I miei anni ‘70

giannirsc 15-02-20 07.59
È indubbio..La musica che si ascolta da piccoli darà una linea ben definita sul tipo di “musicista” che saremo ed oggi con la tecnologia si ha possibilità a 360 gradi..
Io ho la passione per la musica perché mio padre negli anni 70 si divertiva a strimpellare la chitarra con noi che cantavamo..quindi canzoni tipo il ragazzo della via gluck,battisti e compagnia bella..in casa esistevano 2 libri/spartiti..i successi rca dal 60 al 75 e antologia pooh dal 66 all 80..quindi io (maledettamente) ho imparato a suonare su questi 2 testi..la musica “diversa” ho iniziato ad ascoltarla tardi..quando alle superiori ti confrontavi con altri amici, e sopratutto quando ho iniziato a suonare con la prima band..
Non è come oggi..ricordo che per studiare i brani si doveva portare una cassetta da 90 dove il cantante copiava il repertorio..poi a casa col walkman si tiravano giu le parti col problema che essendo la cassetta da 90 minuti, il walkman sforzava e mi tiravo giu i brani mezzo tono sotto..
Mi sarebbe piaciuto nascere di questi tempi..sicuramente sarei stato un musicista con una cultura diversa..
cecchino 15-02-20 08.53
Bel racconto Paolo. Io forse ho qualche anno (ma veramente pochi) meno di te e a casa mia nel 1970 al massimo si ascoltavano i Pooh Morandi e Ranieri (ovviamente con tutto il rispetto). Però ho avuto la fortuna di avere degli zii molto giovani e che avevano (letteralmente) girato il mondo facendomi conoscere Beatles, Dylan, Pink Floyd etc. ed il resto è venuto di conseguenza. Ricordo però chiaramente (a parte il nome) nel piattume radiotelevisivo una trasmissione TV del sabato o domenica pomeriggio con musica "diversa" ed io, dotato di un registratore a cassette, che registravo "A saucerful of secrets", "Life on Mars" etc. Credo di averle ancora, quelle cassette.
Pianolaio 15-02-20 09.14
1paolo ha scritto:
"lady be" di un "complesso" (allora li chiamavano cosi..) dal nome strano: "Ditol"...
I Bicbois, i Cridens, i Rollin, gli U.

1paolo ha scritto:
"The Dark Side of the moon"

Eh no! Sei di parte! Avresti dovuto scrivere "De darc said of de mun"! emo emo

Bel racconto! Begli anni musicali che io essendo del '74 ho potuto scoprire solo parecchio tempo dopo emo
zaphod 15-02-20 12.13
ah, mi sono dimenticato un piccolo aneddoto su The dark side of the moon... ero talmente piccolo quando lo mettevo che mi faceva paura l'introduzione di Time, con tutti quegli orologi che suonavano emo
1paolo 15-02-20 14.28
@ zaphod
ah, mi sono dimenticato un piccolo aneddoto su The dark side of the moon... ero talmente piccolo quando lo mettevo che mi faceva paura l'introduzione di Time, con tutti quegli orologi che suonavano emo
...invece uno dei miei amici sosteneva che la voce di Great gig in the Sky fosse di Waters sotto l’effetto di stupefacenti emo
paolo_b3 15-02-20 21.00
I miei primi ricordi di musica anni 70 risalgono alla musica che ascoltavano i miei fratelli (più grandi di me). C'era l'usanza della cassetta con i brani di successo del momento, roba tipo Black Betty, Ramaja, You're the one that i want (colonna sonora di Grease)
Poi inaspettatamente uno dei due arrivò a casa con l'album "From here to eternity". Non credo si rendesse conto di cosa aveva tra le mani, per la stragrande maggioranza era "roba da ridere". Ecco quello mi ha segnato.

Let's fly away
BB79 15-02-20 21.39
@ paolo_b3
I miei primi ricordi di musica anni 70 risalgono alla musica che ascoltavano i miei fratelli (più grandi di me). C'era l'usanza della cassetta con i brani di successo del momento, roba tipo Black Betty, Ramaja, You're the one that i want (colonna sonora di Grease)
Poi inaspettatamente uno dei due arrivò a casa con l'album "From here to eternity". Non credo si rendesse conto di cosa aveva tra le mani, per la stragrande maggioranza era "roba da ridere". Ecco quello mi ha segnato.

Let's fly away
Discooooooemo
1paolo 15-02-20 21.45
@ paolo_b3
I miei primi ricordi di musica anni 70 risalgono alla musica che ascoltavano i miei fratelli (più grandi di me). C'era l'usanza della cassetta con i brani di successo del momento, roba tipo Black Betty, Ramaja, You're the one that i want (colonna sonora di Grease)
Poi inaspettatamente uno dei due arrivò a casa con l'album "From here to eternity". Non credo si rendesse conto di cosa aveva tra le mani, per la stragrande maggioranza era "roba da ridere". Ecco quello mi ha segnato.

