qua quando baccini vs analog sound

vin_roma 05-03-21 21.54
Diciamo:
>Markelly ha postato l'originale e il pianoforte, perlomeno sui bassi, è, forse volutamente, falso come una moneta da 3€.
>il video postato da orange è una riedizione "simpatica" del brano ...ma effettivamente, se si voleva scherzare ...si poteva osare di più.

Anch'io, in fase di mix, a volte ho messo in ascolto la batteria solo con i panoramici, il basso con la sola mandata nell'ambiente, strumenti totalmente spanpottati a dx o a sx ...e facilmente si ottengono ambientazioni non convenzionali e affascinanti.

Insomma, Baccini avrà voluto così.
orange1978 06-03-21 01.30
Dallaluna69 ha scritto:
Se si può parlare di tecnica indipendentemente dall'artista, posso parlare del disco di Baglioni. Che a te piaccia o meno, non ha alcun peso in questo thread.
Tra l'altro, citavo quel disco per avvalorare la tua tesi, pensa un po'.


si, il problema è che anche se tecnicamente fu fatto all'abbey road, il risultato non suona ugualmente con quel mood alla coldplay, beatles, muse, pink floyd, anzi....vabbè lasciamo perdere.

mi ricorda la stessa cosa che fecero i ricchi e poveri quando andarono a registrare voluez vous danser a nashville, il risultato del master non fu certo paragonabile alle produzioni country/rock tipiche di quell'area, se lo avessero fatto a milano in qualsiasi studio anche da quattro soldi il risultato sarebbe stato molto simile ugualmente.

alla fine le macchine fanno molto ma la vera svolta la dà l'artista che le adopera, con un moog modular sei avvantaggiato indubbiamente ma non basta un moog modular per essere klaus schultze, edgar froese o walther carlos, e allo stesso modo non bastano gli abbey road per essere john lennon, james morisson, robbie williams o i coldplay.
orange1978 06-03-21 01.36
vin_roma ha scritto:
>Markelly ha postato l'originale e il pianoforte, perlomeno sui bassi, è, forse volutamente, falso come una moneta da 3€.


...ma lascia stare i bassi, non senti gli accordi? si sente benissimo il tipico suono metallico dei campioni low fi, è impossibile non sentirlo anche un sordo lo sentirebbe, a me sembra proprio rd1000/mks20, potrei sbagliarmi sul modello di strumento usato ora ho un amnesia ma sicuro è uno strumento digitale roland.

ci sono pianoforti campionati come quello del kurzweil k250/k1000/k2000 (children robert miles) che appena li senti dici "è quello!", ecco qui siamo di fronte alla stessa identica cosa.

vin_roma ha scritto:
>il video postato da orange è una riedizione "simpatica" del brano ...ma effettivamente, se si voleva scherzare ...si poteva osare di più.

ma infatti sentendo l'originale questo è molto piu fedele agli anni 60 come sound.
markelly2 06-03-21 07.45
orange1978 ha scritto:
hai postato il brano come dire "vedi l'originale suona piu vintage

No, esattamente il contrario.
Sul piano forse mi sbagliavo, lo ricordavo diverso, ma su tutto il resto rimango convinto della mia idea.

Comunque mi chiedo a chi e a cosa possa giovare un thread del genere, postato in Musica e Dintorni /Artisti /Pareri (e non in Tecnico) se non a mettere in cattiva luce un grande artista che ha sudato e meritato per arrivare, e che ora è stato messo ingiustamente in disparte per la sua integrità morale e per non essersi voluto piegare alle logiche di mercato.

Se vuoi un sound più filologico, perché non ci pensi tu e ci dimostri cosa sai fare? emo

emo
Dallaluna69 06-03-21 08.04
orange1978 ha scritto:
si, il problema è che anche se tecnicamente fu fatto all'abbey road, il risultato non suona ugualmente con quel mood alla coldplay, beatles, muse, pink floyd, anzi....

No, non suona come un disco dei Beatles.
Quello che ho scritto è che suona diverso dagli altri dischi italiani dello stesso periodo. Alla produzione partecipò anche Hans Zimmer, ma non so con quale livello di coinvolgimento, quindi non so se può aver influito.
fulezone 06-03-21 15.11
Bello questo disco, se non ricordo male c'era anche Genova Blues con Fabrizio De André e "ho voglia di innamorarmi" con Andrea Braido alle chitarre, "il mio nome è Ivo", veramente un discone, e subito dopo Nomi e Cognomi, poi Dammi una Ceres con Paolo Belli, se non ricordo male usava spesso pianoforti elettrici Roland, c'è una intervista in cui racconta che durante un concerto il service dimentico di accendere il suo monitor e lui cantò e suonò tutto il brano alla perfezione senza sentire una mazza e mandando ingiurie al fonico che lo ignorava non capendo il problema,
markelly2 06-03-21 15.59
fulezone ha scritto:
Dammi una Ceres con Paolo Belli

No emo, coi Ladri di Biciclette ha fatto "Sotto Questo Sole" , canzone presente nello stesso disco di "Qua qua quando", cioè IL PIANOFORTE NON È IL MIO FORTE.

