Il mito del synth analogico

tsuki 29-08-25 13.39
@ greg
tsuki ha scritto:
A mè piace l'analogico.Ho un Matrix 1000 con il suo programmer,un Bit 99 perfetto,un JX10,un JX8p,un Prophet 08 pot,un UBx.A,un Little Phatty ed altro.Ma è per il gusto personale,perchè oggi per fare un repertorio con citazioni sul progr e su musica 80 e 90 ci sono dei VA che possono funzionare benissimo anche live.Considero l'analogico di alto livello irrinunciabile per chi fa' ad esempio colonne sonore e simili,indubbiamente c'è chi lo compra senza considerare che l'analogico non è versatile per tutti i generi,ma importante solo per alcune applicazioni,per cui lo potremmo considerare in un certo senso un prodotto di nicchia,una volta quello c'era e quello si usava,OB per i pad,Moog per i soli,Prophet per i Brass analog,Roland per i suoni tipici etc etc,oggi è tutto diverso,ditemi oggi con un NS3 o 4,un Kronos ed al limite un Integra7 cos'è che non si puo' fare...
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Esatto. Il resto sono chiacchiere a vuoto.
Un tablet, una workstation con 40 giga di campioni a 60 euro software fai già mille cose.
Esiste solo il piacere personale, il lato ludico del possesso di certi aggeggi (analogici), ma non motivi meramente pragmatico-tecnici per avere motidi di portarli su un palco
Certo.Secondo mè l'analogico puo' essere cruciale solo se produci colonne sonore dove il digitale è comunque importante ma ad esempio la profondita' di certi bassi sinth inquietanti la rendi appieno solo con certi filtri analogici molto,molto risuonanti.Appieno,perchè meno "appeno" puoi renderla anche con altro. Ai tempi degli ELP o della PFM quei soli li potevi fare solo con Moog,oggi con una caterva di strumenti,molti non analogici in senso stretto,e cosi' via.
greg 29-08-25 13.51
@ tsuki
Certo.Secondo mè l'analogico puo' essere cruciale solo se produci colonne sonore dove il digitale è comunque importante ma ad esempio la profondita' di certi bassi sinth inquietanti la rendi appieno solo con certi filtri analogici molto,molto risuonanti.Appieno,perchè meno "appeno" puoi renderla anche con altro. Ai tempi degli ELP o della PFM quei soli li potevi fare solo con Moog,oggi con una caterva di strumenti,molti non analogici in senso stretto,e cosi' via.
Quel tipo di musica chi la ascolta più? Non c'è mercato. In molti concerti a cui ho assistito durante l'estate non ho visto alcun tastierista utilizzare questa tecnologia.
È vero pure che comunque in tanti brani si emulano tanti suoni elettronici analogici.
maxpiano69 29-08-25 14.20
@ Pianolaio
Buon divertimento
Interessante, anche se non sono d'accordo sul fatto che l'autore del video classifichi "Digital" i casi di OSC Digitale + filtro analogico (dato che il filtro gioca un ruolo chiave nel risultato sonoro finale, specie se modulato), alla fine la domanda cui rispondere è "suona bene o no"? Che poi sia analog, digital o ibrido diventa un dettaglio tecnico.
tsuki 29-08-25 14.32
@ maxpiano69
Interessante, anche se non sono d'accordo sul fatto che l'autore del video classifichi "Digital" i casi di OSC Digitale + filtro analogico (dato che il filtro gioca un ruolo chiave nel risultato sonoro finale, specie se modulato), alla fine la domanda cui rispondere è "suona bene o no"? Che poi sia analog, digital o ibrido diventa un dettaglio tecnico.
La parola chiave è quella,"emulano".Che poi ad esempio prendi un Hammond col Leslie: in una sala contenuta,come un Jazz club o una chiesa,si sente tutto il sapore dello strumento reale.Ma su un grosso palco,non è che tra il real hammond +leslie ed un buon clone ben amplificato sul P.A. si senta tutta questa differenza,la stessa cosa tra un analogico ed un buon VA o ibrido,dipende dal contesto dove lo usi.In registrazione,un analogico vero ben effettato e programmato raggiunge una profondita' che live non rimpiangi troppo,se hai un buon VA e lo amplifichi bene.
mima85 29-08-25 17.26
greg ha scritto:
In molti concerti a cui ho assistito durante l'estate non ho visto alcun tastierista utilizzare questa tecnologia.


