@ WTF_Bach
1) l’improvvisazione non è altro che composizione (istantanea)
2) da ciò si deduce che i principi dell’improvvisazione sono i medesimi di quelli della composizione
Primo principio: tensione e risoluzione. Da intendersi sia armonicamente che melodicamente. Ovvio che questo principio sottintende l’esistenza della tonalità - in caso contrario, nulla creerebbe tensione.
Secondo principio: ripetizione e variazione. Ciò sia su micro elementi (incisi) che su macro elementi (frasi e periodi)
Molto semplice, non c’è altro.
Secondo te, cosa determina la differenza tra uno stile improvvisativo rispetto ad un altro?
Ad esempio, una improvvisazione blues differisce da una jazz solo per le frasi e periodi che vengono utilizzati oppure c'è altro che può determinare proprio quella differenza a livello inconscio (emozionale?) che mi fa preferire una rispetto all'altra?
Era per capire se c'è una spiegazione razionale dietro al fatto (forse irrazionale) che alcuni artisti riesco ad ascoltarli con facilità e non stufano mentre altri proprio non li sopporto
Giustamente è stato tirato in ballo il tema, io trovo ad esempio che chi non riesce a seguire una linea melodica definita (o non riesce a costruirne di nuove ma piacevoli da ascoltare, definite, ripetibili) spesso risulti davvero cacofonico, a livello di bimbo di 5 anni che gioca col toy piano