@ divicos
Mi trovo in buona parte d'accordo con Cyrano.
E non siamo gli unici, pare, visto che
anche altrove voci ben più esperte della mia si interrogano sulla effettiva costituzionalità delle misure e soprattutto delle sanzioni adottate.
Personalmente sostengo da sempre l'autodeterminazione del singolo come fondamento della convivenza civile, probabilmente però lo faccio sopravvalutando la capacità dei più di autodeterminarsi.
Io sto seguendo alla lettera le indicazioni del lockdown, più per cura verso le persone che mi sono intorno che per reale convinzione della loro efficacia.
E vivendo in un comune commissariato, in una regione del centro-sud con un presidente nemmeno nato qui, che anche in questo momento cerca di tirare acqua al mulino dei suoi amici in termini di appalti sanitari, posso constatare una sostanziale assenza delle istituzioni locali che quelle indicazioni dovrebbero far rispettare. In effetti quelle volte che sono uscito ho trovato pochissimi posti di blocco e controlli, e MAI sono stato fermato.
Dunque qui da me ci stiamo in un certo senso autodeterminando, immagino.
Probabilmente la consapevolezza dello stato della sanità abruzzese, progressivamente fatta a pezzi dai governi regionali, la convinzione di NON POTER essere aiutati in caso di necessità, è un deterrente ben più forte di qualsiasi minaccia di ammenda o sanzione.
Ricordo poi, i giorni (mesi..) successivi al terremoto dell'Aquila del 2009. La narrazione propangandistica della "gestione virtuosa" dell'emergenza, da dentro era, ed era ben percepita, come una militarizzazione senza precedenti delle vite dei cittadini. Non solo era vietato girare per la città (misura forse ancora giustificabile, date le verifiche in corso dello stato di danno degli edifici e il reale pericolo per l'incolumità), ma anche ad esempio uscire dalla zona-tendopoli assegnata, e all'interno di quelle si vietava l'ingresso ai giornalisti, il volantinaggio, le manifestazioni, l'assembramento, le riunioni, e così via..
Ora, quelle limitazioni si esaurirono dopo qualche mese, rispettando la temporaneità, e furono sì emanate per Decreti Legge e da ordinanze previste dai poteri straordinari del commissario Bertolaso, ma poi convertite in Leggi Ordinarie dal Parlamento ed approvate dal Presidente della Repubblica, rispettando dunque anche l'iter e i principi dell'ordinamento giuridico. Inoltre erano destinate ad un gruppo esiguo di cittadini, rendendole in qualche modo più facilmente celabili, e quindi molto più digeribili all'opinione pubblica.
Stavolta non è così, siamo tutti coinvolti, tutti vittime e quindi ci facciamo tutti delle domande. Le risposte arriveranno, a tempo debito, anche se non so se saranno quelle che ci aspettiamo.
Io, ragionando su quanto sta accadendo e provando a mettere in ordine idee, sensazioni e riflessioni che lo stato attuale mi provoca, giungo sempre alla stessa, unica, conclusione logica dell'ideale anarchico come sola forma sociale possibile. Il che dimostra solo che la mia capacità di ragionare è ancora intatta, ma anche che probabilmente sto impazzendo e mi sto annoiando molto più di quanto voglia ammettere.
Buon 25 aprile, comunque, sempre.
Auguri anche a Te e grazie per l'importantissimo contributo!