dxmat ha scritto:
Tuttavia la pienezza, solidità e rotondità del timbro del P5 sinceramente non l'ho sentita nel T5 e nemmeno in altri analogici moderni (P6, OB6 ecc.)
Sul T5 bisogna trovare i giusti settaggi e la solidità e rotondità non difettano, credimi.
In rete ho letto molte critiche, tra cui alcune della serie "troppo economico, per essere un vero synth dal suono professionale",... ma ho realizzato che tali critiche provenivano soprattutto da chi non lo possiede e lo ha provato superficialmente (i video sul Tubo possono dare indicazioni utili, ma vanno sempre presi un po' con le pinze).
Appena preso, ho avuto anch'io delle perplessità sul Take 5 ma, dopo alcune ore di smanettamento, mi sono reso conto che il "corpo analogico" e il "carattere Sequential" c'è tutto e oggi non lo cambierei con un Rev 2, neppure quello a 16 voci (IMHO)..
Ovviamente suona diverso da un P6 e da un P5, ma sempre abbastanza "Sequentilal", nelle tonalità di base, da dare quel "tocco" alle mie tracce, quando mi serve.
Comunque, sono d'accordo con te sul fatto che il Prophet 5/10 è una macchina dal suono tutto suo, che non trovi neppure sul P6. Tradotto: se cerchi il "suono prophet classico"...... "quello di una volta", l'unica soluzione è il P5/10.
Il Take 5 ha certamente un'anima diversa , a cominciare dagli oscillatori e dalla compensazione del filtro, ma rimane comunque pienamente "in territorio sequential" e programmato a dovere suona alla grande.
In termini "vinicoli", potremmo dire che tra P5 e T5 vi è una differenza analoga a quella che potrebbe passare tra una buona bottiglia di Chianti d'annata e una bottiglia meno invecchiata di Sangiovese di alta qualità. Due vini certamente diversi, ma appartenenti alla stessa famiglia (la denominazione "Chianti", infatti, prescrive almeno un 70% di uva Sangiovese).
dxmat ha scritto:
E non credo sia una questione di Q compensation.
Infatti, è una questione di architettura generale della macchina, che, nel caso del P5/10, rende questo sintetizzatore "unico".
A quanto sembra, per il Take 5 hanno preso il filtro del Rev 4 e lo hanno modificato aggiungendo la Q compensation.
Io preferisco questa soluzione perchè preserva le basse.... ma è una questione di gusti.
Detto questo, va considerata anche la famosa "regola d'esperienza" secondo cui due synth analogici vintage, stessa marca e modello, non suonano mai esattamente "identici" .
E certamente la "regola" vale anche in un confronto diretto tra un P5 acquistato ieri in negozio e quello usato da Collins nei primi anni '80.
Tornando al Teo 5, l'ho provato in negozio e suona alla grande, con un carattere indiscutibilmente "Oberheim".... ma nessuno si illuda di avere acquistato un OBX in "versione rimpicciolita".
Va anche segnalata un'importante differenza, tra Take 5 e Teo 5.
Nel Take 5 il segnale è interamente analogico, dall'oscillatore al VCA, per cui escludendo gli effetti non vi è nulla di "digitale"..
Nel Teo 5, invece, il VCA è digitale...... suona sempre alla grande (e per me la cosa conta poco) ma per qualcuno potrebbe essere una differenza rilevante.