'curiosità' da marte...

Blackmoonlight 09-08-12 00.48
doppio
Edited 8 Ago. 2012 22:49
Blackmoonlight 09-08-12 00.48
@ mima85
Blackmoonlight ha scritto:
Quindi non avrebbe senso, se per es si volesse ridurre i tempi di percorrenza nello spazio, dotare questi moduli di motori aggiuntivi ?


No perché una volta che l'hai spinta alla velocità massima a cui i motori possono andare, la sonda va sempre a quella velocità, non ha bisogno di spinta costante perché appunto viaggiando nel vuoto non ha attriti che la frenano. A quel punto i motori li puoi spegnere e far viaggiare la sonda per inerzia, e di fatto questa è la pratica comunemente utilizzata.

Inoltre bisogna vedere se la velocità massima non crea dei problemi più in la nel viaggio, qualora serva modificare la traiettoria del velivolo. Teniamo conto che si tratta pur sempre di controllare un corpo che viaggia per inerzia ad altissima velocità, e non è evidente farlo a queste condizioni.

È un po' come se tu in sella ad una bicicletta scendi senza frenare da una discesa: se la discesa non è molto ripida riesci con più facilità a cambiar direzione, ma se è ripida alla prima deviazione del manubrio ti ritrovi a terra emo. Questo per dare un'idea di come sia difficile controllare un oggetto che si muove per inerzia, e come la difficoltà nel farlo sia direttamente proporzionale alla sua velocità.

Insomma se il velivolo va ad una velocità tot e questa di fatto è inferiore a quella massima a cui potrebbe andare sicuramente ci sono delle ottime ragioni, dato che è interesse di tutti che il velivolo ci metta meno tempo possibile a raggiungere la sua destinazione.
Edited 7 Ago. 2012 23:15
grazie mille ! emo
Blackmoonlight 09-08-12 00.49
@ efis007
Blackmoonlight ha scritto:
Quindi non avrebbe senso, se per es si volesse ridurre i tempi di percorrenza nello spazio, dotare questi moduli di motori aggiuntivi ? So che sono nozioni di fisica più o meno di base ma non mi applico più da un pezzo in merito..emo

L'idea dei moduli aggiuntivi era stata utilizzata durante le missioni Apollo.
Quei razzi avevano gli "stadi".
Ogni stadio veniva sganciato per risparmiare massa (non peso, massa), e ogni stadio successivo era dotato di un motore sempre più piccolo che comunque garantiva un incremento di velocità.

Ora le cose sono cambiate, e anzichè far fare il lavoro ai motori lo si fa fare alla natura (che è gratis) sfruttando il noto "effetto fionda gravitazionale".
Praticamente accendi il razzo e lo porti fuori dall'orbita, poi lo dirigi vicino a un corpo di massa enorme (es la Luna) facendo in modo che gli passi molto vicino.
Il satellite verrà proiettato dalla parte opposta con un incremento di velocità datogli dalla gravità.
Sfruttando più volte l'effetto fionda si possono raggiungere velocità enormi nell'ordine dei 60.000 km/h.
Alcune precedenti sonde sono state fatte "rimbalzare" più volte tra Luna-Terra, Luna-Terra, Luna-Terra, fino a quando hanno raggiunto la velocità giusta per essere poi indirizzate nel profondo del cosmo.
Altre sonde addirittura sono state fatte rimbalzare tra Terra e Venere perchè Venere ha più massa della Luna, quindi permette un effetto fionda maggiore.
Edited 8 Ago. 2012 4:06
non lo conoscevo, interessantissimo, grazie ! ! !
Blackmoonlight 09-08-12 01.20
Ne approfitto, se avete voglia tempo pazienza per altre domande (se non ne avete tranquilli emo)...Sto leggendo un po di cose anche su wikipedia.

Praticamente, per es questo modulo, curiosity, viaggia per anni senza problemi.

Il punto è: tutte le operazioni successive, o anche quelle che l'hanno condotto fino a marte, come la correzione della rotta o il raggiungimento dell'orbita, l'apertura del paracadute, nonchè tutte le operazioni di analisi che dovrà compiere, etc..., sono automatiche (per capirsi, basate su "programmi autoavvianti" un po' come in un pc) oppure c'è un continuo contatto tra la base a terra e il velivolo, che riceve dalla terra stessa gli ordini? Se così fosse ci sarebbe un delay, per essere musicali, da considerare, giusto?


mima85 09-08-12 12.41
Blackmoonlight ha scritto:
Il punto è: tutte le operazioni successive, o anche quelle che l'hanno condotto fino a marte, come la correzione della rotta o il raggiungimento dell'orbita, l'apertura del paracadute, nonchè tutte le operazioni di analisi che dovrà compiere, etc..., sono automatiche (per capirsi, basate su "programmi autoavvianti" un po' come in un pc) oppure c'è un continuo contatto tra la base a terra e il velivolo, che riceve dalla terra stessa gli ordini?


