Euro

paolo_b3 30-08-20 18.29
@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
come fa il governo di Berlino a stornare questo indebitamento dal bilancio dello stato?

È spiegato in questo articolo
Non ne ero al corrente. Ad ogni modo come ho già detto, fino a che non si unificheranno i debiti pubblici dei vari paesi, cosa comunque non semplice da attuare, ci saranno sempre tentativi di truffa.
Io sono convinto che la strada sia quella giusta, anche se un po' di cose andrebbero sistemate.
ziberto 30-08-20 18.40
Spectrum ha scritto:
Il caffè al bar nel 2001 costava 1000 lire, nel 2002 80 cents, che equivalgono a circa 1500 lire

Torno a ripetere che quanto affermi non è vero. Leggi l'articolo che ho linkato: bastano i sommi capi. E in rete trovi diversi siti che trattano l'argomento.
Anche sul dimezzamento dei salari avrei da ridire: cioè non è che ci siano state decurtazioni del 30-50%... gli stipendi semmai sono rimasti fermi. Ma non è che chi prendeva 1000000 di lire nel 2001, nel 2002 prendeva poi 258 euro (la metà di 516 euro).
Sul discorso più generale che fai posso essere anche abbastanza d'accordo... ma i dati vanno citati correttamente.
paolo_b3 30-08-20 18.43
@ mike71
Quello che e` successo in Italia e` che si e` compresso il reditto nazionale disponibile per favorire le rendite. Per cui si e` avuta una compressione dei salari e dei redditi da lavoro a favore da altre fonti. Inj un regime di cambi flessibili un aumento dell'inflazione avrebbe compensato parzialmente questo effetto, ma in regime di cambi fissi non si ha piu` la leva monetaria e si sarebbe dovuto andare a coplire rendite e patrimoni per poter diminure le imposte indirette e quelle sui redditi da lavoro.

Si e` andati in direzione contraria e si e` data la colpa all'euro.
Prima, ma molto prima, del problema che esponi ce n'è un altro, alla fine degli anni 80 il debito pubblico ha raggiunto un livello tale per cui nonostante le varie ricette "lacrime, sudore e sangue" in tutti questi anni non siamo mai riusciti ad azzerare il disavanzo complessivo.
In altre parole, nonostante gli introiti dello stato superassero le spese di gestione ordinaria, quello che rimaneva non è mai stato in tutti questi anni sufficiente a coprire gli oneri finanziari sul debito pubblico.
Questo è successo in Italia.
Per tornare alle privatizzazioni a cui accennava Spectrum poco sopra, molte di queste si sono rese necessarie per ripianare i bilanci nei momenti più bui.
anonimo 30-08-20 19.43
paolo_b3 ha scritto:
Per tornare alle privatizzazioni a cui accennava Spectrum poco sopra, molte di queste si sono rese necessarie per ripianare i bilanci nei momenti più bui.

Questa è la scusa che adducono i vari banchieri Prodi Draghi e loro accoliti.
In realtà dopo la dissoluzione dell'Urss si è disegnato un nuovo Ordine europeo (basato non più sui conflitti tra stati ma sull' indebitamento pubblico e privato) orchestrato non più dalla politica ma dai banchieri, di cui la politica è diventata portaborse. Non sto a dilungarmi, non è la sede adatta. Per chi vuole approfondire, internet è una miniera di informazioni da confrontare per farsi la propria idea. Ma sarebbe sufficiente aprire gli occhi e guardarsi intorno, la natura ci ha fornito di una qualità chiamata intuizione, va soltanto allenata.
paolo_b3 30-08-20 22.21
@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
Per tornare alle privatizzazioni a cui accennava Spectrum poco sopra, molte di queste si sono rese necessarie per ripianare i bilanci nei momenti più bui.

