mima85 ha scritto:
Se si toglie il lato umano, una creazione potrà essere bella e godibile quanto si vuole, ma sarà stata creata da una macchina che per quanto complessa possa essere è fondamentalmente stupida, che esegue meccanicamente una lunghissima sequenza di istruzioni per aggregare dati e fornire un risultato.
La premessa è che mi fa sorridere fare l'avvocato del positivismo, perché non sono molto mio agio in queste vesti, ma tant'è, per amore di discussione

:
E' verissimo che la necessità di esprimersi attraverso una qualche forma d'"arte" è qualcosa, per quanto ne sappiamo, di esclusivamente umano (inteso proprio come razza umana).
Credo che sia però altrettanto vero che le definizioni di "intelligenza", ma anche di "arte" e, in fondo, di "stupidità" siano piuttosto sfuggenti. Nessuno, credo, considerava Ligabue (il pittore) o Van Gogh (citato da Giosanta) particolarmente intelligenti (in senso lato), eppure siamo tutti d'accordo che hanno prodotto grande "arte".
E' altrettanto vero, per rispondere a Markelly, che la storia dell'arte è piena di capolavori che esistono solo "per soldi", cioè perché qualcuno li ha commissionati. Per capirci, se Giuglio II non avesse cacciato il grano, oggi non avremmo la Cappella Sistina, che è certamente una "cosa" molto artistica. Questo per dire che personalmente non collegherei il fatto che una cosa sia o non sia arte ad un ritorno economico, che può esserci come non esserci.
E infine è di sicuro vero che quello che partorisce un AI è il risultato "stupido" di operazioni "meccaniche".
Ciò detto, le AI, almeno per ora, sono istruite quasi totalmente su "materiale" (artistico o meno) prodotto dall'uomo, che viene assimilato e rielaborato in base regole statistiche complesse a piacere, ma in fondo questo non vale anche per quanto prodotto dagli uomini stessi, artisti compresi?
In sostanza, quello che ci hanno lasciato Bach, o Dante o Rembrandt non lo possiamo considerare il frutto dell'assimilazione di quanto questi artisti hanno imparato e rielaborato da chi li ha preceduti, mescolato certamente alle inclinazioni personali, agli accidenti della vita, ecc. ma comunque, in astratto, ad una lunga concatenazione di operazioni/conoscenze "atomiche" e quindi tutto sommato "stupide"?
Insomma, arrivati ad un certo punto come si fa a individuare la "scintilla" che distingue l'umano dalla macchina?