Ma se mettevano un karaoke al posto di Noemi?

  • orange1978
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14-05-18 16.21

@ mike71
Dallaluna69 ha scritto:
Però Ligabue ha legato il suo successo alla capacità di raccontare un mondo in cui la gente si rivede e a una serie di hit azzeccate in un'epoca in cui la top ten ancora esisteva.

Certo noi abbiamo avuto Ligabue, negli USA hanno avuto i Pearl Jam ed i Nirvana. Ma alla fine entrambi han cantato la vuotezza degli anni '90. Non ci vedo alla fine delle enormi differenze tra Alive ed Happy hour...
hahahahaah i nirvana e pearl jam, magari pure i live o gli alice in chains paragonati a laccabue aahahahahah ma vattinneeee emoemo emo

non ci sono differenze tra I'm still alive, polly,.....e sei gia dentro l'happy hour??? ...ma stai scherzando vero?

il guaio del mondo sapete qual'è? ....il progressive, che vi ha fatto bere il cervello, al punto che se non sentite una cosa ipertecnica automaticamente è na merda.

ma come fai a paragonare dei mostri come kurt cobain, o gruppi come alice in chains o pearl jam....al liga o magari pure a max pezzali xD

ciccio, ma quelli hanno INVENTATO un nuovo genere, un nuovo modo di comunicare e scrivere testi, il GRUNGE...roba che è andata in tutto il mondo, simbolo della mia adolescenza, quando mi dividevo tra house music e nirvana, e andavo in giro con le all stars, i levi's strappati e i capelli a metà schiena.

ooooh ma stiamo parlando dei NIRVANA!!! quasi come i beatles, in un modo diverso, ma è gente che ha fatto sognare un intera generazione, come anche i guns o i metallica.

ma nessuno in italia puo essere paragonato a mostri sacri cosi, non è una questione di tecnica, di fare musica con tre accordi piuttosto che 100, è questione che quelli hanno inventato uno stile nuovo che è andato in tutto il mondo e che ha fatto iniziare a voler suonare la chitarra a centinaia di migliaia di giovani, sapete quanti di noi alle medie o alle superiori abbiamo iniziato a suonare la chitarra per fare cover dei nirvana o dei rem? e poi molti hanno proseguito diventando professionisti, semi pro o rimanendo amatori ma ci ha avvicinati alla musica, come un tempo fecero gli stones e i beatles.

poi la vuotezza degli anni 90? e puo essere...ma c'erano molte piu cose belle nei 90 che oggi va.
  • orange1978
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14-05-18 16.41

@ lele49
Certo le basi non contano nulla,l'affinamento del gusto da dove parte???
Nooo io non voglio riempirmi la bocca con paroloni grossi come fuga e contrappunto,e neppure affermo che ci si debba diplomare di contrappunto,ma come fai a dominare un computer che compone musica😁😁😁
Conoscere e praticare,e poi fai quello che vuoi,in caso contrario il risultato è quello attuale e non lamentiamoci,poiché c'è lo meritiamo.
Livello culturale della musica molto basso,e largo agli imbroglioni azzeccagarbugli.
Ed infine cerchiamo di scendere da questo podio è crederci degli dei,perché pensiamo di conoscere 6 note 👎👎👎
Per favore.!!!!continuiamo così che va tutto bene😄😄😄
certo anche per lavorare "col computer" serve conoscere la musica e la teoria musicale in tutte le sue sfaccettature (armonia, contrappunto, etc...), ma non serve studiare la fuga nello stile bachiano o il contrappunto figurato ahahah, perche comunque sono incompatibili con certi tipi di musica.

ci sono musicisti fantastici che non hanno MAI studiato una fuga in vita loro, nemmeno un preludio di js bach di quelli del primo anno, eppure suonano in maniera professionale.

io stesso ho tentato e tento di studiare il gradus o heller rendendoli utilizzabili poi in contesti attuali, non ci si riesce...la mano magari viaggia elastica e granitica (che gia è un ottima cosa) ma applicare uno studio di chopin estrapolando dei sistemi che poi quando accompagni un cantante attuale piano e voce, o suoni il rhodes in una band funzionino....è quasi impossibile.