Mentre "Ho voglia d'innamorarmi" è tratta da NUDO, e lì Braido non c'è.

A sto punto potresti davvero ricordare male emoemo
emo
filigroove 06-03-21 16.55
@ orange1978
beh i mezzi c'erano eccome, si trattava di dare un suono piu vecchio al mix e non piu moderno, parlavo di far suonare il brano piu fedele al suono anni 60, non a un brano trap con l'autotune di trent'anni dopo ahaahah
??? Anche io. Stavamo dicendo che forse (dico forse) non hanno voluto essere "filologici".
ahaahah
orange1978 06-03-21 18.01
markelly2 ha scritto:
se non a mettere in cattiva luce un grande artista che ha sudato e meritato per arrivare


ma la parte artistica non mi interessa in questo caso, ma infatti ho scritto peccato perche l'idea era molto carina di riproporre in tempi poco sospetti un sound retrò, ma è realizzata male, cioè nello stile italiano (approssimativo), il video è fatto benissimo, ma la parte audio è stata poco curata.

markelly2 ha scritto:
Se vuoi un sound più filologico, perché non ci pensi tu e ci dimostri cosa sai fare?

ma io non devo dimostrare proprio niente, sempre con queste, sfide siete ridicoli.
orange1978 06-03-21 18.03
Dallaluna69 ha scritto:
Alla produzione partecipò anche Hans Zimmer, ma non so con quale livello di coinvolgimento, quindi non so se può aver influito.

probabilmente se ci sono gli archi alla parte sinfonica, essendo un compositore da colonne sonore.
però considerando che all'epoca usava molto (come tutt'ora) anche synth e campionatori, vedi la colonna sonora di rain man, essendo anche un esperto e conoscitore della tecnologia magari si è occupato di quella parte che presumo ci sarà in qualche modo sul disco.
orange1978 06-03-21 18.18
@ filigroove
??? Anche io. Stavamo dicendo che forse (dico forse) non hanno voluto essere "filologici".
ahaahah
ecco proprio qui volevo arrivare, secondo me invece piu che non volevano "non ci hanno nemmeno pensato", e si ritorna a quello che ho scritto all'inizio che appunto in italia non abbiamo mai avuto in passato il culto della ricerca e sperimentazione sul suono, a parte ambiti puramente colti e accademici.

ma nell'ambito rock sopratutto non abbiamo mai avuto il coraggio e nemmeno la voglia di osare, di inventare nuove tecniche, anche nel prog che molti qui (s)parlano allegramente, si l'innovazione negli anni 70 del prog italiano c'era ma era rispetto a quello che normalmente si ascoltava in italia (orietta berti), e comunque i gruppi prog italiani erano apprezzati all'estero piu per la musica/armonia/melodia, per lo stile insomma ma non certo perche inventavano nuovi suoni.

invece le band sopratutto dal regno unito al di là della musica in studio erano pioniere anche proprio di alcune tecniche di registrazione, vedi ad esempio gli esperimenti di robert fripp, l'uso del mellotron già dagli anni 60 sia in tv che in radio (da noi nemmeno lo si conosceva), il modo di microfonare le chitarre elettriche piuttosto che basso/batteria, il modo di registrare mandando i pre in saturazione etc etc.....tante tante cose insomma.

oggi è chiaro che anche qui si sperimenta di piu ma semplicemente perche i ragazzi leggono sul web, si documentano, e grazie a you tube possono guardare e conoscere cio che dicono altri producers nel mondo, essere aggiornati sempre, inoltre la nuova generazione di fonici parlo già della mia cioe quella nata alla fine degli anni 70 ha vissuto già diversamente la tecnologia applicata alla musica di chi aveva 20 anni quando sono nato io.

quando non registravo nel senso che non ero io a farlo ma ero in studio a suonare, ricordo per anni litigate tra le mie band e i fonici, perche in studio si rifiutavano di fare una cosa leggermente diversa da quello che gli si chiedeva, e il risultato poi quando si rifiutavano era quasi sempre uno schifo...
appena abbiamo potuto vedere all'opera all'estero (svezia e inghilterra, anche germania) come lavoravano mi si è aperto un mondo, scopriii che il fonico era un elemento aggiunto alla band, uno che poteva spostare gli equilibri che sapeva guidare nelle scelte ma non aveva paura di sperimentare nuovi orizzonti.

