orange1978 ha scritto:
ma il nuovo model d è fatto pure lui in cina? perche il mio assolutamente no...
Se il tuo ha più di due anni sicuramente no, InMusic s'è pappata Moog circa 2 anni fa appunto. A livello di linee di produzione non so esattamente come sono messi, nel senso che non so se hanno spostato integralmente tutto in Cina o se hanno tenuto ancora qualcosa negli USA, magari per le cose più semplici tra cui i synth monofonici. Ma so per certo che il Muse è di fabbricazione cinese. Poi ripeto, non significa per forza che non sia un buon prodotto, certo per un marchio che ha fatto del "made in USA" un motivo di orgoglio la cosa stona abbastanza.
Ma adesso c'è Trump che sistemerà tutto a suon di dazi
orange1978 ha scritto:
...tanto vedo che la roba made in usa, england, italy o china poi si spacca lo stesso, e pure se la tratti bene, le cose che ho in studio le ho pagate una follia, vedi avalon, chandler....e i problemi pur trattandoli con i guanti li danno eccome, più hanno prestazioni elevate più sono delicate, non so nemmeno più io cosa dire va
L'elettronica di oggi essendo più complessa può essere più delicata, oltrettutto per ridurre i costi (di produzione, mica quelli di vendita, quelli più alti sono meglio è...) i produttori scendono a compromessi che spesso compromettono l'affidabilità e/o la riparabilità dei loro prodotti. Che non è una novità eh, lo fanno da sempre, solo che oggi le tolleranze dei componenti sono più strette. Se per esempio in passato l'elettronica di un apparecchio poteva non risentire troppo di un alimentatore tirato un po' per il collo per risparmiare sui suoi componenti, quella odierna può essere più sensibile e quindi soggetta a malfunzionamenti, in particolare se c'è di mezzo roba digitale che corre a centinaia se non migliaia di MHz (CPU/microcontroller, DSP, memorie, eccetera).
Mettere insieme componentistica con tolleranze più strette e misure di risparmio sui costi di produzione non ha mai buoni risvolti sull'affidabilità del prodotto.