Crisi da pianisti

vin_roma 14-09-16 12.26
È vero che generalmente i conservatori non preparano all' autonomia ma è vero pure che l' autonomia non si insegna, o ce l' hai o non ce l' hai già insita nel tuo dna.
Un insegnante può aiutarti a scoprire la tua dote nascosta ma non può inventarla.

Si invoca spesso l' insegnante di jazz ...ma è la stessa cosa, se ce l' hai sviluppi altrimenti sarai sempre un ripetitore di pattern, anzi, quelli a cui manca la "dote" e hanno studiato solo jazz spesso sono tra i più imbranati e presuntuosi quando si trovano difronte a stili diversi.
anonimo 14-09-16 12.44
@ vin_roma
È vero che generalmente i conservatori non preparano all' autonomia ma è vero pure che l' autonomia non si insegna, o ce l' hai o non ce l' hai già insita nel tuo dna.
Un insegnante può aiutarti a scoprire la tua dote nascosta ma non può inventarla.

Si invoca spesso l' insegnante di jazz ...ma è la stessa cosa, se ce l' hai sviluppi altrimenti sarai sempre un ripetitore di pattern, anzi, quelli a cui manca la "dote" e hanno studiato solo jazz spesso sono tra i più imbranati e presuntuosi quando si trovano difronte a stili diversi.
d'accordissimo
Fr4nc3sc4 14-09-16 19.11
In realtà quando ho iniziato a suonare avevo in mente -passatemi la semplificazione- quei pezzi "classici" da pianisti (tipo Chopin e cose così), ma col senno di poi mi rendo conto di non aver le capacità per affrontare un repertorio classico... A questo punto mi piacerebbe esplorare qualcosa in ambito più pop-rock...

Si infatti non sono per niente una virtuosa ahimè!
Fr4nc3sc4 14-09-16 19.13
mi trovo molto d'accordo con il commento di aiki957, direi che si avvicina molto al mio caso
Edited 14 Set. 2016 17:16
anonimo 14-09-16 20.39
@ vin_roma
È vero che generalmente i conservatori non preparano all' autonomia ma è vero pure che l' autonomia non si insegna, o ce l' hai o non ce l' hai già insita nel tuo dna.
Un insegnante può aiutarti a scoprire la tua dote nascosta ma non può inventarla.

Si invoca spesso l' insegnante di jazz ...ma è la stessa cosa, se ce l' hai sviluppi altrimenti sarai sempre un ripetitore di pattern, anzi, quelli a cui manca la "dote" e hanno studiato solo jazz spesso sono tra i più imbranati e presuntuosi quando si trovano difronte a stili diversi.

la dote nascosta, sempre se c'è, interesserebbe anche a me: ma trovare un maestro così è difficile però; se ne avete uno in zona monza emo
anonimo 14-09-16 20.48
30 anni fa quando iniziai a scoprire il jazz, non c'era nulla, giravano fotocopie del real book scritto dai ragazzi della berkeley (pieno di errori ma era già un lusso),pochi erano in grado di insegnare e quei pochi il più delle volte si tenevano i segreti per loro, ora c'è tutto, qualsiasi cosa uno voglia sapere basta cercare su internet, se vuole un percorso didattico ci sono i dipartimenti jazz dei conservatori, quindi se veramente si vuole imparare non ci sono più scuse, il problema è che il jazz è una musica defunta non interessa più a nessuno...
anonimo 14-09-16 21.15
@ anonimo
30 anni fa quando iniziai a scoprire il jazz, non c'era nulla, giravano fotocopie del real book scritto dai ragazzi della berkeley (pieno di errori ma era già un lusso),pochi erano in grado di insegnare e quei pochi il più delle volte si tenevano i segreti per loro, ora c'è tutto, qualsiasi cosa uno voglia sapere basta cercare su internet, se vuole un percorso didattico ci sono i dipartimenti jazz dei conservatori, quindi se veramente si vuole imparare non ci sono più scuse, il problema è che il jazz è una musica defunta non interessa più a nessuno...
se posso andare OT, qualche sabato fa ero a Como ed ho partecipato ad un concerto gratutio di Paolo Tomelleri, musicista che dall'alto della mia ignoranza verso questo genere non conoscevo, beh; la piazza era piena e nessuno se n'è andato.
Pianista, batterista e bassista erano eccezionali, uno spettacolo udirli.
La qualità dell'audio era pazzesca, tutti gli strumenti si udivano in modo molto distinto.
Ho trovato che Tomelleri è un ottimo insegnante nel senso che, prima di ogni brano esponeva una breve storia e la gente, compresi molti giovani, apprezzavano, eccome se apprezzavano, beh, ci ha tenuti in stallo per due ore ma alla fine se fosse andato avanti altre due ore, saremmo stati tutti li ad ascoltare.

