Recupero librerie AKAI serie S

Roberto_Forest 17-06-25 16.15
@ orange1978
fefepa ha scritto:
Ma vi chiedo: le librerie AKAI (ne ho diverse su CD ROM) possono essere recuperate e convertite in modo da utilizzare sull'Ipad o sul Macbook che prima o poi prenderò ?


si può ma devi avere softwares che convertano i cd nel formato che vuoi utilizzare, oggi come oggi kontakt, reason, logic (exs) etc....ci sono poi campionatori software come mach 5 e falcon che leggono direttamente il cd, almeno un tempo lo facevano ma mi sembra pure oggi, forse anche HALion lo fa ancora, o forse non più?

i programmi che convertono i cd akai roland emu etc...sono poco diffusi, alcuni non sono nemmeno più in commercio perche è passata questa moda, io utilizzo windows per convertire queste cose con cd xtractor, oppure vecchi mac con snow leopard.
ho provato anche (e funziona molto bene) sheep shaver, ossia un emulatore os 9.1 direttamente nel mac os x, scomodissimo però funziona, io però oramai la mia libreria me la sono convertita tutta su logic da molto tempo, perciò non è più un problema.

ora una considerazione:
si tratta di suoni prodotti per strumenti con 8, 16 mega di ram nella migliore delle ipotesi, alcune cose "dance" possono essere ancora interessanti, e anche altre cose da soundesigner, vedi certe librerie amg per esempio, o zerog, ma il più delle volte si tratta di materiale superatissimo, sopratutto nel settore acustico.
Oggi siamo abituati a una qualità sonora che è data dal fatto che un program di violino solista occupa 8 giga non 8 mega, e il gap è spaventoso, ciò rendere quindi l'operazione nostalgica ma appunto poco utilizzabile nella pratica.
Oltretutto i suoni akai quando letti da kontakt o altro fanno davvero schifo, con logic sni....non sono male ma comunque non suonano come suonavano sull'hardware.
Ecco, ci appunto, ma perché le stesse librerie importate in computer/tablet, suonano così male?
Questione esclusivamente sei convertitori?
orange1978 17-06-25 16.42
Roberto_Forest ha scritto:
Ecco, ci appunto, ma perché le stesse librerie importate in computer/tablet, suonano così male?
Questione esclusivamente sei convertitori?


la ragione fondamentale penso sia più correlata con l'engine che legge il playback del campione, e tutto ciò che vi gravita attorno, per esempio i generatori di inviluppo, i filtri digitali....un filtro roland tvf di un roland s760 non è uguale al filtro del sampler di logic, così come un filtro di un kuzweil non è uguale a quello di un akai s3000 con scheda filtri.
Non si tratta di analogico o digitale ma proprio di come è realizzato l'algoritmo in sè, senza contare poi tutto il resto ossia la velocità degli inviluppi, gli indici di modulazione dell'lfo etc...quando un programmatore nel 1992 creava i programs akai per una library su cd li creava appunto direttamente sullo strumento originale, accordando i parametri a seconda di quello che il campionatore restituiva, così come un preset fatto per roland jv1080 è stato programmato sull'hardware e non su un emulatore software vst, e queste cose vengono quasi totalmente perse durante la conversione tra formati.

...però è anche vero che una volta caricato nel software accordando e riadattando i parametri e sopratutto poi i vari effetti dentro la daw, considerando quello che pro tools logic etc mettono a disposizione oggi, si può costruire un eccellente suono, ma appunto va lavorato e richiede tempo (altro punto cruciale), puoi creare sicuro bei suoni con i samples convertiti nella daw, però devi lavorarci, e se lo scopo è invece caricare il suono pronti e via, come magari si faceva un tempo con un sampler emu e4000 e la funzione soundsprint allora il discorso cambia.

ed eccoci ad un altro punto cruciale: un conto è caricare un loop da una libreria come es XXL no kicks, o XXL dance mega loops...allora in quel caso si tratta di una banale ritmica, non la carichi nel kontakt ma semplicemente la butti in wav su una traccia di pro tools e via, e cominci a equalizzare, comprimere, saturare etc....un conto è invece caricare un program che sfrutta pesantemente la sintesi dello strumento attorno al sample playback, penso per esempio ai cd EMU che sfruttano nei loro program le numerosissime modulazioni, e i filtri Z-Plane, e gli effetti interni che il campionatore emu....peggio ancora se si tratta di kurzweil! e queste cose se converti la libreria in un altro formato vengono ovviamente tutte perse.

in questo caso 8/10 il program fa schifo suonato così perchè perde ogni riferimento a quelle cose, perche il software che lo leggerà NON LE HA, oppure le ha ma sono strutturate diversamente, bisognerebbe quindi avere dei vst che emulino ognuno un modello particolare di sampler, es un roland s750 vst, un akai S3000 vst etc etc...in grado di operare una conversione perfetta dal formato originale e di emulare tutti i parametri così come erano presenti nell'hardware, un po' come roland cloud o korg triton (che comunque nonostante tutto non suonano uguali):
wildcat80 17-06-25 22.48
Il modo migliore per fare rivivere quelle librerie è... Alla Catalano: trovare l'hardware originale in buone condizioni (costano poco e se ne trovano tanti), e dove possibile dotarlo di una modifica per rendere l'archiviazione un po' più moderna (tipo la Gotek)... Tuttavia bisogna tenere bene a mente che non si avrà mai e poi mai la prontezza al cambio suono di qualsiasi strumento attuale.
Tipo un W30, una sampling workstation Roland diffusa e interessante prodotta dal 1989 al 1992 (un S330 politimbrico a 8 parti con integrato un sequencer a 16 tracce) che oggi si trova a poche centinaia di euro, carica 16 patch alla volta da un floppy 3.5"... La modifichi con la Gotek USB ma comunque la velocità di lettura resta quella del lettore floppy, oppure per la velocità di lettura sprint modifica SCSI con hdd da 80 Mb (!) che è un po' più rapido.... Diciamo che sono soluzioni da amatore del genere, siamo tutti abituati ad avere centinaia di suoni pronti, non è una soluzione percorribile.
Quindi che si fa? Io lascerei perdere i sample player più moderni tipo Kontakt e mi lancerei verso qualcosa di più orientato.
Sul versante strumento fisico è in uscita il Polyvera, che è un synth ibrido a 6 voci dedicato a fare rivivere gli strumenti ibridi degli anni 80, inclusi i sampler con filtro analogico tipo i primi Akai, il Prophet 2000, il Mirage... È comunque un prodotto di nicchia, semiartigianale, che offre un suono molto grezzo (singolo layer sparato su tutta l'estensione).... E quindi?
Lavorare in the box con i software più indicati.
Ad oggi mi piacciono molto l'Emulator V di Arturia, e il TAL Sampler di Togu Audio Line. Quest'ultimo offre emulazioni di diversi sampler con i loro filtri e la loro conversione D/A.