Roland Europe in liquidazione

drmacchius 11-11-13 13.32
@ anonimo
Detta da un incompetente come me, il marchio roland nel nostro paese ha fatto qualche errore non piccolo, perdendo accordi con grossi magazzini italiani, nel tentativo di imporre le sue condizioni di vendita.

Cosi' facendo, ha costretto clamorosamente quei distributori a rinunciare totalmente al marchio.
Non ne conosco i motivi (ma li immagino) pero' scomparendo da quei negozi, di fatto ha perso clientela.

Pero' questo discorso e' riduttivo, perche' a monte ci sono problemi interni di Roland (che su certi prodotti poteva davvero fare di piu'), ma nel caso italiano c'e' anche il doversi scontrare con i problemi italici sempre crescenti : fisco, burocrazia ecc.

Io penso che tra i vari fattori, l'assenza di una politica industriale vera nel nostro paese (oramai troppo distratto dalla finanza, e dai problemi personali di Berlusconi) sia la principale causa del fuggi fuggi degli investitori stranieri.

Per assenza di politica industriale, non intendo solo l'abbattimento di fisco, burocrazia e quant'altro, ma anche e soprattutto un sistema mal funzionante che comprende costi ed efficienza dei trasporto (i tagli al trasporto merci ad esempio), il costo dell'energia, eccetera eccetera.

Credo che al di la degli errori di Roland (ma chi non ne fa?) ci sia in primo piano il dissesto del nostro paese, oramai lasciato a se stesso.

Conosco aziende floride, che hanno chiuso perche' RFI (rete ferroviaria italiana) ha negato loro i raccordi ferroviari per trasporto merci, costringendo tali aziende (che avrebbero garantito per 20 anni il volume di trasporto per gestire un raccordo merci) ad andare in altri paesi.

Guardatevi attorno : i[s] treni merci stanno scomparendo, ed al loro posto si vedono nelle autostrade, lunghe colonne di TIR di un unico noto corriere italiano : e' economico tutto cio?...
[/s]
Se poi ci aggiungiamo costi dell'energia dovuti ad una mancata vera liberalizzazione, e poi burocrazia la frittata e' fatta.

Un'altra grande azienda straniera, ha chiuso i battenti dopo aver tribulato 1000 camicie (non sette !) per i permessi per ingrandire la sua area produttiva.

In un paese dove tutto viaggia a tangenti, monopoli, amicizie politiche ecc, le aziende serie non possono avere grandi spazi (e nel frattempo si bruciano posti di lavoro).

Cio' non toglie che Roland abbia comunque fatto qualche politica un po' discutibile, ma questo per me non e' il motivo principale delle sue scelte in Italia.

Le multinazionali devono rendere conto agli azionisti dei loro bilanci, e se per ingrandirsi devono ungere, spendere tempo in burocrazia ecc, allora meglio andare in paesi dove il costo del lavoro e' piu' basso, e le esigenze di un gruppo vengono ascoltate ad orecchie aperte.

Non condivido questa rincorsa ai paesi del basso costo, ma l'Italia non sta facendo nulla per rallentarla o fermarla.
L'Italia e' un paese che da 20 anni e' in corto circuito per pensare solo ai problemi di Silvio Berlusconi, e delle caste politiche a seguire.
Tutto il resto e' lasciato in abbandono, ed e' normale che un paese in abbandono venga automaticamente disertato da investitori e multinazionali.


condivido ogni singola parola
anumj 11-11-13 14.11
bravo roby
salvafunk 11-11-13 15.04
@ anonimo
Detta da un incompetente come me, il marchio roland nel nostro paese ha fatto qualche errore non piccolo, perdendo accordi con grossi magazzini italiani, nel tentativo di imporre le sue condizioni di vendita.

Cosi' facendo, ha costretto clamorosamente quei distributori a rinunciare totalmente al marchio.
Non ne conosco i motivi (ma li immagino) pero' scomparendo da quei negozi, di fatto ha perso clientela.

