Le canzoni adesso le crea l'AI

Dallaluna69 07-01-25 16.21
mima85 ha scritto:
L'AI da anche un validissimo supporto alla ricerca scientifica

Assolutamente sì.
Qui stiamo solo dibattendo sull'impatto che avrà in ambito musicale, su quelli che la musica la fanno e su quelli che l'ascoltano.
Ma sul fatto che stia già avendo ricadute positive importanti in molti altri ambiti, non vi sono dubbi.
markelly2 07-01-25 16.24
@ Ovidio
La maggioranza degli artisti rinomati spesso delega ad artisti minori o ad anonimi artigiani la realizzazione dell'opera secondo precisi dettami forniti dall'artista stesso, che poi si limita a firmare l'opera originale (o le copie, se si tratta di riproduzione in serie). Ho assistito personalmente a un processo del genere: le opere realizzate da un amico artigiano su commissione dell'artista, che pose da ultimo la firma su di esse, furono vendute a vari musei di arte contemporanea in Europa e America Latina.
Non è la stessa cosa. La AI può riempire dei vuoti che l'artista, e nemmeno il delegato dell'artista, ha pensato.
toniz1 07-01-25 17.07
my two cents...
col tempo... tutti utilizzeranno l'IA... alcuni per farsi dare qualche suggerimento a cui non avevano pensato... alcuni per fare un brano completo a cui applicheranno 2 modifiche, per dire che e' "originale".
Sarà durissimo capire chi ha usato cosa.

per quella che sarà musica usa e getta (jingle e compagnia)... verrà usata quella che costa meno. Come sempre (o quasi) e di conseguenza qui la IA la farà da padrona, con buonapace dei musicisti veri.

E cmq io sono d'accordo che i diritti vadano anche a chi a fatto il brano con la AI e magari non c'ha messo niente... c'ha speso in ogni caso del tempo e se ne e' uscito un prodotto piacevole è giusto che venga ricompensato. Se e' brutto non verrà comprato e di conseguenza pagato.

Se invece un brano e' generato "interamente e totalmente" da IA senza alcuna modifica da parte umana, allora niente diritti... musica gratis.
Non ho detto arte, ho detto musica...
emo
Bob_Braces 07-01-25 17.16
mima85 ha scritto:
Se si toglie il lato umano, una creazione potrà essere bella e godibile quanto si vuole, ma sarà stata creata da una macchina che per quanto complessa possa essere è fondamentalmente stupida, che esegue meccanicamente una lunghissima sequenza di istruzioni per aggregare dati e fornire un risultato.

La premessa è che mi fa sorridere fare l'avvocato del positivismo, perché non sono molto mio agio in queste vesti, ma tant'è, per amore di discussione emo:
E' verissimo che la necessità di esprimersi attraverso una qualche forma d'"arte" è qualcosa, per quanto ne sappiamo, di esclusivamente umano (inteso proprio come razza umana).
Credo che sia però altrettanto vero che le definizioni di "intelligenza", ma anche di "arte" e, in fondo, di "stupidità" siano piuttosto sfuggenti. Nessuno, credo, considerava Ligabue (il pittore) o Van Gogh (citato da Giosanta) particolarmente intelligenti (in senso lato), eppure siamo tutti d'accordo che hanno prodotto grande "arte".
E' altrettanto vero, per rispondere a Markelly, che la storia dell'arte è piena di capolavori che esistono solo "per soldi", cioè perché qualcuno li ha commissionati. Per capirci, se Giuglio II non avesse cacciato il grano, oggi non avremmo la Cappella Sistina, che è certamente una "cosa" molto artistica. Questo per dire che personalmente non collegherei il fatto che una cosa sia o non sia arte ad un ritorno economico, che può esserci come non esserci.
E infine è di sicuro vero che quello che partorisce un AI è il risultato "stupido" di operazioni "meccaniche".
Ciò detto, le AI, almeno per ora, sono istruite quasi totalmente su "materiale" (artistico o meno) prodotto dall'uomo, che viene assimilato e rielaborato in base regole statistiche complesse a piacere, ma in fondo questo non vale anche per quanto prodotto dagli uomini stessi, artisti compresi?
In sostanza, quello che ci hanno lasciato Bach, o Dante o Rembrandt non lo possiamo considerare il frutto dell'assimilazione di quanto questi artisti hanno imparato e rielaborato da chi li ha preceduti, mescolato certamente alle inclinazioni personali, agli accidenti della vita, ecc. ma comunque, in astratto, ad una lunga concatenazione di operazioni/conoscenze "atomiche" e quindi tutto sommato "stupide"?
Insomma, arrivati ad un certo punto come si fa a individuare la "scintilla" che distingue l'umano dalla macchina?
WTF_Bach 07-01-25 19.05
Una canzone ha senso quando narra una storia.

