farsi ripetere sempre le stesse cose, son gusti
Ma a me piace ciò che suona nel video che ho linkato, sei tu che hai scritto di stendere un velo pietoso. Mi piace lo stile di Meldhau, in particolare le cover di Drake, ebbene sì, sarò mainstream ma ho un particolare legame affettivo con l'opera di Nick Drake, per cui Meldhau l'bo conosciuto per quella via.
Ma a parte ciò, si parlava di Meldhau musicista contaminatore e non jazzista puro (che suona sul ciaccatum), quel brano ne è la dimostrazione, aldilà dei giudizi estetici.
  • anonimo

18-08-18 19.26

Questa è la discografia di Mehldau
  • anonimo

18-08-18 19.31

Cyrano questo è per te After Bach Brad Mehldau emo
  • anonimo
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18-08-18 19.48

@ anonimo
Questa è la discografia di Mehldau
Ce l'ho in mp3 emo

A parte un doppio cd live originale.
  • anonimo
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18-08-18 19.59

@ anonimo
Questa è la discografia di Mehldau
altra interpretazione pop di Mheldau, bellissima, ma di jazz puro nemmeno l'ombra. Ricorda un po' certe musiche tradizionali irlandesi, la seconda parte molto emersoniana. Personalmente non mi piace lo switch immediato tra la parte pop e quella "jazzata".