Andrea Bocelli

Pianolaio 21-04-20 23.01
raptus ha scritto:
Da come parli sentire di commistioni tra lirica, sinfonica e rock (o metal) per te sarebbe un azzardo

Premetto che infatti non amo molto la voce lirica fuori dal suo contesto, cioè la lirica.
Forse si presta a certe mescolanze con il metal più una voce sopranile che tenorile. Ma non è il mio genere.
Comunque quello che ho voluto precisare nei miei post è solo il fatto che si fa di lui il miglior tenore. Quando non lo è.
Tutto qua.
È un po' come se in un forum calcistico si paragonasse PACIONE (e chi è juventino sa emo) a Maradona o peggio ancora lo si ponesse ai vertici della classifica fra i migliori calciatori di sempre. Solo perché ha giocato nella Juve e in Coppa Campioni.
Tutto qua. Non sono d'accordo con questa esaltazione nei suoi confronti perché fa passare il messaggio a chi non conosce il genere che la lirica è quella. Poi ho ripetuto spesso che è un buon cantante. Ho ripetuto spesso che se piace ben venga. Non deve piacere per forza a me.

Ma non poniamolo sopra tutti.
Pavarotti dici che era criticato. Certo soprattutto dopo una sua stecca alla Scala che ha segnato il rapporto fra lui e il pubblico del Teatro.
Per fare un altro esempio calcistico si critica anche Baggio per quel rigore ai Mondiali.
Ma a parte chi parla a vanvera magari perché lo ha visto solo in quella partita il giudizio mondiale è un altro.
Così Pavarotti, critiche a parte è considerato nel mondo all'unanimità, se non il migliore, fra i migliori tre, cinque...
Ma guarda chi c'è sempre in quella classifica.
Veramente Bocelli ci sta?
Faceva piano bar ho letto. È sicuramente bravo l'ho ripetuto varie volte. Ma come mai nei Teatri non ha mai fatto niente prima del disco? Non ha mai fatto audizioni? Ma non ci credo.
Sai quanti tenori cantano come lui?

Tutto qua.
Poi i discografici hanno sfruttato il momento e va bene così.
Ho solo voluto mettere sul piatto il concetto per cui lui è perfetto nel ruolo pop che lo ha reso famoso. Parlando di lirica è solo un buon tenore come altri milioni.
Niente di più. Poi che lui piaccia nel mondo e siano considerate belle le sue canzoni non lo metto in dubbio.
Non era una critica alla sua voce o alla sua arte.
Solo al contesto in cui lo si vuole inserire
MiLord 21-04-20 23.34
Charlie78 ha scritto:
scusatemi se sono poco delicato ma sono più che convinto che ha anche sapientemente sfruttato la sua condizione fisica

Indelicato o no hai il coraggio di dire quello che molti non hanno detto ma che magari hanno pensato.
In quegli anni c'era Bocelli, Annalisa Minetti, Aleandro Baldi, tutti con lo stesso difetto. Tutti bravissimi per carità, ma veramente non ce n'erano altri meritevoli? Non scherziamo! Di cantanti così è pieno il mondo.
Non è che a volte il difetto, ovviamente se si hanno le qualità, poi diventa un filone da sfruttare?
Vera o no non si sa, ma questa è la dichiarazione di Aleandro Baldi, anche lui non vedente e famoso.
Si legge:
«Mi dissero,
tra te e Bocelli uno è di troppo»
(dove per "uno di troppo" non si intendeva un cantante di troppo, ma un cantante/non vedente di troppo emo)
Eppure non si può negare che in quel momento aveva avuto una grande notorietà.
Dopo aver vinto due festival di sanremo Baldi improvvisamente non si sa più dove sia finito.
Forse quel difetto ha contribuito, sono indelicato anche io ma non voglio essere offensivo.
Però strano no?

