@ kiarajoe2
Confondermi sul verbo avere è uno degli errori che non commetto da quando avevo 6 anni, ma può accadere di scrivere di fretta e non ricontrollare quanto scritto, non per questo credo di essere una persona senza cultura. Il questionario l'ho redatto io, ma sono stata consigliata sull'utilizzo di alcuni termini da parte del mio relatore di tesi che HA più lauree che anni. In una tesi di economia devo parlare con termini tecnici e non come se stessi a casa mia a parlare dei viaggi che la mia cara mente elabora quando ascolto i Pink Floyd. Se avessi dovuto fare una tesi su che emozioni mi suscita la musica non avrei potuto laurearmi in Economia. Mi sta giudicando poco seria e con un livello culturale inadeguato per un errore grammaticale, ovviamente dettato dalla fretta o dalla distrazione, e da un sondaggio che ho redatto per scrivere la mia tesi di laurea. Non la giudico severo, la giudico ingiusto. Questa è comunque una sua opinione e la rispetto. Grazie per la collaborazione.
Il problema principale non è l' "ha" (che comunque resta un problema) ma il "consumo di prodotti musicali" e "le sensazioni che ti da la musica"
Un laureando non dovrebbe neanche permettersi di pensare certe abominazioni, non dico scriverle.
Aggiungo: lei sa leggere la musica? Conosce la teoria musicale? L'armonia? Se no, sarebbe come qualcuno che scrivesse una tesi sul raffronto tra l'inglese di Chaucer e quello di Joyce...senza conoscere l'inglese!
Ripeto: la musica non è un bene di consumo, e la musica non provoca "sensazioni"...il solletico provoca "sensazioni", il prurito provoca "sensazioni"...si ricordi che Wittengenstein diceva che "le parole sono la casa dell'essere".
Bene, se lei fosse un'alunna delle scuole medie certe atrocità glie le perdonerei...ma visto che lei è una laureanda è mio dovere dirle le cose come stanno.
Ps se il suo relatore ha più lauree che anni...poveri noi!
Ma la lascio con un suggerimento positivo: si legga "sentieri interrotti" di Heidegger, e chieda al suo Prof di darle una tesi su Von Mises, più pertinente al suo corso di studi (e forse anche più utile).