Tyros 4 = motif xf 6 + 1.000€ perchè?

steve 31-05-12 22.01
Però scusate... questo plus-valore è internazionale non vale solo in Italia... anche all'estero c'è una situazione simile a quella che avete descritto e sulle quali yamaha & co. speculano? Non mi risulta che sono vendute piu Tyros che Motif... quindi in base alla legge della domanda e dell'offerta (e a parità di prestazioni tecniche...) i prezzi dovrebbero essere se non uguali quantomeno simili...
anonimo 01-06-12 22.17
Se mettessero la Tyros (meglio ancora un CVP) senza arrangiamenti dentro l case di un motif, magari migliorando qualche suono di synth, il motif diventerebbe la tastiera perfetta, perfino come software di gestione.
Il CVP (ma anche Tyros ce l'aveva) una gestione masterk programmabile con preset ecc, che non ho mai visto in nessun altro prodotto.

E poi i suoni acustici ed orchestrali sono decisamente migliori (IMHO) di quelli del motif.

Lo dico da persona che ha avuto entrambi i prodotti, e che ora usa un CVP.

Pero' essendo Tyros un plasticone per giunta a 61 tasti (non perdonero' mai a Yamaha il fatto di non aver fatto la 76) non ha ragione di costare cosi' cara.

Il prezzo secondo me' e dettato dal tipo di collocazione del prodotto ("top in class" degli arranger yamaha), e dal tipo di clientela al quale e' maggiormente orientato.

Se date una sbirciatina negli USA ad esempio, Tyros non e' la tastiera per suonare nei locali, ma e' la tastiera per appassionati anziani (e spesso anche di ceto buono come portafogli) che suonano con gli amici del The eccetera eccetera..
Tipologia di cliente che di sicuro non chiede quanto costa il motif : chiede il prezzo dalla PSR piu' piccola alla Tyros e poi dice "ho lavorato una vita e voglio il massimo"...

Senza voler sminuire tyros che secondo me e' un buon prodotto anche se volutamente lasciato incompleto dalla yamaha (materiale,formato, ottave ecc. ....)


rena 02-06-12 10.54
lascia perdere qualità dei suoni, tecnologia presente ecc... e considera un altro parametro (che è quello a cui bada un costruttore):
in un rapporto di vendita quante tyros 4 e quanti motif XF si vendono?
(l'obiettivo è far rientrare i costi di progetto e guadagnare almeno una percentuale X)

io credo che il rapporto sia almeno di 1 (T4) a 4/5 (XF), ovviamente senza considerare i modelli scaled down esistenti per entrambe ( PSR 710/910, MOX ecc...)
anonimo 02-06-12 14.04
@ rena
lascia perdere qualità dei suoni, tecnologia presente ecc... e considera un altro parametro (che è quello a cui bada un costruttore):
in un rapporto di vendita quante tyros 4 e quanti motif XF si vendono?
(l'obiettivo è far rientrare i costi di progetto e guadagnare almeno una percentuale X)

io credo che il rapporto sia almeno di 1 (T4) a 4/5 (XF), ovviamente senza considerare i modelli scaled down esistenti per entrambe ( PSR 710/910, MOX ecc...)
Sicuramente anche questo è un fattore che contribuisce al prezzo del prodotto.

Personalmente son convinto che i costruttori di tutte le tipologie di prodotto applichino il prezzo massimo che possono a seconda delle leggi di mercato.

Un I-phone non vale certamente quello che costa, cosi' come anche una mini cooper, ma se ci sono fette di consumatori disposti a pagarle cosi' come sono, viene da se che il costruttore cerchi di tirare il prezzo di vendita a suo vantaggio.

Io ho fatto riferimento al mercato americano, perche' li la tyros e' davvero un prodotto per una clientela particolare. Persone medio benestanti, di una certa eta' che non suonano in giro o nei locali, ma con i loro capelli bianchi si divertono ad usare la tyros per sfruttare al massimo conoscenze anche di base della musica (suonando ad orecchio come si suol dire).

