Sfera Ebbasta fa 200 dischi di platino

  • mima85
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10-04-24 20.01

Raptus ha scritto:
So che voi siete bravi musicisti, questa informazione che effetto vi fa?


Nessuno. Ormai non mi stupisco più di niente.

A parte che la classifica dipende dal numero di copie vendute e non necessariamente dalla qualità della proposta musicale. Sfera ha milioni di fan, grazie al cacchio che ha vinto il disco di platino se la soglia per conseguirlo è di 50'000 album venduti. Anzi, mi stupisco che non sia arrivato al disco di diamante.
  • tsuki
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10-04-24 20.16

Sferaebbasta (che nome...emo) avra' milioni di fans meno uno,e cioè mè.Lui se ne fotte di questo,ma quelli come mè se ne fottono di lui e di tutti quelli che fanno musica come la sua... Poi i ragazzi lo seguono e lui giustamente accatta dischi di platino e cio' che vuoi,i tempi sono questi e le cose vanno cosi',d'altra parte quando noi da ragazzi seguivamo i Led Zeppelin ed i Deep Purple ci dicevano che eravamo solo degli invasati con i capelli lunghi,cio' non toglie che quelli facevano musica vera mentre questo non so bene che cosa fa'...Cioè lascia le mode e le tendenze dei ragazzi,ma per essere un artista una valenza artistica ci vuole.Augh,ho detto...emo
  • giannirsc
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10-04-24 20.23

Comunque i dischi di platino li danno per il numero di streaming..non di vendite
  • Ovidio
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10-04-24 20.39

Raptus ha scritto:
Eppure in questa ondata quale è la Trap proprio non ci riconosco nulla. Non c'è nessun riscatto sociale, nessuna protesta, nessun ideale.

È musica per i vari "fratellì"
  • paolo_b3
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10-04-24 21.19

Temo si stia confondendo il contenuto artistico con la capacità di fare affari. Il problema problema principale della musica oggi è che è diventata un "settore merceologico". Anche i grandi del passato si sono lasciati tentare dal profitto, perchè la nostra cultura considera il guadagno una certificazione del valore.

10-04-24 21.58

Gli ascolti di spotify oggi sono "bottati". Nessuno fa numeri del genere in maniera omogenea, ma compra gli ascolti per poter dire "Disco di Platino" e sperare di ottenere di conseguenza ascoltatori omogenei e tizi che vanno ai concerti "Perchè allora sarà bravissimo".

Basti pensare che chiunque conosce i Maneskin, anche i non più giovani che giocano a carte nei bar, e il motivo è che di continuo vien fuori una notizia come quella che sta riportando l'autore del post: Numeri e vendite mirabolanti.

Per il resto, io sono ironicamente felice della situazione odierna. Voi criticate tanto la musica mediocre che c'è in giro, ma se ci fosse una vera cultura musicale e ci fossero 20 milioni di Bollani/Tandoi/Pierannunzi/Farao in tutta italia, molti di noi non avrebbero alcuna speranza nel mondo della musica.

Se prendete ad esempio un paese come il Giappone, dove tutto è iper preciso, il tasso di suicidi dovuto all'assenza di spazio per la mediocrità, che fa sentire molte persone "inadeguate alla società" è altissimo.

Preferisco lottare e far capire la differenza tra Chopin e Geolier che affogare in un mondo di fenomeni dove, nonostante mi applichi, non riesco a raggiungere anch'io l'eccelenza. emo
  • d_phatt
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10-04-24 22.02

@ CoccigeSupremo
Gli ascolti di spotify oggi sono "bottati". Nessuno fa numeri del genere in maniera omogenea, ma compra gli ascolti per poter dire "Disco di Platino" e sperare di ottenere di conseguenza ascoltatori omogenei e tizi che vanno ai concerti "Perchè allora sarà bravissimo".

Basti pensare che chiunque conosce i Maneskin, anche i non più giovani che giocano a carte nei bar, e il motivo è che di continuo vien fuori una notizia come quella che sta riportando l'autore del post: Numeri e vendite mirabolanti.

