Sono d'accordo.
E infatti il primo consiglio che ho dato al mio amico è stato quello di prendere in fitto un pianoforte verticale.
Poi lui ha chiesto al suo insegnante che gli ha detto: prendi qualsiasi cosa, purché abbia la tastiera pesata.
Io personalmente sono rimasto molto colpito da questa affermazione, perché ho sempre ritenuto che la pesatura, una buona pesatura, sia un requisito essenziale in una tastiera digitale se si vuole suonare con tecnica pianistica già acquisita perché il passaggio dal legno alla plastica può essere traumatico ma ci si abitua in fretta; ragionando a contrario, se lo scopo è imparare la tecnica pianistica, si rende necessaria un'ottima pesatura, che sia il più possibile vicina a quella dello strumento acustico, in maniera tale che il passaggio dalla plastica al legno sia quantomeno indolore.
Visto in questa ottica, a me sembra inconcepibile dire a uno studente qualsiasi meccanica digitale è buona, purché sia pesata, perché si tralascia la circostanza non indifferente che non tutte le tastiere pesate sono buone per lo studio, anzi...
Ma, ripeto, dal punto di vista dell'utilizzo che se ne deve fare le cose penso possano stare diversamente. Nel nostro caso abbiamo un bassista che si è iscritto al conservatorio (corso jazz), che non aveva alcun interesse a imparare a suonare il pianoforte ma che deve farlo per poter meglio apprendere le altre materie "teoriche" che studia. Qui, se l'obiettivo è -come lui mi ha detto - saper mettere le mani su una tastiera, costruire rapidamente gli accordi, avere un minimo di articolazione e indipendenza per fare dei cambi...
forse davvero "qualsiasi cosa" potrebbe andare bene!
Ad ogni modo, vi ringrazio per i suggerimenti. Proverò a convincerlo a spendere qualcosa in più o, almeno, a parlarne con l'insegnante per vedere fino a che punto, al termine dei tre anni, intende arrivare.