La tecnica delle dita incurvate: solo per il pianoforte?

  • jacus78
  • Membro: Guru
  • Risp: 6276
  • Loc: Agrigento
  • Thanks: 301  

28-05-11 03.13

mima85 ha scritto:
Visto, ti rispondo dettagliatamente stasera da casa che ora sono sul lavoro, ho un po' di materiale che potrebbe interessarti. Non so se ci sono esattamente le patches del video che mi hai linkato nel tuo messaggio (non le ho ancora provate tutte), ma magari trovi qualcosa che fa al caso tuo.

Porta pazienza fino a stasera

grazie del tuo tempo mima, e del materiale!!!emo

ti do 2 tnx, uno qua e uno in qualche altra discussione che vado a cercare subito!emo
  • pentatonic
  • Membro: Expert
  • Risp: 2319
  • Loc: Mantova
  • Thanks: 133  

04-07-11 18.18

non mi sembra un discorso molto sensato... un buon pianista è sicuramente in grado di mettere le mani su tutti gli strumenti a tastiera, questo è banale, ma ogni strumento ha una sua identità precisa, e una tecnica spedifica.

Un voicing pianistico quasi sicuramente farà schifo sull'Hammond, suonerà quanto meno strano su un Rhodes e sarà fuori contesto su un synth... Se ci si allontana dalle strutture armoniche più basic le divergenze - e la necessità di studio specifico - diventano notevoli.

E che uno nasca pianista, organista o che altro, spostandosi su altro strumento, significa unicamente che deve imparare. Se un pianista mette le mani su un Hammond, per esempio, si troverà molto in difficoltà a gestire le dinamiche con il pedale d'espressione, e a muovere i drawbars.
Pure su un Rhodes... non è la stessa cosa di un pianoforte, la dinamica è molto più esasperata e i vocicings vanno aperti, soprattutto nella parte bassa della tastiera.

Sono semplicemente strumenti a tastiera, le note sono chiaramente uguali ma sono molto diversi l'uno dall'altro nell'utilizzo "vero". Sostenere il contrario credo sia banalizzare.
  • TheDruyd
  • Membro: Expert
  • Risp: 985
  • Loc: Cremona
  • Thanks: 65  

04-07-11 21.34

@ pentatonic
non mi sembra un discorso molto sensato... un buon pianista è sicuramente in grado di mettere le mani su tutti gli strumenti a tastiera, questo è banale, ma ogni strumento ha una sua identità precisa, e una tecnica spedifica.

Un voicing pianistico quasi sicuramente farà schifo sull'Hammond, suonerà quanto meno strano su un Rhodes e sarà fuori contesto su un synth... Se ci si allontana dalle strutture armoniche più basic le divergenze - e la necessità di studio specifico - diventano notevoli.

E che uno nasca pianista, organista o che altro, spostandosi su altro strumento, significa unicamente che deve imparare. Se un pianista mette le mani su un Hammond, per esempio, si troverà molto in difficoltà a gestire le dinamiche con il pedale d'espressione, e a muovere i drawbars.
Pure su un Rhodes... non è la stessa cosa di un pianoforte, la dinamica è molto più esasperata e i vocicings vanno aperti, soprattutto nella parte bassa della tastiera.

Sono semplicemente strumenti a tastiera, le note sono chiaramente uguali ma sono molto diversi l'uno dall'altro nell'utilizzo "vero". Sostenere il contrario credo sia banalizzare.
questo sì che è un pensiero fondato
bravo!!!