Questa è la scusa che adducono i vari banchieri Prodi Draghi e loro accoliti.
In realtà dopo la dissoluzione dell'Urss si è disegnato un nuovo Ordine europeo (basato non più sui conflitti tra stati ma sull' indebitamento pubblico e privato) orchestrato non più dalla politica ma dai banchieri, di cui la politica è diventata portaborse. Non sto a dilungarmi, non è la sede adatta. Per chi vuole approfondire, internet è una miniera di informazioni da confrontare per farsi la propria idea. Ma sarebbe sufficiente aprire gli occhi e guardarsi intorno, la natura ci ha fornito di una qualità chiamata intuizione, va soltanto allenata.
Per quanto osservo io è dalla notte dei tempi che la politica è al soldo del potere economico. Quello che ha impattato effettivamente sulle economie nazionali dopo il crollo del muro è stata la globalizzazione.
Un fenomeno che ci ha colti impreparati e per il quale non ci siamo mai preparati a difenderci, per mero interesse di parte. E qui concordo sulla tua visione della politica asservita.
Da quel momento ha perso di senso la difesa del patrio suolo, anche le strutture messe in piedi dalle fazioni opposte alla fine della seconda guerra mondiale sono diventate di colpo obsolete.
Dopo la crisi del 2008 i poteri economici hanno messo gli occhi sulle finanze pubbliche di determinati stati, questo processo è stato diciamo, non del tutto ininfluente sulle politiche finanziare della CEE.
Personalmente ritengo che Mario Draghi alla presidenza della BCE abbia saputo sostenere e con capacità e saggezza il ruolo che gli era stato conferito.
Ovviamente doversi confrontare con la finanza internazionale in condizioni di sofferenza (parlo dell'Italia) ha prestato il fianco alle speculazioni.
anonimo 31-08-20 00.01
@ ziberto
Spectrum ha scritto:
Il caffè al bar nel 2001 costava 1000 lire, nel 2002 80 cents, che equivalgono a circa 1500 lire