Se si va su quei siti di stili e brani per PSR-Tyros e' pieno di questi "nonnini" che mettono in rete anche brani liturgici, vecchi brani popolari americani e cose di questo genere.

Noi percepiamo Tyros come un prodotto per suonare in giro, perche' in Italia questa attivita' (soprattutto in versione automatizzata con playback) e' molto diffusa, ma in realta' credo (IMHO) che Tyros nasca soprattutto per stare in casa.

Non a caso Tyros non e' tra le tastiere piu' diffuse nei locali dove si fa playback/karaoke (erroneamente chiamato pianobar), anche perche' ritengo sia tra le piu' scomode da usare per questo tipo di uso.

Personalmente invece la ritengo un ottima "orchestra machine", che da questo punto di vista sarebbe in grado di dare tanto anche il live se avesse una tastiera concepita in tal senso (piu' stretta e con 76 tasti e senza arrangiamenti).

La ritengo tale, perche' su quei suoni (dal pianoforte agli archi, dai pad ad organi e brass) suona decisamente meglio di un motif, che proprio dalla Tyros attinge parte della libreria ma in versione meno performante per dar piu' spazio alle sonorita' synth.

Una Tyros come l'ho descritta io (tastiera stretta, no arrangiamenti e 76 tasti) abbinata ad un bel VA, consentirebbe di avere il setup quasi perfetto in due sole tastiere, ottenendo cosi'

Pianoforti ottimi
Clone organo piu' che accettabile (inutile avere fedelta' totale se poi devi portarti mille tastiere, e suoni in ambienti dove la perfezione dell'emulazione non si percepisce neppure).
Orchestrali ottimi
Suoni di synth provenienti dal VA che compensano il tutto

Mi sembra che non mancherebbe nulla per suonare ogni genere musicale no?. (IMHO)

Sembra una follia, ma ho visto Lucio Violino Fabbri usarla in concerto (non solo per motivi pubblicitari) che la sfruttava al pieno pur essendo la versione tradizionale, e vi assicuro che faceva il suo bel lavoro.

kaiman.
CoccigeSupremo 02-06-12 14.13
"La ritengo tale, perche' su quei suoni (dal pianoforte agli archi, dai pad ad organi e brass) suona decisamente meglio di un motif, che proprio dalla Tyros attinge parte della libreria ma in versione meno performante per dar piu' spazio alle sonorita' synth. "

Ma anche no..... emo
Q4bert 04-06-12 12.41
emo

Continuo a leggere un'assurda sequenza di banalità e luoghi comuni sul tema "pricing".

Non credo sia necessaria una laurea alla Bocconi per capire che frasi del tipo "il prezzo lo fa il mercato" (o tutti i concetti simili che ho letto qui) non hanno alcun fondamento teorico e davvero non capisco da dove nascano, se non dall'ingenuità (per non dire altro) emo !

Sono davvero rari i casi in cui "il prezzo lo fa il mercato". Penso soprattutto alle borse azionarie (e nemmeno lì vale sempre). Oppure alle contrattazioni fra privati. Laddove, cioè, la domanda e l'offerta si incontrano direttamente.

In tutti gli altri casi, il prezzo lo fa chi vende. Punto!

Secondo logiche per lo più insondabili. Ogni azienda ne ha una o più di una, a seconda del prodotto. A seconda dei paesi dove vogliono "entrare", oppure "rimanere", oppure "fare margini".... a seconda dei dazi che sono ivi applicati. A seconda del portafoglio prodotti di cui dispone. A seconda della concorrenza. Del momento storico, del cambio, dei costi di trasporto. Della "strategicità" del prodotto.

Non sono rari i casi di "dumping" (disciplina questa che per fortuna in Europa non è ammessa).

Insomma, credo davvero che nessuno di noi, a meno che non lavori all'ufficio "pricing", di solito interno al "marketing", possa avere davvero un'idea di quale sia la logica dietro il prezzo di un prodotto. Il resto sono solo supposizioni.

E se poi non vende? Se poi il prezzo è troppo alto? Ci può stare. Ma la conseguenza non è necessariamente quella di abbassare il prezzo. Semplicemente abbandoni quel mercato, o cambi prodotto, o ancora peggio, lo lasci muorire non investendoci più sopra.