Sempre nell'intervista:
«nello stesso anno tra le nuove proposte con Il mare calmo della sera: due toscani, due non vedenti, un vero caso: «Sentivamo tante chiacchiere, anche cattive, ma le abbiamo ignorate. Erano belle canzoni, stop. Visto quel che è successo poi è chiaro che la concomitanza di due non vedenti a qualcuno non piacque per questioni di immagine». Amaro pensare che Bocelli possa aver frenato la sua carriera. Ma tutti in quei due o tre anni? A me sembra davvero strano, in decenni di festival.
Io penso che discografici senza scrupoli abbiano visto anche questa particolarità fisica, mi spiace. Tanto è vero che poi hanno dovuto scegliere non il cantante ma il cantante non vedente, e fra tutti bocelli era quello sicuramente più particolare che avrebbe potuto dare qualcosa di diverso.
E lo ha dato, gliene va dato merito.
Ma io credo che se si cerca quel filone pop lirico basta andare nei conservatori o nei teatri, anche piccoli, e si trovano moltissimi tenori altrettanto validi in cerca di contratto.
Mi ricordo in quegli anni che al maurizio costanzo show andava casualmente un altro tenore sempre sulla scia, se non sbaglio italo americano, che faceva più o meno lo stesso genere. E aveva credo già un buon successo in america. Non lo trovo più neanche in internet emo

Comunque non è vero che non è considerato in italia, i suoi concerti fanno sold out anche qui.
MiLord 22-04-20 00.05
Qui c'è la recensione del suo concerto per pasqua al duomo di milano.
Fatta da un critico di musica classica, non dalle casalinghe che comprano i dischi
Il critico non lo conosco, ma leggo che è un esperto d’opera, ha collaborato con molti teatri e riviste italiani e internazionali. Ha scritto tre libri, due libretti d’opera e qualche migliaio di articoli.
Sembra conosca il genere.
Quindi i casi sono due, o tutti i critici lirici non capiscono improvvisamente una mazza, oppure emo
Ci può stare che è stato costruito il personaggio, anche per le sue caratteristiche fisiche, non lo so.
Sicuramente la voce è piacevole. Ma non sarebbe il primo caso di personaggio costruito per la tv, perché stupirsi tanto?
anonimo 22-04-20 00.58
@ MiLord
Qui c'è la recensione del suo concerto per pasqua al duomo di milano.
Fatta da un critico di musica classica, non dalle casalinghe che comprano i dischi
Il critico non lo conosco, ma leggo che è un esperto d’opera, ha collaborato con molti teatri e riviste italiani e internazionali. Ha scritto tre libri, due libretti d’opera e qualche migliaio di articoli.
Sembra conosca il genere.
Quindi i casi sono due, o tutti i critici lirici non capiscono improvvisamente una mazza, oppure emo
Ci può stare che è stato costruito il personaggio, anche per le sue caratteristiche fisiche, non lo so.
Sicuramente la voce è piacevole. Ma non sarebbe il primo caso di personaggio costruito per la tv, perché stupirsi tanto?
Val la pena di citare la recensione:

“ incertezze di intonazione, urla disperate per salire a ogni acuto, falsetti da crooner spacciati per piani, suoni oscillanti, legato non pervenuto e così via”.

Neppure io avrei potuto essere così spietato.

Ma, come disse mio figlio quando, ancora in età da scuola elementare, vide Bocelli vincere Sanremo, “questo ragazzo cieco fa proprio tenerezza, forse la prossima volta faranno vincere un cantante muto”.
1paolo 22-04-20 08.04
Cyrano ha scritto:
la prossima volta faranno vincere un cantante muto


piuttosto che certi tipi che si sono alternati negli ultimi anni direi che potrebbe essere un'ideaemo
Raptus 22-04-20 09.49
@ Pianolaio
raptus ha scritto:
Da come parli sentire di commistioni tra lirica, sinfonica e rock (o metal) per te sarebbe un azzardo