è compatibile solo con la musica che mi piace suonare cioè molto retrò...anni trenta, quaranta, cinquanta...quando la musica pop era musica lirica modernizzata, e al massimo c'erano influenze spagnoleggianti e un po di swing, ma poco poco.

prova a prendere un clavicembalista che ha studiato le minchiate che dici tu come contrappunto figurato etc...e mettilo a suonare "gospel" come fanno i neri o i brasiliani, non combina NIENTE! manco una nota ci azzeccherebbe.

ovviamente un grande pianista classico se "sentisse" questo linguaggio suo, potrebbe tecnicamente essere in grado di dominarlo, ma anche se fosse gli occorrerebbero anni di pratica e studio, sull'improvvisazione, gli accenti, etc...e mille altre cose, tra cui un voicing molto diverso da quello canonico, altrimenti tutti i pianisti diplomati trent'anni fa dovrebbero automaticamente suonare jazz o blues o gospel perfettamente, invece se gli levi lo spartito quasi certamente non combinano piu nulla.

quindi, studiare come dici tu è necessario, ma bisogna scegliere cosa studiare, non sta scritto da nessuna parte che devo studiarmi le messe di palestrina o pergolesi dio santo, miles davis o thelonious monk non hanno fatto mai studi di contrappunto barocco però due nomi a caso, erano dei mostri con il loro strumento tanto per dirne due a caso.

....a parte che sul podio ce starai te, io non mi sento un dio anche se conosco ben piu di sei/sette note, quindi non generalizziamo per favore eh, proprio io che non mi accontento mai di sapere e cerco sempre nuovi stimoli.
  • mike71
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14-05-18 17.06

orange1978 ha scritto:
il guaio del mondo sapete qual'è? ....il progressive, che vi ha fatto bere il cervello, al punto che se non sentite una cosa ipertecnica automaticamente è na merda.

E che cosa centra il progressive?
Il mio discorso era dal punto di vista dell'umore dell'adolescente triste, che si ritrovava nei testi e nell'atmosfera.
Poi io personalmente essendo stato iniziato da cinquenne da mio nonno alla musica lirica ho un'altra idea di ipertecnico. Purtroppo i miei genitori non vollero comprarmi il Farfisa Bravo, nonstante fossi affascinato dal Professional 88 (o era 110?di sicuro aveva due manuali e la drum machine a destra) di un nostro conoscente.

Certo il prog è stato spazzato via dal punk che poi si è addolcito in new wave, ma anche il progressive nasce dal rock perdendo la sua carica innovativa.
Quando i Nirvana han fatto in Utero hanno fatto una cosa che era completamente diversa musicalmente dal solito.

Ma molte persone ascoltavano Nirvana e Pearl Jam per i testi. Allo stesso modo in cui si ascoltava Ligabue o De André.

In ogni caso io In Utero e Nevermind e niente di Ligabue, eh.
  • anonimo
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14-05-18 17.27

orange1978 ha scritto:
prova a prendere un clavicembalista che ha studiato le minchiate che dici tu come contrappunto figurato etc...e mettilo a suonare "gospel" come fanno i neri o i brasiliani, non combina NIENTE! manco una nota ci azzeccherebbe.


Jobim, Toquinho e la maggior parte dei musicisti latin, cosí' come i grandi del jazz tra cui Miles Davis e T. Monk, hanno una solida formazione classica. E' proprio grazie ad essa che hanno potuto espandere i loro orizzonti creativi e definire nuovi percorsi stilistici, oltre ovviamente ad assimilare una padronanza totale dello strumento.
Esempio di genere completamente opposto: i Kraftwerk, pionieri dell'elettronica, provengono da studi classici. Mi fermo qui.
Se i tuoi studi si focalizzano esclusivamente su cio' che richiede il mercato, puoi diventare un buon turnista in un genere specifico (pop, rock, blues o jazz), ci sono tante scuole anche rinomate che formano strumentisti specializzati in un unico genere bypassando la parte degli studi classici. Ma non credo che da queste scuole possano uscire grandi innovatori, poi per carita', mai dire mai.
  • paolo_b3
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14-05-18 17.36