l'italia fino a pochi anni fa sarà stato un ottimo paese dove produrre pasta, riso, pane, dove mangiarti un ottima pizza, o dove costruire una fantastica lavatrice....ma sicuro per registrare rock/metal/pop forse era quasi meglio andare in russia (cè una band yugoslava che facevano musica tipo depeche mode, nel 1982 il loro disco cazzo sembra speak and spell, e questo con tutti i limiti, mentalità statale chiusa, studi di radio belgrado che sicuro non erano abituati a sperimentare, noi con tutta la libertà di questo mondo manco quello siamo riusciti a fare, trovatemi una band new wave simile ai depeche che sia credibile, ovviamente non adesso ma nel 1982).
filigroove 06-03-21 18.54
orange1978 ha scritto:
ecco proprio qui volevo arrivare, secondo me invece piu che non volevano "non ci hanno nemmeno pensato"


Non dai loro neppure il beneficio del dubbioemo. Non conosco abbastanza la musica italiana, difficile che mi interessi, per cui non saprei, magari hai ragione, è che mi pare così banale pensare di rendere un pezzo '50 con sonorità '50, che non riesco a credere che non ci abbiano almeno pensato e poi chissà, vuoi per la pigrizia, vuoi per la paura di rischiare, vuoi per l'incapacità, vuoi per una scelta "artistica" hanno accantonato l'idea.
giosanta 06-03-21 19.37
orange1978 ha scritto:
...i gruppi prog italiani erano apprezzati all'estero piu per la musica/armonia/melodia, per lo stile insomma ma non certo perche inventavano nuovi suoni.

invece le band sopratutto dal regno unito al di là della musica in studio erano pioniere anche proprio di alcune tecniche di registrazione, vedi ad esempio gli esperimenti di robert fripp, l'uso del mellotron già dagli anni 60 sia in tv che in radio (da noi nemmeno lo si conosceva)...

Si, vero, ma sai anche che stai parlando di un contesto che è stato la culla di certe sperimentazioni, non a caso, ad esempio, il Mellotron è inglese (fratelli Bradley ed è il perfezionamento di un progetto americano - Chamberlin) inoltre, almeno a mio parere, Fripp è stato (è) un immenso innovatore, e ne potremmo citare tanti altri, come noto a tutti.
A parte aspetti anche più prosaici ma inevitabili, quali il costo di quegli oggetti che, gia elevato in assoluto qui, pagandoli in lirette, diventavano tragici. Erano veramente alla portata di pochissimi.
Ovviamente tutto questo nulla toglie ai tuoi riferimenti al diverso contesto culturale, musicale e non, ma riguardo questo aspetto occorrerebbe scrivere un trattato. Mi limito a dire che non è certo un caso se, parlando di musica elettronica, di Moog, hai citato, giustamente in primisi due compositori tedeschi...

orange1978 ha scritto:
...appena abbiamo potuto vedere all'opera all'estero (svezia e inghilterra, anche germania) come lavoravano mi si è aperto un mondo, scopriii che il fonico era un elemento aggiunto alla band, uno che poteva spostare gli equilibri che sapeva guidare nelle scelte ma non aveva paura di sperimentare nuovi orizzonti...

Ed era ora. Infatti ad un certo punto, su tanti dischi è apparsa la citazione "ingegnere del suono", senza il quale non si va da nessuna parte.
orange1978 07-03-21 19.17
giosanta ha scritto:
(fratelli Bradley ed è il perfezionamento di un progetto americano - Chamberlin)


errato, il mellotron non è affatto un perfezionamento perche a livello sonoro suona assai peggio del chamberlin causa forse una differente banda passante del nastro, tanto che il chamberlin fu usato ancora fino ai primi anni 90 per emulare gli strumenti acustici in usa, mentre il mellotron era praticamente sparito in quegli anni, se non usato da certi nostalgici come elvis costello o lenny kravitz ma sempre con l'intento di ricreare quel sound particolare.

ecco il Chamberlin negli anni 80 (eh...gli americani e gli inglesi sono troppo avanti, noi avevamo ornella vanoni e marisa laurito all'epoca, pensa moh....)

comunque il mellotron lo avevano anche in italia su, mica siamo il burundi, pensa che nel disco YS del balletto di bronzo è stato usato il mellotron che era stato da poco acquistato dagli studi ricordi di milano, quindi la sperimentazione volendo vedere poteva essere fatta anche qui, non è infatti solo una questione di mezzi ma proprio di testa, di forma mentis, cambiare il modo di registrare una chitarra o un drum set non è detto che comporti un cambio radicale di strumentazione ma semplicemente un modo diverso di usare le stesse cose, e questo non so perche ma spesso spaventava i fonici e produttori italiani, come se fosse pericoloso.