Mi era capitato di ascoltare altri jazzisti ma non coinvolgevano come questi 4 grandissimi musicisti, se questo è il jazz è da pirla farlo morire.
aiki957 15-09-16 01.29
Non sono d'accordo che il jazz è musica defunta, forse certo jazz è defunto e non interessa a nessuno. Infatti è ovvio che lo swing delle grandi orchestre del 1940 è sorpassato, così come lo è il bebop del 1950 o il free jazz. Ma il bello del jazz è che è in continua evoluzione, infatti oggi si suona molto jazz "contaminato" ,come è di moda dire, dalla musica etnica, africana, asiatica, europea ed anche regionale e popolare. Il jazz influisce sulla musica pop, rock, ed in maniera minore anche sulla musica leggera. D'altra parte, a volte mi piace prendere ad esempio una canzone di Lucio Battisti, estendere tutti gli accordi a settime none ed oltre, modificare un po' il ritmo era avere un brano tradizionale che suona in maniera diversa ed interessante. Comunque oggi la cultura musicale delle masse è molto bassa e paradossalmente era molto più alta negli anni 60 e 70 quando avevamo meno mezzi ma più entusiasmo. Il jazz ha dalla sua, quando è fatto bene, a monte, una profonda conoscenza dell'armonia musicale ma soprattutto insegna o dovrebbe insegnare ad aprire musicalmente la mente. Certo che suonare i soliti standard sempre in maniera uguale, con improvvisazioni banali e scontate, sono d'accordo che non interessa più a nessuno, come secondo me cominciano a non interessare più neanche i soliti brani dei Pink Floyd, o dei Deep Purple o di tanti altri, suonati e ripetuti dai soliti gruppi "tributo" fino alla nausea.
anonimo 15-09-16 01.51
@ aiki957
Non sono d'accordo che il jazz è musica defunta, forse certo jazz è defunto e non interessa a nessuno. Infatti è ovvio che lo swing delle grandi orchestre del 1940 è sorpassato, così come lo è il bebop del 1950 o il free jazz. Ma il bello del jazz è che è in continua evoluzione, infatti oggi si suona molto jazz "contaminato" ,come è di moda dire, dalla musica etnica, africana, asiatica, europea ed anche regionale e popolare. Il jazz influisce sulla musica pop, rock, ed in maniera minore anche sulla musica leggera. D'altra parte, a volte mi piace prendere ad esempio una canzone di Lucio Battisti, estendere tutti gli accordi a settime none ed oltre, modificare un po' il ritmo era avere un brano tradizionale che suona in maniera diversa ed interessante. Comunque oggi la cultura musicale delle masse è molto bassa e paradossalmente era molto più alta negli anni 60 e 70 quando avevamo meno mezzi ma più entusiasmo. Il jazz ha dalla sua, quando è fatto bene, a monte, una profonda conoscenza dell'armonia musicale ma soprattutto insegna o dovrebbe insegnare ad aprire musicalmente la mente. Certo che suonare i soliti standard sempre in maniera uguale, con improvvisazioni banali e scontate, sono d'accordo che non interessa più a nessuno, come secondo me cominciano a non interessare più neanche i soliti brani dei Pink Floyd, o dei Deep Purple o di tanti altri, suonati e ripetuti dai soliti gruppi "tributo" fino alla nausea.
a mio modestissimo avviso, la fusion, la musica etnica, il jazz rock etc non sono jazz...il jazz é un'esperienza musicale, culturale, umana e politica storicamente determinata e conclusa, come lo sono il romanticismo sinfonico, la polifonia fiamminga e il gregoriano