Premetto che infatti non amo molto la voce lirica fuori dal suo contesto, cioè la lirica.
Forse si presta a certe mescolanze con il metal più una voce sopranile che tenorile. Ma non è il mio genere.
Comunque quello che ho voluto precisare nei miei post è solo il fatto che si fa di lui il miglior tenore. Quando non lo è.
Tutto qua.
È un po' come se in un forum calcistico si paragonasse PACIONE (e chi è juventino sa emo) a Maradona o peggio ancora lo si ponesse ai vertici della classifica fra i migliori calciatori di sempre. Solo perché ha giocato nella Juve e in Coppa Campioni.
Tutto qua. Non sono d'accordo con questa esaltazione nei suoi confronti perché fa passare il messaggio a chi non conosce il genere che la lirica è quella. Poi ho ripetuto spesso che è un buon cantante. Ho ripetuto spesso che se piace ben venga. Non deve piacere per forza a me.

Ma non poniamolo sopra tutti.
Pavarotti dici che era criticato. Certo soprattutto dopo una sua stecca alla Scala che ha segnato il rapporto fra lui e il pubblico del Teatro.
Per fare un altro esempio calcistico si critica anche Baggio per quel rigore ai Mondiali.
Ma a parte chi parla a vanvera magari perché lo ha visto solo in quella partita il giudizio mondiale è un altro.
Così Pavarotti, critiche a parte è considerato nel mondo all'unanimità, se non il migliore, fra i migliori tre, cinque...
Ma guarda chi c'è sempre in quella classifica.
Veramente Bocelli ci sta?
Faceva piano bar ho letto. È sicuramente bravo l'ho ripetuto varie volte. Ma come mai nei Teatri non ha mai fatto niente prima del disco? Non ha mai fatto audizioni? Ma non ci credo.
Sai quanti tenori cantano come lui?

Tutto qua.
Poi i discografici hanno sfruttato il momento e va bene così.
Ho solo voluto mettere sul piatto il concetto per cui lui è perfetto nel ruolo pop che lo ha reso famoso. Parlando di lirica è solo un buon tenore come altri milioni.
Niente di più. Poi che lui piaccia nel mondo e siano considerate belle le sue canzoni non lo metto in dubbio.
Non era una critica alla sua voce o alla sua arte.
Solo al contesto in cui lo si vuole inserire
Il fatto che la gente lo reputi un tenore bravissimo è conseguenza della cultura musicale ma c'è di peggio visto che la gente pensa anche:
- che la trap sia musica rap
- che la metal sia satanica
- che il raggaeton sia divertente
- che Madonna sia una cantante bravissima
- che la jazz sia note a c. di cane
- che .... avete capito...

Per me Bocelli è uno di quei pochi casi in cui le critiche non hanno molto senso, perché, l'avete detto anche voi, la sua voce piace nonostante le tantissime proposte identiche (se non tecnicamente migliori) presenti in qualsiasi conservatorio.
La sua immagine indubbiamente suscita tenerezza ma gli ascolti si fanno con le orecchie... il mix è perfettamente riuscito e complimenti a chi gli ha fatto da apripista.
Comunque si torna sempre lì, Bocelli può piacere o non piacere ma non è certo colpa sua se la gente crede che sia il miglior tenore del mondo.


Raptus 22-04-20 10.02
Uno spunto di conversazione interessante invece potrebbe essere: come mai all'estero generi che qua in Italia non si ascolterebbero mai invece hanno un grosso seguito?
1paolo 22-04-20 10.05
@ Raptus
Uno spunto di conversazione interessante invece potrebbe essere: come mai all'estero generi che qua in Italia non si ascolterebbero mai invece hanno un grosso seguito?
Perché quei generi sono “la musica italiana” nell’immaginario collettivo
Raptus 22-04-20 10.37
@ 1paolo
Perché quei generi sono “la musica italiana” nell’immaginario collettivo
Questo l'abbiamo già detto, ma è tutto qui?
Solo perché l'Italia piace allora ascoltano pop lirico per l'ideale falsato che hanno del nostro paese? O è piuttosto una ricerca di sonorità particolari che solo noi sapremmo dare ma che non coltiviamo internamente perché la nostra cultura musicale generale è molto inferiore della loro?
Una collega colombiana una volta mi ha detto una frase emblematica: "io sono rimasta scioccata dall'assenza di musica che avete qui in Italia, all'estero abbiamo l'idea che l'Italia sia il paese più musicale del mondo mentre voi in realtà non ascoltate niente".
Pianolaio 22-04-20 12.21
raptus ha scritto:
Solo perché l'Italia piace allora ascoltano pop lirico per l'ideale falsato che hanno del nostro paese?

