il mio setup, vi piace?

stesgarbi 25-03-25 09.46
@ orange1978
sicuro con una situazione del genere la velocità produttiva potrebbe aumentare di parecchio perche più cose si hanno attorno da gestire più inevitabilmente si va a rallentare il "workflow", ma non è detto!
ad esempio per certi artisti il tutto via software è poco ispirativo, e quindi poi la capacità creativa magari prima determinata dall'ispirazione che viene improvvisando in tempo reale su strumenti analogici, penso ad esempio a quelli che usano modulare e varie drum machines, samplers, etc...tutti collegati via cv gate, e improvvisano brani al momento grazie al controllo fisico degli strumenti, ecco per quelli magari un sistema solo software potrebbe peggiorare la loro creatività.

Esistono ancor oggi programmi molto di moda negli anni 90, i trackers sia su atari, amiga che pc, che altro non erano che dei samplers con un sequencer a colonna che poteva essere da 4 a 8 a 16 e oltre canali, anche 48....ogni canale gestisce e triggera un samples nelle varie tonalità, è possibile programmare il sample start e quindi ottenere effetti in playback particolari, il vibrato, lo slide etc...e tutto veniva salvato in un file .MOD, .XM, .S3 etc...a seconda del tracker usato.
Con questo sistema ai tempi in cui avere una daw era qualcosa per milionari (nel 1992 un sistema sound tools con 4 tracce digitali a 48 khz costava tipo 20 milioni di lire tra scheda e software) ha permesso di creare molta musica di tutti i generi, bastava un computer, una scheda audio sound blaster (nel caso di amiga nemmno quella) e un po' di suoni campionati (che potevi anche crearti tu se avevi una scheda con ingressi mic/line).

Questo sistema per dire è molto ostico, è più da programmatori che da musicisti, non permette di improvvisare quasi nulla in real time, tutto va pensato e poi scritto nelle tracce del sequencer, peggio che con cubase o logic, molto peggio come intuitività, per alcuni pur essendo di una semplicità disarmante non andrebbe bene perche molti trovano ispirazione compositiva giocando con gli strumenti in tempo reale.

insomma, tutto è relativo in questo campo, dipende caso per caso.
La mia esperuienza di setup è stata molto variegata.
C'è stato un periodo di "GAS", nel quale ho posseduto sintetizzatori hardware di tutti i tipi, compresi alcuni di quelli che oggi sull'usato costano un botto.
Non li sto ad elencare tutti, per "ragioni di spazio", ma nel mio setup è stata presente roba tipo CS 80, Prophet 10, Andromeda, Juno 60 e 106, MKS80 (rack del jupiter 8), Odyssey, Microwave 1 e 2, Polysix.....e molto altro.
Insomma.... tra rack e tastiere quasi non riuscivo a camminare nella mia mansarda e vivevo in una sorta di "stato confusionale" che mi impediva di trarre il meglio da ogni strumento.
Ad un certo punto, però, mi sentii improvvisamente come "risvegliato", rendendomi conto di come fossi divenuto "schiavo" della mia GAS (appena acquistato un nuovo strumento, immediatamente mi concentravo sull'acquisto del successivo).
Così presi la decisione di vendere tutto, a parte il Voyager (acquisto fatto per motivi sentimentali: il Minimoog era stato il mio sogno irrealizzato da ragazzo). ed il mio fedelissimo Clavinova, tutt'ora utilizzato come master per i piani.
Quindi, mi convertii all' "all in the box", con varie librerie di kontakt e buoni plugin e andai avanti così per un po' di tempo.
All'inizio ero entusiasta, il mondo del SW mi pareva un universo sconfinato, ma presto mi resi conto che "mancava" qualcosa, sia nell' "approccio fisico allo strumento", sia nella resa sonora dei brani, che alla fine mi suonavano un po' "piatti", come senz'anima..
La seconda rivelazione avvenne con la scoperta dell'Hydrasynth, prestatomi occasionalmente, che mi rese subito chiara la differenza di "profondità" di quei suoni, rispetto ai plugins, nonchè riscoprire il piacere creativo nello "spippolare" uno strumento.
Così corsi al negozio ad acquistare un Deluxe, trovando anche un IRIDIUM usato d'occasione, che già conoscevo dai video su Youtube e che non mi lasciai scappare.
Rimisi quindi "in linea" il Voyager e, poichè sentivo la mancanza di un polifonico analogico ma non ero più disposto a spendere cifre esagerate, trovai la giusta soluzione in un Take 5 ("integrato" da un P-800, pagato 340 euro).
Da allora ho scoperto (o forse riscoperto) la gioia di mettere le mani con calma su uno strumento e modellarne il suono lasciandomi guidare dalla mia ispirazione musicale.
Spesso mi capita che ad un nuovo suono corrisponda la bozza di un brano, che salvo sul Cubase per magari riprenderlo in seguito. ..
Il mio set-up attuale è composto da quelli che chiamo "i miei magnifici 8" (Clavinova, Mojo classic, Voyager, Korg SV2, Hydrasynth, Iridium desktop, Take 5 e P-800).
Lo considero il mio set-up ideale e definitivo, perchè mi consente di coprire tutte le varie sonorità che appartengono al mio personale modo di fare musica..... e molto di più.
L'unico "ritocco" cui sto ora seriamente pensando è sostituire il p-800 con un Matrix 1000 (usato è ancora conveniente e suona davvero Oberheim), ma si tratta di una modifica "sostitutiva", non "aggiuntiva". Il mio mixer ausiliario ha 16 canali e quelli debbono bastare emo
I plugins li utilizzo ancora, per ritmiche, basso elettrico, chitarre e archi.
Per dovere di verità, ammetto che ogni tanto mi torna un attacco di GAS.... soprattutto quando guardo video di bestioline come il Moog Muse o il Polybrute 12.
Ma questi "attacchi" per fortuna durano poco (l'ultimo è stato provvidenzialmente "sventato" grazie a questo Forum) e alla fine, recuperato il lume della ragione, torno sempre a dirmi: "quello che ho non mi basta ... mi stra-basta ed avanza"..
Stumenti certamente eccezionali, come alcuni Sequential oppure il costosissimo Oberheim Ob-X8 mi lasciano ormai indifferente. Costano troppo e alla fine sarebbero "troppa roba" per me.
Così come oggi non comprerei il 3rd Wave o il Waldorf M, perchè l'IRIDIUM per le mie esigenze se la cava benissimo nella sintesi wavetable "classica".
Insomma, credo proprio di essere ormai prossimo al mio "capolinea".
KBL 25-03-25 10.29
pier92 ha scritto:
mi sembra che qualcuno rosichi un po' a leggere del bellissimo parco tastiere

