@ MarioSynth
Interessante punto di vista, io voto per le cinque voci: infatti Take 5 e Teo-5 mi intrigano parecchio (si, siamo OT) e sono del parere che 5 voci siano proprio il minimo. Sei voci già tanta roba.
Edit: il problema del fourm per me è l'uscita mono! Ma quella delle cuffie sarà utilizzabile? Mah...
Grazie per il video, è interessante e molto diciamo didattico, tuttavia trovo estremamente speculativo il discorso relativo ai tasti: è una auto marchetta, non poteva essere diverso. Però l'onestà paga, con Take/Teo hanno esteso la loro fetta di mercato verso il basso e con Fourm possono scendere ancora e allargarla, la tastiera in scala ed estensione ridotta rientra in standard di costi e ingombri caratteristici di un certo tipo di utenza, e dare qualche dritta tecnica per aggiungere aspetti tecnici è utile soprattutto agli scettici. Della serie, che lo strumento sia economico o quantomeno "more affordable" rispetto al resto della gamma è evidente, ma noi ti spieghiamo che non abbiamo fatto una porcheria scendendo a compromessi.
L'uscita mono non mi pare un problema: ho già avuto tantissimo strumenti, d'epoca e non, con uscita mono, e non ho trovato problemi a gestirli sul fronte stereo.
Generalmente se si passa per un multieffetto, anche economico tipo MS70CDR o Korg serie Logue (NTS1 mkII, NTS3 Kaoss Mini) è prevista la possibilità di ingresso mono (con uscita stereofonica ovviamente), e comunque l'uscita cuffia essendo costruita di fatto dual mono consente l'impiego di cavi a Y e l'ingresso a 2 canali separati, ad esempio il Nymphes aveva un solo output mono e l'uscita cuffia, con l'NTS1 originale (che non aveva l'opzione mono input) ho utilizzato l'uscita cuffia con un cavetto minijack stereo, mentre con il Pro800 dovendo passare per un equalizzatore prima degli effetti, avevo comprato un cavetto adattatore che sdoppiava l'uscita del pedalino EQ in un dual mono, da cui potevo entrare in qualsiasi dispositivo stereo.