Boh no so sinceramente.
Nell'Est Europa e in particolare in Russia spopolano ancora Albano e Toto Cutugno, tantissimo! E con i loro vecchi successi di 40, 50 o 60 anni fa, non con brani nuovi.
Ma questo non vuol dire che loro siano andati alla ricerca di sonorità particolari. Nell'est Europa ci vedono ancora così evidentemente. O è un genere che a loro piace ma che da noi è superato.
Anche a Tokyo dove sono stato in Trasferta un mese col Teatro ho visto molti dischi di Toto Cutugno.
Non saprei. A me non sembra che nelle canzoni di Bocelli ci sia questa ricerca di sonorità che in Italia non sappiamo fare o apprezzare.
Anzi! Forse è proprio perché in Italia le romanze liriche sono state protagoniste della nostra musica per anni che la gente qui è andata oltre.
Basti pensare alle canzoni classiche napoletane cantate da tenori. Ma anche cantanti come Claudio Villa che hanno sempre basato sul timbro tenorile il loro successo.
Qui non so se siamo andati avanti o indietro ma siamo andati oltre da anni. Basta su.
All'estero restano con quell'idea evidentemente ma per noi il pop lirico è un genere superato.
Tempo fa mi hanno portato a vedere i Kiss e a un certo punto il cantante ha dedicato al pubblico italiano "Volare" di Modugno, perchè ci identifica.
Ma c'era molta gente, me compreso, che nonostante abbia apprezzato il gesto diceva basta con sto Volare dai. Ormai è il nostro trapassato remoto.
Ma è la musica che ha sempre caratterizzato gli immigrati italiani e forse ci vedono così.
Spaghetti e mandolino emo

Poi ovvio che il fatto che Bocelli rappresenti la nostra cultura musicale non può essere il solo motivo del suo successo all'estero.
È molto sponsorizzato ma piace. Ribadisco, ottimo!
Noi di quel genere abbiamo fatto indigestione forse loro non ancora emo

Non so la tua collega Colombiana a quali cantanti facesse riferimento. Se parlava dei nuovi cantanti italiani che vanno di moda ora non ha motivo di sorprendersi, perché possono piacere o no ma sono molto seguiti.
Se invece come è probabile, si riferiva al fatto che nella nostra top ten non ci sono più Mina e Battisti allora è come dico io. Che per loro la nostra musica è ferma a 40 anni fa.
Poi ci sono cantanti come Ramazzotti o la Pausini che hanno sempre avuto successo all'estero e in Italia.

