Pieranunzi
maxpiano69 ha scritto:
Quindi i vari Pieranunzi,
Pieranunzi nasce con papà appassionato di Jazz, l'ha sempre detto. Culturalmente è stato esposto al jazz Americano, e ne ha assimilato il linguaggio.
maxpiano69 ha scritto:
Rava
Non conosco benissimo il personaggio, ma una breve ricerca tra Wiki e interviste, chiarisce che ha suonato fin da subito dixieland e si è spostato a suonare in America per un decennio. Ciò mi riporta al punto che ho scritto più su: Se sei stato esposto fin da subito a sonorità Americane, ovvio che quel linguaggio ti viene più "semplice", ma uno dei motivi a mio avviso per cui in tantissimi qui in Italia (ma anche nel resto d'Europa suppongo) hanno difficoltà ad approcciarsi e capire il jazz una volta messo la mano sul pianoforte pronti ad improvvisare, è perchè culturalmente non c'è stata quell'immersione che la generazione precedente che tu citi ha invece avuto, per i motivi più disparati.
maxpiano69 ha scritto:
Bollani & Co (ma anche Petrucciani, Django Reinherdt, Stephane Grappelli ed il resto del jazz europeo di un certo livello... senza contare i brasiliani/sudamericani)
In generale stai citando una generazione passata, che nasce molto prima degli anni 80 che ho citato.
Mi rendo conto di aver utilizzando il termine "Scimmiottatori" in maniera fin troppo leggera comunque, e non era mia intenzione offendere, ma spero di chiarire esponendo una mia (personalissima, per carità) sensazione:
Quando ascolto uno standard americano, suonato da un non Americano, in particolare Italiano, non saprei spiegarlo, ma si sente.
Potete prendere Robert Glasper, Oscar Peterson, Barry Harris, Bud Powell, Keith Jarret, e poi farmi ascoltare Pieranunzi/Bollani... Non so spiegarlo, e magari è un mio limite dovuto ad un orecchio poco allenato o colmo di "pregiudizio" non volontariamente malevolo, ma io sento differenze abissali. E non parlo di stile, quanto di "senso di jazz". Non dico che manca lo swing, non dico che manca la tecnica o la scelta armonica, ma non saprei spiegarvi, il jazz americano "suona americano", si sente.
Banalizzando, è come ascoltare il rap italiano. Puoi mettere lo stesso numero di battute, la stessa "cattiveria" in sede mixing/mastering, ma, al mio orecchio, non risulterà mai credibile, perchè il rap è nato per motivi "forti" e continua ad essere forte in America, e anche se la parola "Scimmiottamento" sembra troppo, la sensazione che ho ascoltando i vari Gue Pequeno, Marracash, Fedez, e tutti la generazione di ora, è proprio quella: Un adattamento strambo di un qualcosa che, senza voler imitare a tutti i costi, sarebbe potuto diventare un marchio italiano, mentre mi sembra l'equivalente della "pasta italllliana marca Baritella" che vendono nei supermercati polacchi". Buona per carità...ma una pasta polacca?