Roland Europe in liquidazione

anumj 08-11-13 16.51
edmond ti voglio bene, abbi pazienza.

saranno tutte cosi, ma per il momento è Roland che delocalizza (ammesso che lo faccia, perchè ancora non è detto) e cmq mette in c.i. 50 italiani dopo che ha mangiato per anni a casa nostra.

io non lo trovo cosi onorevole. per cui il mio chissene ci puo' stare o no?
Friend74 08-11-13 17.57
anumj ha scritto:
Come no... Navigano nell'oro! emo

Sono andati in pari nel 2012 e per il 2013 si "prevedono" utili irrisori.

Anumj forse l'articolo che dovevi leggere era questo dove l'utile irrisorio che dici è di un milione di euro nel 2013 e per una ditta musicale di 150 persone, nel nostro paese dove le tasse ti massacrano, non mi sembra proprio sia un cattivo risultato.
anumj 08-11-13 18.18
@ Friend74
anumj ha scritto:
Come no... Navigano nell'oro! emo

Sono andati in pari nel 2012 e per il 2013 si "prevedono" utili irrisori.

Anumj forse l'articolo che dovevi leggere era questo dove l'utile irrisorio che dici è di un milione di euro nel 2013 e per una ditta musicale di 150 persone, nel nostro paese dove le tasse ti massacrano, non mi sembra proprio sia un cattivo risultato.
che è in contrasto con quanto detto in fase di accordo sindacale:

qui

articolo in cui si parla, come avevo accennato, a grave crisi e drastica diminuizione di fatturato.

è infatti folle che una azienda che fattura 1 miliardo oggi venga liquidata e linceziati i dipendenti.

ma se cosi fosse, a maggior ragione il mio sonoro "vaffanculo" a Roland che delocalizza sperando di aumentare i profitti

tanto la cassa integrazione a quei poveracci, la paghiamo noi poveri coglioni.
Friend74 08-11-13 18.23
@ anumj
che è in contrasto con quanto detto in fase di accordo sindacale:

qui

articolo in cui si parla, come avevo accennato, a grave crisi e drastica diminuizione di fatturato.

è infatti folle che una azienda che fattura 1 miliardo oggi venga liquidata e linceziati i dipendenti.

ma se cosi fosse, a maggior ragione il mio sonoro "vaffanculo" a Roland che delocalizza sperando di aumentare i profitti

tanto la cassa integrazione a quei poveracci, la paghiamo noi poveri coglioni.
Anumj, ti voglio più bene di quanto tu ne voglia ad edmond, ma quell'articolo che hai postato, si riferisce a 5 anni fa quando la roland europe licenziò 44 dipendenti, ora la situazione era completamente diversa da come si può leggere dai vari articoli, vedremo come va a finire.
Edited 8 Nov. 2013 17:24
maxpiano69 08-11-13 18.28
@ Friend74
anumj ha scritto:
Come no... Navigano nell'oro! emo

Sono andati in pari nel 2012 e per il 2013 si "prevedono" utili irrisori.

Anumj forse l'articolo che dovevi leggere era questo dove l'utile irrisorio che dici è di un milione di euro nel 2013 e per una ditta musicale di 150 persone, nel nostro paese dove le tasse ti massacrano, non mi sembra proprio sia un cattivo risultato.
Hai toccato il tasto dolente friend74, le tasse: dal punto di vista della multinazionale giapponese fare 1 milione di utile e non 3 o 4 o oltre (anche) a causa della pressione fiscale é di certo un disincentivo a investire. Purtroppo Roland non é l'unica che, pur in presenza di utilidisinveste in Italia... lo fanno anche le ditte italiane anzi... emo