tendenzialmente io rosico molto spesso, anzi quasi ogni giorno..., tipo quando vado nel canale di Matt Johnson (per dire un nome a caso), ma la ragione (purtoppo) non è mai il fatto che stia suonando un obx8 o un moog....
greg 25-03-25 12.20
Ho trascorso periodi in cui trasformavo il mio setup (soprattutto quello per uso 'serate') un giorno si e l'altro pure. Il mio limite? Il gusto e a pari grado altri tre fattori fondamentali negli anni che furono, '70-'80-'90, cioè le produzioni di strumenti, la reperibilità (cosa tutt'altro che scontata nella provincia sud Salerno), il costo......
Con queste 4 premesse ho fatto sempre si che riuscissi a coprire le esigenze sonore dei repertori che affrontavo. Per me......e SOTTOLINEO, PER ME,
suonare una tastiera che non mi soddisfaceva non significava utilizzarla tanto il pubblico guarda solo se sono bravo....non esisteva e non esiste. Se il suono di pianoforte acustico è una mera ciofeca, quello resta, anche fossi Mozart.
Per cui quasi mai ho abbondato di mezzi tecnici, però ho sempre ricercato di sfruttarli al massimo.
Esempio, nel 2000 circa comprai lo XV 2080, i pianoforti proprio non mi andavano, utilizzavo una S4 Alesis con scheda Piano, fino a che furono reperibili le schede, prima JV poi SRX piano e le cose migliorarono abbastanza.
Fino a quando riuscii ad approdare allo XV 88 al quale aggiunsi ulteriori schede di tastiere e synth, ma il piano SRX suonato sul velluto della keybed della 88 credo migliorasse emozionalmente le mie umili esecuzioni.
Quindi, solo il raggiungimento dello 'scopo' mi ha fatto propendere per un determinato setup.
orange1978 25-03-25 12.57
@ stesgarbi
La mia esperuienza di setup è stata molto variegata.
C'è stato un periodo di "GAS", nel quale ho posseduto sintetizzatori hardware di tutti i tipi, compresi alcuni di quelli che oggi sull'usato costano un botto.
Non li sto ad elencare tutti, per "ragioni di spazio", ma nel mio setup è stata presente roba tipo CS 80, Prophet 10, Andromeda, Juno 60 e 106, MKS80 (rack del jupiter 8), Odyssey, Microwave 1 e 2, Polysix.....e molto altro.
Insomma.... tra rack e tastiere quasi non riuscivo a camminare nella mia mansarda e vivevo in una sorta di "stato confusionale" che mi impediva di trarre il meglio da ogni strumento.
Ad un certo punto, però, mi sentii improvvisamente come "risvegliato", rendendomi conto di come fossi divenuto "schiavo" della mia GAS (appena acquistato un nuovo strumento, immediatamente mi concentravo sull'acquisto del successivo).
Così presi la decisione di vendere tutto, a parte il Voyager (acquisto fatto per motivi sentimentali: il Minimoog era stato il mio sogno irrealizzato da ragazzo). ed il mio fedelissimo Clavinova, tutt'ora utilizzato come master per i piani.
Quindi, mi convertii all' "all in the box", con varie librerie di kontakt e buoni plugin e andai avanti così per un po' di tempo.
All'inizio ero entusiasta, il mondo del SW mi pareva un universo sconfinato, ma presto mi resi conto che "mancava" qualcosa, sia nell' "approccio fisico allo strumento", sia nella resa sonora dei brani, che alla fine mi suonavano un po' "piatti", come senz'anima..
La seconda rivelazione avvenne con la scoperta dell'Hydrasynth, prestatomi occasionalmente, che mi rese subito chiara la differenza di "profondità" di quei suoni, rispetto ai plugins, nonchè riscoprire il piacere creativo nello "spippolare" uno strumento.
Così corsi al negozio ad acquistare un Deluxe, trovando anche un IRIDIUM usato d'occasione, che già conoscevo dai video su Youtube e che non mi lasciai scappare.
Rimisi quindi "in linea" il Voyager e, poichè sentivo la mancanza di un polifonico analogico ma non ero più disposto a spendere cifre esagerate, trovai la giusta soluzione in un Take 5 ("integrato" da un P-800, pagato 340 euro).
