anumj ha scritto:
se tu produci un synth e me lo metti in categoria e prezzo da professionista, significa che ti rivolgi non al bambino o all'operaio che fa musica per hobby, perchè ti assicuro che 400 euro a meno che non navighi nell'oro non li butti per un giocattolo.
io non ho nulla in contrario all'entry level, anzi... come sapete sono un grande sostenitore della politica Casio, soprattutto per quello che ha fatto con il PX5s e coi suoi synth.
Io sono contro tutto ciò che è palese presa per il culo. Se avesse fatto Casio una cacata simile a 400 euro, mettendoci CZ e due ottave del cazzo, tutti i buonisti come te avrebbero spalato merda a tonnellate.
Accidenti, non sapevo di essere un “Paperone” per aver comprato un Reface!
Vi assicuro che non navigo nell'oro, ma fortunatamente non ho nemmeno problemi economici grazie a scelte oculate fatte in passato, al non voler mai fare il passo più lungo della gamba e senza mai indebitarmi. Non ho mai iniziato a fumare, perché da quindicenne mi ero reso conto che con i soldi risparmiati per le sigarette avrei potuto acquistare un synth all'anno.
Lo sapete meglio di me: un professionista fa uno o più investimenti rimanendo attentissimo alle proprie esigenze; quello che ha lo sfrutta al 100% ed il cambiamento è spesso dovuto a necessità.
Nei tre anni di tentativo di professionismo, avevo acquistato un Roland D50 più l'expander P330 per i pianoforti ed un campionatore Casio FZ 1 (il primo 16 bit accessibile, prima ancora di Roland ed Akai); inoltre, mi avevano dato a disposizione un Yamaha DX 7S; è stato un grosso investimento allora, quello avevo e con quello dovevo fare tutto.
Il mercato ghiotto per le aziende sono invece proprio gli amatori, quelli che hanno i soldi e cercano la novità, il giocattolo nuovo perché quello vecchio li ha già annoiati.
Del Casio PX5S avevo apprezzato anch'io l'idea e il prezzo. Sulla carta e da come ne avevate parlato, sembrava davvero la soluzione definitiva ed avevo già i soldi pronti per portarlo a casa, ma dopo averlo provato un'oretta, non ho sentito un solo suono in uscita da quella macchina, dico UNO solo, che fosse all'altezza delle mie aspettative.
Ritornando allo FZ 1 (3'500'000 lire con espansione 2 MB nel 1988), a Casio non perdono il fatto di aver lasciato col culo per terra e senza aggiornamenti tutti gli acquirenti della loro linea professionale, lasciandola morire.
Provato il “giocattolino” Reface CP pilotato da una master: 5 suoni in croce, ma avevo i brividi alla schiena. Dite che non vale 400 euro? Per me sì, i suoi Rhodes ed il Wurly sono di livello assoluto.
Dite che il Reface DX non vale i 390 euro che ho speso? Nel 1985, il Yamaha DX 21 (considerato allora un giocattolo dai templari del DX7) costava 1'600'000 lire, più o meno due salari di un operaio, ovvero circa 2'400 euro di oggi!
Una piccola nota inoltre sulla mini-tastiera dei Reface che è suonabile e di gran lunga superiore a quelle mini montate da Roland o Novation (in mia opinione, quasi inutilizzabili).
Edited 27 Set. 2015 10:56