Pero' questo discorso e' riduttivo, perche' a monte ci sono problemi interni di Roland (che su certi prodotti poteva davvero fare di piu'), ma nel caso italiano c'e' anche il doversi scontrare con i problemi italici sempre crescenti : fisco, burocrazia ecc.

Io penso che tra i vari fattori, l'assenza di una politica industriale vera nel nostro paese (oramai troppo distratto dalla finanza, e dai problemi personali di Berlusconi) sia la principale causa del fuggi fuggi degli investitori stranieri.

Per assenza di politica industriale, non intendo solo l'abbattimento di fisco, burocrazia e quant'altro, ma anche e soprattutto un sistema mal funzionante che comprende costi ed efficienza dei trasporto (i tagli al trasporto merci ad esempio), il costo dell'energia, eccetera eccetera.

Credo che al di la degli errori di Roland (ma chi non ne fa?) ci sia in primo piano il dissesto del nostro paese, oramai lasciato a se stesso.

Conosco aziende floride, che hanno chiuso perche' RFI (rete ferroviaria italiana) ha negato loro i raccordi ferroviari per trasporto merci, costringendo tali aziende (che avrebbero garantito per 20 anni il volume di trasporto per gestire un raccordo merci) ad andare in altri paesi.

Guardatevi attorno : i[s] treni merci stanno scomparendo, ed al loro posto si vedono nelle autostrade, lunghe colonne di TIR di un unico noto corriere italiano : e' economico tutto cio?...
[/s]
Se poi ci aggiungiamo costi dell'energia dovuti ad una mancata vera liberalizzazione, e poi burocrazia la frittata e' fatta.

Un'altra grande azienda straniera, ha chiuso i battenti dopo aver tribulato 1000 camicie (non sette !) per i permessi per ingrandire la sua area produttiva.

In un paese dove tutto viaggia a tangenti, monopoli, amicizie politiche ecc, le aziende serie non possono avere grandi spazi (e nel frattempo si bruciano posti di lavoro).

Cio' non toglie che Roland abbia comunque fatto qualche politica un po' discutibile, ma questo per me non e' il motivo principale delle sue scelte in Italia.

Le multinazionali devono rendere conto agli azionisti dei loro bilanci, e se per ingrandirsi devono ungere, spendere tempo in burocrazia ecc, allora meglio andare in paesi dove il costo del lavoro e' piu' basso, e le esigenze di un gruppo vengono ascoltate ad orecchie aperte.

Non condivido questa rincorsa ai paesi del basso costo, ma l'Italia non sta facendo nulla per rallentarla o fermarla.
L'Italia e' un paese che da 20 anni e' in corto circuito per pensare solo ai problemi di Silvio Berlusconi, e delle caste politiche a seguire.
Tutto il resto e' lasciato in abbandono, ed e' normale che un paese in abbandono venga automaticamente disertato da investitori e multinazionali.


d'accordissimo.

ma per onor di precisione diciamo che vanno all'estero dove, oltre a fisco/lavoro/burocrazia , anche tangenti ed "unguenti"vari costano di meno..... (Non è che fuori Italia siano tutti supersanti senza macchia....)
drmacchius 11-11-13 20.51
@ salvafunk
d'accordissimo.

ma per onor di precisione diciamo che vanno all'estero dove, oltre a fisco/lavoro/burocrazia , anche tangenti ed "unguenti"vari costano di meno..... (Non è che fuori Italia siano tutti supersanti senza macchia....)
é vero, ma gli "stranieri" sono venuti in italia negli anni in cui l´italia faceva quello che adesso fa la cina -bassa coscienza sui diritti del lavoro, classe operaia politicamente poco influente quindi adatta a fare lavori logoranti senza specifica qualificazione e producendo in catena di montaggio prodotti dal basso profilo tecnologico il tuto condio da politici e istituzioni facilmente corumpibili e moneta locale svalutatissima-. In pratica si veniva in italia perché di tutti i paesi del terzo mondo l´italia era quello dove il livello socioculturale era il piäü alto e la lontananza dalla vecchia europa era piü bassa.

Inoltre l´italia era il paese che con vari alti e bassi era stato comunque per millenni il centro d´europa e dove per tradizione era possibile trovare manufitture e artigiani dall´altissimo profilo -come nel settore musicale o tessile-.