Da allora ho scoperto (o forse riscoperto) la gioia di mettere le mani con calma su uno strumento e modellarne il suono lasciandomi guidare dalla mia ispirazione musicale.
Spesso mi capita che ad un nuovo suono corrisponda la bozza di un brano, che salvo sul Cubase per magari riprenderlo in seguito. ..
Il mio set-up attuale è composto da quelli che chiamo "i miei magnifici 8" (Clavinova, Mojo classic, Voyager, Korg SV2, Hydrasynth, Iridium desktop, Take 5 e P-800).
Lo considero il mio set-up ideale e definitivo, perchè mi consente di coprire tutte le varie sonorità che appartengono al mio personale modo di fare musica..... e molto di più.
L'unico "ritocco" cui sto ora seriamente pensando è sostituire il p-800 con un Matrix 1000 (usato è ancora conveniente e suona davvero Oberheim), ma si tratta di una modifica "sostitutiva", non "aggiuntiva". Il mio mixer ausiliario ha 16 canali e quelli debbono bastare emo
I plugins li utilizzo ancora, per ritmiche, basso elettrico, chitarre e archi.
Per dovere di verità, ammetto che ogni tanto mi torna un attacco di GAS.... soprattutto quando guardo video di bestioline come il Moog Muse o il Polybrute 12.
Ma questi "attacchi" per fortuna durano poco (l'ultimo è stato provvidenzialmente "sventato" grazie a questo Forum) e alla fine, recuperato il lume della ragione, torno sempre a dirmi: "quello che ho non mi basta ... mi stra-basta ed avanza"..
Stumenti certamente eccezionali, come alcuni Sequential oppure il costosissimo Oberheim Ob-X8 mi lasciano ormai indifferente. Costano troppo e alla fine sarebbero "troppa roba" per me.
Così come oggi non comprerei il 3rd Wave o il Waldorf M, perchè l'IRIDIUM per le mie esigenze se la cava benissimo nella sintesi wavetable "classica".
Insomma, credo proprio di essere ormai prossimo al mio "capolinea".
abbiamo una parte di strumenti in comune allora, voyager, sv2 (io ho quello bianco 88 tasti amplificato, ma lo uso solo per esercitarmi e suonare, comodissimo), iridium e p800 li ho pure io, ma sinceramente non mi interessano più i synth, il mio lavoro è lo studio recording (microfoni e pre), i synth sono una cosa ausiliaria che tra l'altro a me ha davvero stancato, non dico che li abbandonerò ma dovrò trovare una quadra per far appunto...quadrare il tutto, la musica elettronica poi è diventata una cosa inascoltabile, forse lo era già all'epoca ma non me ne rendevo conto purtroppo, non nutro molto interesse oggi per quelle cose, tranne che per pochissime molto specifiche.
giulio12 28-03-25 19.33
Secondo me, uno può avere anche 700 tastiere. Tanto non c'è il bollo da pagare!!! emoemo
Magari forse non sarebbe il caso di chiedersi se tutti questi magnifici strumenti ci servono davvero?
orange1978 28-03-25 20.05
@ giulio12
Secondo me, uno può avere anche 700 tastiere. Tanto non c'è il bollo da pagare!!! emoemo
Magari forse non sarebbe il caso di chiedersi se tutti questi magnifici strumenti ci servono davvero?
si, bollo e assicurazione non si pagano sulle tastiere, ma tutte quante inevitabilmente inizieranno a dare rogne prima o dopo, è assicurato...e tenere in vita dieci o venti synth non è come tenerne tre, oggi più che mai era storica in cui le cose diventano sempre più vecchie (se si parla di tastiere oggi avere una korg m1 non è come averla nel 1995 quando già sembrava vecchia, oggi lo è veramente...), e l'assistenza è arrivata a livelli ridicoli, pessimi, non c'è quasi più nessuno che lavora seriamente, hai un problema stai in ballo anni, mesi se ti va bene e spesso non risolvi nemmeno, te la ridanno ancora rotta e devi pure pagarli.