Let's fly away
Il bello di quel decennio sta nell’abbondanza di scelta musicale ma con una qualità molto elevata in qualsiasi genere: il progrock era suonato/cantato da virtuosi (wakeman, emerson, premoli, nocenzi solo per parlare dei tastieristi) ma lo stesso valeva per l hard rock, e via discorrendo. Anche la musica pop rock era comunque ben suonata e senza ausili tecnici facilitanti..
paolo_b3 15-02-20 22.00
@ BB79
Discooooooemo
Si ci si dava dentro. emo
1paolo 16-02-20 11.30
@ BB79
Discooooooemo
Anche la disco di quegli anni era prodotta e suonata da grandi artisti; chi non aveva talento MUSICALE poteva essere vestito truccato tatuato come voleva ma spariva (giustamente) dalla scena ; peraltro si sono cimentati nel genere pure i Pink Floyd, Alan Parson, Genesis, Battiato ..
mike71 16-02-20 17.09
Io negli anni 70 avevo mio nonno che era un melomane, sentivo l-opera sui 78 giri e sui 33. Ed in casa avevamo la storia della musica della Fabbri.

Per la prima comunione mi regalarono un registratore a cassette ed una radio fm. Non mi ricordo molto che cosa ascoltassi, di sicuro c-erano le radio libere.
Mi ricordo pero` due frequenze. 97,7 e 96,6. Radio Flash e Radio Torino Popolare. Questa forse aveva iniziato a trasmettere negli anni '80. Ma allora la FM era piuttosto movimentata.
Queste due radio ormai sono chiuse, una nel 2005 e l'altra l'anno scorso. Sulle loro frequenze adesso abbiamo tristezza a base di Radio Italia 1 di Bellerate e Radio Italia anni 60.
1paolo 16-02-20 17.26
@ mike71
Io negli anni 70 avevo mio nonno che era un melomane, sentivo l-opera sui 78 giri e sui 33. Ed in casa avevamo la storia della musica della Fabbri.

Per la prima comunione mi regalarono un registratore a cassette ed una radio fm. Non mi ricordo molto che cosa ascoltassi, di sicuro c-erano le radio libere.
Mi ricordo pero` due frequenze. 97,7 e 96,6. Radio Flash e Radio Torino Popolare. Questa forse aveva iniziato a trasmettere negli anni '80. Ma allora la FM era piuttosto movimentata.
Queste due radio ormai sono chiuse, una nel 2005 e l'altra l'anno scorso. Sulle loro frequenze adesso abbiamo tristezza a base di Radio Italia 1 di Bellerate e Radio Italia anni 60.
Le radio libere sono state fondamentali così come le “musicassette” su cui si poteva registrare. Questo ha permesso agli studentelli squattrinati come me ma “curiosi” di esplorare i vari generi di poterlo fare ( ho ancora 200 e passa cassette ed anche il registratore Itachi con Dolby sistem per poterle sentire). Ps ancora adesso mi capita di riavvolgerle con la Bic😉
mike71 16-02-20 17.30
A proposito del thread su Achille lauro: quelli che dicono che tutto e` difficile ad essere diciottenne nel 2020. Con Youtube, Spotify ed un supercomputer in tasca...
1paolo 17-02-20 10.23
La grande differenza tra quel decennio di cinquant'anni fa e il 2020 sta soprattutto nella condizione psicologica dei giovani: allora, pur nelle difficoltà (che ci sono sempre in tutte le epoche e a tutte le latitudini) del post 68 e delle prime crisi economiche del dopoguerra (chi ha la mia età si ricorda l"austerity" e i miniassegni) c'era un ottimismo di fondo e una voglia di socializzare anche attraverso la musica; oggi si respira un pessimismo senza via d'uscita..
cecchino 17-02-20 10.25
1paolo ha scritto:
Ps ancora adesso mi capita di riavvolgerle con la Bic

Strumento fondamentale ed insostituibile emoemo
anonimo 17-02-20 10.30
1paolo ha scritto:
Le radio libere sono state fondamentali così come le “musicassette” su cui si poteva registrare. Questo ha permesso agli studentelli squattrinati come me ma “curiosi” di esplorare i vari generi di poterlo fare ( ho ancora 200 e passa cassette ed anche il registratore Itachi con Dolby sistem per poterle sentire). Ps ancora adesso mi capita di riavvolgerle con la Bic


Anch'io, dalla fine degli Anni '70 a tutti gli Anni '80 (cioè quando facevo le Scuole Medie e le Scuole Superiori), stavo sveglio la notte emo per ascoltare in cuffia la radio sul mio impianto Stereo e registrare su cassetta le canzoni trasmesse che mi piacevano.