ciò significa che l'approccio di un artista verso il jazz é la "conservazione creativa", ovvero l'uso di un sistema culturale, lessicale ed artistico ormai definito e perfettamente compiuto

Quello che fanno certuni (ad esempio garbarek) si chiama "fuga dal jazz", causata dalla paura di non essere all'altezza da un punto di vista umano, sostanzialmente di "non avere le palle"

il jazz esige sincerità assoluta, correttezza umana, disponibilità all' errore, responsabilità...

altro discorso é il fatto che il jazz (e prima di lui il blues) ha fornito alcune delle radici di molta musica pop e rock...ma anche la marcia, il valzer, la classica, il folk lo hanno fatto...

Il jazz é comunque saper suonare new orleans, swing e bebop...e al limite modale o free, che stanno al resto come la musica atonale/dodecafonica stanno alla sinfonia tardoromantica

fusion, jazz-rock, pop-jazz, acid-jazz, NU etc etc non sono jazz
Edited 14 Set. 2016 23:52
anonimo 15-09-16 01.54
@ Fr4nc3sc4
In realtà quando ho iniziato a suonare avevo in mente -passatemi la semplificazione- quei pezzi "classici" da pianisti (tipo Chopin e cose così), ma col senno di poi mi rendo conto di non aver le capacità per affrontare un repertorio classico... A questo punto mi piacerebbe esplorare qualcosa in ambito più pop-rock...

Si infatti non sono per niente una virtuosa ahimè!
una buona proficiency virtuosistica (non trascendentale, diciamo livello clavicembalo ben temperato, sonate di mozart, valzer di chopin) si acquista senza troppo sforzo leggendo ed applicando il metodo del Chang.

il pop-rock non é cosa mia, non mi esprimo...ma non mi sembra un obiettivo difficile da raggiungere

emo
anonimo 15-09-16 02.02
@ anonimo
a mio modestissimo avviso, la fusion, la musica etnica, il jazz rock etc non sono jazz...il jazz é un'esperienza musicale, culturale, umana e politica storicamente determinata e conclusa, come lo sono il romanticismo sinfonico, la polifonia fiamminga e il gregoriano

ciò significa che l'approccio di un artista verso il jazz é la "conservazione creativa", ovvero l'uso di un sistema culturale, lessicale ed artistico ormai definito e perfettamente compiuto

Quello che fanno certuni (ad esempio garbarek) si chiama "fuga dal jazz", causata dalla paura di non essere all'altezza da un punto di vista umano, sostanzialmente di "non avere le palle"

il jazz esige sincerità assoluta, correttezza umana, disponibilità all' errore, responsabilità...

altro discorso é il fatto che il jazz (e prima di lui il blues) ha fornito alcune delle radici di molta musica pop e rock...ma anche la marcia, il valzer, la classica, il folk lo hanno fatto...