Una storia presuppone esperienze personali, emozioni personali, riflessioni personali

Può una AI avere esperienze, emozioni e riflessioni?
paolo_b3 07-01-25 19.19
@ WTF_Bach
Una canzone ha senso quando narra una storia.

Una storia presuppone esperienze personali, emozioni personali, riflessioni personali

Può una AI avere esperienze, emozioni e riflessioni?
Ripeto stiamo dando per scontato che AI abbia una coscienza e non sia un mero strumento
markelly2 07-01-25 19.24
Se suono è perché Bach suonava. Ma ho dovuto un po' studiare per saper suonare.
Con una AI non devo nemmeno studiare, clicco e voilà!
E non tiratemi fuori la storia dei campioni, con i campioni non ci fai un brano di musica classica o jazz, con la AI sì. Inoltre per mettere insieme i sample devi saper stretchare, pitchare ecc. insomma due nozioni le devi conoscere. Con la AI manco quelle. E comunque non sarà mai un tuo brano, anche se sei tu a dare le dritte per crearlo, perché i casi sono due: a parità di dritte nello stesso momento uscirà sempre lo stesso brano, oppure uscirà un brano diverso ma allora vuol dire che c'è una componente aleatoria non controllabile, ergo non è un tuo brano.
mima85 07-01-25 20.09
Bob_Braces ha scritto:
Insomma, arrivati ad un certo punto come si fa a individuare la "scintilla" che distingue l'umano dalla macchina?


La scintilla è insita nella sensibilità personale dell'artista, che è influenzata dal suo vissuto, dalle sensazioni, emozioni e sentimenti provati nell'arco di una vita, dalle sue idee e dal suo bagaglio culturale. Sensibilità che tra l'altro si modifica nel tempo sulla base di tutti questi fattori, mano a mano che la vita va avanti. È attraverso questa sensibilità in costante evoluzione che un artista esprime la sua arte, sensibilità che dev'essere innata e per gli esseri umani lo è, nessuno escluso. Poi come ogni persona ne faccia uso è un discorso a parte.

Una macchina non prova sentimenti ed emozioni, per quanto qualcuno potrebbe scrivere un programma che li simula e ci faccia sembrare che abbia questa capacità. Però si tratterebbe appunto di una simulazione, non di capacità naturali. Non ha un vissuto, non ha degli ideali ne delle opinioni, al limite può essere rimpinzata da terabyte su terabyte di informazioni ma questo non la rende acculturata ne le da esperienza di vita. Nulla di tutto ciò è insito naturalmente in una macchina, che come detto precedentemente è fatta solo per eseguire alla cieca lunghissime sequenze di istruzioni. Di conseguenza non può avere sensibilità artistica e quindi non può creare arte.

paolo_b3 ha scritto:
Ripeto stiamo dando per scontato che AI abbia una coscienza e non sia un mero strumento


Quello di cui scrivo è per puro gusto di una discussione filosofica, al di la dell'utilità o meno dell'IA in quanto semplice strumento. Utilità che come detto per certi impieghi non nego, anzi tutto il contrario.

