Organizzazione setup del tastierista

  • Jackmau
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30-03-11 00.25

è una questione molto interessante, la risposta sta principalmente nelle necessità del tastierista, ma se devo essere sincero le workstation che sono state fatte finora mi hanno deluso parecchio, poichè le ritengo semplicemente degli arrenger con un mucchio di steroidi fatte più per gli one mand band che per la maggior parte di noi tastieristi (che si suppone suoniamo con un gruppo). Faccio un esempio che vale un po' per tutti: il fantom G. Mi spiegate un normale tasterista cosa se ne fa di 120 tracce di sequencer e un solo in microfonico/line?
La tastiera per il musicista che suona in un gruppo sarebbe quella che ha non solo tanti suoni ( e fin qui son buoni tutti), non solo un sequencer (basterebbero anche 16 tracce audio) ma anche 8 in microfonici/line cosicchè funga da mixer! Questo sarebbe un prodotto vincente, questa è una vera e propria stazione di lavoro! A questo punto uno andrebbe in live solo con questa e a casa si terrebbe gli strumenti veri. Al giorno d'oggi credo una workstation è perfettamente inutile perchè con un mac (ma ormai anche con un netbook), una master e una scheda audio puoi fare molto di più....peccato che le grandi case continuino a rifilarci la stessa zuppa e dopo prodotti come il K2600 e la OASYS non siamo affatto andati avanti...emo
  • lucabbrasi
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30-03-11 00.46

..tutte giuste le osservazioni. Personalmente, ormai con la barba bianca stile El Grinta, non ho più illusioni e facili sogni. Son partito dalle mie umili esperienze sempre però rigorosamente "hardware", senza PC o Mac insomma. Avevo ultimamente quasi sempre un WS sotto, della quale sfruttavo (la comoda TR76) arpeggiatore e RAM per loops e campioni vari, sopra invece mettevo il classico "Moog" dei poveri, a seconda un AN1x o una X Station e via dicendo. Il genere suonato, sempre ultimamente, funk-disco con varie sfumature. La TR76 veniva letteralmente "smembrata" in varie patch lungo la tastiera, e mi ritrovavo a suonare....collage di parti. Bello ed efficiente, e rendeva pure, però....boh, mi sentivo poco libero.
Ultimamente ho detto basta, semplicità: ho preso un M Audio Prokeys (dopo aver illusoriamente tentato di usare una master + exp, ma tanto lo so, non ho tempo per programmare...), e sopra, dopo un Korg N5ex, ho una Roland XP50 con la quale sto trovando sempre più confidenza (e patch fantastiche).
Genere sempre quello, anzi, molto più asciutto: il funk groove nero anni 70. Quindi mi ci vuole poco, in termini di sonorità.
Ma volete mettere. ...il non pensare più a quante patch ho sotto le mani, a quali note le ho assegnate....basta basta.
Sotto suono il mio amato Rhodes (lo so, lo so: l'M Audio NON riproduce bene il Rhodes, appena ho i soldi prenderò un Clavia...contenti? emo), sopra mi basta una Combi con 2-3 suoni,e sono a posto.
E mi concentro sul SUONARE, cosa, come, con quale intensità.
Se la band regge (sono recenti un basso serio e affidabile, spero, e una batteria che va come le schioppettate...), penso di divertirmi prima del pensionamento...
Ovviamente, avessi dovuto suonare ....che so, techno, elettronica, o altro, il discorso cambiava....per i Depeche, forse (ma sottolineo forse..) avrei dovuto cedere a compressi maggiori, tipo VA spinti, arpeggiatori, etc etc

Certamente NON capisco un effluvio di risorse (ergo tastiere e quattrini) per suonare cantautori o pop-rock, come sono d'accordissimo sul fatto che, specialmente alla mia età, un riguardo importante va dato alla schiena e ai pesi da trasportare specie sulle mie 2 rampe di scale.
Come è facile essere d'accordo col fatto che bisogna sempre valutare se il gioco valga la candela: per 70 euri a sera, quando capita, è abbastanza ridicolo tirar fuori Mac, un clone Hammond per suonare 1 pezzo 1 di Santana, un Little Phatty per 2 soli si e no, e via dicendo...

poi ci sono i soliti sboroni, che fanno quello che vogliono e si esibiscono con Roland AX e doppi manuali e finanche un Rhodes originale alla ormai famosa fiera delle Ficattole, ma quello è un altro discorso...emo
Edited 29 Mar. 2011 22:48
  • salvafunk
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30-03-11 01.33

Ritengo che se uno conosce bene cio' che deve fare, ed ha bene in testa strutture e sonorità di cio' che andrà a suonare il set-up si costruisce da solo. Sarà fatta in modo naturale la scelta dello strumento, in base a priorità, ed importanza.
Personalmente poi non precludo nulla: Workstation, strumenti dedicati ( pianoforti, organi, monofoci, analogici, moduli particolari ecc...) pc o mac, non hanno importanza, purchè siano funzionali allo scopo ( ed alla famosa idea che abbiamo nella mente).
  • IenaPlynski
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30-03-11 10.36

tutto condivisibile, credo che il contesto sia determininante per le scelte, nello studio uno ci mette tutto quello che crede, poi però quando devi andare fuori, vale sempre la pena portarsi dietro troppa roba? a volte solo per montartela e fare un buon ceck ti serve un sacco di tempo e magari i fonici danno l'impressione che si scoccino se gli chiedi un pò di pazienza affinchè tu sia soddisfatto del suono. Penso che per avere un setup molto articolato bisogna avere la certezza che ne valga la pena, altrimenti l'ho gia detto, alla fine rischi di rimanerci male.
  • ROLL
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30-03-11 12.40

Jeanlu ha scritto:
Speri forse di farla franca con questi semplici giri di parole??
Bada vè, che i puristi del suono del circolo "Workstation Sucks" stanno per accanirsi contro di te con tutta la loro ferocia! emo emo emo
emo emo emo


Beccato in pieno emo

  • ruggero
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30-03-11 13.11

@ ROLL
Quoto. [edit: quoto il post immediatamente precedente]

Nel mio genere, uso solo suoni di piano (con uno stage piano ad hoc) e organo (con un clone hammond ad hoc).

Se mai, un giorno (ma dubito...) dovessi cambiare genere, probabilmente mi necessiterà assolutamente una stazione-di-lavoro, e da lì modificherei qualche parametro di valutazione che oggi è superfluo..
Edited 29 Mar. 2011 17:17
anche io quando suonavo solo blues non mi facevo tanti p0roblemi e un GEM stage piano e il fido OB3 bastavano e avanzavano! emo