Cos' è il cocktail jazz piano? Tecniche di comping

Asterix 18-04-25 11.32
@ Raptus
Intendo che col tuo intervento stiamo andando fuori strada e il mio post non era per creare tifoserie del tipo "a me piace il bebop e lo ascolterei per ore e questa è una mer...da".
Smettetela di ragionare sempre per tifoserie, chissenefrega se non è il genere che suonereste VOI al pianoforte.

Peraltro non ho mai visto insegnare il "comping alla Thelonious Monk" (che usava anche lui due note "messe bene" e molti block chords), il tipo di jazz che viene insegnato come comping standard nei conservatori è di base complesso e lo scopo è creare un suono molto corposo quasi si avesse sempre paura di lasciare spazi vuoti.

Punto. Può essere super fantastico per alcuni ma non è quello il punto del mio post.

Certo che fa ridere quando dite "musica da arredamento" per denigrarlo, come se lo stile standard facesse fare head banging alla Metallica di Master of Puppets emo

In conservatorio vengono insegnati molti tipi di voicing, anche quelli semplici o "vuoti": per esempio i cosiddetti "Bud Powell voicing" che sono fondamentalmente di 2 note: o fondamentalmente e terza o fondamentalmente e settima.
Raptus 18-04-25 11.38
@ Asterix
In conservatorio vengono insegnati molti tipi di voicing, anche quelli semplici o "vuoti": per esempio i cosiddetti "Bud Powell voicing" che sono fondamentalmente di 2 note: o fondamentalmente e terza o fondamentalmente e settima.
Che sono molto simili a questo stile di accompagnamento in effetti.

Una cosa curiosa che ho notato è che gli youtuber che mettono questi video spesso suonano blues, quindi né Pop né Jazz.

Una via di mezzo che in Italia è difficile percorrere...
Asterix 18-04-25 11.55
@ Raptus
Che sono molto simili a questo stile di accompagnamento in effetti.

Una cosa curiosa che ho notato è che gli youtuber che mettono questi video spesso suonano blues, quindi né Pop né Jazz.

Una via di mezzo che in Italia è difficile percorrere...
Diversi però perché i Bud Powell voicing non sono arpeggiati, mentre in questo tipo di "pianobar" si usano molti arpeggi.
Raptus 18-04-25 14.24
@ Asterix
Diversi però perché i Bud Powell voicing non sono arpeggiati, mentre in questo tipo di "pianobar" si usano molti arpeggi.
Sì, l'arpeggio viene usato spesso anche come espediente per creare una sorta di contrappunto (wtf_bach se ci leggi sii orgoglioso che ti sto citando parecchio in questo thread emo) , il che semplifica un sacco il comping perché dopo un po' che capisci come funziona te ne dimentichi.

Io lo trovo uno stile efficace, nella mia testa il pianobar è un'altra cosa (mi fa venire in mente quelli con gli arranger che cantano Ramazzotti) emo
wildcat80 18-04-25 14.50
Raptus ha scritto:
Io lo trovo uno stile efficace, nella mia testa il pianobar è un'altra cosa (mi fa venire in mente quelli con gli arranger che cantano Ramazzotti)


Questa è la versione da incubo del pianobar... Magari fanno anche karaoke emo comunque ho ripreso in mano un po' la ricerca e oggi c'è molto sul tema. Molte risorse.
Il punto cruciale è che ho come l,impressione che quello che viene propinato come corsi specifici sia fuffologia e strimpellamento.
Tipo la scala mixo - blues emo
Comunque è tutta roba di matrice statunitense.
È come se volessero semplificare ciò che è familiare alle loro orecchie, un mix jazz/blues semplificato per l'esecutore che però incontra molto il gusto di qualsiasi audience (da loro).
Raptus 18-04-25 15.10
@ wildcat80
Raptus ha scritto:
Io lo trovo uno stile efficace, nella mia testa il pianobar è un'altra cosa (mi fa venire in mente quelli con gli arranger che cantano Ramazzotti)