Da parte mia posso dire che un paio di settimane fa la PFM è venuta a suonare a Locarno, e il buon Minimoog (sicuramente la riedizione del 2018) c'era. L'anno scorso a Estival Jazz a Lugano è venuto Cory Henry con la sua band (non gli Snarky Puppy, ha una nuova formazione), sul palco oltre all'Hammond+Leslie aveva un Moog Little Phatty e l'altro tastierista un Prophet 6. A maggio ho visto un piccolo concerto di musica elettronica negli spazi multiuso della città, pure li c'era un Prophet 6, un DeepMind e, con mia sorpresa, pure un Moog Source, che è un monofonico vintage del 1981. E anche in altre occasioni qualche analogico l'ho visto, specialmente il Prophet 6 pare battere diversi palchi. Da questo punto di vista è un po' il Jupiter 8 del 21esimo secolo, inteso come diffusione d'uso nei concerti, sempre limitatamente ai casi dove vengono usati uno o più synth analogici.

Certo non è la regola vedere un analogico su un palco ne la sua presenza rappresenta una necessità vitale allo svolgimento di qualsiasi concerto, però adesso che ci sono modelli nuovi senza le rogne del vintage ogni tanto saltano fuori. Sarà per fare un po' i fighi, sarà perché si apprezzano alcune caratteristiche peculiari del loro suono, ma talvolta ci sono. 10/15 anni fa invece si, era un miracolo vederne uno su un palco e siccome si trattava di roba vintage probabilmente il tastiersta tra un brano e l'altro recitava innumerevoli rosari inginocchiato sui ceci, nella speranza che non gli si scassasse proprio durante il concerto emo