Per il resto, io sono ironicamente felice della situazione odierna. Voi criticate tanto la musica mediocre che c'è in giro, ma se ci fosse una vera cultura musicale e ci fossero 20 milioni di Bollani/Tandoi/Pierannunzi/Farao in tutta italia, molti di noi non avrebbero alcuna speranza nel mondo della musica.

Se prendete ad esempio un paese come il Giappone, dove tutto è iper preciso, il tasso di suicidi dovuto all'assenza di spazio per la mediocrità, che fa sentire molte persone "inadeguate alla società" è altissimo.

Preferisco lottare e far capire la differenza tra Chopin e Geolier che affogare in un mondo di fenomeni dove, nonostante mi applichi, non riesco a raggiungere anch'io l'eccelenza. emo
Il mondo di fenomeni non ci sarebbe comunque, i fenomeni sono e restano tali, forse ne guadagneremmo qualcuno in più, ma tanto non è gente che entra in concorrenza con il professionista medio per lavori normali. Quelli hanno un altro giro.

Il problema invece (sebbene dall'esterno, visto che per lavoro faccio tutt'altro) lo vedo ripercuotersi eccome sulla "classe media" dei professionisti della musica e dell'arte in generale, dato che non c'è più considerazione (da parte della maggior parte della società) per la materia prima di cui si occupano, con tutto ciò che ne consegue.

10-04-24 22.26

d_phatt ha scritto:
professionista medio per lavori normali.

Cosa intendi per "professionista medio"?
Quel che vedo è che ormai anche gli spazi amatoriali iniziano ad essere invasi dai professionisti, perchè il grano non gira più come prima, e allora vengono a prendersi piazze e sagre di ogni tipo, bruciando l'intero catchet del comune spesso con spettacoli in playback.

d_phatt ha scritto:
Il problema invece (sebbene dall'esterno, visto che per lavoro faccio tutt'altro) lo vedo ripercuotersi eccome sulla "classe media" dei professionisti della musica e dell'arte in generale, non c'è più considerazione (da parte della maggior parte della società) per la materia prima di cui si occupano.

Diciamo che la possibilità di diventare qualcuno partendo "da soli", ha cambiato il modo di vedere il talento, che ormai non è fatto solo di materia musicale, ma anche di spettacolo.
Basti pensare che molti dei musicisti più seguiti sui social non sono fenomenali, ma hanno capito che possono compensare (volutamente o meno) in altri modi, sessualizzazione inclusa. Non credo ci sia mai stata "considerazione" per la materia prima. Semplicemente prima c'era più preparazione perchè la gente non aveva molte distrazioni oltre la musica e il cinema, e di conseguenza c'era più concorrenza. Oggi tra videogiochi, social e possibilità di diventare personaggi per conto proprio, il valore della "qualità" è inferiore, e quindi non tutti ci lavorano cosi tanto.

Per capirci, oggi devi sfornare un singolo ogni settimana. Tra un album e l'altro, in passato, potevano passare anni.

Se entriamo nel campo del Rap, Dopo il 2000, molti rapper non hanno più prodotto nulla, se non singoli o collaborazioni temporanee.
è nel vuoto di qualità che sguazza la mediocrità.
  • giosanta
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10-04-24 22.45

giannirsc ha scritto:
Siete vecchi...

