SavateVoeanti ha scritto:
Si infatti, io sono dell'idea che meno si tocca l'equalizzazione meglio è...ma in generale proprio.
Bisogna trovare delle soluzioni fisiche prima di toccare le equalizzazioni elettroniche, in modo da avere sempre un suono che "esiste anche nella realtà". L'esempio più eclatante è in studio di registrazione, dove prima si sperimenta le varie posizioni dei microfoni in modo da ottenere il miglior suono
è vero che equalizzare è difficile, ci vuole molto orecchio e molta pratica, ma non si può pensare che microfonare una cassa sia una soluzione più naturale: basta confrontare i diversi percorsi del segnale
segnale -> eq -> amplificatore -> cassa
segnale -> amplificatore -> cassa -> microfono -> mixer -> amplificatore -> cassa
riternere che la modifica elettronica di un suono sia meno naturale del passaggio attraverso casse, amplificatori e microfoni è un errore
sennò che senso ha ricercare i campionamenti migliori, i 32 layer di dinamica, il sampling rate da 96000Hz, la quantizzazione a 24 bit? tanto varrebbe tenersi 8 bit e 11000Hz di campionamento come i telefoni
poi la posizione dei microfoni in studio è importante, ma per gli strumenti acustici, come la batteria
per quanto riguarda le chitarre elettriche c'è un discorso a parte, perché le casse per chitarra hanno un loro suono (di fatto sono un filtro passa banda che rimuove frequenze in basso e in alto), suono che sostanzialmente è una convenzione dovuta al fatto che i chitarristi sono abituati a sentirsi direttamente dai loro ampli (se si sentissero in hi-fi, senza un filtro per tutte le frequenze harsh della distorsione, passerebbero al violino...)
con tutte le sfighe di essere tastieristi, l'unico vantaggio pratico è quello di poter attaccare due cavi el mixer ed esser pronti, e vogliamo rinunciare anche a questo?
I nostri suoni sono fatti per essere attaccati ad un mixer e basta, e più sono realistici, più risentono della qualità dell'amplificazione e dell'ambiente: è inevitabile