Questa è la versione da incubo del pianobar... Magari fanno anche karaoke emo comunque ho ripreso in mano un po' la ricerca e oggi c'è molto sul tema. Molte risorse.
Il punto cruciale è che ho come l,impressione che quello che viene propinato come corsi specifici sia fuffologia e strimpellamento.
Tipo la scala mixo - blues emo
Comunque è tutta roba di matrice statunitense.
È come se volessero semplificare ciò che è familiare alle loro orecchie, un mix jazz/blues semplificato per l'esecutore che però incontra molto il gusto di qualsiasi audience (da loro).
Eh sì, sicuramente è un genere di matrice statunitense.

Un altro youtuber che seguo e che pubblica brani di questo tipo è Christian Fuchs, si definisce un pianista blues (quindi non jazz e nemmeno pop), infatti esegue rivisitazioni in chiave "cocktail" di diversi brani jazz reinterpretandoli.

Incornicerei questa frase che hai scritto:

È come se volessero semplificare ciò che è familiare alle loro orecchie, un mix jazz/blues semplificato per l'esecutore che però incontra molto il gusto di qualsiasi audience (da loro).

E' proprio così.


d_phatt 18-04-25 15.12
Alla fine è uno stile particolare, sinistra molto "pop" e destra che definirei non "jazz", ma "jazzy". Ha sicuramente il suo posto in alcune situazioni, chiaramente non è niente di eccezionale. Ma poi, anche quel comping "denso" come lo definisce Raptus che probabilmente in realtà si identifica anche e soprattutto con un pensiero più orizzontale delle voci interne, oltre che con una maggior complessità armonica, non è adatto per tutte le situazioni (e comunque anche quel comping a sua volta è niente in confronto a quello che fanno regolarmente certi mostri sacri, ma lì andiamo nell'iperuranio, quindi forse meglio tenere fuori questo discorso emo).

Alla fine una della qualità più importanti è sapersi adattare in base alle necessità della musica e delle situazioni, anche limitandosi semplificando il linguaggio usato (chiaramente cercando sempre di agire con gusto). Sapersi adattare sempre e comunque (attenzione però, anche nelle situazioni molto "complesse" senza tirarsi indietro!) credo sia quell'aspetto che veramente contraddistingue un vero "pro", secondo me.
Raptus 18-04-25 16.21
@ d_phatt
Alla fine è uno stile particolare, sinistra molto "pop" e destra che definirei non "jazz", ma "jazzy". Ha sicuramente il suo posto in alcune situazioni, chiaramente non è niente di eccezionale. Ma poi, anche quel comping "denso" come lo definisce Raptus che probabilmente in realtà si identifica anche e soprattutto con un pensiero più orizzontale delle voci interne, oltre che con una maggior complessità armonica, non è adatto per tutte le situazioni (e comunque anche quel comping a sua volta è niente in confronto a quello che fanno regolarmente certi mostri sacri, ma lì andiamo nell'iperuranio, quindi forse meglio tenere fuori questo discorso emo).

Alla fine una della qualità più importanti è sapersi adattare in base alle necessità della musica e delle situazioni, anche limitandosi semplificando il linguaggio usato (chiaramente cercando sempre di agire con gusto). Sapersi adattare sempre e comunque (attenzione però, anche nelle situazioni molto "complesse" senza tirarsi indietro!) credo sia quell'aspetto che veramente contraddistingue un vero "pro", secondo me.
Sicuramente sì, un professionista questo genere lo suona facilmente e su questo non ci piove (lo davo per scontato).

Io trovo sia uno stile che mi rappresenta molto, perché io non mi rispecchio né nella Jazz né nella Pop ma mi piacerebbe fare musica "bella" (concetto personale ma anche collettivo), che piaccia al pubblico generalista.

