Ho lavorato pur se pochi mesi per la Biblioteca di Monza e il Braille non è proprio cosa di ieri

ma questo ovviamente nel caso un non vedente voglia mettersi nella libreria degli appunti scritti per un domani. Gente che ha lavorato o lavora a quei livelli, dubito che faccia riferimento tutta la vita solo alla memoria. Certo, "son canzonette" in un certo senso ma nemmeno poi tanto. Avranno in alternativa tutto registrato, magari tracce separate, visto che l'orecchio sopperirà alla grande in quei casi. Insomma ognuno ha i propri metodi ma questa "demonizzazione" dello spartito non mi sembra necessaria.
Pochi giorni fa, a Pietrasanta ho ascoltato Bob James (con iPad sul leggio) con David Sanborn "accompagnati" al contrabbasso e batteria da Scott Colley e Steve Gadd e i leggi/spartiti non mancavano affatto. Son tutta gente che non ha certo da "giustificarsi" se hanno letto. Molti si vantano di leggere o qualcuno pensa di essere ganzo perché non sa proprio leggere ma c'è molta gente in giro che si registrasse e riascoltasse, forse un corso di solfeggio se lo pagherebbe
Succede che manca anche il tempo per memorizzare un lavoro e la sicurezza di avere qualcosa di scritto non è certo da pivelli o da menomati. Un conto poi è dire: "Conoscere il repertorio è fondamentale: VERISSIMO" per lo meno sei sicuro di essere in grado di suonare una gran quantità di pezzi "standard" magari in tutte le tonalità. Un conto è invece sostenere che il leggio sul palco è qualcosa quasi di cui vergognarsi o che si voglia trasmettere l'idea (a tutti i costi talvolta) che chi ha il leggio, senza foglio "non sa suonare", tirando in ballo sempre i soliti luoghi comuni del "diplomato" o di questo o di quell'altro... ognuno faccia come gli torna meglio, l'importante è che il risultato, la musica eseguita sia piacevole, altrimenti ci si sposta altrove.
Quando ti chiamano una settimana prima di un'esibizione di qualcosa di leggermente elaborato, il problema è semmai al contrario: se non sai leggere devi subito declinare per una forma di incapacità (nemmeno tanto secondaria per un musicista). Certo ci sono buoni musicisti e ci sono buoni esecutori. Si sta parlando di due figure ben diverse. Il musicista talvolta fa un lavoro musicale importante che richiede tempo, scrive, legge, elabora. L'esecutore abile con ottimo orecchio e ottime capacità di immagazzinare certi pezzi, ha altre qualità che non necessariamente devono risiedere nel (o interessare al) musicista
Edited 26 Dic. 2013 12:44