Ecco analogici vintage invece no, praticamente non se ne vedono a parte qualche caso che però rappresenta una mosca bianca (vedi sopra). E a buona ragione direi.
giosanta 29-08-25 17.47
Forse dipende dai palchi, ma di Little Phatty e Subsequent 37 ne vedo spesso.
calav 29-08-25 18.10
@ giosanta
Forse dipende dai palchi, ma di Little Phatty e Subsequent 37 ne vedo spesso.
Io nei palchi ho sempre visto piano digitale e una workstation, quest' ultime sono le più usate poiché fanno sonorità per tutti i generi, perché rispetto ai synth molti musicisti si trovano presets già pronti e usabili e probabilmente non sanno programmare un synth. Le workstation hanno tutte categorie di suoni che suonano bene, che hanno tutte categorie di suoni anche se non eccellano su nulla. Anche se a dir la verità io ho un montage M e suona una meraviglia di tutte le categorie tranne gli hammond che non sono un granché. Raramente ho visto un analogico puro. Anche band o musicisti di livello ormai suonano VST e un macbook , un piano e un synth digitale o workstation come master o per sicurezza nel caso in cui il Mac si dovesse bloccare.
calav 29-08-25 18.14
@ calav
Io nei palchi ho sempre visto piano digitale e una workstation, quest' ultime sono le più usate poiché fanno sonorità per tutti i generi, perché rispetto ai synth molti musicisti si trovano presets già pronti e usabili e probabilmente non sanno programmare un synth. Le workstation hanno tutte categorie di suoni che suonano bene, che hanno tutte categorie di suoni anche se non eccellano su nulla. Anche se a dir la verità io ho un montage M e suona una meraviglia di tutte le categorie tranne gli hammond che non sono un granché. Raramente ho visto un analogico puro. Anche band o musicisti di livello ormai suonano VST e un macbook , un piano e un synth digitale o workstation come master o per sicurezza nel caso in cui il Mac si dovesse bloccare.
Se vuoi un' analogico puro a poco prezzo c'è il Korg minilogue che ha una bella pacca sonora. Rapporto qualità prezzo forse il migliore insieme al deepmind. Solo che il Korg spacca, ha un suono che esce prepotente in un mix mentre il deepmind è morbido, ambientale e per renderlo più cattivo devi lavorarci un po' . Sull'usato un minilogue a 400 euro te lo porti a casa, ne sto cercando uno anch'io perché è leggero, suona bene e nei locali non penso minimamente di portarmi il polybrute 12 o il rev 2, sia per il peso che sono sprecati nei soliti locali dove ti pagano una miseria. Nelle grandi situazioni in piazze e locali importanti invece prima o poi a costo di spaccarmi la schiena li porterò, voglio sentirli su un impianto potente
Pianolaio 29-08-25 18.43
@ calav
Se vuoi un' analogico puro a poco prezzo c'è il Korg minilogue che ha una bella pacca sonora. Rapporto qualità prezzo forse il migliore insieme al deepmind. Solo che il Korg spacca, ha un suono che esce prepotente in un mix mentre il deepmind è morbido, ambientale e per renderlo più cattivo devi lavorarci un po' . Sull'usato un minilogue a 400 euro te lo porti a casa, ne sto cercando uno anch'io perché è leggero, suona bene e nei locali non penso minimamente di portarmi il polybrute 12 o il rev 2, sia per il peso che sono sprecati nei soliti locali dove ti pagano una miseria. Nelle grandi situazioni in piazze e locali importanti invece prima o poi a costo di spaccarmi la schiena li porterò, voglio sentirli su un impianto potente
Credo di essere in nettissima minoranza evidentemente.
Però io non concepisco molto il doppio setup: uno per locali piccoli e uno per locali belli.
Soprattutto per lo stesso repertorio.
I miei suoni devono essere sempre al massimo. Anche in locali piccolissimi. Perché rappresentano me e il mio impegno. E se vogliamo la mia professionalità.
Non è il locale che deve essere al top, ma io.
Perché il mio pensiero è che chi ci sente non dirà mai “eh non rende al massimo perché è in un locale piccolo”
Ho una strumentazione costosa? La porto ovunque per piacere mio e per una questione di rispetto per chi viene a sentirmi.
Chiaramente è una cosa mia, perché il rispetto per chi ascolta c’è in ogni caso. Ma per me il piccolo o il grande pubblico non fa differenza.
Mi rendo conto che forse esagero, ma è più forte di me 😆😆😆
calav 29-08-25 19.02
@ calav
Se vuoi un' analogico puro a poco prezzo c'è il Korg minilogue che ha una bella pacca sonora. Rapporto qualità prezzo forse il migliore insieme al deepmind. Solo che il Korg spacca, ha un suono che esce prepotente in un mix mentre il deepmind è morbido, ambientale e per renderlo più cattivo devi lavorarci un po' . Sull'usato un minilogue a 400 euro te lo porti a casa, ne sto cercando uno anch'io perché è leggero, suona bene e nei locali non penso minimamente di portarmi il polybrute 12 o il rev 2, sia per il peso che sono sprecati nei soliti locali dove ti pagano una miseria. Nelle grandi situazioni in piazze e locali importanti invece prima o poi a costo di spaccarmi la schiena li porterò, voglio sentirli su un impianto potente
Ti potrei consigliare l'ultima uscita della Korg multy/ poly, può suonare analogico e digitale, è una bomba, suona da Dio e hai possibilità infinite di crearti i suoni che ti servono. Oltretutto è l'unico synth che ha presets già molto belli e pronti all'uso. Ho avuto la versione a tastiera , l'ho rivenduto solo perché 37 tasti e la meccanica scarsa. Difatti sto' pensando seriamente di acquistare la versione track. Costa 829 euro, per quello che fa' a mio parere potrebbe costare di più. Guarda su YouTube recensioni , un consiglio. È una spanna sopra del minilogue anche se è un ibrido ma un VA. Ti posso assicurare che puoi crearti suoni analogici quasi perfetti
giosanta 29-08-25 19.42
Pianolaio ha scritto:
... Perché i miei suoni devono essere sempre al massimo. Anche in locali piccolissimi. Perché rappresentano me e il mio impegno. E se vogliamo la mia professionalità.
Non è il locale che deve essere al top, ma io...