Ma adesso c´é la globalizzazione, la moneta unica, i paesi emergenti e una crisi economica internazionale che sta inginocchiando tutti i vecchi paesi del G8 e ora come ora le scelte politiche fatte dalle dirigenze politiche dei decenni passati giocano il ruolo determinante.

La politica energetica lungimirante della germania cosí come le loro amministrazioni virtuose e i frutti di decenni di tradizione socialdemocratica hanno permesso di reagire alla crisi facendo incazzare tutti i tedeschi ma sanando i conti pubblici, permettendo l´indipendenza energetica e avendo classi povere che sono comunque sane, fruibili nel mercato del lavoro e dal tenore socioeconomico dignitoso, mentre quelle ricche sono tra le piü qualificate e produttive del mondo.

La Francia non ha avuto una politica amministrativa cosí virtuosa e infatti sono indebiai quanto noi, ma hanno l´unico esercito nato paragonabile all´asse anglosassone, sono energeticamente indipendenti hanno attuato una politica delle nascite dale da avere forza lavoro in patria tale da non dover andare all´estero per essere competitivi.

Gli stati uniti si indebitano dai tempi di regan per fare le guerre, confronto all´europa i cittadini statunitensi atuali sono sul lastrico, la salute pubblica é indietro di 40 anni riducendo la forza lavoro ma, le guerre le hanno vinte, detengono il monopolio energetico mondiale, si trovano nel buco del culo del mondo con l´esercito piü potente del pianeta, condizione che gli permette di emere sono una guerra nucleare scatenata dalla russia, ma altrimenti niente.

L´italia se non ci fossero gli stranieri sarebbe molto meno popolata che nel dopoguerra con la popolazione piü vecchia del mondo, il paese ha un debito secondo solo a quello del giappone ma si ritrova con le infrastrutture paragonabili alla spagna di franco o alla repubblica ceca; il vanto della formazione scolastica di base che permetteva di avere diplomati tra i piü preparati del mondo e laureati dal profilo culturale estremamente flessibile é stata abbatuta a colpi di defilippi, l´industria metalmeccanica civile della FIAT che alimentava tutto la piccola media industria italiana é stata convertita infinanza e terziario che danno grande profitto agli imprenditori ma non producono ricchezza, i governi del PDL hanno pensato solo agli interessi del proprio datore di lavoro piuttosto che reoccuparsi di affrontare la crisi........

e questi sono i risultati. Gli altri non son santi, ma noi siamo coglioni!!!!!!!!!
anonimo 11-11-13 20.53
@ anumj
bravo roby
grazie emo

pero' una volta mi chiamavate kaiman emoemoemo
anonimo 11-11-13 21.00
salvafunk ha scritto:
d'accordissimo.


ma per onor di precisione diciamo che vanno all'estero dove, oltre a fisco/lavoro/burocrazia , anche tangenti ed "unguenti"vari costano di meno..... (Non è che fuori Italia siano tutti supersanti senza macchia....)


Molti sono venuti in Italia per acquisire il patrimonio di conoscenze e fantasia tipico del nostro paese.

Noi abbiamo permesso a tante multinazionali straniere di sottrarre tale patrimonio : abbiamo formato fior di ingegneri, tecnici, scienziati e poi li abbiamo messi a fare tirocinanti a vita, destinati ad essere sorpassati da baroni e raccomandati.

Molte di queste eccellenze, hanno fatto i bagagli e sono andati a lavorare all'estero per la concorrenza (che si e' ritrovata gratis la miglior formazione professionale a spese nostre).

Allo stesso modo, molte aziende son venute qui per usufruire della mentalita' italica delle persone eccellenti.

La parte intelligente dei primi arranger di Roland, fu sviluppata proprio da italiani che per stessa dichiarazione di Roland erano i piu' adatti ad umanizzare un arranger, e renderlo realistico.

Ovviamente col tempo questi gap di mentalita' si riducono, e molte aziende straniere non hanno piu' bisogno degli avamposti in casa nostra per fruire di certe mentalita' e conoscenze.

