Alan Pearlman (fondatore ARP) ci ha lasciato

  • maxpiano69
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10-01-19 14.51

@ PandaR1
Il mercato va dove c'e' richiesta, per un certo periodo c'era richiesta per i synth digitali tipo d50 e il mercato ha sfornato quelli, oggi tutti vogliono gli analogici e il mercato sforna quelli... ma a lato dei grossi numeri e specie guardando nel campo modulare/eurorack ci sono decine di moduli esoterici e interessanti che fanno cose che i vecchi modulari non facevano o facevano con molta piu' difficolta' e macchinosita'...

Poi che niente suoni come i vecchi analogici e' una tua opinione, io sono convinto che in un confronto cieco sarebbe veramente dura per chiunque riconoscere un vero analogico da un'emulazione fatta bene come ad esempio diva, e praticamente impossibile una volta inserito il suono in un mix, cosi' come sono convinto che sarebbe durissima riconoscere uno steinway D da uno steinway uscito dai migliori software in circolazione, se ti fanno sentire solo la registrazione... poi al solito fa molto figo dire "eh ma io figurati li riconosco pure dopo che sono passati entrambi da un bitcrusher settato a 4 bit", ma come ha dimostrato il test postato qualche tempo fa su compresso vs non compresso la verita' spesso e' molto diversa
Non guardarla solo dal punto di vista dell'ascolto peró, vedila anche dl punto di vista dell'esecutore/musicista: suonare un piano acustico vero non é la stessa cosa che suonarne uno virtuale, suonare un vero Minimoog non é la stessa cosa che suonare una master che pilota Diva (anche se qui il gap é verosimilmente assai inferiore, ma bisogna tenere conto anche dei fattori "soft" che influenzano il musicista, l'uomo, non solo di quanto sia simile la trasformata di Fourier delle forme d'onda risultanti...).

Detto questo, gli strumenti ARP hanno segnato un'epoca e mantengono un fascino legato anche (ma non solo) alla loro storia, poi chiaramente é vero anche che oggigiorno potresti replicare un Arp 2600 (in termini di features ed "esperienza d'uso) con una adeguata serie di moduli Eurorack, ma questo semmai ne conferma il fascino.
  • PandaR1
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10-01-19 15.11

maxpiano69 ha scritto:
Non guardarla solo dal pinto di vista dell'ascolto peró, guardala anche dl punto di vista dell'esecutore: suonare un piano acustico vero non é la stessa coa che suonarne uno virtuale, suonare un vero Minimoog non é la stessa cosa che suonare Diva (anche se qui il gap é verosimilmente assai inferiore, ma bisogna tenere conto anche dei fattori "soft" che influenzano il musicista, l'uomo, non solo di quanto sia simile la trasformata di Fourier delle forme d'onda risultanti...).


Certo, un piano acustico sara' sempre diverso perche' un conto e' sentire una corda che vibra e un conto e' sentire un altoparlante che vibra
Ma un synth analogico lo senti tramite altoparlanti quindi gia' e' molto piu' facile farlo indistinguibile

maxpiano69 ha scritto:
Detto questo, gli strumenti ARP hanno segnato un'epoca e mantengono un fascino legato anche (ma non solo) alla loro storia, poi chiaramente é vero anche che oggigiorno potresti replicare un Arp 2600 (in termini di features ed "esperienza d'uso) con una adeguata serie di moduli Eurorack, ma questo semmai ne conferma il fascino.


Mai detto il contrario, peraltro
  • giosanta
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10-01-19 17.57

PandaR1 ha scritto:
... Poi che niente suoni come i vecchi analogici e' una tua opinione, io sono convinto che in un confronto cieco sarebbe veramente dura per chiunque riconoscere un vero analogico da un'emulazione fatta bene...

Mah... sinceremente invidio quelli che riescono ad avere un rapporto così "funzionale" con gli strumenti. Anche ammettendo un'emulazione perfetta sedersi dietro un clone di B3 per me non è la stessa cosa che sedersi dietro un B3 (proprio per restare negli elettrofonici), non è solo un problema di orecchie.

  • Tama72
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10-01-19 18.16

@ giosanta
PandaR1 ha scritto:
... Poi che niente suoni come i vecchi analogici e' una tua opinione, io sono convinto che in un confronto cieco sarebbe veramente dura per chiunque riconoscere un vero analogico da un'emulazione fatta bene...

Mah... sinceremente invidio quelli che riescono ad avere un rapporto così "funzionale" con gli strumenti. Anche ammettendo un'emulazione perfetta sedersi dietro un clone di B3 per me non è la stessa cosa che sedersi dietro un B3 (proprio per restare negli elettrofonici), non è solo un problema di orecchie.