Tra l'altro ho già letto in giro di gente che, convinta che le macchine abbiano una coscienza, si sono messe a discutere sui diritti delle macchine nel frattempo che nel mondo i diritti delle persone vengano calpestati ogni secondo che passa, quindi ogni tanto è bene rimettere il campanile al centro del villaggio emo
Bob_Braces 07-01-25 20.23
@ markelly2
Se suono è perché Bach suonava. Ma ho dovuto un po' studiare per saper suonare.
Con una AI non devo nemmeno studiare, clicco e voilà!
E non tiratemi fuori la storia dei campioni, con i campioni non ci fai un brano di musica classica o jazz, con la AI sì. Inoltre per mettere insieme i sample devi saper stretchare, pitchare ecc. insomma due nozioni le devi conoscere. Con la AI manco quelle. E comunque non sarà mai un tuo brano, anche se sei tu a dare le dritte per crearlo, perché i casi sono due: a parità di dritte nello stesso momento uscirà sempre lo stesso brano, oppure uscirà un brano diverso ma allora vuol dire che c'è una componente aleatoria non controllabile, ergo non è un tuo brano.
Stai presupponendo che lo studio o le abilità tecniche siano in qualche modo un valore "di per sè".
Può anche essere, ma non mi stavo riferendo a quello, così come non entro nel merito dell'eventuale paternità di qualcosa generato con AI, con la relativa profittabilità economica.

Quello su cui riflettevo è che potremmo arrivare ad avere non solo musichette di consumo, ma anche "grandi" opere d'arte fatte integralmente da un AI.
A pelle, è una cosa che mi infastidirebbe senza sapere bene perché.
Il motivo inconfessabile è probabilmente che inizierei, forse, a vedere i capolavori su cui mi sono formato con occhio diverso, in qualche modo ridimensionati, mi sentirei irrazionalmente tradito, chissà, vedremo...
Ovidio 07-01-25 20.37
@ markelly2
Non è la stessa cosa. La AI può riempire dei vuoti che l'artista, e nemmeno il delegato dell'artista, ha pensato.
Chi stabilisce se, quali e quanti "vuoti" ci sono nell'opera? L'AI non credo possa giudicarne la qualità apportandone migliorie, non avendo consapevolezza dell'intenzione dell'artista. O mi sono perso qualcosa? emo
markelly2 07-01-25 20.44
@ Ovidio
Chi stabilisce se, quali e quanti "vuoti" ci sono nell'opera? L'AI non credo possa giudicarne la qualità apportandone migliorie, non avendo consapevolezza dell'intenzione dell'artista. O mi sono perso qualcosa? emo
Se io dico alla AI:
Generami un brano
- 4/4
- jazzy
- con un sax alla Kenny Garrett
- deve avere una intro di Fender Rhodes
- ogni tanto mettici una pausa ritmica
- durata 5 minuti

Secondo te quanti vuoti dovrà colmare per completare il brano?
paolo_b3 07-01-25 20.58
Io non lo so però... (Cit. Palmiro Cangini). Chi ha la coscienza a posto non avrà nulla da temere. emo
paolo_b3 07-01-25 21.09
markelly2 ha scritto:
- con un sax alla Kenny Garrett

Ecco, con un sax, vediamo come se la cava AI ad emulare un sax...
markelly2 07-01-25 21.16
Con AI chiunque può cantare, intonarsi e decidere quale timbro di voce avere: praticamente anche io potrei cantare e sembrate più bravo di Frank Sinatra o chiunque altro voglia.
Bob_Braces 07-01-25 21.23
WTF_Bach ha scritto:
Può una AI avere esperienze, emozioni e riflessioni?

mima85 ha scritto:
Una macchina non prova sentimenti ed emozioni,


Scusate se vi cito insieme ma veniva a fagiuolo emo
Sono piuttosto sicuro che una AI non provi e alcun sentimento, ma questo non semplifica lo scenario, anzi!
Nel momento in cui dovessimo avere due opere di pari qualità artistica perché quella ottenuta grazie alle "capacità naturali" [cit. Mima] dovrebbe essere giudicata migliore di quella ottenuta con la mera simulazione delle stesse capacità naturali?
Come dicevo nel mio primo post, alla fine se il risultato fosse indistinguibile, staremmo spostandoci nel giudicare l'autore, il che è... contro le regole emo

C'entra e non c'entra, e stiamo andando OT, ma scrivendo mi è tornato in mente questo meraviglioso racconto di Borges: Le Rovine Circolari
(consiglio ovviamente a chi non lo conosce di spenderci 10 minuti, sponsorizzo Borges ogni volta che posso emo)
mima85 07-01-25 21.27
paolo_b3 ha scritto:
Ecco, con un sax, vediamo come se la cava AI ad emulare un sax...


