Pigmento, solvente, pennello e un muro

markelly2 21-02-20 21.44
@ anonimo
Dipende.

L’arranger è un pennello.

Ci puoi tinteggiare o dipingere.

Però è più tipo il pennello cinghiale.

Difficile farci la Monna Lisa.
L'arranger
anonimo 21-02-20 21.52
@ anonimo
Non mi spiego.

Pennello, muro e pittura. Cosa distingue un affresco da una tinteggiatura?
se lo chiedi a un pittore/imbianchino, in quanto in alcune zone d'Italia l'imbianchino viene chiamato pittore, nessuna: sono entrambi artisti a modo loro.

E' lo stesso come dire che un rapper è un cantante, non lo è. E' solo uno che parla a ritmo di musica: ovviamente secondo me.
anonimo 21-02-20 21.58
@ markelly2
L'arranger
mah, i 70enni non li vedo con peppa
giosanta 21-02-20 22.00
@ anonimo
mah, i 70enni non li vedo con peppa
la maialina no, la maialona si...
anonimo 21-02-20 22.44
@ anonimo
Dipende.

L’arranger è un pennello.

Ci puoi tinteggiare o dipingere.

Però è più tipo il pennello cinghiale.

Difficile farci la Monna Lisa.
L'arranger lo vedo più attinente a un rullo per imbiancare, che lascia un segno preciso ma impersonale

La base midi/mp3 è la carta da parati
ahivela 21-02-20 23.23
Cyrano ha scritto:
Però non capisco come mai a nessuno salta in testa di affermare che un muro tinteggiato sia un quadro.


A piu' di qualcuno e' venuto in mente, qualcosa di simile, e sono entrati pure nella storia.
E' un po' il paradosso (e la fortuna) dell'arte concettuale, l'ambiguita' e il dualismo tra significante e significato, o per dirla alla Jasper Johns: una bandiera dipinta e' un dipinto o una bandiera?
Petra 22-02-20 07.29
@ anonimo
Non mi spiego.

Pennello, muro e pittura. Cosa distingue un affresco da una tinteggiatura?
L'affresco è una "figura" che "parla" per "mostrare" e far vedere un prosieguo indeterminato di "azioni!" La tinteggiatura è neutra: priva la scintilla dell'interesse al trastullo del godimento del guardare, anzi dell'osservare!
anonimo 22-02-20 08.54
@ ahivela
Cyrano ha scritto:
Però non capisco come mai a nessuno salta in testa di affermare che un muro tinteggiato sia un quadro.


A piu' di qualcuno e' venuto in mente, qualcosa di simile, e sono entrati pure nella storia.
E' un po' il paradosso (e la fortuna) dell'arte concettuale, l'ambiguita' e il dualismo tra significante e significato, o per dirla alla Jasper Johns: una bandiera dipinta e' un dipinto o una bandiera?
Eccezioni.

La verità ovvia che sta sotto gli occhi di tutti è che un muro imbiancato non è pittura.

Non capisco perché non siamo capaci di applicare lo stesso semplice concetto all’uso dei suoni.

Ci sono produzioni sonore che non sono musica.
markelly2 22-02-20 08.58
Cyrano ha scritto:
Ci sono produzioni sonore che non sono musica.


Tipo certa bieca musica stunz stunz?
anonimo 22-02-20 09.40
@ markelly2
Cyrano ha scritto:
Ci sono produzioni sonore che non sono musica.