L'Italia ha tante colpe nel fuggi fuggi di aziende e di personale formato : d'altro canto il suo unico problema sembra essere quello di salvare un pregiudicato dalla sua giusta sorte.

I giovani, le famiglie, le imprese, il lavoro : tutto in ultimo piano...
Friend74 11-11-13 22.28
robykaiman ha scritto:
La parte intelligente dei primi arranger di Roland, fu sviluppata proprio da italiani che per stessa dichiarazione di Roland erano i piu' adatti ad umanizzare un arranger, e renderlo realistico.

Ovviamente col tempo questi gap di mentalita' si riducono, e molte aziende straniere non hanno piu' bisogno degli avamposti in casa nostra per fruire di certe mentalita' e conoscenze.

La storia della roland europe è questa che ti sto per raccontare, la conosco bene perchè è stata una realtà molto incisiva nella zona dove vivo, avendola a quattro passi da casa ed essendo un musicista.
La siel era sull'orlo del fallimento, quando il sig. Ikutaro Kakehashi, persona estremamente lungimirante, pensò bene di andare in quel posto e mettere a disposizione di quelle persone il proprio denaro, dicendo loro,fate quello che sapete fare perchè io voglio scommettere su di voi, e queste persone tirarono fuori un'idea unica in quel momento storico, la famosa Roland E20 il primo arranger che ha rivoluzionato il modo di suonare di molte persone, quella tastiera ha fatto vincere lo scommettitore e tutti gli Italiani che hanno messo in pratica le loro idee, da lì è iniziato un lungo cammino per questa azienda piena di soddisfazioni e di momenti più duri, fino ad arrivare nel 2007, quando i Giapponesi, pensarono bene che ormai il know how Italiano, dopo molti anni fosse loro ben noto, ed hanno stoppato lo sviluppo in Italia di queste tastiere per fare loro un nuovo modello di arranger vincente, e sono usciti fuori il Prelude ed il GW8, che per chi conosce questi strumenti, sa bene di cosa io stia parlando, in questo modo si sono giocati il mercato degli arranger già in grossa difficoltà cedendo questa fetta di mercato alla concorrenza. Dopo questo grosso fallimento si sono resi conto che forse era il caso di lasciare fare queste tastiere a chi le aveva sempre fatte e così hanno permesso che questi signori della roland europe, facessero nuovamente dei modelli arranger, ma il mercato e la reputazione erano stati intaccati e non poco, e da qui si è riiniziato a fare qualcosa in questa zona ma con grandissime difficoltà visto il danno apportato, nel frattempo questi Italiani hanno tirato fuori un nuovo progetto che è la Virtual Accordion, uno strumento unico nella sua specie, apportando il proprio ingegno e la propria fantasia per inventare qualcosa di unico come fu proprio con la E20, e ci sono riusciti con grandi risutati grazie anche alla cultura ben radicata nelle nostre zone sulla fisarmonica.
La fine della storia è quella che si legge oggi sui giornali, chiusura dell'azienda con un attivo di un milione di euro perchè la Roland Japan crede bene di avere tutte le informazioni necessarie per fare da sola, risparmiando molti soldi, senza l'ingegno e la mano d'opera Italiana, come già ha fatto con il Prelude e il GW8.
Edited 11 Nov. 2013 22:42
giupa 11-11-13 22.53
@ Friend74
robykaiman ha scritto:
La parte intelligente dei primi arranger di Roland, fu sviluppata proprio da italiani che per stessa dichiarazione di Roland erano i piu' adatti ad umanizzare un arranger, e renderlo realistico.

Ovviamente col tempo questi gap di mentalita' si riducono, e molte aziende straniere non hanno piu' bisogno degli avamposti in casa nostra per fruire di certe mentalita' e conoscenze.