Credo che Panda non si stia riferendo all'esecutore ma bensì all'ascoltatore.
Quanti sono in grado di riconoscere un Hammond vero da un clone ?
Chi ha l'originale sicuramente si, ma gli altri ???
  • giosanta
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10-01-19 21.00

Tama72 ha scritto:
Credo che Panda non si stia riferendo all'esecutore ma bensì all'ascoltatore.

Assolutamente d'accordo. Ma, appunto, ho detto altro.
  • Tama72
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10-01-19 21.13

@ giosanta
Tama72 ha scritto:
Credo che Panda non si stia riferendo all'esecutore ma bensì all'ascoltatore.

Assolutamente d'accordo. Ma, appunto, ho detto altro.
Ho frainteso emo
  • giosanta
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10-01-19 22.33

Tama72 ha scritto:
Ho frainteso

Ma figurati emo

11-01-19 18.20

orange1978 ha scritto:
oggi prendono le lauree cani e porci

Vero
orange1978 ha scritto:
i synth li progettano una massa di idioti che vivono di happy hour, whatsapp, bella ziooo, oh fraaa

Non proprio.

orange1978 ha scritto:
andiamoci a gustare va le perle della nuova generazione di coveriste su you tube che suonano in mutande l'ennesima versione piano e voce di madworld

Non ci vedo nulla di male. La rete da modo di condividere ciò che si suona in casa. Il video non è pensato per te che cerchi Wakeman.

orange1978 ha scritto:
canzonaccia di adele

Ascoltala un po di più, e vai oltre il brano commerciale.
Mai giudicare Beethoven da Fur Elise.

orange1978 ha scritto:
lana del rey

Eh beh, questa qui non posso difenderla emo

orange1978 ha scritto:
è quello che ci meritiamo alla fine

Quello che ci meritiamo è ciò che vogliamo ascoltare.
C'è Glasper, c'è Cory Henry.. c'è di tutto, di più, e di qualità.

11-01-19 18.31

PandaR1 ha scritto:
Poi che niente suoni come i vecchi analogici e' una tua opinione, io sono convinto che in un confronto cieco sarebbe veramente dura per chiunque riconoscere un vero analogico da un'emulazione fatta bene come ad esempio diva, e praticamente impossibile una volta inserito il suono in un mix, cosi' come sono convinto che sarebbe durissima riconoscere uno steinway D da uno steinway uscito dai migliori software in circolazione, se ti fanno sentire solo la registrazione... poi al solito fa molto figo dire "eh ma io figurati li riconosco pure dopo che sono passati entrambi da un bitcrusher settato a 4 bit", ma come ha dimostrato il test postato qualche tempo fa su compresso vs non compresso la verita' spesso e' molto diversa

emo

Io capisco il rispetto che meritano certi strumenti del passato, ma dire che oggi siamo "indietro" è assurdo.
Si tenta di trasformare in digitale ciò che è elettronico. Il fatto che all'ascolto sia praticamente impossibile distinguere un moog vero e proprio da una simulazione vst dovrebbe far pensare che i passi da gigante sono stati fatti.

Posso far partire un suono moog da un tablet di 300 euro con i5, magari collegato in bluetooth ad un mixer, senza alcun cavo...

e ad occhi chiusi non diresti "si sente che non è un moog"...
Se non possiamo chiamare "evoluzione" una cosa simile, non saprei come chiamarla...

Che poi il "rapporto" con lo strumento che so, pianoforte e tastiera, dal punto di vista del musicista che lo suona, sia diverso, concordo, però questo mitizzare anche il suono in vista di "prodotti studio" lo trovo un po estremo. A mio avviso conta molto l'ascolto che si fa oggi della musica, come lo si fa.

Prima eri quasi obbligato ad avere un sistema di qualità per ascoltare anche solo battisti...
Oggi l'alternativa economica ha posto praticamente tutti gli utenti a munirsi di casse da 100 euro la coppia, auricolari da 9 euro e casse mono del cellulare....

Discorsi sulla "purezza" non hanno più alcun senso...
  • giosanta
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11-01-19 21.46

Considerazioni senz'altro interessanti.
Diciamo che ognuno sceglie quale sia la soglia di approssimazione che ritiene più consona.
A me, ad esempio, della natura della generazione del suono, a fronte del reggiungimento di certe prestazioni, può anche importare poco o nulla ma, per quanto riguarda l'interfaccia, no. Se è organo voglio due manuali ed i drawbar, se è sinth una bella schiera di manopole assegnate a funzioni precise. Che poi dietro ci siano ruote foniche, oscillatori o microchip, se il suono è quello, non c'è problema. Ed anche se costa un piccolo sacrificio, graditissima una scocca dignitosa, bella da guardare e toccare.
Il punto à che dietro "se il suono è quello" c'è tutto un mondo...