Ci sta che una jupiter 8 ti stia via 2 anni per essere revisionata, ma se hai 40 strumenti è un bel problema a meno che non sai metterci le mani tu e bypassi l'assistenza, infatti sto pensando seriamente prima o poi di vendere quasi tutto e rimanere quasi solo con software e pochissimo hardware.

e lo stesso vale per microfoni valvolari e non, preamplificatori etc....un disastro, ed è ancor peggio lì perche io non posso dire al cliente "eh mi spiace ma il mio brauner è in assistenza non so quando rientra, forse 2 anni....vabbè le voci le facciamo con 414 o u87, tanto è uguale!"

ecco perche oggi io consiglio a chi fa queste cose, meno roba possibile e di qualità, a meno che non sei milionario.
giulio12 28-03-25 20.36
orange1978 ha scritto:
tutte quante inevitabilmente inizieranno a dare rogne prima o dopo, è assicurato.

Certo, infatti secondo me, se uno ci lavora seriamente, meglio avere le tastiere necessarie ed un piano b. Infine le cambierei a fine garanzia, lavorando sempre con roba nuova. Non terrei uno strumento più di due anni. Penso che questo valga per il professionista. L'hobbista può pure tenere un sinth 20 anni, tanto con la musica mica ci campa. Al limite potrebbe avere una seconda tastiera per tamponare eventuali avarie. IMHO
orange1978 28-03-25 21.00
@ giulio12
orange1978 ha scritto:
tutte quante inevitabilmente inizieranno a dare rogne prima o dopo, è assicurato.

Certo, infatti secondo me, se uno ci lavora seriamente, meglio avere le tastiere necessarie ed un piano b. Infine le cambierei a fine garanzia, lavorando sempre con roba nuova. Non terrei uno strumento più di due anni. Penso che questo valga per il professionista. L'hobbista può pure tenere un sinth 20 anni, tanto con la musica mica ci campa. Al limite potrebbe avere una seconda tastiera per tamponare eventuali avarie. IMHO
beh non mi sembra una buona idea cambiare ogni due anni strumento, se poi parliamo di apparecchiature da studio li è proprio impossibile, conosco studi che hanno mac vecchi di 10 anni e lavorano per gente che vende 500 mila dischi in un anno, non noccioline.

bisognerebbe però avere qualcuno che ti segua e ti aiuti quando capita un problema, se si rompe il mac è più facile male estremo vai all'unieuro e ne compri un altro, se ti si rompe un microfono da 4000 euro possono essere cavoli amari oggi, ma sul serio.
paolo_b3 29-03-25 00.22
@ giulio12
orange1978 ha scritto:
tutte quante inevitabilmente inizieranno a dare rogne prima o dopo, è assicurato.

Certo, infatti secondo me, se uno ci lavora seriamente, meglio avere le tastiere necessarie ed un piano b. Infine le cambierei a fine garanzia, lavorando sempre con roba nuova. Non terrei uno strumento più di due anni. Penso che questo valga per il professionista. L'hobbista può pure tenere un sinth 20 anni, tanto con la musica mica ci campa. Al limite potrebbe avere una seconda tastiera per tamponare eventuali avarie. IMHO
Discorso complesso, negli anni 80 / 90 ci stava che un professionista dovesse aggiornare gli strumenti perchè uscivano tastiere effettivamente innovative. Oggi che la produzione è "matura" quei pochi professionisti che conosco li vedo con tastiere che usano da anni.
stesgarbi 29-03-25 12.32
Less is better.
Quando hai gli strumenti, di buona qualità, che ti servono per coprire le sonorità che esprimono il tuo modo di fare musica, il resto diviene superfluo e spesso di intralcio alla tua produzione.
Questo vale anche per gli studi professionali: meglio poco ma buono che molto di qualità non eccelsa..
Se poi il musicista di turno richiede un particolare strumento, o microfono, per l'occasione si può noleggiarlo o (se si ha fortuna) ottenerlo in prestito..