In effetti...
Temo, o più modestamente mi pare, che non ci si renda conto che, cambiando i nomi dei soggetti in campo, anche "noi" sentivamo dire dai nostri genitori / nonni / zii ecc: "ma che è 'sta roba che ascolti? Quelle dei mie tempi erano canzoni". Qui ha centrato il punto Tsuky.
Non ricordo neppure che la RAITV nazionalpopolare inondasse l'etere con i Pink Floyd piuttosto che i Led Zeppelin. Lo hanno fatto per un periodo limitatissimo, ed in maniera puntiforme, le nascenti "Radio Libere" ma il fenomeno si è esaurito prestissimo, salvo poi addirittura rovesciarsi, visto che dopo poco e ad oggi, trasmettono il Main Stream commerciale - anche perché adesso sono tutto fuorché l"libere" - e per un pò di qualità occorre rifugiarsi in RADIO3 (e anche li, vista la recente estromissione di Marino Sinibaldi, ma lasciamo perdere...).
E qui mi fermo con le fenomenologie.
Nulla di nuovo sotto il sole. Ogni "nuova" generazione ha avuto i suoi miti, i sui linguaggi, le sue liturgie, abiti compresi.
Questo da un punto di vista sociologico, ovvero relativo, nel senso di indipendente dai contenuti in loro stessi.
Altro paio di maniche se parliamo di contenuti artistici che la Storia - quindi occorre tempo - non la cronaca, cristallizza o rimuove in termini quasi assoluti. Ma il discorso diventa lungo e complesso, perchè la musica, anzi le arti tutte, si nutrono in larga parte della sostanza, delle peculiarità, anche tragiche, del periodo entro cui si articolano e lo riflettono, lo descrivono, lo interpretano, lo metabolizzano per restituirne il loro racconto trasfigurato.
A mio modesto parere, s'intende.
  • markelly2
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11-04-24 00.44

@ PandaR1
Una volta i dischi di platino avevano senso, quando sono stati introdotti dovevi vendere UN MILIONE di copie di un disco.

Attualmente "vinci" un disco di platino ogni 50 MILA copie. Cioe' un vecchio disco di platino ne valeva 20 di quelli attuali. Inoltre lo vinci anche ogni centomila ASCOLTI sulle piattaforme di streaming... lasciamo perdere, va
Un disco di platino viene assegnato ogni 100.000 tra vendite e streaming. Quindi 20O dischi di platino sono comunque 20.000.000. Poi è da vedere se questi corrispondono a altrettante persone fisiche, ma non lo credo.
  • paolo_b3
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11-04-24 08.15

giosanta ha scritto:
Lo hanno fatto per un periodo limitatissimo, ed in maniera puntiforme, le nascenti "Radio Libere" ma il fenomeno si è esaurito prestissimo, salvo poi addirittura rovesciarsi, visto che dopo poco e ad oggi, trasmettono il Main Stream commerciale - anche perché adesso sono tutto fuorché l"libere"

Ribadisco, si parla di guadagno, non di contenuto artistico
  • Raptus
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11-04-24 08.48

@ CoccigeSupremo
Gli ascolti di spotify oggi sono "bottati". Nessuno fa numeri del genere in maniera omogenea, ma compra gli ascolti per poter dire "Disco di Platino" e sperare di ottenere di conseguenza ascoltatori omogenei e tizi che vanno ai concerti "Perchè allora sarà bravissimo".

Basti pensare che chiunque conosce i Maneskin, anche i non più giovani che giocano a carte nei bar, e il motivo è che di continuo vien fuori una notizia come quella che sta riportando l'autore del post: Numeri e vendite mirabolanti.

Per il resto, io sono ironicamente felice della situazione odierna. Voi criticate tanto la musica mediocre che c'è in giro, ma se ci fosse una vera cultura musicale e ci fossero 20 milioni di Bollani/Tandoi/Pierannunzi/Farao in tutta italia, molti di noi non avrebbero alcuna speranza nel mondo della musica.

Se prendete ad esempio un paese come il Giappone, dove tutto è iper preciso, il tasso di suicidi dovuto all'assenza di spazio per la mediocrità, che fa sentire molte persone "inadeguate alla società" è altissimo.

Preferisco lottare e far capire la differenza tra Chopin e Geolier che affogare in un mondo di fenomeni dove, nonostante mi applichi, non riesco a raggiungere anch'io l'eccelenza. emo
Non è vero, in Giappone paradossalmente c'è molto più spazio per la musica. Vanno forte i karaoke (quindi musica più a contatto con la gente) e vanno forte generi che qua sono sempre stati di nicchia come ad esempio tanti sottogeneri metal.