La storia della roland europe è questa che ti sto per raccontare, la conosco bene perchè è stata una realtà molto incisiva nella zona dove vivo, avendola a quattro passi da casa ed essendo un musicista.
La siel era sull'orlo del fallimento, quando il sig. Ikutaro Kakehashi, persona estremamente lungimirante, pensò bene di andare in quel posto e mettere a disposizione di quelle persone il proprio denaro, dicendo loro,fate quello che sapete fare perchè io voglio scommettere su di voi, e queste persone tirarono fuori un'idea unica in quel momento storico, la famosa Roland E20 il primo arranger che ha rivoluzionato il modo di suonare di molte persone, quella tastiera ha fatto vincere lo scommettitore e tutti gli Italiani che hanno messo in pratica le loro idee, da lì è iniziato un lungo cammino per questa azienda piena di soddisfazioni e di momenti più duri, fino ad arrivare nel 2007, quando i Giapponesi, pensarono bene che ormai il know how Italiano, dopo molti anni fosse loro ben noto, ed hanno stoppato lo sviluppo in Italia di queste tastiere per fare loro un nuovo modello di arranger vincente, e sono usciti fuori il Prelude ed il GW8, che per chi conosce questi strumenti, sa bene di cosa io stia parlando, in questo modo si sono giocati il mercato degli arranger già in grossa difficoltà cedendo questa fetta di mercato alla concorrenza. Dopo questo grosso fallimento si sono resi conto che forse era il caso di lasciare fare queste tastiere a chi le aveva sempre fatte e così hanno permesso che questi signori della roland europe, facessero nuovamente dei modelli arranger, ma il mercato e la reputazione erano stati intaccati e non poco, e da qui si è riiniziato a fare qualcosa in questa zona ma con grandissime difficoltà visto il danno apportato, nel frattempo questi Italiani hanno tirato fuori un nuovo progetto che è la Virtual Accordion, uno strumento unico nella sua specie, apportando il proprio ingegno e la propria fantasia per inventare qualcosa di unico come fu proprio con la E20, e ci sono riusciti con grandi risutati grazie anche alla cultura ben radicata nelle nostre zone sulla fisarmonica.
La fine della storia è quella che si legge oggi sui giornali, chiusura dell'azienda con un attivo di un milione di euro perchè la Roland Japan crede bene di avere tutte le informazioni necessarie per fare da sola, risparmiando molti soldi, senza l'ingegno e la mano d'opera Italiana, come già ha fatto con il Prelude e il GW8.
Edited 11 Nov. 2013 22:42
E' venuto il momento di cominciare a scommettere su noi stessi e non aspettare che qualcuno lo faccia per noi.
Lasciamo ai kapikaze la prelude e la gw8 e cominciamo a disegnare l'arranger del futuro.
E perchè i giapponesi capiscano l'antifona facciamolo a forma di cetriolo.emo
Friend74 11-11-13 22.58
@ giupa
E' venuto il momento di cominciare a scommettere su noi stessi e non aspettare che qualcuno lo faccia per noi.
Lasciamo ai kapikaze la prelude e la gw8 e cominciamo a disegnare l'arranger del futuro.
E perchè i giapponesi capiscano l'antifona facciamolo a forma di cetriolo.emo
Penso che le carte per giocare una partita vincente ci siano tutte nel nostro paese, il problema sembra essere lo Stato/fuoco amico, che tende ad annientare piuttosto che costruire
ptram 11-11-13 23.03
afr ha scritto:
Delle tre giapponesi l'unica che pagò il contraccolpo fu korg

Devo correggerti: anche Yamaha ebbe notevoli difficoltà (in termini di forniture e mercato interno).

Paolo
Edited 11 Nov. 2013 22:09
renatus 12-11-13 00.15
Il 7 gennaio 1999 l'azienda per cui lavoravo è stata messa in liquidazione nonostante avesse 32 miliardi di vecchie lire nel conto corrente bancario e fossimo usciti da una brillante stagione di vendite natalizie. La proprietà di allora aveva semplicemente deciso di disfarsi della nostra azienda, senza nemmeno cercare un compratore.

Ho vissuto quindi sulla mia pelle che cosa significa mettere un'azienda in liquidazione.

Non è un fallimento. Non è una crisi di liquidità. E' soltanto che la proprietà ha deciso di chiudere quell'esperienza e di fare altro.

