Uno studio sulla diffusione delle DAW
Riporto lo statement che è al fondo del .pdf riassuntivo, evidenziandone i punti più importanti:
With only 613 responses, we risk over-generalizing findings. The fact that the majority of responses came from Italy introduces a national bias. The imbalance in the sources – like the heavy reliance on SMC mailing lists – might not represent the diversity of DAW users.
These data do not reflect recommendations or quality assessments of DAWs. Instead, they report how surveyed users utilize them. We discourage interpreting DAW usage as a reflection of its strengths, as cultural and marketing factors can distort this correlation.
Evaluating the features offered by each DAW is beyond the scope of this work
Quindi questo studio va preso per quel che è, un esercizio accademico, interessante ma senza pretesa di autorevolezza generale o copertura completa.
With only 613 responses, we risk over-generalizing findings. The fact that the majority of responses came from Italy introduces a national bias. The imbalance in the sources – like the heavy reliance on SMC mailing lists – might not represent the diversity of DAW users.
These data do not reflect recommendations or quality assessments of DAWs. Instead, they report how surveyed users utilize them. We discourage interpreting DAW usage as a reflection of its strengths, as cultural and marketing factors can distort this correlation.
Evaluating the features offered by each DAW is beyond the scope of this work
Quindi questo studio va preso per quel che è, un esercizio accademico, interessante ma senza pretesa di autorevolezza generale o copertura completa.
@ wildcat80
È molto interessante un dato diciamo a latere.
C'è una pressione commerciale spaventosa (vedi i bundles) su Live, che guardacaso è la DAW più utilizzata dagli hobbysti.
In ambito professionale invece riscuote successo Reaper che invece è molto spesso sconsigliata dagli hobbysti.
A me sorprende che sia anche molto usata tra i lavoratori in effetti.
È molto interessante un dato diciamo a latere.
C'è una pressione commerciale spaventosa (vedi i bundles) su Live, che guardacaso è la DAW più utilizzata dagli hobbysti.
In ambito professionale invece riscuote successo Reaper che invece è molto spesso sconsigliata dagli hobbysti.
@ maxpiano69
Riporto lo statement che è al fondo del .pdf riassuntivo, evidenziandone i punti più importanti:
With only 613 responses, we risk over-generalizing findings. The fact that the majority of responses came from Italy introduces a national bias. The imbalance in the sources – like the heavy reliance on SMC mailing lists – might not represent the diversity of DAW users.
These data do not reflect recommendations or quality assessments of DAWs. Instead, they report how surveyed users utilize them. We discourage interpreting DAW usage as a reflection of its strengths, as cultural and marketing factors can distort this correlation.
Evaluating the features offered by each DAW is beyond the scope of this work
Quindi questo studio va preso per quel che è, un esercizio accademico, interessante ma senza pretesa di autorevolezza generale o copertura completa.
Infatti la cosa che mi piace moltissimo di questo studio è la totale trasparenza.
Riporto lo statement che è al fondo del .pdf riassuntivo, evidenziandone i punti più importanti:
With only 613 responses, we risk over-generalizing findings. The fact that the majority of responses came from Italy introduces a national bias. The imbalance in the sources – like the heavy reliance on SMC mailing lists – might not represent the diversity of DAW users.
These data do not reflect recommendations or quality assessments of DAWs. Instead, they report how surveyed users utilize them. We discourage interpreting DAW usage as a reflection of its strengths, as cultural and marketing factors can distort this correlation.
Evaluating the features offered by each DAW is beyond the scope of this work
Quindi questo studio va preso per quel che è, un esercizio accademico, interessante ma senza pretesa di autorevolezza generale o copertura completa.
Per certi aspetti ricorda gli studi fatti in ambito sanitario.
@ Dallaluna69
Infatti la cosa che mi piace moltissimo di questo studio è la totale trasparenza.
Per certi aspetti ricorda gli studi fatti in ambito sanitario.
In un articolo accademico dovrebbe essere il minimo.
Infatti la cosa che mi piace moltissimo di questo studio è la totale trasparenza.
Per certi aspetti ricorda gli studi fatti in ambito sanitario.
Comunque al netto degli evidenti limiti (riconosciuti dagli stessi autori) è interessante.