Concordo!
calav 29-08-25 21.01
@ giosanta
Pianolaio ha scritto:
... Perché i miei suoni devono essere sempre al massimo. Anche in locali piccolissimi. Perché rappresentano me e il mio impegno. E se vogliamo la mia professionalità.
Non è il locale che deve essere al top, ma io...

Concordo!
La maggior parte dei gestori guardano fino a un certo punto la tua professionalità, nei localini ti chiedono di portare più persone possibili, a loro interessa incassare denaro, te l'assicuro. La maggior parte di questi locali io e la mia band li abbiamo eliminati, porti strumenti dai 2000 ai 4000 euro , ti prepari in modo professionale e la fine sembra di fare l'elemosina, pagano qui a Torino mediamente sui 300/350 a gruppo a serata. Io ho la fortuna di avere strumenti costosi e ti viene rabbia a per questo motivo ho diversi synth, non mi sento di suonare per sti cialtroni rischiando con una strumentazione del genere. Difatti spesso suoniamo in Lombardia , Emilia Romagna dov'è il musicista viene apprezzato e pagato. Oppure in primavera , estate in piazze importanti. Quando ho suonato in piazza vittorio Veneto con un impianto da paura e 20000 spettatori ho goduto a portare i migliori strumenti, analogici e digitali, ma ne è valsa la pena. Con questo non voglio dire che la mia professionalità deve venire meno nei locali più piccoli, anche perché suono e pretendo sempre il massimo dalle mie performance, ma mi porto 2 nord leggerissime, ben suonante e faccio bella figura comunque
Pianolaio 29-08-25 21.16
calav ha scritto:
La maggior parte dei gestori guardano fino a un certo punto la tua professionalità,

Vero! Ma io non lo faccio per i gestori emo
Anche io suono da tanti anni e mi sono capitate situazioni gratificanti (una piccola esperienza televisiva, il Palasharp... ci è capitato di dividere il palco con musicisti di livello con alle spalle esperienze che spaziano da Vasco ai Litfiba, a Irene Grandi o Antonacci per dirne alcuni emo. Tutte persone ottime oltre che ottimi musicisti che noi, nel nostro piccolo, abbiamo avuto il piacere di conoscere). Specifico che lo sottolineo giusto per argomentare, in tanti anni di Forum non ho mai scritto niente riguardo le mie esperienze che alla fine sono discretamente normali.
Abbiamo suonato in palchi molto belli e palchi in cui ci siamo dovuti stringere, generalmente nel nord Italia, dalla valle d'Aosta fino l'Emilia Romagna. O Svizzera. Ci sarebbero state destinazioni più lontane ma era davvero una sfacchinata emo
Io sono di Milano, è vero che i tempi sono cambiati. Anche qui.
Però è un piacere mio avere suoni e strumenti sempre al meglio delle mie possibilità. E forse questa cosa arriva al pubblico, è molto importante secondo me.
Poi certo, come dici tu e come ribadisco, i tempi sono cambiati, e anche noi abbiamo dovuto (purtroppo) scremare locali e gestori.
Però il mio ragionamento è: "se un locale paga poco o ci tratta male o non mi interessa, non vado", anzichè "se paga poco vado con strumenti da battaglia". Alla fine la fatica e il tempo ce li metto lo stesso.
Anche perchè, come credo anche te, la gavetta l'abbiamo fatta abbastanza emo
emo

Rispetto comunque chi si gestisce in modo diverso dal mio. Era solo una riflessione, giusto pourparler. Una mia considerazione, un po' O.T. chiedo scusa, del tutto opinabile emo
calav 29-08-25 21.42
@ Pianolaio
calav ha scritto:
La maggior parte dei gestori guardano fino a un certo punto la tua professionalità,