Il jazz é comunque saper suonare new orleans, swing e bebop...e al limite modale o free, che stanno al resto come la musica atonale/dodecafonica stanno alla sinfonia tardoromantica

fusion, jazz-rock, pop-jazz, acid-jazz, NU etc etc non sono jazz
Edited 14 Set. 2016 23:52
il forbito Cyrano ha centrato la questione
aiki957 15-09-16 08.49
Farei una riflessione, chi ha deciso quando il jazz ha terminato la sua parabola? Lo swing del 1940 è molto diverso dal bebop, e se non sbaglio già dopo la guerra magari molti consideravano finita l'epoca del jazz, o perlomeno di quel jazz melodico e ballabile. Poi è venuto il bebop, in seguito miles davis ha seguito la via del modale per limitare la proliferazione degli accordi in un brano, poi ci sono state le sperimentazioni del free jazz. Quindi perché ora il jazz non può continuare ad evolversi? Se analizziamo il fenomeno jazz ci accorgiamo che rispetto agli altri stili musicali gli accordi sono minimo di settima nona ed oltre, che ritmicamente gli accenti sono in levare, che idealmente non ci sono regole che non possono essere infrante, e tutto questo é applicato a standards che in definitiva non sono altro che semplici melodie solitamente americane. Quindi in definitiva ritengo che alcuni preferiscono inscatolare uno stile musicale in un dato periodo storico, con un inizio ed una fine, altri invece che lo fanno evolvere e continuare nel tempo. Forse è un po' come fa Allevi con la musica classica.
Edited 15 Set. 2016 7:07
anonimo 15-09-16 10.06
di fronte al fatto che la musica di allevi sia un'evoluzione della musica classica, alzo bandiera bianca.
anonimo 15-09-16 10.13
@ aiki957
Farei una riflessione, chi ha deciso quando il jazz ha terminato la sua parabola? Lo swing del 1940 è molto diverso dal bebop, e se non sbaglio già dopo la guerra magari molti consideravano finita l'epoca del jazz, o perlomeno di quel jazz melodico e ballabile. Poi è venuto il bebop, in seguito miles davis ha seguito la via del modale per limitare la proliferazione degli accordi in un brano, poi ci sono state le sperimentazioni del free jazz. Quindi perché ora il jazz non può continuare ad evolversi? Se analizziamo il fenomeno jazz ci accorgiamo che rispetto agli altri stili musicali gli accordi sono minimo di settima nona ed oltre, che ritmicamente gli accenti sono in levare, che idealmente non ci sono regole che non possono essere infrante, e tutto questo é applicato a standards che in definitiva non sono altro che semplici melodie solitamente americane. Quindi in definitiva ritengo che alcuni preferiscono inscatolare uno stile musicale in un dato periodo storico, con un inizio ed una fine, altri invece che lo fanno evolvere e continuare nel tempo. Forse è un po' come fa Allevi con la musica classica.
Edited 15 Set. 2016 7:07
appunto carissimo, quello che fa Allevi con la musica classica é mistificazioneemo

il fatto é che ogni "genere" ha dei criteri ben determinati, flessibili quanto vuoi ma che una volta oltrepassati fan si che non si tratti più del genere in questione ma di "altro"...beninteso, questo "altro" può essere ottima musica o pessima musica, solo é qualcosa di diverso dal genere in questione.

l'insieme dei criteri che identificano un genere sottostà a due forze diverse: una forza iniziale che, da un rudimentale abbozzo stilistico e lessicale, sviluppa i principi ed i criteri (ma sempre all'interno della cifra espressiva propria), ed una forza costante che usa i principi stessi per generare opere che, pur nella coerenza globale, sono uniche e differenti.

la prima forza é quella che all'interno di un genere crea lo stile generale (il bebop ad esempio) mentre la seconda crea lo stile personale (lo stile di Bud Powell)...