Penso che la maggior parte delle cose siano fatte in automatico, sotto il controllo del software che gira nel computer a bordo della sonda, e che è stato preimpostato prima del lancio.

La sonda comunque è per quanto possibile a contatto con la base qui a terra, per inviare i dati di telemetria (così che da terra si possano eventualmente decidere delle variazioni di assetto) e, una volta sulla superficie marziana, le informazioni sulla sua posizione, i risultati delle analisi del suo mini-laboratorio e le fotografie.

Il delay (si chiama proprio così) c'è, i segnali comunque ci mettono un certo tempo ad arrivare da noi e tornare alla navicella quando inviati da qui, ma questo è sempre tenuto in considerazione.
efis007 09-08-12 14.26
Blackmoonlight ha scritto:
Se così fosse ci sarebbe un delay, per essere musicali, da considerare, giusto?

Esattamente.
E questo delay è variabile a seconda della posizione di Marte rispetto alla Terra.
Entrambi questi pianeti come tu sai ruotano intorno al Sole con orbite diverse e velocità diverse.
Succede quindi che periodicamente Terra e Marte si allineano entrambi dalla stessa parte del Sole, ossia risultano più vicini tra loro.
Risultano invece più lontani quando si allineano alle parti opposte al Sole.
Questo "và e vieni" crea un continuo cambiamento delle distanze tra i due corpi, e ovviamente le trasmissioni radio (il famoso delay) ne risentono.
Quando si trovano vicini un segnale radio sparato dalla Terra impiega 267 secondi (4 minuti e 27 secondi) per arrivare alla sonda su Marte, e altri 4 minuti e 27 secondi per tornare indietro.
Quando invece si trovano più lontani il segnale impiega 1267 secondi (21 minuti e 7 secondi) per fare l'andata, e altrettanti per il ritorno.
Per questi motivi la sonda è estremamente tecnologica e autosufficiente, e tutte le eventuali correzioni telemetriche che gli vanno inviate dalla Terra (soprattutto quelle più critiche sulla rotta) vengono opportunamente calcolate prima. emo
am0 09-08-12 16.09
Blackmoonlight ha scritto:
Praticamente, per es questo modulo, curiosity, viaggia per anni senza problemi.

Speriamo!!! qualche guaietto lo ha già avuto, il lancio è stato ritardato per sostituire una batteria difettosa, poco dopo il lancio si è "resettato" il sistema di navigazione stellare (paticamente il tom tomemo) e meno male che era stata prevista una specie di riserva se no....
Poi è passato indenne attraverso una tempesta solare della madonna.
E nonostante tutto ce l'ha fatta!!!!emoemoemo



Blackmoonlight ha scritto:
Il punto è: tutte le operazioni successive, o anche quelle che l'hanno condotto fino a marte, come la correzione della rotta o il raggiungimento dell'orbita, l'apertura del paracadute, nonchè tutte le operazioni di analisi che dovrà compiere, etc..., sono automatiche (per capirsi, basate su "programmi autoavvianti" un po' come in un pc) oppure c'è un continuo contatto tra la base a terra e il velivolo, che riceve dalla terra stessa gli ordini?

No, l'"ammartaggio" (come si chiamaemo) è avvenuto in modo completamente automatico, c'era troppo ritardo per domanda / risposta.
7 minuti in cui il trabiccolo ha avuto il totale controllo della fase forse più delicata operazione.
7 minuti in cui non vorrei essere stato al posto dei tecnici in sala controlloemo

Al confronto le operazioni successive saranno quasi una passeggiata. Quasiemo
Il trabiccolo ha autonomia per quanto riguarda la gestione locale, tipo superamento ostacoli, controlli di bordo, ecc, mentre le missioni gli vengono impartite da terra.

Info dettagliate QUI

Da Houston è tutto
BIPemo
am0 09-08-12 16.21
Intanto ci sono le prime immagini da marte emo


emoemo
efis007 09-08-12 18.52
am0 ha scritto:
Intanto ci sono le prime immagini da marte emo

emoemo
Blackmoonlight 11-08-12 14.07
Grazie mille ancora ! ! !