Tipo certa bieca musica stunz stunz?
Anche

Poi il trap, ed altra tinteggiatura sonora simile.
orange1978 22-02-20 12.06
....é un esempio che non sta in piedi, gia in partenza.

un pittore affrescatore dipinge qualcosa, un soggetto piu o meno complesso, mentre un imbianchino stucca i muri, li pialla e poi li tinteggia tinta unita o al massimo fantasia con apposite mascherine, ma sono due cose completamente differenti che hanno in comune solo i fatto che si lavori sullo stesso materiale (il muro).

nella trap vi é un soggetto, vi si trovano gli stessi elementi di una qualsiasi musica sia classica o pop o rock, cé una parte ritmica, ci sono gli accenti, cé un armonia sorretta da un basso che ne determina poi la grammatica, ci sono le varie parti strumentali, cè una melodia vocale combinata con parlati....

si puo dire che solitamente veicola messaggi non positivi attraverso i testi, che i testi sono banali e pieni di luoghi comuni da social, che il modo di cantare strascicato con autotune sia di cattivo gusto per chi ama il canto lirico e cose del genere.....ma assolutamente non si puo dire che la trap cosi come la edm o altre cose del genere, non sia musica, paragona due pittori se vuoi tipo leonardo da vinci e un moderno astrattista che dipinge buttando colori a chiazze sulla tela, quello lo puoi fare ma non paragonare un pittore astratto a un imbianchino, nella testa di un trapper cè comunque un idea alla base.

poi anche a me fa schifo il genere, ma rispetto chi la produce sapendo che, come ogni cosa, produrre professionalmente è frutto di un abilitá, e bravo chi ci riesce.

dai su questi sono discorsi infantili, la trap non é musica, la techno é rumore e il jazz invece è arte allo stato puro....ma bastaaaaa....sveglia siamo nel 2020 non sarebbe ora di cambiare repertorio?
anonimo 22-02-20 13.03
@ orange1978
....é un esempio che non sta in piedi, gia in partenza.

un pittore affrescatore dipinge qualcosa, un soggetto piu o meno complesso, mentre un imbianchino stucca i muri, li pialla e poi li tinteggia tinta unita o al massimo fantasia con apposite mascherine, ma sono due cose completamente differenti che hanno in comune solo i fatto che si lavori sullo stesso materiale (il muro).

nella trap vi é un soggetto, vi si trovano gli stessi elementi di una qualsiasi musica sia classica o pop o rock, cé una parte ritmica, ci sono gli accenti, cé un armonia sorretta da un basso che ne determina poi la grammatica, ci sono le varie parti strumentali, cè una melodia vocale combinata con parlati....

si puo dire che solitamente veicola messaggi non positivi attraverso i testi, che i testi sono banali e pieni di luoghi comuni da social, che il modo di cantare strascicato con autotune sia di cattivo gusto per chi ama il canto lirico e cose del genere.....ma assolutamente non si puo dire che la trap cosi come la edm o altre cose del genere, non sia musica, paragona due pittori se vuoi tipo leonardo da vinci e un moderno astrattista che dipinge buttando colori a chiazze sulla tela, quello lo puoi fare ma non paragonare un pittore astratto a un imbianchino, nella testa di un trapper cè comunque un idea alla base.

poi anche a me fa schifo il genere, ma rispetto chi la produce sapendo che, come ogni cosa, produrre professionalmente è frutto di un abilitá, e bravo chi ci riesce.

dai su questi sono discorsi infantili, la trap non é musica, la techno é rumore e il jazz invece è arte allo stato puro....ma bastaaaaa....sveglia siamo nel 2020 non sarebbe ora di cambiare repertorio?
La differenza è una sola: l’intenzione di creare l’opera d’arte da un lato, e l’intenzione di creare un prodotto da vendere per far soldi dall’altra.

Lecitissime ed onestissime intenzioni tutte e due, ma un imbianchino resta un imbianchino, e la trap non è musica (tranne eccezioni rare), ma tinteggiatura sonora.
anonimo 22-02-20 13.07
Poi, lo ripeto, ci sono dei tinteggiatori che lavorano da Dio.

Ne rispetto la professionalità e le capacità.

Di tinteggiatori.
ahivela 22-02-20 13.36
Cyrano ha scritto:
Eccezioni.


Tu le chiami "eccezioni". Io azzarderei a chiamarli "capiscuola".

Cyrano ha scritto:
La verità ovvia che sta sotto gli occhi di tutti è che un muro imbiancato non è pittura.