Anche questo mi sembra sia il caso di Roland Europe, se non mi sbaglio. Fare altro o comunque farlo altrove.
Ai dipendenti va tutta la nostra solidarietà, naturalmente. Ma tutti noi siamo più poveri ora, perché d'ora in poi i prodotti Roland non saranno più gli stessi.
Friend74 12-11-13 00.32
renatus ha scritto:
Anche questo mi sembra sia il caso di Roland Europe, se non mi sbaglio. Fare altro o comunque farlo altrove.
Ai dipendenti va tutta la nostra solidarietà, naturalmente. Ma tutti noi siamo più poveri ora, perché d'ora in poi i prodotti Roland non saranno più gli stessi.

Hai perfettamente ragione renatus, però leggendo la pagina FB che è stata creata, queste persone sembrano determinate più che mai a non far morire le loro esperienze così, anche se hanno dato tutto per Roland, che oggi li ripaga come sappiamo tutti, forse potrebbe crearsi una nuova realtà tutta Italiana, e magari noi potremmo stare qui un giorno a criticare o a elogiare il loro operato, chissà.... questo comunque è il mio personale augurio per loro.
anumj 12-11-13 10.08
Da quanto leggo Roland chiude in Italia per capriccio o ambizioni (lol), a dispetto degli utili e di tutto.

Detto questo, quello che non capisco è come mai ci sia ancora qualcuno che riesca a provare sentimenti di simpatia verso un brand di cialtroni.

giupa 12-11-13 10.19
@ anumj
Da quanto leggo Roland chiude in Italia per capriccio o ambizioni (lol), a dispetto degli utili e di tutto.

Detto questo, quello che non capisco è come mai ci sia ancora qualcuno che riesca a provare sentimenti di simpatia verso un brand di cialtroni.

Diciamo che in linea di principio, quando metto le mani su uno strumento, dovrei solo tendere l'orecchio a quello che questo riesce a darmi (che è quello che mi ha ultimamente allontanato da roland e da altri marchi concorrenti) e non pensare a tutto quello che c'è dietro.

Se poi da domani riuscissimo anche ad avere, non dico antipatia o odio verso gli altri, ma almeno un pò di amor proprio verso noi stessi, non sarebbe male.
Ma conoscendo le "virtù" della gloriosa "stirpe italica" sento emergere in me un vago senso di pessimismo.
Edmond 12-11-13 13.04
Friend74 ha scritto:
nel frattempo questi Italiani hanno tirato fuori un nuovo progetto che è la Virtual Accordion, uno strumento unico nella sua specie, apportando il proprio ingegno e la propria fantasia per inventare qualcosa di unico



sai come la penso ci siamo sentiti anche in separata sede ..... sai tutto l'appoggio e il dispiacere però c'è da precisare che Roland non ha inventato la fisarmonica digitale.

la fisarmonica digitale è stata inventata da questi signori 6 anni prima che la Roland la iniziasse a progettare !! emo
Friend74 12-11-13 13.22
Edmond ha scritto:
la fisarmonica digitale è stata inventata da questi signori 6 anni prima che la Roland la iniziasse a progettare !! emo

Grazie per la precisazione, comunque tu che hai una v accordion sai di che tipo di prodotto parlo
renatus 12-11-13 22.33
@ Rival75
se vi può interessare (anche per capire meglio la situazione dai diretti interessati e non solo dalla stampa) è nato un gruppo su facebook

gruppo facebook fenice

Il link su facebook non funziona. Volevo saperne di più, ma non ho trovato nulla.
Per favore, potresti controllare?
renatus 12-11-13 22.36
Ho trovato da me, scusate.
Il link corretto è Fenice Ex Roland Europe
Friend74 12-11-13 22.36
@ renatus
Il link su facebook non funziona. Volevo saperne di più, ma non ho trovato nulla.
Per favore, potresti controllare?
Hanno reso il gruppo privato per il momento, probabilmente c'è una fase di trattativa in corso.
ecco un servizio giornalistico
Edited 12 Nov. 2013 21:44
renatus 12-11-13 22.51
Alla fine viene fuori che la ragione è "l'eccesso di capacità produttiva".