Ah, un'ultima cosa: il prezzo viene fissato in genere all'inizio e non alla fine della vita del prodotto. E il costo, spesso, è una conseguenza del prezzo di vendita, non la causa! Ci si incontra intorno ad un tavolo e si decide che deve nascere un nuovo prodotto. E' la fase di progettazione. Dove lo piazziamo? A chi lo vendiamo? Quanto è disposto a spenderci questo mercato? Che margine ci vogliamo fare -> COSTO.

...sì, più o meno la sequenza dovrebbe essere questa.
Edited 4 Giu. 2012 13:42
giupa 04-06-12 13.01
Q4bert ha scritto:
Ci si incontra intorno ad un tavolo e si decide che deve nascere un nuovo prodotto. E' la fase di progettazione. Dove lo piazziamo?




Non c'è bisogno di fare riunioni per questo. Oramai sanno tutti perfettamente dove piazzarcelo.
E noi, con la nostra smisurata voglia di spacchettare ogni giorno qualcosa di nuovo, siamo sempre pronti a riceverlo.emo
lapopat 04-06-12 14.14
@ giupa
Q4bert ha scritto:
Ci si incontra intorno ad un tavolo e si decide che deve nascere un nuovo prodotto. E' la fase di progettazione. Dove lo piazziamo?




Non c'è bisogno di fare riunioni per questo. Oramai sanno tutti perfettamente dove piazzarcelo.
E noi, con la nostra smisurata voglia di spacchettare ogni giorno qualcosa di nuovo, siamo sempre pronti a riceverlo.emo
amen
anonimo 04-06-12 18.15
Q4bert ha scritto:
Non credo sia necessaria una laurea alla Bocconi per capire che frasi del tipo "il prezzo lo fa il mercato" (o tutti i concetti simili che ho letto qui) non hanno alcun fondamento teorico


Ne sei proprio sicuro?.

Io col marketing ci ho avuto a che fare, e scelte di prezzo calibrate sul mercato ne ho conosciute piu' di una : a volte ci azzeccano ed a volte sbagliano pure, e non sono rari i casi dove il costruttore ha tentato il colpo grosso e poi ha dovuto rivedere il prezzo facendo incavolare a morte quegli acquirenti che hanno acquistato a prezzo pieno.

Q4bert ha scritto:
Sono davvero rari i casi in cui "il prezzo lo fa il mercato".


Quando uscì la Y10 (autobianchi), fu messa in vendita come "gioiellino di lusso" (per via dei sedili in alcantara ecc.) ad un prezzo decisamente alto, e le vendite non decollarono per nulla. (il mercato non reagi' al messaggio del gioiellino "non per tutti" ).

Sucessivamente il produttore fu costretto a tirar giu' i listini di ben 1.500.000 lire, che per l'epoca non erano bruscolini, trascinandosi i cristoni di tutti coloro che la comprarono a prezzo pieno, e che nel venderla usata ci rimettevano delle cifre enormi (all'epoca andava ancora il semestrale, le vendite ai dipendenti ecc..)..

Quello fu un caso ecclatante dove il marketing era convinto che il mercato avrebbe colto un messaggio di "lusso non per tutti", e che sarebbe stato disposto a pagare il lusso piuttosto che il prodotto di per se.
Se avesse funzionato, sarebbe stato l'affare del secolo per il produttore.
Pero' in quel caso (ma potrei citarne altri) fu proprio il mercato a decidere quale prezzo doveva avere la Y10.

Q4bert ha scritto:
E se poi non vende? Se poi il prezzo è troppo alto? Ci può stare. Ma la conseguenza non è necessariamente quella di abbassare il prezzo.


E invece sono tanti i prodotti (anche nel settore tastiere) che entrano nel mercato con prezzi alti, per poi ridimensionarsi nel tempo.
Non e' solo un fattore di ammortamento dei costi di sviluppo, promozione del prodotto ecc, ma e' anche un fattore dovuto appunto al mercato e a come reagisce.