Come tutte le cose di questo mondo, l'energia e la possibilità di evoluzione di un genere sono elementi finiti, che seguono una curva gaussiana, lenta all'inizio, che attraversa un periodo di evoluzione frenetica e che si conclude con elementi radicali (pensiamo all'atonalità in campo classico e al free in campo jazzistico)

Ma ad un certo punto vengono ad esaurirsi sia le possibilità intrinseche di evoluzione del genere (un insieme finito di cose non può evolvere all infinito e restare se stesso), sia sopratutto le motivazioni sociali e politiche ed il relativo humus culturale...a quel punto il genere diviene "altro", chiamalo fusion, chiamalo world music...ma non più jazz

Chi vuol continuare a fare jazz sa che oggigiorno le regole del gioco non consentono più i grandi cambiamenti che per esempio fecero powell o davis...allora

1) o continua a far jazz in un'ottica di "conservazione del genere"
2) o si mette a far altra musica in cui il jazz é una delle radici ispirative

Chi fa altro e lo spaccia per jazz é talvolta responsabile del fatto che poi il pubblico dice che il jazz é noioso...

emo
Edited 15 Set. 2016 8:38
anonimo 15-09-16 10.42
Spesso viene chiamato "jazz" del pop/folk con gli "accordi strani", certa world/etno music, la fusion, il jazz-rock, certa improvvisazione libera contemporanea (ECM)

Ecco, nessuna di queste é jazz...ad esempio prendiamo i weather report, gruppo che adoro, formato da strumentisti eccelsi con enorme esperienza jazzistica...ecco, la musica dei weather report non é assolutamente jazz, pur essendone influenzata
Edited 15 Set. 2016 8:42
anonimo 15-09-16 11.19
@ anonimo
Spesso viene chiamato "jazz" del pop/folk con gli "accordi strani", certa world/etno music, la fusion, il jazz-rock, certa improvvisazione libera contemporanea (ECM)

Ecco, nessuna di queste é jazz...ad esempio prendiamo i weather report, gruppo che adoro, formato da strumentisti eccelsi con enorme esperienza jazzistica...ecco, la musica dei weather report non é assolutamente jazz, pur essendone influenzata
Edited 15 Set. 2016 8:42
questa generalizzazione del termine jazz ha creato molta confusione, è il motivo per cui quando mi chiedono che musica suono evito il termine jazz, mi limito ad un "musica varia" emo
anonimo 15-09-16 15.48
come direbbe Bersani "non è che se metto un accordo di 7b9 su romagna mia faccio jazz"
aiki957 15-09-16 15.53
Sono daccordo ma fino ad un certo punto, nel dopoguerra anche chi suonava nelle grandi orchestre swing, poteva dire che il nascente bebop diversissimo dallo swing melodico non era jazz, e che bisognava conservare la musica orchestrale swing, e che il bebop, non era jazz, bello ma non era jazz. D'altra parte tutto il jazz parte dal blues, che si è evoluto.
anonimo 15-09-16 16.36
@ aiki957
Sono daccordo ma fino ad un certo punto, nel dopoguerra anche chi suonava nelle grandi orchestre swing, poteva dire che il nascente bebop diversissimo dallo swing melodico non era jazz, e che bisognava conservare la musica orchestrale swing, e che il bebop, non era jazz, bello ma non era jazz. D'altra parte tutto il jazz parte dal blues, che si è evoluto.
intendiamoci: ancora oggi posso scrivere una sinfonia in stile tardoromantico, applicando concetti atonali, seriali, etcetera...ma semplicemente non posso più proporre innovazioni come l'tonalità del primo Schoenberg o del tardo Mahler...tutto ciò che si poteva fare é stato fatto, non c'é più nulla da innovare all'interno di quel genere, ora non resta che conservare...o darsi ad altro

Quel che mi disturba é sentire il pop di Allevi definito come "musica classica"...o la musica folk-etno-colta di Garbarek definita come jazz

I colori son quelli (con tutte le loro variazioni)...ma un suono non é un colore, se faccio pittura faccio pittura, se faccio musica faccio musica...non mi verrete a dire che la musica é un evoluzione della pittura?

Egualmente, se faccio jazz faccio jazz, se faccio altro faccio altro


emo
Edited 15 Set. 2016 14:37
anonimo 15-09-16 17.03
questo é jazz