Fino a quando non vi applichi una cornice attorno... emo

Cyrano ha scritto:
Non capisco perché non siamo capaci di applicare lo stesso semplice concetto all’uso dei suoni.


Se ci pensi bene, lo stesso concetto di muro-imbiancato-ma-incorniciato e' applicabile anche alla musica.
Cosa sono, in fondo, trap, rap e derivati, se non comuni chiacchiere (quindi nulla di musicale in senso proprio), pero' incorniciate, piu' o meno bene, da un tappeto musicale?
Come dire, il significante che da' senso, cambia il piano di comunicazione, al significato.
anonimo 22-02-20 13.38
Suonare jazz con l'arranger è imbiancare? Quei bei soli fatti con il sax alla tastiera
anonimo 22-02-20 13.49
@ ahivela
Cyrano ha scritto:
Eccezioni.


Tu le chiami "eccezioni". Io azzarderei a chiamarli "capiscuola".

Cyrano ha scritto:
La verità ovvia che sta sotto gli occhi di tutti è che un muro imbiancato non è pittura.


Fino a quando non vi applichi una cornice attorno... emo

Cyrano ha scritto:
Non capisco perché non siamo capaci di applicare lo stesso semplice concetto all’uso dei suoni.


Se ci pensi bene, lo stesso concetto di muro-imbiancato-ma-incorniciato e' applicabile anche alla musica.
Cosa sono, in fondo, trap, rap e derivati, se non comuni chiacchiere (quindi nulla di musicale in senso proprio), pero' incorniciate, piu' o meno bene, da un tappeto musicale?
Come dire, il significante che da' senso, cambia il piano di comunicazione, al significato.
Verissimo quello che dici.

Come la storia dell’ombrello rosso che un tizio dimenticò in un museo, e la gente credeva fosse un’opera d’arte.
zerinovic 22-02-20 13.57
@ anonimo
Verissimo quello che dici.

Come la storia dell’ombrello rosso che un tizio dimenticò in un museo, e la gente credeva fosse un’opera d’arte.
Un quadro di Picasso a cosa lo paragoni? emo
orange1978 22-02-20 13.59
si ma qui stiamo dando i numeri....

l'arte in se è da SEMPREEEE stata una cosa commerciale! fin dai tempi piu remoti, i pittori affrescatori del rinascimento che facevano scusa?

...affrescavano palazzi, regge, corti, presso nobili, principi, sovrani, signori.....ma erano lavori su commissione, il cui fine era ottenere un risarcimento oppure farsi ospitare dal signorotto di turno (come leonardo dagli sforza) e lavorare per lui in cambio di vitto e alloggio!

che differenza c'è tra questo e un producer che crea musica trap o pop? nessuna, entrambe le cose sono fatte con lo scopo di vendere un prodotto, siamo noi che abbiamo distorto la cosa facendo diventare le opere del passato "arte fine a se stessa" (ci saranno sicuro dei casi che è cosi come esistono tutt'oggi anche ma ne parliamo dopo....), pensando che leonardo da vinci dipingesse o scrivesse appunti solo per il piacere di farlo, c'era anche questo aspetto ma lo scopo finale era crearsi una personalità che gli permettesse poi di LAVORARE, guadagnandosi da vivere.

la cosa vale ovviamente anche per la musica, un compositore/pianista/cantante/arrangiatore/sound designer deve VIVERE, e per vivere deve LAVORARE!

poi è chiaro che ci puo essere il caso di una composizione fine a se stessa, nata piu per esplorare nuovi linguaggi che per vendere ma è la stessa cosa che si fa con la RICERCA SCIENTIFICA cazzo....la ricerca fine a se stessa esiste e va finanziata, ma come disse Margherita Hack serve per scoprire concetti che nel futuro potrebbero portare poi a usi pratici, che daranno vita a tecnologie e prodotti vendibili.

il caso del compositore che non abbia bisogno di lavorare ma crea semplicemente per puro piacere pesonale, senza badare a nessun fine commerciale, può esistere ma sarebbe una mosca bianca, sono pochissimi i casi di questo genere, anche nella storia.