Di che materiale è fatto lo scudo contro il calore? Ho cercato un po' ma non ho mica capito...

Guardando il sito linkato, il fatto che il personale che ha lavorato sul mezzo sia così protetto (guanti, tuta, mascherina) è per motivi di autoprotezione (potenziali sostanze tossiche in circolo? ) o per altri più tecnici come, chessò, evitare di "contaminare" il mezzo sul quale potrebbero potenzialmente proliferare microrganismi ? (la vedo dura nelle condizioni spaziale, ma non mi vengono altre ipotesi).

Grazie !
anonimo 13-08-12 02.05
Hanno mandato le sonde su marte perche' la luna era gia' "piena"..... emo
efis007 13-08-12 13.50
Blackmoonlight ha scritto:
Di che materiale è fatto lo scudo contro il calore?

Sui moduli Apollo degli anni 60 si usava la resina epossidica.
Durante il rientro cuoceva come un falò, ma in realtà non bruciava, e riusciva a proteggere efficaciemente l'equipaggio dentro la navetta.
In seguito poi sullo Shuttle si è preferito utilizzare delle mattonelle di silicio applicate "a colla" sotto la pancia dello Shuttle (possono solo essere incollate, non si possono bullonare perchè fonderebbero i bulloni).
Tali mattonelle hanno una capacità tale da poter essere toccate dopo 5 secondi che escono da un altoforno.
Le estrai dall'altoforno che sono ancora rosse roventi, e nonostante siano ancora visibilmente "arroventate" ci puoi appoggiare la mano sopra dopo 5 secondi!
Sembra incredibile, impossibile, ma è vero.
Sono come delle "spugne termiche", cioè anzichè dissipare il calore al di fuori (come fa un metallo), "assorbono" il calore che ricevono e lo trasferiscono al loro interno, rendendo la parte esterna fredda.
La parte esterna fredda poi lentamente spegne il calore all'interno.
Sono certificate per resistere sino a 6000° C.


Non so se sulla sonda marziana hanno utilizzato l'uno o l'altro metodo, ma sono più propenso a pensare che sia stato utilizzato quest'ultimo materiale.

Blackmoonlight ha scritto:
Guardando il sito linkato, il fatto che il personale che ha lavorato sul mezzo sia così protetto (guanti, tuta, mascherina) è per motivi di autoprotezione (potenziali sostanze tossiche in circolo? ) o per altri più tecnici come, chessò, evitare di "contaminare" il mezzo sul quale potrebbero potenzialmente proliferare microrganismi ? (la vedo dura nelle condizioni spaziale, ma non mi vengono altre ipotesi)

La seconda.
Le sonde spaziali sono sostanzialmente dei laboratori di ricerca ed analisi, per tanto non ci deve essere 1 millimetro quadrato della sonda che possa malauguratamente essere contaminato da ogni qualsiasi forma di "vita terrestre".
Polvere, batteri, persino una goccia d'acqua, anche se infinitamente microscopica, sono tutti elementi che renderebbero fallati i prelievi e le analisi che la sonda effettua su un corpo estraneo (Marte).
Se quindi si vuole analizzare ogni particolare della struttura chimica e biologica di Marte, con perfezione assoluta, la sonda deve essere completamente sterile.
Ecco perchè viene costruita e assemblata in camere con aria controllata, a prova di battère, sterilizzata con raggi gamma, etc etc.
Risulta più "contaminato" (tra virgolette) un bisturi di un chirurgo che una sonda spaziale, soprattutto se tale sonda ha il delicatissimo compito di cercare microscopica vita extraterrestre nello spazio.
Edited 13 Ago. 2012 12:22
mima85 13-08-12 15.10
efis007 ha scritto:
In seguito poi sullo Shuttle si è preferito utilizzare delle mattonelle di silicio applicate "a colla" sotto la pancia dello Shuttle (possono solo essere incollate, non si possono bullonare perchè fonderebbero i bulloni).
Tali mattonelle hanno una capacità tale da poter essere toccate dopo 5 secondi che escono da un altoforno.
Le estrai dall'altoforno che sono ancora rosse roventi, e nonostante siano ancora visibilmente "arroventate" ci puoi appoggiare la mano sopra dopo 5 secondi!
Sembra incredibile, impossibile, ma è vero.
Sono come delle "spugne termiche", cioè anzichè dissipare il calore al di fuori (come fa un metallo), "assorbono" il calore che ricevono e lo trasferiscono al loro interno, rendendo la parte esterna fredda.
La parte esterna fredda poi lentamente spegne il calore all'interno.
Sono certificate per resistere sino a 6000° C.


emoemoemo

Che FIGATA!
am0 13-08-12 16.21
Dove sarà l'inghippo?emo il silicio fonde intorno a 1500°Cemo
MadDog 13-08-12 16.38
Sicuramente sarà stato trattato... poi anche la pressione atmosferica gioca il suo ruolo.