Molti gruppi vanno forte in Giappone e in Brasile, due paesi che come prima impressione diresti "impossibile", seguendo gli stereotipi il primo perché culturalmente rigidissimo il secondo perché "ssssambaaa!!" emo

Invece la cultura musicale molto più diffusa e aperta di quei due paesi fa sì che generi misconosciuti possano trovare humus per attecchire.
  • Raptus
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11-04-24 08.54

@ SimonKeyb
Raptus ha scritto:
Io mi sono formato tra gli ultimi anni 90 e inizio 2000, sembra passato un secolo, noi "alternativi" ci sentivamo rappresentati dalla rap, dal metal, da tutto ciò che era alternativo all'epoca, perché comunque aveva degli ideali profondi.

Quanto conosci la Trap di ora? io penso di non aver apprezzato a suo tempo tanta roba perchè non era il mio contesto e non mi interessava neppure approfondire. Io di quel poco che conosco vedo molto lavoro in studio, e produzioni anche di un certo livello. altro non pervenuto
Raptus ha scritto:
Eppure in questa ondata quale è la Trap proprio non ci riconosco nulla. Non c'è nessun riscatto sociale, nessuna protesta, nessun ideale.
Un tempo questi aggettivi li davamo alla musica POP, adesso la musica POP è diventata addirittura di "classe"...

La protesta c'è eccome, ma come ogni protesta che si rispetti è interpretabile solo dalla generazione che la reclama.
La conosco quanto basta (ebbasta - scusate emo) per poter dire quello che penso.

Produzioni stratosferiche? In realtà il master si è completamente appiattito e standardizzato, sembrano tutte stratosferiche perché seguono tutte gli stessi standard, anzi meglio, alcuni proprio gli stessi beat visto che ormai li scaricano da internet.

Si salvano in pochi, conoscevo Tha Supreme (ora Thasup), conoscevo già Mr Rain prima che andasse a Sanremo, insomma non è vero che sono fuori dal mondo.

Sono curioso di capire però dove stia la protesta nei testi di Bello Figu Gu, Baby Gang o altri che sono andati in galera emo
  • PandaR1
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11-04-24 09.46

@ markelly2
Un disco di platino viene assegnato ogni 100.000 tra vendite e streaming. Quindi 20O dischi di platino sono comunque 20.000.000. Poi è da vedere se questi corrispondono a altrettante persone fisiche, ma non lo credo.
A parte che se leggi cosa ho scritto e' quello che ho scritto io. Ma tu mi vuoi comparare UN ascolto in streaming con UN acquisto di un disco fisico? un ascolto in streaming non ti costa niente, magari il brano viene inserito in una playlist e tu manco lo hai richiesto direttamente, e' tipo un passaggio in radio... 200 dischi di platino calcolati cosi' non rappresentano niente, infatti perfino una nullita' come sfera ebbasta li ha raggiunti.
  • Raptus
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11-04-24 10.19

@ PandaR1
A parte che se leggi cosa ho scritto e' quello che ho scritto io. Ma tu mi vuoi comparare UN ascolto in streaming con UN acquisto di un disco fisico? un ascolto in streaming non ti costa niente, magari il brano viene inserito in una playlist e tu manco lo hai richiesto direttamente, e' tipo un passaggio in radio... 200 dischi di platino calcolati cosi' non rappresentano niente, infatti perfino una nullita' come sfera ebbasta li ha raggiunti.
Attenti a ragionare così, non è una nullità se pensi che una generazione intera lo ascolta
  • PandaR1
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11-04-24 10.27

@ Raptus
Attenti a ragionare così, non è una nullità se pensi che una generazione intera lo ascolta
D'altra parte miliardi di mosche non possono sbagliare.

11-04-24 11.22

Raptus ha scritto:
Non è vero, in Giappone paradossalmente c'è molto più spazio per la musica.

Non so quanto ne sai davvero di Giappone (io per svariati motivi lo vivo quotidianamente), ma ti dico che è proprio questo il punto: Proprio perchè c'è spazio per la musica, c'è mercato, e per come sono fatti i Giapponesi, in quel mercato c'è uno standard che viene rispettato, sennò ti buttano giù.

Se prendi un qualsiasi brano pop del momento in Giappone e lo paragoni a Geolier o Sferaebbasta noterai un abisso.

