Ho ripreso a leggere

soicaM 02-02-22 15.14
Il razzismo è maschile, l'uomo nero fa paura, la donna nera ha un suo perché
paolo_b3 02-02-22 15.22
soicaM ha scritto:
la donna nera ha un suo perché

Non ti smentisci mai, Macios! emoemoemo
soicaM 02-02-22 15.28
@ paolo_b3
soicaM ha scritto:
la donna nera ha un suo perché

Non ti smentisci mai, Macios! emoemoemo
Sembra una riflessione stupida, ma se arrivassero frotte femminili di tutte le etnie anziché orde di maschi, l'immigrazione farebbe meno paura
markelly2 02-02-22 15.44
@ soicaM
Sembra una riflessione stupida, ma se arrivassero frotte femminili di tutte le etnie anziché orde di maschi, l'immigrazione farebbe meno paura
Mi viene in mente questa frase di Jorge Amado:

"La distinzione fra bianchi e negri, mio caro, termina con gli incroci, per noi è già terminata. La distinzione ora è un'altra, e l'ultimo chiuda la porta".

soicaM 02-02-22 18.51
Il fascismo si cura leggendo e il razzismo si cura viaggiando.
“Il razzista è colui che pensa che tutto ciò che è troppo differente da lui lo minacci nella sua tranquillità.”
paolo_b3 02-02-22 19.02
@ soicaM
Il fascismo si cura leggendo e il razzismo si cura viaggiando.
“Il razzista è colui che pensa che tutto ciò che è troppo differente da lui lo minacci nella sua tranquillità.”
emoemoemo
d_phatt 03-02-22 19.57
Da troppi anni ormai ho smesso di leggere romanzi e libri "normali". Hanno da tempo preso il sopravvento libri e articoli di matematica, di programmazione e di computer science in generale, di cui moltissimi in lingua inglese, lingua in cui mi capita anche di scrivere, con il risultato che adesso, all'apice del mio personale livello di conoscenze, inizio ad avere a volte dubbi su come si scrivono certe parole della lingua italiana, dubbi che il me stesso delle scuole superiori (ma anche elementari) non avrebbe MAI avuto. Mi incazzo a bestia da solo con me stesso per questo.

Che cosa utilizzo per staccare da quell'ambito? La musica, quindi per me le letture "per staccare" sono diventate i testi di armonia e composizione.

Al bagno ho una copia del manuale di armonia dello Schonberg, già abbondantemente letto e consumato ai tempi della scuola di musica (molto più che durante il conservatorio), quando vado riapro una pagina a caso e faccio un ripasso emo
anonimo 03-02-22 21.15
@ d_phatt
Da troppi anni ormai ho smesso di leggere romanzi e libri "normali". Hanno da tempo preso il sopravvento libri e articoli di matematica, di programmazione e di computer science in generale, di cui moltissimi in lingua inglese, lingua in cui mi capita anche di scrivere, con il risultato che adesso, all'apice del mio personale livello di conoscenze, inizio ad avere a volte dubbi su come si scrivono certe parole della lingua italiana, dubbi che il me stesso delle scuole superiori (ma anche elementari) non avrebbe MAI avuto. Mi incazzo a bestia da solo con me stesso per questo.

Che cosa utilizzo per staccare da quell'ambito? La musica, quindi per me le letture "per staccare" sono diventate i testi di armonia e composizione.

Al bagno ho una copia del manuale di armonia dello Schonberg, già abbondantemente letto e consumato ai tempi della scuola di musica (molto più che durante il conservatorio), quando vado riapro una pagina a caso e faccio un ripasso emo
emoemo
Tu hai Schonberg in bagno.. a casa di una persona a Napoli ho trovato sul davanzale del bagno 'L'uomo medievale' di Jacques Le Goff!
d_phatt 03-02-22 21.50
@ anonimo
emoemo
Tu hai Schonberg in bagno.. a casa di una persona a Napoli ho trovato sul davanzale del bagno 'L'uomo medievale' di Jacques Le Goff!
Non lo conoscevo e ho dovuto cercare su Google, la prova che non leggo più emo
d_phatt 04-02-22 01.20
In questo topic sono contemplati libri di divulgazione scientifica? In caso faccio un piccolo elenco.

Comunque, alcuni libri diciamo "normali" che mi piacquero molto in passato e che ricordo con piacere, una raccolta dei racconti di Sherlock Holmes, un'altra raccolta di racconti di Lovecraft (Il Dominatore delle Tenebre), Il Vecchio e il Mare e Festa Mobile di Hemingway, il Mondo Nuovo di Huxley, diversi libri di Orwell, Tre Uomini in Barca...La maggior parte li lessi durante il liceo, facevo lo scientifico, ma i professori più bravi erano quelli delle materie umanistiche e tra loro e molti compagni stimolanti la voglia di leggere e di viaggiare con la mente era tanta. Infatti in quel periodo suonavo e leggevo tanto, e stavo senza un pensiero.

Nel mezzo l'università, e quindi il vuoto. Solo libri pieni di simboli che potevano richiedere anche due - tre giorni per poter avanzare di una pagina.

Dopo l'uni stessa cosa fino ad ora...lo spartiacque è stato quello.

In tempi più recenti, ho scoperto il bellissimo Hackers: Heroes of the Computer Revolution di Levy. Si trova anche in italiano, per chi è interessato alla storia dei computer e dell'informatica è un must have.
toniz1 08-02-22 17.53
Va a periodi ... A me non dispiace leggere... mi piace il genere fantascienza.
Quando incappo in qualcosa che mi intriga me lo leggo (o magari se vedo il film risalgo al libro...)

Mi sono letto una valanga di libri di Asimov, più altri "classici" Bradbury, Dick etc.

Se qualcuno volesse leggere qualcosa di fantascientifico ed umoristico, consiglio "Memorie di un cuoco d'astronave" di Massimo Mongai... emo
Mi piace talmente tanto che ogni tanto lo rileggo.. caso più unico che raro.emo
markelly2 11-02-22 08.54
@ markelly2
Ma che!? emo
Guarda, sul film non mi pronuncio, non l'ho visto, ci sta pure che sia una "palla", come spesso succede a molte riduzioni cinematografiche italiane, purtroppo.
Ho visto il film "La solitudine dei numeri primi".

A parte la recitazione piuttosto mediocre dei protagonisti, e l'incedere lento tipico dei film italiani, l'ho trovato comunque valido, con atmosfere indovinate e un buon montaggio.

Ovviamente il libro è cento volte meglio.
paolo_b3 11-02-22 11.54
markelly2 ha scritto:
e l'incedere lento

Appunto... emo

Comunque, ad esempio, dei vari film che ho visto di Wim Wenders (direi 4 o 5) salvo Paris Texas e Fino alla fine del mondo. Gli altri li ho finiti nella speranza che si riprendessero, ma niente.
Tuttavia uno per tutti, Fino alla fine del mondo, mi basta per pensare che sia un grande regista. Certo, nel cast ci sono Max Von Sidow e Jeanne Moreau, e nonostante tutto anche il "lesso" William Hurt è ben sfruttato nella parte, suo malgrado.