chopin stesso perche scriveva gli studi? per dare LEZIONI, per insegnare pianoforte, quindi per vivere! il fine è sempre il guadagno, come si fa a non capire un concetto cosi elementare? ma davvero pensate che possa esistere l'arte senza il commercio? è una favola.
anonimo 22-02-20 14.07
@ orange1978
si ma qui stiamo dando i numeri....

l'arte in se è da SEMPREEEE stata una cosa commerciale! fin dai tempi piu remoti, i pittori affrescatori del rinascimento che facevano scusa?

...affrescavano palazzi, regge, corti, presso nobili, principi, sovrani, signori.....ma erano lavori su commissione, il cui fine era ottenere un risarcimento oppure farsi ospitare dal signorotto di turno (come leonardo dagli sforza) e lavorare per lui in cambio di vitto e alloggio!

che differenza c'è tra questo e un producer che crea musica trap o pop? nessuna, entrambe le cose sono fatte con lo scopo di vendere un prodotto, siamo noi che abbiamo distorto la cosa facendo diventare le opere del passato "arte fine a se stessa" (ci saranno sicuro dei casi che è cosi come esistono tutt'oggi anche ma ne parliamo dopo....), pensando che leonardo da vinci dipingesse o scrivesse appunti solo per il piacere di farlo, c'era anche questo aspetto ma lo scopo finale era crearsi una personalità che gli permettesse poi di LAVORARE, guadagnandosi da vivere.

la cosa vale ovviamente anche per la musica, un compositore/pianista/cantante/arrangiatore/sound designer deve VIVERE, e per vivere deve LAVORARE!

poi è chiaro che ci puo essere il caso di una composizione fine a se stessa, nata piu per esplorare nuovi linguaggi che per vendere ma è la stessa cosa che si fa con la RICERCA SCIENTIFICA cazzo....la ricerca fine a se stessa esiste e va finanziata, ma come disse Margherita Hack serve per scoprire concetti che nel futuro potrebbero portare poi a usi pratici, che daranno vita a tecnologie e prodotti vendibili.

il caso del compositore che non abbia bisogno di lavorare ma crea semplicemente per puro piacere pesonale, senza badare a nessun fine commerciale, può esistere ma sarebbe una mosca bianca, sono pochissimi i casi di questo genere, anche nella storia.

chopin stesso perche scriveva gli studi? per dare LEZIONI, per insegnare pianoforte, quindi per vivere! il fine è sempre il guadagno, come si fa a non capire un concetto cosi elementare? ma davvero pensate che possa esistere l'arte senza il commercio? è una favola.
Andrea, non mi sono spiegato bene:

1) l’imbianchino si guadagna la vita tinteggiando i muri

2) il pittore si guadagna la vita affrescando i muri.

orange1978 22-02-20 14.11
Cyrano ha scritto:
1) l’imbianchino si guadagna la vita tinteggiando i muri


certo, ma perdona la franchezza, un produttore di musica trap/beatmaker, per quanto a me non piaccia questo genere di musica, se vogliamo essere giusti e corretti NON è paragonabile (rispetto a un compositore/arrangiatore "classico") a un "imbianchino"!

potremmo semmai dire che uno che lavora al doppiaggio forse è una figura simile all'imbianchino, non parlo di chi doppia ma di chi regola il gain del microfono, la soglia e la ratio del compressore, che allinea le regioni audio alla timeline, il "pro tools operator" insomma, li cè poco di artistico in effetti, cè da equalizzare/comprimere per coreggere la voce, limitare le S e le implosive, sistemare il timing....forse questo non puo essere considerato "arte" nel senso classico del termine.

....però ti assicuro che essere un ottimo fonico/pro tooler da post produzione radio/televisiva/broadcasting, è cosa tutt'altro che semplice, anche se non entrano in gioco grosse abilità artistiche convenzionali, ma solo efficienza operativa.