@ doremi58
amico luca, ti spiego meglio cosa intendevo dire:
il discorso sul provincialismo lasciamolo stare che è meglio, e lasciamo pure stare la stupidità (secondo me) del popolo francese che, per quanto simpatico, probabilmente esagera, sono d'accordo con te, nel suo integralismo.
Tornerei, invece, alla questione manuali tradotti sì o no. Personalmente leggo i manuali scritti in inglese senza problemi ma non è la mia lingua e su alcuni punti particolari preferirei leggerlo in italiano. Certo che se parlassi l'inglese così come parlo l'italiano non avrei alcun problema. Evidentemente per te è diverso, sei molto bravo e me ne compiaccio.
Inoltre che l'inglese oggi sia uno STANDARD è ovvio e l'ho scritto prima, ma secondo me non si tratta, come hai scritto, di impararsi qualche termine. Questo credo sia un discorso superficiale, perchè conoscere qualche termine d'inglese non basta certo per studiarsi un manuale come si deve se si vuole conoscere uno strumento in modo completo ed approfondito. Può bastare, semmai, per un uso superficiale. Se si vuole conoscere a fondo un nuovo strumento bisogna leggersi il manuale in modo approfondito e solo con la completa padronanza della lingua si può fare. Ora siccome io, che sono ignorante, leggo molto meglio in italiano piuttosto che in inglese, non vedo perchè si debba giudicare provinciale chi vorrebbe, potendolo avere, un manuale in lingua madre.
Che c'è di male a cercarlo? E che c'è di impossibile a realizzarlo e distribuirlo?
Resta comunque il fatto che di roland, yamaha, clavia, persino dell'andromeda si trova il manuale in italiano, solo quei quattro sfaticati di casale bauer latitano. Mi viene un dubbio: che siano proprio loro a non conoscere l'inglese?
beh, ciao
Edited 17 Lug. 2010 13:03
mi associo a quanto detto:
gli italiani si sa, l'inglese non lo sanno o lo sanno molto poco, parlando in generale.
Ma vi chiedo: perché uno per fare il musicista deve sapere per forza l'inglese? penso anch'io che sia proprio un sacrosanto diritto invece chiedere di avere un manuale nella propria lingua.
Internazionallizzarsi e sapere l'inglese ok, ma non esageriamo. Si fa presto a parlare se lo si mastica, ma l'inglese non è difficile tanto per i termini tecnici, quelli ormai sono entrati ampiamente nell'uso in ambito musicale e sono ampiamente conosciuti, basta leggersi qualche discussione del forum o i siti di tastiere per apprenderli.
Bensì è per la struttura delle frasi, del periodo, dell'uso di parole che somigliano alle nostre ma hanno tutt'altro significato, del modo proprio di scrivere, della sintesi caratteristica di una lingua tanto distante dalla nostra e, non ultima, la difficoltà stessa propria di un manuale tecnico.
Non lo dico solo perché sono traduttore professionista e faccio i cavoli miei, se non si traducesse roba dall'inglese saremmo disoccupati noi traduttori, interpreti o mediatori linguistici, ma semplicemente perché da una ditta professionale quale Kurzweil , che lancia sul mercato strumenti professionali e guarda alla qualità dei propri prodotti, un utente si aspetterebbe quantomeno di avere il manuale tradotto nelle lingue principali.
E non ricominciamo a parlare di traduzioni gratis o affini per favore (mi ero già espresso in proposito in altre discussioni), non ce l'ho con chi ama tradurre per diletto, ci mancherebbe altro, può accadere anche che i migliori traduttori non siano traduttori di professione, ce lo dice anche la storia, grandi letterati e autori tradussero molte opere straniere prima di cimentarsi loro stessi.
Ma il mestiere di tradurre è una professione come tutte le altre a va pagata. Un idraulico se vi viene a casa ad aggiustare qualcosa, si fa pagare o no? pensate a un'azienda che deve promuoversi all'estero e avesse il proprio sito internet tradotto malamente o peggio con traduttori automatici... potrei stare qui delle ore a farne capire l'importanza. Il traduttore (umano) ha una preparazione e delle competenze specifiche che non si improvvisano né si può pensare di averle semplicemente conoscendo una lingua straniera o essendo persino bilingui. Si tratta di trasferire dei concetti da una lingua all'altra e riscriverli secondo le regole della lingua di arrivo.
Ma purtroppo ancora la cultura e il rispetto per questa professione manca quasi totalmente. Si crede troppo spesso che sia un'attività da svolgere a tempo perso o "per arrotondare", mentre c'è chi deve camparci.
Mi sa assurdo che nel 2010 una tra le maggiori case produttrici di strumenti che tanto guadagna non spenda qualche migliaio di euro per la traduzione dei manuali dei propri prodotti.
Ma penso che non gliene freghi nulla, come ha detto qualcuno, se no a quest'ora l'avrebbe fatto, di agenzie e di liberi professionisti ce ne sono talmente tanti... tanto per vendere vende ugualmente, però sono sicuro che venderebbe di più se lo facesse, visto che molti utenti non comprano kurzweil proprio per la difficoltà di uso e perché il manuale è solo in inglese.
Edited 17 Lug. 2010 14:25