In Italia si ascolta musica italiana:
Vasco, Ligabue, Litfiba...
Negramaro, i nuovi Trapper, i gruppi underground, tutti quelli usciti dai Talent...
Negli anni Subsonica, Giorgia, Bluvertigo, Jovanotti, 883, Tiziano Ferro, Zucchero, Negrita, Nannini...
Ultimo, Salmo, Sfera Ebbasta, Achille Lauro, Emma Marrone, J Ax...
Ce ne sono tantissimi e di tutti i generi.
I cantanti italiani in voga all'estero spesso fanno parte di un genere per noi datato.
1paolo 22-04-20 12.46
@ Raptus
Questo l'abbiamo già detto, ma è tutto qui?
Solo perché l'Italia piace allora ascoltano pop lirico per l'ideale falsato che hanno del nostro paese? O è piuttosto una ricerca di sonorità particolari che solo noi sapremmo dare ma che non coltiviamo internamente perché la nostra cultura musicale generale è molto inferiore della loro?
Una collega colombiana una volta mi ha detto una frase emblematica: "io sono rimasta scioccata dall'assenza di musica che avete qui in Italia, all'estero abbiamo l'idea che l'Italia sia il paese più musicale del mondo mentre voi in realtà non ascoltate niente".
Penso ci sia anche un importante fattore linguistico: la musica lirica (ma anche i pezzi della tradizione) è cantata in italiano anche se presentata a Londra o New York; se pensiamo alla musica francese ci vengono in mente subito Aznavour e la Piafh, la musica peruviana ci fa pensare ai flauti andini, gli austriaci e bavaresi allo yodel, gli spagnoli al flamenco, mentre quando pensiamo al rock ed al pop la sua "identificazione" culural/linguistica è UK e USA. Poi ci sono certamente ottimi jazzisti francesi come rocchettari tedechi o bluesman italiani e forse qualche peruviano che canta lo yodel emo...
Raptus 22-04-20 13.54
@ Pianolaio
raptus ha scritto:
Solo perché l'Italia piace allora ascoltano pop lirico per l'ideale falsato che hanno del nostro paese?

Boh no so sinceramente.
Nell'Est Europa e in particolare in Russia spopolano ancora Albano e Toto Cutugno, tantissimo! E con i loro vecchi successi di 40, 50 o 60 anni fa, non con brani nuovi.
Ma questo non vuol dire che loro siano andati alla ricerca di sonorità particolari. Nell'est Europa ci vedono ancora così evidentemente. O è un genere che a loro piace ma che da noi è superato.
Anche a Tokyo dove sono stato in Trasferta un mese col Teatro ho visto molti dischi di Toto Cutugno.
Non saprei. A me non sembra che nelle canzoni di Bocelli ci sia questa ricerca di sonorità che in Italia non sappiamo fare o apprezzare.
Anzi! Forse è proprio perché in Italia le romanze liriche sono state protagoniste della nostra musica per anni che la gente qui è andata oltre.
Basti pensare alle canzoni classiche napoletane cantate da tenori. Ma anche cantanti come Claudio Villa che hanno sempre basato sul timbro tenorile il loro successo.
Qui non so se siamo andati avanti o indietro ma siamo andati oltre da anni. Basta su.
All'estero restano con quell'idea evidentemente ma per noi il pop lirico è un genere superato.
Tempo fa mi hanno portato a vedere i Kiss e a un certo punto il cantante ha dedicato al pubblico italiano "Volare" di Modugno, perchè ci identifica.
Ma c'era molta gente, me compreso, che nonostante abbia apprezzato il gesto diceva basta con sto Volare dai. Ormai è il nostro trapassato remoto.
Ma è la musica che ha sempre caratterizzato gli immigrati italiani e forse ci vedono così.
Spaghetti e mandolino emo

Poi ovvio che il fatto che Bocelli rappresenti la nostra cultura musicale non può essere il solo motivo del suo successo all'estero.
È molto sponsorizzato ma piace. Ribadisco, ottimo!
Noi di quel genere abbiamo fatto indigestione forse loro non ancora emo

Non so la tua collega Colombiana a quali cantanti facesse riferimento. Se parlava dei nuovi cantanti italiani che vanno di moda ora non ha motivo di sorprendersi, perché possono piacere o no ma sono molto seguiti.
Se invece come è probabile, si riferiva al fatto che nella nostra top ten non ci sono più Mina e Battisti allora è come dico io. Che per loro la nostra musica è ferma a 40 anni fa.
Poi ci sono cantanti come Ramazzotti o la Pausini che hanno sempre avuto successo all'estero e in Italia.