Ció detto, la vicenda é triste, il fatto che sia uno dei tanti casi nello scenario attuale non la rende meno triste
Edited 8 Nov. 2013 17:29
Friend74 08-11-13 18.56
@ maxpiano69
Hai toccato il tasto dolente friend74, le tasse: dal punto di vista della multinazionale giapponese fare 1 milione di utile e non 3 o 4 o oltre (anche) a causa della pressione fiscale é di certo un disincentivo a investire. Purtroppo Roland non é l'unica che, pur in presenza di utilidisinveste in Italia... lo fanno anche le ditte italiane anzi... emo

Ció detto, la vicenda é triste, il fatto che sia uno dei tanti casi nello scenario attuale non la rende meno triste
Edited 8 Nov. 2013 17:29
Il problema è che grazie a questo Stato amico, nel caso specifico si perde il made in italy che ha ancora, ma forse per poco, il suo prestigio, 150 lavoratori italiani di cui un reparto di produzione di altissima qualità e un reparto R&D con venticinque anni di storia che ha inventato gli arranger, ha tirato fuori organi liturgici, fisarmoniche elettroniche uniche al mondo, piani digitali, masterkeyboard, e molto altro e tutto questo perchè ha solo un milione di euro di utili. emo
Nel Piceno, la Roland è l'ennesima vittima, la zona industriale è piena di capannoni vuoti, questa è la morte di un territorio, ma presto dell'Italia intera.
Edited 8 Nov. 2013 17:57
Classico 08-11-13 19.21
Ma chi le compra le pianole?
tastotosto 08-11-13 19.28
Qui in itagliaemo non si puo' produrre piu' nulla....azzardatevi ad aprire una serranda con dietro un'idea....e vedrete nas-cis-equiballe-finanza-vigili-fiscal baall....e minchiate varie a rompervi i maroni!!!
Edited 8 Nov. 2013 18:28
anumj 08-11-13 19.38
Friend74 ha scritto:
Anumj, ti voglio più bene di quanto tu ne voglia ad edmond, ma quell'articolo che hai postato, si riferisce a 5 anni fa


scusami ma in che anno siamo adesso?
Friend74 08-11-13 19.58
@ anumj
Friend74 ha scritto:
Anumj, ti voglio più bene di quanto tu ne voglia ad edmond, ma quell'articolo che hai postato, si riferisce a 5 anni fa


scusami ma in che anno siamo adesso?
Vedi su google
aba51 08-11-13 20.08
Esternazioni,e considerazioni giustissime,ma argomentazioni tecniche..................
anumj 08-11-13 20.57
@ aba51
Esternazioni,e considerazioni giustissime,ma argomentazioni tecniche..................
e allora argomenta tu e fai un quadro chiaro sui benefiziiiii del mercato globale... della new economy...
gusepal 08-11-13 22.54
@ Friend74
Il problema è che grazie a questo Stato amico, nel caso specifico si perde il made in italy che ha ancora, ma forse per poco, il suo prestigio, 150 lavoratori italiani di cui un reparto di produzione di altissima qualità e un reparto R&D con venticinque anni di storia che ha inventato gli arranger, ha tirato fuori organi liturgici, fisarmoniche elettroniche uniche al mondo, piani digitali, masterkeyboard, e molto altro e tutto questo perchè ha solo un milione di euro di utili. emo
Nel Piceno, la Roland è l'ennesima vittima, la zona industriale è piena di capannoni vuoti, questa è la morte di un territorio, ma presto dell'Italia intera.
Edited 8 Nov. 2013 17:57
Hai perfettamente ragione amico, questo e' lo scotto da pagare, per voler mantenere il pubblico come le provincie regioni e sanità che sono un pozzo infinito di sprechi a discapito dell'imprenditorialita' privata che non può sopravvivere con questa pressione fiscale!
Mi dispiace amico!
Rival75 09-11-13 17.39
se vi può interessare (anche per capire meglio la situazione dai diretti interessati e non solo dalla stampa) è nato un gruppo su facebook

gruppo facebook fenice

drmacchius 10-11-13 16.40
ragazzi non c´é da dimenticare che il giappone ha avuto nei ultimi anni due catastrofi ambientali, di cui una

nucleare. Gli stabilimenti roland in Giappone credo siano stati gravissimamente danneggiati dallo tsunami di

qualche anno fa e le assicurazioni non coprono tutte le spese, di sicuro non le fete di mercato perse per colpa

dei ritardi nelle consegne o per aver tagliato i soldi agli investimenti nel settore ricerca e sviluppo.