Tu ricordi il prezzo di lancio della Alesis Andromeda? : io si, e ricordo anche di quanto e' scesa successivamente, cosi' come tanti altri prodotti del settore.

Non penso proprio che la frase "il prezzo lo fa il mercato" sia solo un modo di dire.

Per alcuni prodotti non e' cosi', ma per altri che per volonta' del produttore nascono per una particolare clientela, il prezzo nasce da un accurata indagine di marketing, indirizzata a capire se si riesce a creare un prodotto "status symbol".
Di questi prodotti il mercato ne e' pieno : la gente e' disposta a svenarsi per un i-phone (ce l'ho in abbonamento), la apple lo vende a prezzo decisamente superiore rispetto al suo valore.

Queste cose non nascono dal nulla, ma hanno dietro di se sondaggi e costruzione dell'immagine del prodotto che spesso durano anni.
Per arrivare a far diventare l'Iphone uno status symbol, la apple ha dovuto fare tanti e tanti passaggi intermedi (partendo da i-pod ecc...).

per questo penso che in Tyros ci sia una differenza di prezzo dettata dal fatto che in molti paesi (ho citato gli usa non a caso) c'e' una clientela particolare, che non sa neppure che esiste il Motif, e che la Tyros costa tanto di piu'.
Chiedono il prezzo, provano e comprano...




steve 11-06-12 03.16
robykaiman ha scritto:
E poi i suoni acustici ed orchestrali sono decisamente migliori (IMHO) di quelli del motif.
Lo dico da persona che ha avuto entrambi i prodotti, e che ora usa un CVP.


ah... ma allora... c'è qualcuno che si azzarda a dire cose che qui sembrano una bestemmia...

forse però sarà meglio precisare...


robykaiman ha scritto:
per questo penso che in Tyros ci sia una differenza di prezzo dettata dal fatto che in molti paesi (ho citato gli usa non a caso) c'e' una clientela particolare, che non sa neppure che esiste il Motif, e che la Tyros costa tanto di piu'.
Chiedono il prezzo, provano e comprano...


ecco il punto... chiedono il prezzo e PROVANO... sentendo con sconcertante immediatezza cosa hanno sotto mano... senza dover starsi ad impiccare con manopole e smanettamenti vari... dicono: se devo risparmiare 1.000 euro e poi perdere uno... due... tre anni di tempo per capire se e come posso anche eguagliare la qualità di quel suono... siano benedetti quei 1.000 euro... che poi sia esagerato a prescindere il prezzo vero e proprio dello strumento questo è un altro discorso...
gig69 11-06-12 04.10
@ Charlie78
Beh, credo anche che nel tyros ci sia tutto un lavoro dietro con costruzione di styles e variazioni con annesso riconoscimento degli accordi sempre più complessi che nel motif non c'è! E forse è quello che fa perdere più tempo di pruduzione e che comporta più ricerca e sviluppo, quindi più soldi, rispetto alla realizzazione di un synth se pur completo come il motif.
Questa è l'unica spiegazione che trovo plausibile...oltre, ovviamente, al discorso "immediatezza d'uso" : vuoi fare uno split con due suoni sovrapposti a sinistra, con altre tre sovrapposti a destra tutto al volo in modo immediato senza perdere qualità nella gestione di suoni ed effetti? in una tyros lo fai in un nanosecondo, in un motif no...