Anch'io ho ancora circa 200 musicassette che, però, non ascolto più, anche perché, negli Anni '90, delle canzoni che mi interessavano, ho comprato il CD (le registrazioni per radio venivano spesso interrotte dalla Pubblicità, prima della fine delle canzoni, oppure, riuscivo a registrare soltanto a canzone già iniziata...). Tempi pionieristici... emo
1paolo 17-02-20 10.41
@ cecchino
1paolo ha scritto:
Ps ancora adesso mi capita di riavvolgerle con la Bic

Strumento fondamentale ed insostituibile emoemo
Come anche il solvente per unghie che serviva per incollare il nastro quando si strappava..
1paolo 17-02-20 11.02
@ 1paolo
La grande differenza tra quel decennio di cinquant'anni fa e il 2020 sta soprattutto nella condizione psicologica dei giovani: allora, pur nelle difficoltà (che ci sono sempre in tutte le epoche e a tutte le latitudini) del post 68 e delle prime crisi economiche del dopoguerra (chi ha la mia età si ricorda l"austerity" e i miniassegni) c'era un ottimismo di fondo e una voglia di socializzare anche attraverso la musica; oggi si respira un pessimismo senza via d'uscita..
voglio dire: si partiva da una condizione socio-famigliare in miglioramento (mio nonno agricoltore, i miei genitori insegnanti, io impiegato) nelle case era arrivato il frigorifero, la tv (monocanale), i termosifoni, io avevo la Vespa 50(usata..) e i miei la macchina.
Oggi una generazione intera rischia di avere meno cose materiali ma anche meno lavoro, meno prospettive etc delle generazioni precedenti; è comprensibile la rabbia degli interessati ma non è la soluzione!
anonimo 17-02-20 11.23
1paolo ha scritto:
Oggi una generazione intera rischia di avere meno cose materiali


Invece, secondo me, le generazioni attuali, hanno molto più di ciò che avevamo noi negli Anni '70 - '80: più tecnologia (smartphone, computer, Internet), maggior facilità di ricerca di musica e di tutorial di ogni tipo grazie a You Tube ed alla Rete in generale, cosa che, noi, non avevamo. Noi dovevamo aspettare pazientemente che una radio passasse la nostra canzone preferita per poterla registrare su cassetta. Oggi, invece, basta un click sul Computer.

Ai nostri tempi non esistevano tutorial online. Per imparare a suonare uno strumento musicale dovevi affidarti in primis ad un Maestro in carne ed ossa e poi, magari, potevi imparare qualcosa anche suonando insieme ad altri Musicisti più bravi di te.

Oggi è tutto più facile, ma non mi sembra che i risultati siano migliori: forse manca quello "spirito pionieristico", quella voglia di imparare, quella "capacità di arrangiarsi con pochi mezzi" che avevamo noi...

In parte è un discorso già fatto in precedenza: negli Anni '60 - '70 - '80, Grandi Musicisti hanno prodotto Grande Musica con mezzi che, oggi, riterremmo ridicoli: registratori analogici a nastro a 4 tracce, tastiere con suoni mono e 8 o, al massimo, 16 note di Polifonia, ecc...

Nei primissimi Anni '80, quando cominciai a suonare con vari gruppi, a Torino, non esistevano Sale Prova: si facevano le prove in Cantina, o a casa di qualcuno...

Altri tempi...

Oggi, chiunque con 5 - 6 Euro a testa, può andare a suonare in una Sala Prove e, con pochi Euro in più, può registrare una Demo in Studio di Registrazione.

Oggi abbiamo a disposizione, sul Computer, programmi per registrare con numero infinito di tracce, Tastiere con millemila campionamenti superfedeli, suoni stratosferici, Polifonia Stereo infinita, ecc. e poi produciamo Canzoni come quelle di Achille Lauro...
1paolo 18-02-20 08.57
lucablu ha scritto:
le generazioni attuali, hanno molto più di ciò che avevamo noi negli Anni '70 - '80

Dal punto di vista della tecnologia hai ragione, non c'è paragone rispetto ad allora; io però parlavo in generale: i 20/30 enni di oggi hanno meno opportunità di trovare un lavoro adeguato al loro percorso formativo e si sentono "precari" della vita. Dico però che la rabbia per questa condizione è comprensibile ma non può essere anche la soluzione al problema. In Sudamerica, continente che ha sofferto molto negli ultimi decenni per diverse concause, sono nati molti scrittori oggi famosisimi che, partendo dalla condizione di sofferenza e disagio hanno saputo riscattarsi tramite l'arte. La splendida città di Napoli è un altro esempio dove il riscatto è partito proprio dalla musica (Pino su tutti)