Torno a ripetere che quanto affermi non è vero. Leggi l'articolo che ho linkato: bastano i sommi capi. E in rete trovi diversi siti che trattano l'argomento.
Anche sul dimezzamento dei salari avrei da ridire: cioè non è che ci siano state decurtazioni del 30-50%... gli stipendi semmai sono rimasti fermi. Ma non è che chi prendeva 1000000 di lire nel 2001, nel 2002 prendeva poi 258 euro (la metà di 516 euro).
Sul discorso più generale che fai posso essere anche abbastanza d'accordo... ma i dati vanno citati correttamente.
Non so quanti anni hai te, ma nel 2002 ero già autonomo e certe cose me le ricordo come fosse ieri. Andavo alla coop e con gli amici ci dicevamo "Cacchio, ma qui è raddoppiato tutto!". Per rimanere in tema musicale, un basso Fender Jazz made in Usa costava 1.600.000 lire, ovvero uno stipendio medio; oggi costa 1600 euro, ovvero due stipendi medi!
Ricordo anche - ma qui basterebbe una semplice verifica con Google - che in quel periodo i vari governi dettero il via a riforme strutturali sul lavoro, a partire dai contratti sempre più precari - dai co.co.co della riforma Treu negli anni 90, che di fatto sostituirono le tradizionali assunzioni, ai co.co.pro della riforma Biagi che ne regolarono alcuni aspetti formali, ma sempre di precariato si trattava, libertà di licenziamento senza preavviso, eccetera
Ciò non ha portato solo a una contrazione dei consumi ma alle crisi immobiliari, senza contratti fissi chi poteva permettersi di accendere un mutuo per l'acquisto di una casa?
Poi è arrivato Monti, le lacrime della Fornero, il fallimento del patto generazionale, l'emigrazione forzata di milioni di giovani laureati sostituita da un esercito invisibile di bassa manovalanza extracomunitaria. In tutto questo chi ci ha guadagnato? Ovvio, le banche. E non è successo tutto per caso. Qui dalle mie parti il numero di istituti di credito è triplicato. Hanno ridotto la massa alla bombola di ossigeno con il sistema creditizio, non so quante famiglie italiane siano indebitate in questo momento ma credo tantissime, troppe... una strategia ben pianificata che sta dando i suoi frutti.
anonimo 31-08-20 00.11
@ paolo_b3
Per quanto osservo io è dalla notte dei tempi che la politica è al soldo del potere economico. Quello che ha impattato effettivamente sulle economie nazionali dopo il crollo del muro è stata la globalizzazione.
Un fenomeno che ci ha colti impreparati e per il quale non ci siamo mai preparati a difenderci, per mero interesse di parte. E qui concordo sulla tua visione della politica asservita.
Da quel momento ha perso di senso la difesa del patrio suolo, anche le strutture messe in piedi dalle fazioni opposte alla fine della seconda guerra mondiale sono diventate di colpo obsolete.
Dopo la crisi del 2008 i poteri economici hanno messo gli occhi sulle finanze pubbliche di determinati stati, questo processo è stato diciamo, non del tutto ininfluente sulle politiche finanziare della CEE.
Personalmente ritengo che Mario Draghi alla presidenza della BCE abbia saputo sostenere e con capacità e saggezza il ruolo che gli era stato conferito.
Ovviamente doversi confrontare con la finanza internazionale in condizioni di sofferenza (parlo dell'Italia) ha prestato il fianco alle speculazioni.
Non sono anti-europeista, ma credo sia distopico (ed esclusivamente affaristico) federare gli stati attraverso la finanza. Torniamo alle banche pubbliche nazionali e vivremo tutti meglio. Vedo più fattibile un'Unione basata sul Diritto Europeo, oggi più che mai indispensabile per contrastare ad esempio lo strapotere dei nuovi enti transnazionali rappresentati dalle dot-com, il cui fatturato supera di gran lunga il PIL di qualsiasi stato, e con esse il rischio di eludere/calpestare le leggi nazionali dei singoli paesi (come già sta accadendo, da noi e altrove).
paolo_b3 31-08-20 07.36
@ anonimo
Non sono anti-europeista, ma credo sia distopico (ed esclusivamente affaristico) federare gli stati attraverso la finanza. Torniamo alle banche pubbliche nazionali e vivremo tutti meglio. Vedo più fattibile un'Unione basata sul Diritto Europeo, oggi più che mai indispensabile per contrastare ad esempio lo strapotere dei nuovi enti transnazionali rappresentati dalle dot-com, il cui fatturato supera di gran lunga il PIL di qualsiasi stato, e con esse il rischio di eludere/calpestare le leggi nazionali dei singoli paesi (come già sta accadendo, da noi e altrove).
Sono d'accordo con te. Diciamo che bisognerebbe far evolvere la CEE in modo che la finanza sia asservita al ruolo sociale.
Con le misure economiche messe in campo dall'Europa all'indomani del Covid sembrerebbe un timido passo si sia compiuto, no?
Però a me pare che ormai il capitale "fluttuante" sia stato già quasi completamente fagocitato dalle grandi imprese trans nazionali a cui fai riferimento. Oggi la strategia è quella di intaccare le riserve private, l'Italia come è noto è paese di risparmiatori.
ziberto 31-08-20 07.38
Spectrum ha scritto:
Non so quanti anni hai te, ma nel 2002 ero già autonomo e certe cose me le ricordo come fosse ieri. Andavo alla coop e con gli amici ci dicevamo "Cacchio, ma qui è raddoppiato tutto!". Per rimanere in tema musicale, un basso Fender Jazz made in Usa costava 1.600.000 lire, ovvero uno stipendio medio; oggi costa 1600 euro, ovvero due stipendi medi!

Sono un '77... Al passaggio ero certamente nell'età della ragione: ero studente fuori sede e già da anni facevo la spesa da solo. Quindi anche io ricordo bene che ci fu chi approfittò... Però non è stato un raddoppio come dici tu (forse un po' per rafforzare la tua tesi).
Ricordo ad esempio che i supermercati furono obbligati a mettere i doppi prezzi e proprio la Coop mantenne l'indicazione per più tempo rispetto ad altri... Ma al di là del ricordo ci sono i dati, fruibili in rete.
In merito agli strumenti musicali... sul lato tastiere i prezzi sono calati tantissimo (come tutto il reparto tecnologico). Ricordo lo sproposito che pagò mio padre nel '94 per comprarmi la korg i4s... Quasi 4 milioni!emo
Probabilmente non è così per chitarre/bassi... ma dire che oggi lo stipendio medio italiano è di 800 euro mi pare un po' eccessivo (al solito basta googlare...).
Ripeto: su alcune considerazioni sono d'accordo, ma i numeri vanno riportati correttamente.
paolo_b3 31-08-20 23.01
Quindi, tornando a bomba sull'incipit del thread: sull'Euro il bilancio è positivo o negativo?