Certamente se uno si mettesse a suonare questo stile all'interno di un conservatorio attirerebbe le attenzioni solo degli iscritti al primo anno, ma non è questo il suo contesto vero.
Il suo contesto principale è quello di uno che si mette al piano per suonare per divertimento, magari sorprendendo le persone "comuni" facendole avvicinare a certe sonorità, anche perché la differenza tra jazz e jazzy la riconosciamo noi ma non il 90% della gente normale.
d_phatt 19-04-25 14.57
Raptus ha scritto:
Io trovo sia uno stile che mi rappresenta molto, perché io non mi rispecchio né nella Jazz né nella Pop ma mi piacerebbe fare musica "bella" (concetto personale ma anche collettivo), che piaccia al pubblico generalista.

Ci sta, ma guarda alla fine io credo che facendo le cose con gusto e ricercando la cosa "giusta" (che poi alla fine magari uno non riesce a trovarla, ma provarci è d'obbligo), è già un linguaggio che comunque permette di sbizzarirsi e creare musica piacevole.

Tralasciando gli esempi nello specifico, se ci pensiamo in astratto per un momento quella tavolozza di colori e soluzioni armoniche di per sé non è banale e già permette di coprire e anche sopravanzare quella usata in buona parte della musica leggera o pop o come vogliamo chiamarla, tanto che lì spesso la bravura è non strafare con le dissonanze, uscendo completamente dallo stile del pezzo. Chiaramente serve abilità nel rimescolare le carte, e magari anche qualche piccolo fuoco d'artificio pianistico per dare varietà, ma se nel farlo ci si sforza di cercare una sincera bellezza e non cadere nella banalità o nella eccessiva "comodità" personale, ne possono uscire belle cose.
d_phatt 19-04-25 15.01
Un po' come l'R'n'B alla fine, tra le parti di piano elettrico e synth dei dischi e quelle riarmonizzate da J3PO c'è una bella differenza (e grazie ar c...), però effettivamente se ti chiamano a suonare in quel disco non devi suonare come J3PO, o almeno non fino in fondo, neanche se sei J3PO emo
Sbaffone 19-04-25 16.40
Una volta la chiamavano musica da ascensore, ora cocktail jazz fa più figo, ‘sta parola jazz ormai la schiaffano ovunque
Raptus 19-04-25 16.45
@ Sbaffone
Una volta la chiamavano musica da ascensore, ora cocktail jazz fa più figo, ‘sta parola jazz ormai la schiaffano ovunque
La musica da ascensore è quella fine a sé stessa, una sorta di loop per farti perdere tempo appunto, non è musica in cui la melodia è enfatizzata proprio per far sì che l'ascoltatore la tenga in mente e la ascolti, non capisco perché facciate questo paragone. (o meglio lo capisco che lo facciate solo per denigrarla e ci sta, come io prendo per i fondelli altri generi).

Io come musica "da ascensore" (perché in realtà lo era alla fine) ci vedo di più il Jazz anni 60 alla "Modern Jazz Quartet" (possiedo Under a jasmin three e caspita è esattamente la musica che si metteva negli hotel di lusso da sottofondo, se ti restasse in mente una melodia che sia una di quel disco saresti un genio).

La chiamano col suffisso "Jazz" perché alla mano destra si fanno accordi con estensioni che appunto ricordano un arrangiamento jazzistico. Ma non lo è (per fortuna emo).
d_phatt 19-04-25 16.56
@ Sbaffone
Una volta la chiamavano musica da ascensore, ora cocktail jazz fa più figo, ‘sta parola jazz ormai la schiaffano ovunque
Sarà l'assonanza con la parola...ehm...emo
Raptus 19-04-25 17.08
@ d_phatt
Sarà l'assonanza con la parola...ehm...emo
Ah beh c'è pure la parola cocktail, musica per prendere una sbronza al bar in caso la ragazza facesse il conservatorio e si accorgesse che "oh mio dio ma questo non è jazz" emo