giannirsc ha scritto:
ma sai la differenza è che il mio lavoro ( azienda di imballaggio minuteria..viti dadi bulloni) non ha la componente passione, nel senso che nel mondo non esiste una persona con l'hobby di mettere 100 viti dentro una scatola..

..la musica invece è diversa..inizia come passione che poi uno può far tramutare in fonte di guadagno..insomma io la musica la vedo come quei migliaia di ragazzi che ogni settimana pagano per andare a giocare a calcio/calcetto...ci vanno per pura passione dello sport, pagano, giocano sotto il diluvio e sognano chissà chi di essere..lo stesso è per me la musica..suono perchè mi piace, mi diverte, mi scarica dai "problemi" in generale..insomma..è un piacere..poisi ritorna al discorso base..se io che lavoro 8 ore al giorno..e che tocco la tastiera 2 ore alla settimana, riesco a dare un servizio musicale migliore di chi si ritiene professionista e stà 8 ore davanti ad un piano, la colpa non è mia

Condivido, sino a che esistono situazioni "sporadiche" è giusto prenderla con questo spirito.
Chi fà musica non vende patate ma emozioni e il primo ad emozionarsi è chi suona.
In fondo per ripagare degnamente quello che si vorrebbe far diventare un lavoro non basterebbero centinaia di euro a sera. pensate alle prove, alle sale in affitto, alla strumentazione, alle ore passate a programmare, alla sistemazione, carico/scarico, tira sù, tira giù, monta/smonta...un idraulico ti direbbe: almeno 500 euro!
ma per logica di cose questo non è fattibile anche perchè ci sarà sempre l' hobbysta pronto a farlo anche gratis.
Avete mai visto un idraulico che lavora per hobby?
E allora di che stiamo parlando?
E' giusto il paragone di giannirsc con il calcio: c' è chi paga il campetto in affitto, l' iscrizione al torneo, le divise, la fatica e tutto il resto e lo fa in nome di una passione e c' è chi, con la stessa passione, sta in serie A e prende un fottio di soldi perché le sue capacità generano introiti alle società calcistiche, alle agenzie di pubblicità e via dicendo.
Campare con la musica è arduo, soprattutto se si decide di farlo precariamente con le serate che nessun ente o legge può disciplinare a meno che non si voglia imbrigliare con le normative uno dei fondamenti dell' espressione artistica: uguaglianza, libertà di pensiero e di linguaggio.
Ci si può campare ragionevolmente, in regime di routine, se si decide di suonare sulle navi (c' è chi lo fa per anni ma si finisce col perdere il senso artistico), come pianobarista in una catena di grandi alberghi (ma si diventa lo stesso impiegati dell' arte).
Ci si può campare bene se il tuo essere musicista dice qualcosa di nuovo che incontra il favore delle masse (tutti quelli che sono sulla bocca di tutti...da Allevi a Santana!).
Se si ha il guizzo compositivo si può entrare nel giro delle sonorizzazioni/colonne sonore.
Se si è dotati di pazienza e dedizione si può associare all' attività di musicista da locale quella di musicista insegnante che offre molte occasioni.
se si è diplomati ci si può parare il culo insegnando nelle scuole medie o addirittura nei conservatori e svolgere contemporaneamente attività esecutiva.
Si può entrare in un' orchestra stabile...
Ma tutti questi, a parte quelli di alcuni pochi fuori classe, sono ruoli lavorativi, alcuni belli altri un pò meno ma sempre di routine, lontani dall' ideale del "musicista" puro.