Poi non so, secondo me questo può influire...
Edited 30 Mag. 2012 13:01
Esatto, la risposta giusta al quesito "perchè costa 1000€ in più" è proprio questa. Gli arranger di oggi,specie la Tyros,sono il frutto di anni di ricerca e di sviluppo, qualcuno ha detto ironicamente che costa di più perchè ha i tasti intro,fill,variation ecc non presenti nel Motif, bene sotto ognuno di quei tasti c'è tanto lavoro di programmazione,di studio dell'armonia degli arrangiamenti degli styles,di programmazione degli styles stessi da parte di staff di musicisti e programmatori, tutto questo ha un costo, è molto semplice ;)
La sintesi del Motif e della Tyros tra l'altro è pressochè identica, quindi,se a voi non servono le funzioni di arranger ma preferite funzioni specifiche per l'utilizzo sul palco di una worksation come l'arpeggiatore, i controlli realtime, le performance ,il sequencer audio/midi allora scegliete il Motif, se invece vi serve un arranger come strumento di lavoro dovete pagare l'alta specializzazione della Tyros come tale, pagate di più non perchè siete più polli di quelli che comprano un Motif ma semplicemente perchè state comprando uno strumento con delle specifiche che hanno un surplus di costi rispetto a quello della semplice generazione sonora tipica di una workstation.
anonimo 11-06-12 10.05
steve ha scritto:
ah... ma allora... c'è qualcuno che si azzarda a dire cose che qui sembrano una bestemmia...

forse però sarà meglio precisare...



Avendo avuto sia Morif che Tyros conosco i punti forti e quelli deboli di entrambi gli strumenti.
Se vuoi la precisazione posso dirti che gli strumenti commercializzati dai vari costruttori sono sempre una sorta di bilancia per evitare di creare lo strumento perfetto che il cliente comprerebbe e terrebbe in casa.

Sono stati ecclatanti i casi di sintetizzatori con suoni eccezionali, che pero' avevano pianoforti sgualfi perche' cosi' l'utente era costretto a prendere anche uno "stage piano" ecc.

I suoni di Tyros e di Motif non sono uguali, ma simili.

Quelli di Tyros hanno particolare attenzione verso i timbri orchestrali, perche' l'utente deve avere l'impressione di gestire un orchestra intera con un dito, ma compensano queste migliorie con il relativamente basso livello dei suoni di sintesi.

Viceversa avviene su Motif, dove l'utente medio vuole avere l'impressione di sentire un Moog o un Prophet, o suoni di fantasia avvolgenti e con molto inviluppo, e di altri 5000 sintetizzatori, ma per fare spazio a tutto cio', viene ridotta inevitabilmente (anche se non di molto) la qualita' dei suoni orchestrali.

Ai tempi del motif ES, perfino il suono di pianoforte era migliore di quello di Tyros1, e questa linea e' piu' o meno proseguita anche sulle versioni successive.

Spesso e' stato il Motif ad ereditare suoni di Tyros (parlo sempre di orchestrali, acustici ecc.) e non viceversa.

steve ha scritto:
ecco il punto... chiedono il prezzo e PROVANO... sentendo con sconcertante immediatezza cosa hanno sotto mano... senza dover starsi ad impiccare con manopole e smanettamenti vari... dicono: se devo risparmiare 1.000 euro e poi perdere uno... due... tre anni di tempo per capire se e come posso anche eguagliare la qualità di quel suono...


No Steve, qui non mi sono spiegato bene.

L'utente che intendevo io, non ha nessun interesse per il sintetizzatore.
E' il vecchio utente del classico organo casalingo con accompagnamenti.
La sua descrizione e' qualcosa tipo "persona di media eta'/anziana", ceto medio che ha passione per strimpellare (il cosiddetto "orecchio" ma non ha mai approfondito studi musicali, che quando gli viene in mente un motivetto lo suona con un dito ma gli manca tutto il resto.

Questa persona generalmente vede in Tyros e negli arranger, lo strumento che lo fa sentire un musicista (se si diverte non e' un peccato, e non va condannata)...
E' quello che una volta usava quegli organi con il mobile in legno e i bottoncini con ritmi terribilmente meccanici, che oggi vede in Tyros qualcosa che con un dito gli fa sentire un orchestra che suona per lui.

Questa persona la vedi in molti siti di appassionati di Tyros e PSR (sono tutti con i capelli bianchi e condividono in rete vecchie musiche americane), e negli USA sono tante, e dei sintetizzatori non saprebbero che farsene. Sono figure ben diverse dal tastierista italiano, generalmente piu' appassionato di musica che spesso ha esigenze ben diverse da quella della tastiera che con un dito fa tutti gli unzi unzi che vuoi, e che spesso e' interessato a fare intrattenimento nei locali ecc..