L´italia é un paese in crisi di suo ela nostra politica interna non aiuta sicuramente, ma forse le motivazioni che

hanno spinto a una scelta simile hanno origini ben piü drammatiche e se da noi dispiace che 150 persone

qualificate rimangano disoccupate, non bisogna dimenticare le centinaia di famiglie in lutto e le famiglie sul

lastrico a causa di alcune delle piü grandi tragedie della storia. Se la decisione é stata influenzata in qualche

modo da questi problemi -l ´anno scorso era stato postata da qualcuno la relanzione sul bilancio Roland

international ed era saltato fuori che il settore vendite era in ativo ma il bilancio finale in passivo proprio per le

catastrofi che avevano colpito il nord del giappone-, prendersela con la roland é come sparare sulla croce rossa o

lamentarsi degli sfollati in umbria, irpinia o il Vajont.
Rival75 10-11-13 20.56
senza voler dimenticare ASSOLUTAMENTE l'immane tragedia che ha colpito il Giappone,
per la precisione ti assicuro che gli stabilimenti di Roland si trovano a circa 500 km dalla centrale e non hanno subito danni diretti.

ovviamente tutta l'economia ne ha risentito...molte ditte di fornitori si trovavano nell'area della centrale causando ritardi negli approvvigionamenti, ma questa situazione si è normalizzata nel giro di qualche mese anche grazie alla tipica efficienza Giapponese.
La decisione è più che altro legata alle gravi perdite che il ramo strumenti musicali di Roland Japan ha subito negli ultimi anni,
sia per la crisi economica legata allo tsunami che, diciamolo, a causa di alcune scelte commerciali/progettuali piuttosto discutibili.
drmacchius 10-11-13 23.39
@ Rival75
senza voler dimenticare ASSOLUTAMENTE l'immane tragedia che ha colpito il Giappone,
per la precisione ti assicuro che gli stabilimenti di Roland si trovano a circa 500 km dalla centrale e non hanno subito danni diretti.

ovviamente tutta l'economia ne ha risentito...molte ditte di fornitori si trovavano nell'area della centrale causando ritardi negli approvvigionamenti, ma questa situazione si è normalizzata nel giro di qualche mese anche grazie alla tipica efficienza Giapponese.
La decisione è più che altro legata alle gravi perdite che il ramo strumenti musicali di Roland Japan ha subito negli ultimi anni,
sia per la crisi economica legata allo tsunami che, diciamolo, a causa di alcune scelte commerciali/progettuali piuttosto discutibili.
mi riferivo al terremoo come causa principale e non a fukushima, comunque non discuto, non so nente nel dettaglio di economia, ma avevo letto un articolo postato sul forum che riassumeva la relazione del budget di fine anno 2011 o 2012 e che diceva che la perdita degli utili che si vedevano rispetto agli anni precedenti erano dovute al terremoto, che aveva gravemente coplpito la centrale produttiva. Sinceramente poi non sono andato a verificare se era vero, ma avendo lavorato con diversi colleghi giapponesi l´ho dato per vero perché mi riferiroo che il terremoto ebbe conseguenze catastrofiche nelle zone colpite.
afr 11-11-13 00.04
Delle tre giapponesi l'unica che pagò il contraccolpo fu korg che infatti ritardò la produzione e commercializzazione del kronos,il problema di roland è imputabile solo ad una errata strategia di prodotti e che per inciso non sono le fisarmoniche o gli arranger

Se oggi korg non è messa con le pezze al culo malgrado il danno arrecato dal terremoto vorrà pur significare qualcosa!
anumj 11-11-13 00.18
Rival75 ha scritto:
senza voler dimenticare ASSOLUTAMENTE l'immane tragedia che ha colpito il Giappone,
per la precisione ti assicuro che gli stabilimenti di Roland si trovano a circa 500 km dalla centrale e non hanno subito danni diretti.



non gliela mica consigliato il medico di costruire centrali nucleari.
non è per cinismo, ma chi è causa del suo mal...