Spectrum ha scritto:
Ma non credo che da queste scuole possano uscire grandi innovatori,


Un innovatore è quantomeno uno che ha le capacità di vedere "oltre", per non scomodare un termine come "genio". Lo puoi essere indipendentemente dal fatto che tu abbia o meno un certo tipo di formazione scolastica. Poi ovviamente anche gli autodidatti studiano.
  • anonimo
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14-05-18 18.06

@ paolo_b3
Spectrum ha scritto:
Ma non credo che da queste scuole possano uscire grandi innovatori,


Un innovatore è quantomeno uno che ha le capacità di vedere "oltre", per non scomodare un termine come "genio". Lo puoi essere indipendentemente dal fatto che tu abbia o meno un certo tipo di formazione scolastica. Poi ovviamente anche gli autodidatti studiano.
Per vedere "oltre" occorre viaggiare, conoscere culture e idee diverse dalle proprie, saper ascoltare, ascoltarsi, condividere e avere il talento e la sensibilita' di mettere tutto questo in arte.
Che poi so' tutti discorsi, che' tanto se un sei ammanigliato... (cit.) emo
  • SavateVoeanti
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14-05-18 18.16

@ anonimo
Per vedere "oltre" occorre viaggiare, conoscere culture e idee diverse dalle proprie, saper ascoltare, ascoltarsi, condividere e avere il talento e la sensibilita' di mettere tutto questo in arte.
Che poi so' tutti discorsi, che' tanto se un sei ammanigliato... (cit.) emo
Conoscere culture diverse viaggiare e sentire idee diverse secondo me è come studiare, si diventa solo piu acculturato.
Il vero problema della musica di oggi è la droga, non ci si droga piu.. anche Bach si drogava altrimenti non avrebbe fatto il clavicenbalo ben temperato.
  • anonimo
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14-05-18 18.30

SavateVoeanti ha scritto:
Conoscere culture diverse viaggiare e sentire idee diverse secondo me è come studiare, si diventa solo piu acculturato.


Dipende da come lo fai. Se coi viaggi organizzati son d'accordo, se fai come quel mio amico che ando' a vivere per un periodo coi rom e c'ha preso pure la scabbia emo, magari torni indietro con una esperienza forte.
  • paolo_b3
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14-05-18 18.34

Spectrum ha scritto:
Dipende da come lo fai.


Da come ti droghi? emo
  • paolo_b3
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14-05-18 18.35

@ anonimo
Per vedere "oltre" occorre viaggiare, conoscere culture e idee diverse dalle proprie, saper ascoltare, ascoltarsi, condividere e avere il talento e la sensibilita' di mettere tutto questo in arte.
Che poi so' tutti discorsi, che' tanto se un sei ammanigliato... (cit.) emo
Straquoto!
  • lele49
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14-05-18 18.36

Guarda caro orange,che io non sono sul podio, ma sono l'ultimo dei musicisti che continuamente si aggiorna e vuole apprendere tecniche nuove.
orange1978 ha scritto:
certo anche per lavorare "col computer" serve conoscere la musica e la teoria musicale in tutte le sue sfaccettature (armonia, contrappunto, etc...), ma non serve studiare la fuga nello stile bachiano o il contrappunto figurato ahahah, perche comunque sono incompatibili con certi tipi di musica.

é semplicemente il punto di partenza o chiamalo origine da cui partire per nuove esperienze.
orange1978 ha scritto:
ci sono musicisti fantastici che non hanno MAI studiato una fuga in vita loro, nemmeno un preludio di js bach di quelli del primo anno, eppure suonano in maniera professionale

Ma questi musicisti che dici tu sono abbastanza rari.
  • lele49
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14-05-18 18.50

orange1978 ha scritto:
prova a prendere un clavicembalista che ha studiato le minchiate che dici tu come contrappunto figurato etc...e mettilo a suonare "gospel" come fanno i neri o i brasiliani, non combina NIENTE! manco una nota ci azzeccherebbe.