In Italia si ascolta musica italiana:
Vasco, Ligabue, Litfiba...
Negramaro, i nuovi Trapper, i gruppi underground, tutti quelli usciti dai Talent...
Negli anni Subsonica, Giorgia, Bluvertigo, Jovanotti, 883, Tiziano Ferro, Zucchero, Negrita, Nannini...
Ultimo, Salmo, Sfera Ebbasta, Achille Lauro, Emma Marrone, J Ax...
Ce ne sono tantissimi e di tutti i generi.
I cantanti italiani in voga all'estero spesso fanno parte di un genere per noi datato.
Da come me lo spiegava sembrava più un fattore qualitativo che quantitativo. Non intendeva dire che non c'è più musica italiana ma non c'è più la qualità che secondo lei ci distingueva, forse come dici tu l' "italianità" che ci ha stufato...ma ne siamo sicuri?
Non credo che la lirica o la sinfonica in Italia abbiano stufato, semmai sono state relegate in un angolino, tenute ferme e non si sono evolute negli anni per far posto a quello che andava di moda al momento e che vendeva di più, tutte le novità arrivavano dall'estero e noi copiavamo senza mettere del nostro.
Io trovo triste ad es. che tantissime canzonette anni 60/70 siano solamente cover di hit rock/beat inglesi che andavano di moda al momento (che sia iniziato lì il declino?).
Un giovane di 20 anni non italiano si fa meno remore ad ascoltare uno che canta pop lirico rispetto al giovane italiano che è cresciuto a Negramaro e trap perché rimane affascinato da un'atmosfera che a lui non appartiene ma che suscita emozioni, cose che noi diamo per scontate ma che per loro non lo sono.
Pianolaio 22-04-20 15.07
raptus ha scritto:
Io trovo triste ad es. che tantissime canzonette anni 60/70 siano solamente cover di hit rock/beat inglesi che andavano di moda al momento

Eh sì...
raptus ha scritto:
Non credo che la lirica o la sinfonica in Italia abbiano stufato

Ma sai io parlo per esperienza vedendo chi viene in Teatro.
Giovani pochi.
Ce ne sono, ma in netta minoranza. Significa che quando la generazione di over 60 non verrà più probabilmente non ci sarà un totale ricambio di pubblico.
È anche vero che da me i biglietti sono mooolto cari e magari il giovane giustamente non viene. Le serate agevolate agli under 30 effettivamente riscuotono maggior successo. Però a parte gli appassionati che sono magari studenti di danza o del Conservatorio, generalmente i loro coetanei non parlano quasi più di musica lirica o sinfonica.
E per giovani intendo fino almeno gli over 30 se non 40
È normale forse.
Dovrei vedere cosa succede negli altri Teatri in Italia ma da quello che so ho paura che l'andazzo sia più o meno questo e non solo per il costo.
Speriamo di no emo
1paolo 22-04-20 15.23
@ 1paolo
Penso ci sia anche un importante fattore linguistico: la musica lirica (ma anche i pezzi della tradizione) è cantata in italiano anche se presentata a Londra o New York; se pensiamo alla musica francese ci vengono in mente subito Aznavour e la Piafh, la musica peruviana ci fa pensare ai flauti andini, gli austriaci e bavaresi allo yodel, gli spagnoli al flamenco, mentre quando pensiamo al rock ed al pop la sua "identificazione" culural/linguistica è UK e USA. Poi ci sono certamente ottimi jazzisti francesi come rocchettari tedechi o bluesman italiani e forse qualche peruviano che canta lo yodel emo...
..ed il resto lo fanno i vari Majonchi, Torpedine, Cecchetto, Caselli che propongono a tavolino gli artisti che decidono di lanciare, in base alle loro logiche, indipendentemente dal reale talento degli stessi. Il Volo è composto da 3 ex bambini di Antonella Clerici che manco si conoscevano tra loro anche perché provenienti da diverse parti d'Italia; uno è stato fatto dimagrire, all'altro è stata fatta crescere un po' di barba ed ecco il trio delle meraviglia che canta la "canzone italiana" nel mondo!
alemar78 22-04-20 15.56
Pianolaio ha scritto:
Ma sai io parlo per esperienza vedendo chi viene in Teatro.
Giovani pochi.
Ce ne sono, ma in netta minoranza. Significa che quando la generazione di over 60 non verrà più probabilmente non ci sarà un totale ricambio di pubblico.
È anche vero che da me i biglietti sono mooolto cari e magari il giovane giustamente non viene. Le serate agevolate agli under 30 effettivamente riscuotono maggior successo. Però a parte gli appassionati che sono magari studenti di danza o del Conservatorio, generalmente i loro coetanei non parlano quasi più di musica lirica o sinfonica.
E per giovani intendo fino almeno gli over 30 se non 40
È normale forse.
Dovrei vedere cosa succede negli altri Teatri in Italia ma da quello che so ho paura che l'andazzo sia più o meno questo e non solo per il costo.
Speriamo di no