è un po' come in italia dove non si va avanti perchè abbiamo una classe dirigente fatta da idioti e/o ladri.
ogni paese raccoglie cio che semina.
anonimo 11-11-13 13.03
Detta da un incompetente come me, il marchio roland nel nostro paese ha fatto qualche errore non piccolo, perdendo accordi con grossi magazzini italiani, nel tentativo di imporre le sue condizioni di vendita.

Cosi' facendo, ha costretto clamorosamente quei distributori a rinunciare totalmente al marchio.
Non ne conosco i motivi (ma li immagino) pero' scomparendo da quei negozi, di fatto ha perso clientela.

Pero' questo discorso e' riduttivo, perche' a monte ci sono problemi interni di Roland (che su certi prodotti poteva davvero fare di piu'), ma nel caso italiano c'e' anche il doversi scontrare con i problemi italici sempre crescenti : fisco, burocrazia ecc.

Io penso che tra i vari fattori, l'assenza di una politica industriale vera nel nostro paese (oramai troppo distratto dalla finanza, e dai problemi personali di Berlusconi) sia la principale causa del fuggi fuggi degli investitori stranieri.

Per assenza di politica industriale, non intendo solo l'abbattimento di fisco, burocrazia e quant'altro, ma anche e soprattutto un sistema mal funzionante che comprende costi ed efficienza dei trasporto (i tagli al trasporto merci ad esempio), il costo dell'energia, eccetera eccetera.

Credo che al di la degli errori di Roland (ma chi non ne fa?) ci sia in primo piano il dissesto del nostro paese, oramai lasciato a se stesso.

Conosco aziende floride, che hanno chiuso perche' RFI (rete ferroviaria italiana) ha negato loro i raccordi ferroviari per trasporto merci, costringendo tali aziende (che avrebbero garantito per 20 anni il volume di trasporto per gestire un raccordo merci) ad andare in altri paesi.

Guardatevi attorno : i[s] treni merci stanno scomparendo, ed al loro posto si vedono nelle autostrade, lunghe colonne di TIR di un unico noto corriere italiano : e' economico tutto cio?...
[/s]
Se poi ci aggiungiamo costi dell'energia dovuti ad una mancata vera liberalizzazione, e poi burocrazia la frittata e' fatta.

Un'altra grande azienda straniera, ha chiuso i battenti dopo aver tribulato 1000 camicie (non sette !) per i permessi per ingrandire la sua area produttiva.

In un paese dove tutto viaggia a tangenti, monopoli, amicizie politiche ecc, le aziende serie non possono avere grandi spazi (e nel frattempo si bruciano posti di lavoro).

Cio' non toglie che Roland abbia comunque fatto qualche politica un po' discutibile, ma questo per me non e' il motivo principale delle sue scelte in Italia.

Le multinazionali devono rendere conto agli azionisti dei loro bilanci, e se per ingrandirsi devono ungere, spendere tempo in burocrazia ecc, allora meglio andare in paesi dove il costo del lavoro e' piu' basso, e le esigenze di un gruppo vengono ascoltate ad orecchie aperte.

Non condivido questa rincorsa ai paesi del basso costo, ma l'Italia non sta facendo nulla per rallentarla o fermarla.
L'Italia e' un paese che da 20 anni e' in corto circuito per pensare solo ai problemi di Silvio Berlusconi, e delle caste politiche a seguire.
Tutto il resto e' lasciato in abbandono, ed e' normale che un paese in abbandono venga automaticamente disertato da investitori e multinazionali.