Probabilmente è un musicista abbastanza limitato,che vede solo quello che ha studiato con le mani,e non con la testa ed il cuore.
orange1978 ha scritto:
quindi, studiare come dici tu è necessario, ma bisogna scegliere cosa studiare, non sta scritto da nessuna parte che devo studiarmi le messe di palestrina o pergolesi dio santo, miles davis o thelonious monk non hanno fatto mai studi di contrappunto barocco però due nomi a caso, erano dei mostri con il loro strumento tanto per dirne due a caso.

Il musicista vero dovrebbe conoscere e praticare queste tecniche classiche,non obbligatoriamente in maniera approfondita,ma per quanto può servire.
Ma come fai ad affermare che Monk e Davis,non conoscessero queste tecniche classiche?
Probabilmente prima di fare delle affermazioni azzardate è meglio che ti ripassi la storia della musica.....Buona giornataemoemoemo
  • Dallaluna69
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14-05-18 20.55

@ SavateVoeanti
Conoscere culture diverse viaggiare e sentire idee diverse secondo me è come studiare, si diventa solo piu acculturato.
Il vero problema della musica di oggi è la droga, non ci si droga piu.. anche Bach si drogava altrimenti non avrebbe fatto il clavicenbalo ben temperato.
emoemoemo
Tranquillo... vista la veemenza con cui si risponde anche al più innocuo dei post, sembra che qui di roba ne giri ancora parecchia!
emoemoemoemo
  • orange1978
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14-05-18 21.21

monk ha studiato per un periodo anche a scuola, ma non mi risulta abbia fatto dieci anni di studi classici accademici, non era certo un esperto di prassi esecutiva del periodo barocco, ne uno studioso di musica polifonica o pre polifonica, anche perche lo si saprebbe, e invece si parla di studi gran parte come autodidatta, che non vuole dire nulla di male.

ma da come ne parli tu, per poter suonare pop/rock/jazz/blues bisogna conoscere perfettamente la musica di ogni era...sono leggende metropolitane, bisogna avere i neuroni che funzionano altrimenti non serve a molto lo stesso conoscere pergolesi.

lele49 ha scritto:
Probabilmente è un musicista abbastanza limitato,che vede solo quello che ha studiato con le mani,e non con la testa ed il cuore.


....probabilmente allora lo sono il 90% di quelli che studiano in conservatorio in italia, visto che alla fine in tour con i grandi nomi poi ci vanno turnisti che il 95% delle volte sono jazzisti, di cui qualcuno anche diplomato o magari a livello del quinto anno o ottavo anno.

fesserie, stiamo parlando del nulla.
  • orange1978
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14-05-18 21.28

@ mike71
orange1978 ha scritto:
il guaio del mondo sapete qual'è? ....il progressive, che vi ha fatto bere il cervello, al punto che se non sentite una cosa ipertecnica automaticamente è na merda.

E che cosa centra il progressive?
Il mio discorso era dal punto di vista dell'umore dell'adolescente triste, che si ritrovava nei testi e nell'atmosfera.
Poi io personalmente essendo stato iniziato da cinquenne da mio nonno alla musica lirica ho un'altra idea di ipertecnico. Purtroppo i miei genitori non vollero comprarmi il Farfisa Bravo, nonstante fossi affascinato dal Professional 88 (o era 110?di sicuro aveva due manuali e la drum machine a destra) di un nostro conoscente.

Certo il prog è stato spazzato via dal punk che poi si è addolcito in new wave, ma anche il progressive nasce dal rock perdendo la sua carica innovativa.
Quando i Nirvana han fatto in Utero hanno fatto una cosa che era completamente diversa musicalmente dal solito.

Ma molte persone ascoltavano Nirvana e Pearl Jam per i testi. Allo stesso modo in cui si ascoltava Ligabue o De André.