Credo...
Edited 13 Ago. 2012 14:39
Blackmoonlight 13-08-12 17.33
efis007 ha scritto:
Sui moduli Apollo degli anni 60 si usava la resina epossidica.
Durante il rientro cuoceva come un falò, ma in realtà non bruciava, e riusciva a proteggere efficaciemente l'equipaggio dentro la navetta.
In seguito poi sullo Shuttle si è preferito utilizzare delle mattonelle di silicio applicate "a colla" sotto la pancia dello Shuttle (possono solo essere incollate, non si possono bullonare perchè fonderebbero i bulloni).
Tali mattonelle hanno una capacità tale da poter essere toccate dopo 5 secondi che escono da un altoforno.
Le estrai dall'altoforno che sono ancora rosse roventi, e nonostante siano ancora visibilmente "arroventate" ci puoi appoggiare la mano sopra dopo 5 secondi!
Sembra incredibile, impossibile, ma è vero.
Sono come delle "spugne termiche", cioè anzichè dissipare il calore al di fuori (come fa un metallo), "assorbono" il calore che ricevono e lo trasferiscono al loro interno, rendendo la parte esterna fredda.
La parte esterna fredda poi lentamente spegne il calore all'interno.
Sono certificate per resistere sino a 6000° C.


Non so se sulla sonda marziana hanno utilizzato l'uno o l'altro metodo, ma sono più propenso a pensare che sia stato utilizzato quest'ultimo materiale.



Wow ! grazie mille ! e io che pensavo all'amianto ...! emo

efis007 ha scritto:
La seconda. Le sonde spaziali sono sostanzialmente dei laboratori di ricerca ed analisi, per tanto non ci deve essere 1 millimetro quadrato della sonda che possa malauguratamente essere contaminato da ogni qualsiasi forma di "vita terrestre". Polvere, batteri, persino una goccia d'acqua, anche se infinitamente microscopica, sono tutti elementi che renderebbero fallati i prelievi e le analisi che la sonda effettua su un corpo estraneo (Marte). Se quindi si vuole analizzare ogni particolare della struttura chimica e biologica di Marte, con perfezione assoluta, la sonda deve essere completamente sterile. Ecco perchè viene costruita e assemblata in camere con aria controllata, a prova di battère, sterilizzata con raggi gamma, etc etc. Risulta più "contaminato" (tra virgolette) un bisturi di un chirurgo che una sonda spaziale, soprattutto se tale sonda ha il delicatissimo compito di cercare microscopica vita extraterrestre nello spazio.



ah vero, che scemo, scusate la domanda...è che pensavo che solo gli strumenti "dedicati" alla ricerca ed analisi dovessero essere sterili. Non tutto il mezzo...

Insomma, andiamo ad operare alla NASA emo

Grazie ancora ! ! ! emoemoemo
efis007 13-08-12 23.32
am0 ha scritto:
Dove sarà l'inghippo?emo il silicio fonde intorno a 1500°Cemo

Sicuramente non si tratta di solo silicio, ma di qualcosa di trattato o di legato con altri materiali.
Quali però non lo so.
Una cosa però la si conosce, lo Shuttle al rientro sviluppa (anzi sviluppava) circa 1800°C sullo scudo termico, con punte di 2000° C in alcune zone (il muso soprattutto era più sollecitato).
Se le mattonelle termiche fossero di solo silicio lo shuttle era condannato al colamento e alla disintegrazione, come ahimè è avvenuto durante la missione STS-107..
Quel poco materiale che si salvò e giunse fino a terra era costituito all'80% da mattonelle termiche, e relative sottoparti protette dalle mattonelle.
Tutto il resto del velivolo (equipaggio compreso) vaporizzò nell'aria. emo
igiardinidimarzo 29-08-12 14.22
mima85 29-08-12 15.09
Questa fotografia dice tutto.

Straordinario.
igiardinidimarzo 29-08-12 16.13
L'avevo vista: meravigliosa...