Lo trovo normale: togli gli "addetti ai lavori" (appunto studenti del Conservatorio, danza classica...) in che modo i giovani possono venire in contatto con la musica lirica o sinfonica? Sicuramente non tramite i genitori (se non anche loro "addetti ai lavori"), sicuramente non attraverso la radio, o attraverso lo streaming. Difficilmente un giovane si imbatte nell'opera e ancora più difficilmente se ne può appassionare se non fortemente motivato (e quasi sempre si torna al fatto che siano "addetti ai lavori"). Una volta (mi riferisco all'epoca dei miei nonni, io ho 42 anni) probabilmente l'opera era mainstream e facilmente fruibile (nel senso che rappresentava una fetta predominante dell'offerta musicale), sia come rappresentazione dal vivo che dal punto di vista fonografico (ho dei ricordi d'infanzia di montagne di dischi d'opera a casa dei miei nonni che non erano musicisti, ma gente comune o ad esempio ricordo mia nonna cantare a memoria le arie delle opere).
Pianolaio 22-04-20 16.08
@ alemar78
Pianolaio ha scritto:
Ma sai io parlo per esperienza vedendo chi viene in Teatro.
Giovani pochi.
Ce ne sono, ma in netta minoranza. Significa che quando la generazione di over 60 non verrà più probabilmente non ci sarà un totale ricambio di pubblico.
È anche vero che da me i biglietti sono mooolto cari e magari il giovane giustamente non viene. Le serate agevolate agli under 30 effettivamente riscuotono maggior successo. Però a parte gli appassionati che sono magari studenti di danza o del Conservatorio, generalmente i loro coetanei non parlano quasi più di musica lirica o sinfonica.
E per giovani intendo fino almeno gli over 30 se non 40
È normale forse.
Dovrei vedere cosa succede negli altri Teatri in Italia ma da quello che so ho paura che l'andazzo sia più o meno questo e non solo per il costo.
Speriamo di no