In ogni caso io In Utero e Nevermind e niente di Ligabue, eh.
si ok, i testi giocano un ruolo fondamentale in quel tipo di musica, anzi sono quasi piu importanti a volte della musica stessa.

però non si possono paragonare i pearl jam a fenomeni di rock provinciale come ligabue, 883, max pezzali, quei nomi hanno davvero inventato nuove tendenze e su scala mondiale, avvicinando milioni di ragazzi al rock e alla musica.

ligabue è anche riuscito a rendere orrenda una canzone bellissima come "it's the end of the world" dei rem, ...e ce ne vuole eh xD
  • anonimo
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14-05-18 21.38

orange1978 ha scritto:
ma da come ne parli tu, per poter suonare pop/rock/jazz/blues bisogna conoscere perfettamente la musica di ogni era...sono leggende metropolitane, bisogna avere i neuroni che funzionano altrimenti non serve a molto lo stesso conoscere pergolesi.


Copio e incollo da mio post precedente :

"Se i tuoi studi si focalizzano esclusivamente su cio' che richiede il mercato, puoi diventare un buon turnista in un genere specifico (pop, rock, blues o jazz), ci sono tante scuole anche rinomate che formano strumentisti specializzati in un unico genere bypassando la parte degli studi classici. "

Però i post finisci di leggerli prima di rispondere :D
  • anonimo
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14-05-18 21.48

orange1978 ha scritto:
....probabilmente allora lo sono il 90% di quelli che studiano in conservatorio in italia, visto che alla fine in tour con i grandi nomi poi ci vanno turnisti che il 95% delle volte sono jazzisti, di cui qualcuno anche diplomato o magari a livello del quinto anno o ottavo anno.


Infatti, i diplomati nei conservatori italiani vanno in uk usa canada e America latina a suonare con artisti emergenti sconosciuti mi pare si chiamino Neil Young, Coldplay, Moby, Alicia Keys... Ma non ricordo bene... Comunque Tutti personaggetti al confronto dei grandi connazionali e loro turnisti giassss.
  • orange1978
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14-05-18 21.54

@ anonimo
orange1978 ha scritto:
ma da come ne parli tu, per poter suonare pop/rock/jazz/blues bisogna conoscere perfettamente la musica di ogni era...sono leggende metropolitane, bisogna avere i neuroni che funzionano altrimenti non serve a molto lo stesso conoscere pergolesi.


Copio e incollo da mio post precedente :

"Se i tuoi studi si focalizzano esclusivamente su cio' che richiede il mercato, puoi diventare un buon turnista in un genere specifico (pop, rock, blues o jazz), ci sono tante scuole anche rinomate che formano strumentisti specializzati in un unico genere bypassando la parte degli studi classici. "

Però i post finisci di leggerli prima di rispondere :D
bypassare gli studi classici non sempre porta benefici, a volte si a volte no...anche io sono per gli studi classici, però senza esagerare.

della serie che per diventare un buon produttore o tastierista session man, secondo me non serve studiare 20 anni contrappunto, armonia, fuga etc...ce ne sono migliaia di esempi di musicisti senza questo bagaglio culturale che sono diventati professionisti molto quotati.
  • anonimo

16-05-18 13.50

orange1978 ha scritto:
ce ne sono migliaia di esempi di musicisti senza questo bagaglio culturale che sono diventati professionisti molto quotati


Una volta nominarono Lelio Luttazzi (il grande Lelio Luttazzi: Pianista, Compositore, Direttore d'Orchestra), Direttore Artistico di un famoso Jazz Festival Italiano. Un giornalista andò ad intervistarlo e gli disse:

- "Maestro, l’hanno nominata Direttore Artistico di questo Festival per la sua grande preparazione musicale..."

Lelio Luttazzi non lo lasciò finire e, molto umilmente, rispose:

- "Ma quale grande preparazione musicale? Lo sa qual è la mia preparazione? Da bambino andavo, ogni tanto, a lezione dal prete del mio paese che mi insegnava un po’ a suonare l'organo della chiesa, ecco tutto..."
  • anonimo
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16-05-18 16.45

orange1978 ha scritto:
.ce ne sono migliaia di esempi di musicisti senza questo bagaglio culturale che sono diventati professionisti molto quotati.


Nelle cover band emo