Vero! Ma io non lo faccio per i gestori emo
Anche io suono da tanti anni e mi sono capitate situazioni gratificanti (una piccola esperienza televisiva, il Palasharp... ci è capitato di dividere il palco con musicisti di livello con alle spalle esperienze che spaziano da Vasco ai Litfiba, a Irene Grandi o Antonacci per dirne alcuni emo. Tutte persone ottime oltre che ottimi musicisti che noi, nel nostro piccolo, abbiamo avuto il piacere di conoscere). Specifico che lo sottolineo giusto per argomentare, in tanti anni di Forum non ho mai scritto niente riguardo le mie esperienze che alla fine sono discretamente normali.
Abbiamo suonato in palchi molto belli e palchi in cui ci siamo dovuti stringere, generalmente nel nord Italia, dalla valle d'Aosta fino l'Emilia Romagna. O Svizzera. Ci sarebbero state destinazioni più lontane ma era davvero una sfacchinata emo
Io sono di Milano, è vero che i tempi sono cambiati. Anche qui.
Però è un piacere mio avere suoni e strumenti sempre al meglio delle mie possibilità. E forse questa cosa arriva al pubblico, è molto importante secondo me.
Poi certo, come dici tu e come ribadisco, i tempi sono cambiati, e anche noi abbiamo dovuto (purtroppo) scremare locali e gestori.
Però il mio ragionamento è: "se un locale paga poco o ci tratta male o non mi interessa, non vado", anzichè "se paga poco vado con strumenti da battaglia". Alla fine la fatica e il tempo ce li metto lo stesso.
Anche perchè, come credo anche te, la gavetta l'abbiamo fatta abbastanza emo
emo

Rispetto comunque chi si gestisce in modo diverso dal mio. Era solo una riflessione, giusto pourparler. Una mia considerazione, un po' O.T. chiedo scusa, del tutto opinabile emo
Certo, ogni tanto qualche localino ci suoniamo giusto per non perdere il giro. Io ho suonato e suono sovente con i musicisti di Vasco, vedo che comunque abbiamo un bel curriculum. Sono sincero, abbiamo un agenzia che ci fa' suonare nei posti che meritano ma per contratto non possiamo accordarci con i gestori dei locali. Quello che ti volevo fare capire è che nei locali piccoli e meno prestigiosi non mi scarrozzo il mio polybrute 12 , né il prophet o il summit, c'è pure il rischio che qualche ubriaco mi versa birra su uno strumento del genere perché sei a contatto col pubblico e finisce sempre che bevono come spugne birra, salgono sul palco e fanno cazzate. Non voglio correre questo rischio
Pianolaio 29-08-25 21.43
calav ha scritto:
vedo che comunque abbiamo un bel curriculum

Una grande passione più che altro emoemo
calav ha scritto:
non mi scarrozzo il mio polybrute 12 , né il prophet o il summit, c'è pure il rischio che qualche ubriaco mi versa birra su uno strumento del genere perché sei a contatto col pubblico e finisce sempre che bevono come spugne birra, salgono sul palco e fanno cazzate.

Capisco emoemoemo
maxpiano69 30-08-25 07.14
@ giosanta
Pianolaio ha scritto:
... Perché i miei suoni devono essere sempre al massimo. Anche in locali piccolissimi. Perché rappresentano me e il mio impegno. E se vogliamo la mia professionalità.
Non è il locale che deve essere al top, ma io...

Concordo!
Infatti, sono d'accordo anch'io, quello è il senso.
eclipse 30-08-25 08.09
Pianolaio ha scritto:
Non è il locale che deve essere al top, ma io.