Lo trovo normale: togli gli "addetti ai lavori" (appunto studenti del Conservatorio, danza classica...) in che modo i giovani possono venire in contatto con la musica lirica o sinfonica? Sicuramente non tramite i genitori (se non anche loro "addetti ai lavori"), sicuramente non attraverso la radio, o attraverso lo streaming. Difficilmente un giovane si imbatte nell'opera e ancora più difficilmente se ne può appassionare se non fortemente motivato (e quasi sempre si torna al fatto che siano "addetti ai lavori"). Una volta (mi riferisco all'epoca dei miei nonni, io ho 42 anni) probabilmente l'opera era mainstream e facilmente fruibile (nel senso che rappresentava una fetta predominante dell'offerta musicale), sia come rappresentazione dal vivo che dal punto di vista fonografico (ho dei ricordi d'infanzia di montagne di dischi d'opera a casa dei miei nonni che non erano musicisti, ma gente comune o ad esempio ricordo mia nonna cantare a memoria le arie delle opere).
Esatto.
È un po' quello che ho voluto dire io in questi post emo
È logico quindi che si abbia una visione distorta di ciò che è musica classica o lirica
Raptus 22-04-20 16.10
@ alemar78
Pianolaio ha scritto:
Ma sai io parlo per esperienza vedendo chi viene in Teatro.
Giovani pochi.
Ce ne sono, ma in netta minoranza. Significa che quando la generazione di over 60 non verrà più probabilmente non ci sarà un totale ricambio di pubblico.
È anche vero che da me i biglietti sono mooolto cari e magari il giovane giustamente non viene. Le serate agevolate agli under 30 effettivamente riscuotono maggior successo. Però a parte gli appassionati che sono magari studenti di danza o del Conservatorio, generalmente i loro coetanei non parlano quasi più di musica lirica o sinfonica.
E per giovani intendo fino almeno gli over 30 se non 40
È normale forse.
Dovrei vedere cosa succede negli altri Teatri in Italia ma da quello che so ho paura che l'andazzo sia più o meno questo e non solo per il costo.
Speriamo di no

Lo trovo normale: togli gli "addetti ai lavori" (appunto studenti del Conservatorio, danza classica...) in che modo i giovani possono venire in contatto con la musica lirica o sinfonica? Sicuramente non tramite i genitori (se non anche loro "addetti ai lavori"), sicuramente non attraverso la radio, o attraverso lo streaming. Difficilmente un giovane si imbatte nell'opera e ancora più difficilmente se ne può appassionare se non fortemente motivato (e quasi sempre si torna al fatto che siano "addetti ai lavori"). Una volta (mi riferisco all'epoca dei miei nonni, io ho 42 anni) probabilmente l'opera era mainstream e facilmente fruibile (nel senso che rappresentava una fetta predominante dell'offerta musicale), sia come rappresentazione dal vivo che dal punto di vista fonografico (ho dei ricordi d'infanzia di montagne di dischi d'opera a casa dei miei nonni che non erano musicisti, ma gente comune o ad esempio ricordo mia nonna cantare a memoria le arie delle opere).
E' vero, infatti portavo la mia esperienza in prima persona, non avrei mai pensato che potessero piacermi quei generi se non avessi sentito quelle commistioni.
L'avrei considerata musica vecchia, poco ascoltabile e poco vicina a me in quanto (all'epoca) giovane.
Però c'è gente, soprattutto gli "addetti ai lavori" che a questo non pensa, anzi, odia gli esperimenti e le evoluzioni e preferisce che le cose restino sempre ferme.

Pianolaio 22-04-20 16.18
raptus ha scritto:
Però c'è gente, soprattutto gli "addetti ai lavori" che a questo non pensa, anzi, odia gli esperimenti e le evoluzioni e preferisce che le cose restino sempre ferme.

Ma no, però è bene dustinguere emoemo
MiLord 23-04-20 00.13
raptus ha scritto:
non avrei mai pensato che potessero piacermi quei generi se non avessi sentito quelle commistioni.
L'avrei considerata musica vecchia, poco ascoltabile e poco vicina a me in quanto (all'epoca) giovane

Beh diciamo che secondo me sei un caso su 100000000, difficilmente credo chi ascolta quei generi ibridi (che possono essere di qualità) si interessi poi di approfondirne l'aspetto lirico.
Ma solo per curiosità, senza nessun altro fine ti vorrei chiedere, se vuoi, a quale musica o a quali autori classici ti hanno avvicinato. Opera? Musica sinfonica?
1paolo 23-04-20 08.40
Boccelli ormai è un personaggio dello showbizz mondiale, qualsiasi cosa faccia è visto, comprato, ascoltato. Mi ricordo che in un' intervista del 1975 Roger Waters aveva detto " ..dopo Dark Side noi potremmo anche registrare un disco con i nostri colpi di tosse e venderemmo almeno 1.000.000 di copie, perché sopra c'è il nome Pink Floyd".