@ violino999
Riprendo il discorso esponendo La mia esperienza personale. Dopo una brutta esperienza con una cover band nel 2015, grazie ad un amico chitarrista sono entrato in una band di rock demenziale , operante in Firenze e dintorni, dove mi sono divertito tantissimo, anche sé non abbiamo suonato moltissimo dal vivo. È stata una bella esperienza, facemmo anche cd , tutto autoprodotto, usando uno zoom r24 .. dopo 7 anni, avendo voglia di nuove esperienze, Ho riallacciato vecchi contatti, alla fine in un paio di anni ho organizzato 4/5 progetti sonori diversi tra dì se, dove mi diverto molto e mi tengono impegnato. Dopo questa mia esperienza, ritengo ché può sempre accadere qualcosa di bello, come fare una cover band di Pino Daniele dopo 40 anni di tentativi a vuoto..
Il tuo intervento mi ricorda una bella considerazione che ho sentito da un noto youtuber musicista che seguo (MarkTheHammer): quello che manca davvero nella musica di oggi è il fatto di non poter essere fatta in gruppo, del non potersi divertire in una sala prove, prendendosi in giro, sperimentando, scoprendo e sorprendendosi magari a volte per delle sintonie che possono emergere (o anche non emergere!).
Insomma la cosa più bella del fare musica, suonandola, è il fatto di poter condividere qualcosa con gli altri.
Questo ovviamente sempre nell'ambito amatoriale... quando diventa un lavoro, tutto smette di essere così "evocativo"