Certo, e vale la stessa cosa se sostituisci "il locale" con "lo strumento".
Quello che anche anche nel locale scrauso si percepisce bene non è quanto costa il tuo strumento, ma se sei bravo o no. Lo strumento che sarà sugli scaffali domani, che sia analogico o digitale, se non migliora la tua performance come musicista non serve realmente a niente.
filigroove 30-08-25 08.50
Ciao .
1) i mixer, soprattutto quelli che di utilizzano per i grandi eventi, sono tutti digitali, ma del resto anche gli effetti interni (se presenti) lo sono
2) il suono dei VA di livello è paragonabile ormai all’analogico e certi fenomeni aspri come aliasing o stepping non li senti più
3) il difetto dei synth digitali è anche il loro miglior pregio: la replicabilità (sia prestazione per prestazione che tra uno strumento e l’altro, se per esempio devi affittare o affidarti a un back line).
4) multitimbricità e polifonia elevata sono più utili di un suono un po’ più pieno o naturalmente mosso e le note troncate sono la peggio cosa.
In studio è un altro capitolo.
👋
Maestro_Salieri 30-08-25 17.08
@ filigroove
Ciao .
1) i mixer, soprattutto quelli che di utilizzano per i grandi eventi, sono tutti digitali, ma del resto anche gli effetti interni (se presenti) lo sono
2) il suono dei VA di livello è paragonabile ormai all’analogico e certi fenomeni aspri come aliasing o stepping non li senti più
3) il difetto dei synth digitali è anche il loro miglior pregio: la replicabilità (sia prestazione per prestazione che tra uno strumento e l’altro, se per esempio devi affittare o affidarti a un back line).
4) multitimbricità e polifonia elevata sono più utili di un suono un po’ più pieno o naturalmente mosso e le note troncate sono la peggio cosa.
In studio è un altro capitolo.
👋
Grazie a tutti per gli spunti.

Io ho visto sia live che su YouTube gruppi importanti i quali escono con synth analogici importanti (nuovi), PFM e Corey Henry compresi (Moog, Dave Smith Instruments solitamente). Per non menzionare gli Air che ho visto due mesi fa...e che avevano tutta la loro bella strumentazione analogica anche vintage.

Il punto non era quello. Su certi palchi si vedono ancora i grandi analogici ma nessun analogico vintage, tranne poche eccezioni. E comunque quelli che si vedono sono spesso Moog, Prophet, Korg MS20, Roland Juno 106 (lo usa live il tastierista di Giorgio Poi: pare che nell'indie vada molto di moda ora).
Cose che non si vedono sono invece Chroma Polaris e Rhodes Chroma, Prophet VS Oberheim Matrix e OB-X, Crumar DS, Yamaha CS80 e CS30 e i grandi mostri di inizio anni 80.
E poi... avete mai visto un Ensoniq di qualche tipo su un palco?

Il punto era la sensazione provata nel suonare un Prophet 600 con effetti da mixer e compressore. Suona comunque grezzo, poco tagliente rispetto a certi synth analogici di oggi, meno performante di certi VA presenti nelle workstation di oggi, poco adatto a parti lead sebbene abbia la possibilità di suonare monofonico con VCO in sync o no.
Ad ogni modo ho fatto un po' di prove e devo dire che su suoni tipo brass polifonici suona come si deve: anni 80, un po' impreciso, un po' grezzo, non così preponderante e grosso e comunque "vero"...

PS. Io stasera suono in localino dove vendono Gin costosi ma non sanno chi o cosa è Jeff Beck, cosa è un synth analogico, cosa è un synth, cosa è una tastiera. Quindi me ne frego dei gestori, soprattutto dei piccoli locali non specializzati in musica live e che la fanno solo per cercare di guadagnare qualcosa in più dagli amici del gruppo che lo vanno a sentire.

PS. 2. Il Moog Source! Che bello... Trovarlo ad un prezzo ragionevole, ormai è rarissimo.
Maestro_Salieri 30-08-25 17.22
Pianolaio ha scritto:
Credo di essere in nettissima minoranza evidentemente.
Però io non concepisco molto il doppio setup: uno per locali piccoli e uno per locali belli.


Avere un budget per un doppio set up... e lo spazio in casa: che bello! emo

Secondo me non ha senso, quoto quanto hai scritto dopo. Ha senso solo se suoni al Carnevale di Viareggio in mezzo alla bolgia, dove io ho avuto il coraggio di portare un Korg MS10 che poi si riempie di coriandoli...