Persino le sigle dei cartoni animati hanno degli arrangiamenti che il nostro piattissimo Giorgio Vanni con i suoi brani tutti uguali si sogna.
Tanto per fare un esempio: Giappone Giorgio Vanni

Inoltre, proprio perchè ci sono più "dindi", troverai numerose boyband/girlband. Ciò garantisce in buona parte degli arrangiamenti fatti per ottenere armonizzazioni o valorizzazione dei singoli artisti. Se ci fai caso, qui in Italia, di boyband non ce ne sono più, tranne quelli usciti 15 anni fa come i the Kolors o i costruitissimi Maneskin (Che guarda caso, se ne stanno perlopiù fuori dall'Italia), dove comunque canta solo una persona.

Se paragoni la top ten dei brani del momento a quelli italiani con sferaebbasta e Geolier noterai un abisso in termini anche solo di cura dell'armonia che sostiene un brano.

Raptus ha scritto:
Molti gruppi vanno forte in Giappone e in Brasile, due paesi che come prima impressione diresti "impossibile", seguendo gli stereotipi il primo perché culturalmente rigidissimo il secondo perché "ssssambaaa!!"

Non so a quali gruppi ti stai riferendo, ma c'è buona parte di adorazione dei giapponesi nei confronti degli europei perchè "diversi", ma di base deve esserci comunque uno standard qualitativo se non hai spinte strane.

Non ti aspettare insomma il successo omogeneo di uno Sferaebbasta in Giappone, perchè se c'è vuol dire semplicemente che la macchina onnipotente del marketing ha spinto affinchè li si credesse che Sferaebbasta ci rappresenti nel mondo.

Ma questo non possiamo saperlo finchè non incontri giapponesi, come nel mio caso, che mi dicono "A me piace un sacco il vostro Eros Ramazzotti" ma al nome di "Giorgia", ti guardano con i loro occhioni persi. Approfondendo scopri che ci sono programmi su programmi che spingono solo alcune nostre "italianità".

è il nostro caso con Gangnam style di Psy. La corea del sud non è lui, anzi, li va molto L'Rnb e il Soul con voci stratosferiche. Ma il marketing ha fatto talmente bene il suo lavoro, che nessuno magari si è chiesto se ci sono fenomeni come questi qui: Kim Da Mi e Kim Bum Soo
  • Raptus
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11-04-24 11.43

@ CoccigeSupremo
Raptus ha scritto:
Non è vero, in Giappone paradossalmente c'è molto più spazio per la musica.

Non so quanto ne sai davvero di Giappone (io per svariati motivi lo vivo quotidianamente), ma ti dico che è proprio questo il punto: Proprio perchè c'è spazio per la musica, c'è mercato, e per come sono fatti i Giapponesi, in quel mercato c'è uno standard che viene rispettato, sennò ti buttano giù.

Se prendi un qualsiasi brano pop del momento in Giappone e lo paragoni a Geolier o Sferaebbasta noterai un abisso.

Persino le sigle dei cartoni animati hanno degli arrangiamenti che il nostro piattissimo Giorgio Vanni con i suoi brani tutti uguali si sogna.
Tanto per fare un esempio: Giappone Giorgio Vanni

Inoltre, proprio perchè ci sono più "dindi", troverai numerose boyband/girlband. Ciò garantisce in buona parte degli arrangiamenti fatti per ottenere armonizzazioni o valorizzazione dei singoli artisti. Se ci fai caso, qui in Italia, di boyband non ce ne sono più, tranne quelli usciti 15 anni fa come i the Kolors o i costruitissimi Maneskin (Che guarda caso, se ne stanno perlopiù fuori dall'Italia), dove comunque canta solo una persona.

Se paragoni la top ten dei brani del momento a quelli italiani con sferaebbasta e Geolier noterai un abisso in termini anche solo di cura dell'armonia che sostiene un brano.

Raptus ha scritto:
Molti gruppi vanno forte in Giappone e in Brasile, due paesi che come prima impressione diresti "impossibile", seguendo gli stereotipi il primo perché culturalmente rigidissimo il secondo perché "ssssambaaa!!"

