Consiglio per pianoforte digitale

Darkyo 09-02-12 21.07
Mah, penso che per uno che ha appena iniziato a mettere le mani sulla tastiera una GHS sia tutto sommato sufficiente, anche perché le prime lezioni al conservatorio - che io ricordi - sono di postura, articolazione delle dita, forza e agilità.

Ok, forse per un aspirante pianista anche nella fase iniziale un pianoforte acustico sarebbe l'ideale (ed io per esempio a suo tempo ebbi tale fortuna), ma per un bassista in un corso di pianoforte complementare? Davvero ritieni necessario spendere più del prezzo di una p95? emo
MarcoC 10-02-12 01.07
Per un pianista un pianoforte acustico è OBBLIGATORIO non fondamentale . . . c'è un po' di differenza.
Per fare un corso di pianoforte complementare di 3 anni . . . non di 3 mesi . . . dal mio punto di vista sarebbe comunque impossibile prescindere dall'utilizzare uno strumento vero.
Posso essere d'accordo sul fatto che acquistare un pianoforte è molto impegnativo sotto tanti (a volte troppi) punti di vista per cui posso anche accettare l'idea che si pensi ad un digitale a patto però che si parli di strumenti buoni . . . anche perchè l'esame in Conservatorio certo non lo farai sul tuo digitale Casio, lo farai su un pianoforte.
Considera poi che anche il corso di pianoforte complementare richiede uno studio sulla tecnica, Czerny te lo devi fare, Clementi anche . . . valli a fare certi fraseggi o rendere certe dinamiche sulla tastiera (di merda n.d.r. e scusate il termine) di un Casio . . . se ci riesci allora cambia strumenti e mettiti a fare il pianista emo su uno Steinway farai miracoli . . . !
Conta poi che fra 3 anni (per la verità anche meno, se sei fortunato 2) il Casio lo prendi e lo butti . . . un CP33 te lo vendi facilmente (se tenuto bene) anche fra 3 anni . . . del resto se si vendono ancora i P80 . . . emo
Ovviamente è una mia opinione!
Darkyo 10-02-12 09.52
Sono d'accordo.
E infatti il primo consiglio che ho dato al mio amico è stato quello di prendere in fitto un pianoforte verticale.

Poi lui ha chiesto al suo insegnante che gli ha detto: prendi qualsiasi cosa, purché abbia la tastiera pesata.
Io personalmente sono rimasto molto colpito da questa affermazione, perché ho sempre ritenuto che la pesatura, una buona pesatura, sia un requisito essenziale in una tastiera digitale se si vuole suonare con tecnica pianistica già acquisita perché il passaggio dal legno alla plastica può essere traumatico ma ci si abitua in fretta; ragionando a contrario, se lo scopo è imparare la tecnica pianistica, si rende necessaria un'ottima pesatura, che sia il più possibile vicina a quella dello strumento acustico, in maniera tale che il passaggio dalla plastica al legno sia quantomeno indolore.
Visto in questa ottica, a me sembra inconcepibile dire a uno studente qualsiasi meccanica digitale è buona, purché sia pesata, perché si tralascia la circostanza non indifferente che non tutte le tastiere pesate sono buone per lo studio, anzi...

Ma, ripeto, dal punto di vista dell'utilizzo che se ne deve fare le cose penso possano stare diversamente. Nel nostro caso abbiamo un bassista che si è iscritto al conservatorio (corso jazz), che non aveva alcun interesse a imparare a suonare il pianoforte ma che deve farlo per poter meglio apprendere le altre materie "teoriche" che studia. Qui, se l'obiettivo è -come lui mi ha detto - saper mettere le mani su una tastiera, costruire rapidamente gli accordi, avere un minimo di articolazione e indipendenza per fare dei cambi... forse davvero "qualsiasi cosa" potrebbe andare bene!

Ad ogni modo, vi ringrazio per i suggerimenti. Proverò a convincerlo a spendere qualcosa in più o, almeno, a parlarne con l'insegnante per vedere fino a che punto, al termine dei tre anni, intende arrivare. emo
MarcoC 11-02-12 19.53
Aspetta . . . parliamo di un corso di pianoforte complementare all'interno di un corso di jazz . . . è un po' diverso allora.
In ogni caso se il budget è quello mi sa che non c'è molto da stare a discutere . . . o un CP33 usato oppure un P95 nuovo.
Io propenderei per il primo, nel caso si trovasse qualcosa in buone condizioni (ovviamente trovare un CP33 in buone condizioni, data la solidità dello strumento, non è cosa impossibile . . . anzi) anche se si tratta di spendere qualcosina in più.