@ paolo_b3
Purtroppo Capitalismo e comunismo oggi sono concetti molto distanti dal contesto in cui sono stati forgiati. Io penso solo a due profili, colui che pensa che bisogna arrangiarsi e colui che pensa che ci si debba aiutare l'un l'altro. E non ritengo sbagliato nessuno dei due concetti. Da qui alla "real politique" ce ne passa e non salvo nessuno.
Secondo me Gesù (non è necessario credere che sia esistito veramente, lo si può considerare anche un personaggio immaginario, se ci si riferisce solo agli scritti del Vangelo acquistabile in libreria) è stato un buon "mediatore" tra ì vari istinti umani .
Era anche un buon Avvocato: si pensi alla parabola in cui di fatto ottiene l' "assoluzione" dell'adultera senza negare la validità della legge, sulla base di un "cavillo procedurale": (
"Ok, va bene, la Legge prevede la morte per lapidazione e non si discute, procedete pure, ma la prima pietra deve essere scagliata da chi è senza peccato").
Dopodichè Gesù parla alla donna, dicendole
"Dove sono ora coloro che ti giudicavano? Vai e non peccare più", che in "giuridichese" potremmo tradurre più o meno così "Nel tuo caso è stato applicato il principio generale del "nolite iudicare et non iudicabimini", tuttavia il peccato lo hai commesso, dunque "il fatto sussiste" e "costituisce reato", per cui ti raccomando di non reiterarlo" .
Gesù, dunque, non rinuncia a considerare come riprovevole il tradimento del proprio compagno di vita, ma contesta la severità della pena ed il nostro istinto umano di giudicare un po' troppo facilmente gli altri, senza guardare cosa facciamo noi stessi (ricollegandosi anche al principio della "pagliuzza nell'occhio altrui e trave nel nostro").
Gesù non condanna neppure la creazione di nuova ricchezza, purchè finalizzata anche al servizio degli altri (Parabola dei tre talenti) e non condanna i ricchi in quanto tali (agli occhi di Dio è sufficiente che rispettino i comandamenti) ma avverte e rimarca la negatività dell'egoismo umano e della brama di ricchezza solo per noi stessi (
"è più facile che un cammello entri nella cruna di un ago, che un ricco in Paradiso", nel senso che l'egoismo può allontanarci dal bene).
Gesù non era un "rivoluzionario violento":(in stile bolscevico

) Lui guardava agli "ultimi" considerandoli i "primi", purchè fossero "in spirito" (cioè tendessero al bene e non si lasciassero trascinare da pulsioni violente o di vendetta).
E scorrendo gli scritti dei Vangeli, si scopre che Gesù aveva soluzioni per tutto.
Si pensi, ad esempio, al tema dei migranti..... "sono troppi, non possiamo accoglierli tutti, dobbiamo respingerli...."
Analoga questione, a ben vedere, viene posta a Gesù dai suoi Apostoli sulle rive di un lago:
"Non possiamo sfamare cinquemila persone con solo cinque pani e due pesci". E invece Gesù dimostra che è possibile, se lo si vuole davvero, e che la strada da seguire dovrebbe essere quella dell' "aggiungi un posto a tavola".
Gesù enuncia un principio generale anche con riguardo ai rapporti tra Stato e Chiesa
E lo fa proprio in materia "fiscale".
"Cosa vediamo sul retro di questa moneta?... l'effigie di Cesare?.... Ebbene diamo a Cesare quel che è di Cesare, ma a Dio quel che è di Dio".
Dunque, viene affermata la legittimità di uno Stato secolare e delle sue leggi, purchè l'animo umano rimanga rivolto al bene secondo il volere di Dio.
Ben venga quindi, ad esempio, il commercio e lo scambio di valute a fini di lucro.... Ma Gesù si incaz... pure, quando scaccia i mercanti da Tempio (
"dai a Dio quel che è di Dio").
Con riguardo alle guerre, dal Vangelo si capisce come I Trattati di pace siano quasi sempre "carta straccia", mere pause fino alla prossima guerra, se non sono basati sul perdono reciproco tra i Popoli (
"Io ti dico che tuo fratello lo devi perdonare settanta volte sette"...
"Porgi l'altra guancia").
Insomma, diciamo che nel Vangelo ce n'è un po' per tutte le questioni umane....il difficile è applicarne coerentemente i precetti.
SEGUE....