Non so a quali gruppi ti stai riferendo, ma c'è buona parte di adorazione dei giapponesi nei confronti degli europei perchè "diversi", ma di base deve esserci comunque uno standard qualitativo se non hai spinte strane.

Non ti aspettare insomma il successo omogeneo di uno Sferaebbasta in Giappone, perchè se c'è vuol dire semplicemente che la macchina onnipotente del marketing ha spinto affinchè li si credesse che Sferaebbasta ci rappresenti nel mondo.

Ma questo non possiamo saperlo finchè non incontri giapponesi, come nel mio caso, che mi dicono "A me piace un sacco il vostro Eros Ramazzotti" ma al nome di "Giorgia", ti guardano con i loro occhioni persi. Approfondendo scopri che ci sono programmi su programmi che spingono solo alcune nostre "italianità".

è il nostro caso con Gangnam style di Psy. La corea del sud non è lui, anzi, li va molto L'Rnb e il Soul con voci stratosferiche. Ma il marketing ha fatto talmente bene il suo lavoro, che nessuno magari si è chiesto se ci sono fenomeni come questi qui: Kim Da Mi e Kim Bum Soo
Lo conosco bene, infatti non mi riferivo alla nostra spazzatura ma a generi che qui semplicemente non hanno mai avuto molto seguito proprio perché musicalmente non abbiamo cultura e apertura mentale. Insomma la penso all'esatto opposto.
Secondo me è proprio perché là c'è molta più cultura musicale che c'è selezione ed è un bene che sia così! Ma questo non implica che ci siano più limiti alla creatività. La differenza è che la creatività deve essere di qualità.
Io non apprezzo la Trap, non apprezzo assolutamente la musica che va da noi in Italia... ma perché da noi va solo questa robaccia? Perché non c'è cultura musicale di base, il ragazzino vuole solo quello che va di moda e se la moda attuale è Baby Gang allora il ragazzino ascolterà solo quella roba lì.
Se lo stesso ragazzino avesse una cultura di base più raffinata, sicuramente ascolterebbe altro ed avrebbe standard molto più elevati. Il problema attuale è che tutto il contesto esterno lo spinge ad ascoltare spazzatura.

Avere standard elevati non è un male! Oggi assistiamo proprio al fatto che siccome gli standard sono bassissimi c'è una disparità enorme tra chi ascolta musica "colta" e i giovani.
Quindi è anche molto più difficile emergere perché o sei un genio/bravissimo/hai sacrificato l'anima per la musica oppure semplicemente segui la moda.

Non ci sono mezze misure, non c'è pubblico per il musicista di strada, per un bluesman improvvisato, per un musicista non mainstream ma che fa musica originale non ci sarebbero ascolti e seguito. Ve lo immaginate un Battiato ai giorni nostri? Farebbe musica in cameretta preso per "in giro" da tutti.

Un esempio stupido? Il power metal. In Giappone va forte, andava molto più forte prima dell'esplosione del j-pop questo è vero, ma è sempre andato forte.
E' un genere che per essere suonato necessità di capacità tecniche non estreme ma comunque elevate e, da parte degli ascoltatori, anche di una certa cultura di base per poter apprezzarne l'aspetto melodico e strumentale.
In Giappone lo ascolti in moltissimi anime, sigle e quant'altro, non è strano pure trovarlo ai karaoke.
Qui? Sempre stato una nicchia per metallari ai quali non piace il growl (quindi pure pochi).

Quando c'è molta cultura musicale sono apprezzate anche le mezze misure, i generi più misti e strani. Perché la gente, siccome piace la musica e la conosce, si stanca di ascoltare sempre e solo le stesse cose, è più aperta.
  • Ovidio
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11-04-24 13.29

Se vi proponessero 10mila euro per collaborare alla realizzazione del nuovo album di Sferaebbasta, cosa rispondereste? emo
  • Acoltemp
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11-04-24 14.03

@ Raptus
Esatto emo

E la differenza è che ora è come se ci fossero "solo" Sabrine Salerno...
Se fai quest'attribuzione, mi sa che ti ci vuole un buon oCulista.
Ops un [maiusc] sfuggito!