paolo_b3 ha scritto:
Perdonami, Milord, ma non ho capito qual è secondo te il miglior metodo per imparare il jazz, o meglio quale differenza c'è tra la teoria e quello che ti insegnano le scuole. Il tuo pensiero potrebbe anche essere acuto, ma non sono riuscito a coglierlo.
Quello che intendo è appunto che, per comodità, o per boh incapacità, nella stragrande maggioranza delle scuole moderne NON si da alcuna importanza alla teoria applicata al jazz.
Si danno standard, si dà
l'illusione di sapere cosa si sta suonando.
Io pagavo un nome 50 euro all'ora, all'incalzare delle mie domande puramente teoriche mi ha risposto:
"Come faccio ad insegnarti quello che ho imparato io suonando in tutti questi anni?"
Nel senso, non conosco così a fondo la teoria applicata al jazz, so solo suonare
Ho sempre copiato i grandi.
In effetti è stato quello che mi ha insegnato più cose, perchè non si limitava agli standard, ma mi insegnava appunto i famosi clichè a memoria, da inserire nelle improvvisazioni.
E' stato utile, io ora incredebilmente ho un gruppo funk jazz
Con il mio gruppo andiamo bene e loro sono soddisfatti di me, perchè a loro giudizio metto del buon gusto.
Ma io ascolto con invidia i veri jazzisti e vanno oltre il semplice buon gusto.
Copiare gli standard è come dire:
Vuoi fare l'autore di musica classica? E che ci vuole! Studia 400 brani di Chopin e vai alla grande!
Io conosco molti musicisti classici che non sanno improvvisare su due accordi, io al conservatorio ero quello più orientato verso questo stile. Forse l'unico.
La teoria serve. Io denuncio il fatto che nelle scuole moderne, costose, questo fondamentale aspetto non viene considerato.