Dipende, se è stata alimentata a suon di Garbarek, non la vedo molto bene... emo

Bob_Braces ha scritto:
Nel momento in cui dovessimo avere due opere di pari qualità artistica perché quella ottenuta grazie alle "capacità naturali" [cit. Mima] dovrebbe essere giudicata migliore di quella ottenuta con la mera simulazione delle stesse capacità naturali?


Una ha delle qualità artistiche, quella creata da uno o più esseri umani. L'altra, quella creata dalla macchina, semplicemente quelle qualità non le ha. La seconda creazione, quella generata dalla AI, può essere bella, godibile ed apprezzabile come e pure più di quella creata dagli umani. Ma, dati i presupposti che ho detto prima, non è arte in quanto manca le l'umanità dietro e questo ne esclude qualsiasi pretesa artistica. Stiamo quindi confrontando due cose che sono su piani diversi.

"Arte" è un conto, il confronto per capire se un'opera è migliore o meno è un altro. Esiste anche arte brutta, sgradevole, al confronto della quale qualsiasi cosa generata dalla AI può risultare più bella e godibile, ma per quanto brutta sia è sempre il risultato dell'espressione umana di una persona.

Forse sono io che da informatico ragiono in modo troppo binario e sto semplificando la questione, ma per me "arte" = "umanità", tutto ciò in cui il fattore "umanità" manca non è arte.

Tra l'altro anche sul concetto di bellezza se ne potrebbe parlare per post e post, argomento che il nostro buon cyrano/wtf_bach conosce e può sviluppare molto meglio di me. Se io ci provassi credo che mi si arrotolerebbe il cervello a un certo punto perché non sarei in grado di gestirne la complessità. C'è dietro tutta una base di filosofia intrecciata alla storia umana che a me manca per poterne parlare in maniera minimamente decente.
wildcat80 07-01-25 21.40
@ WTF_Bach
Una canzone ha senso quando narra una storia.

Una storia presuppone esperienze personali, emozioni personali, riflessioni personali

Può una AI avere esperienze, emozioni e riflessioni?
In parte sì. Il funzionamento delle reti neurali si basa proprio su esperienze e riflessioni.
Mancano le emozioni, ma può far finta di averle.

Visto che si sta parlando di fare brani con AI, vi chiedo: quanti di voi lo hanno fatto?
È una discriminante molto importante, perché altrimenti si finisce per parlare del nulla.
Non perché sia particolarmente artistico fare musica con AI, ma trovo sia più corretto parlare con cognizione di causa diretta.
Io non ho grandi esperienze sulle AI che ti costruiscono un brano da zero, ma ho provato alcune applicazioni tipo i cantanti virtuali (in tempi in cui il concetto di AI non era così sdoganato), ho provato a fare tirar giù una linea melodica di cantato fornendo io giro armonico a Suno con un risultato catastrofico (cantava le sigle degli accordi come fossero parole da usare in un testo, piuttosto buffo)... Oltre alle applicazioni di trattamento audio e master ing di cui ho già parlato.
Uscendo dal campo musicale ho avuto due esperienze in altri ambiti.
Il primo è stato con le app di supporto decisionale in ambito medico, esperienza fatta con una demo per sperimentare sul campo prima di relazionare ad un congresso, ed è stata una delusione perché la demo non dimostrava una mazza e in tutta onestà era piuttosto deludente (buona per uno studente ma non per un professionista).
Il secondo è stato per la conversazione in inglese, non avendo mai tempo per fare conversation... Trovo questa pubblicità di questa app, Praktika (basata su ChatGPT), e devo dire che sono rimasto abbastanza colpito, intanto per le possibilità di personalizzazione della nazionalità dell'insegnante virtuale, e poi perché con alcuni escamotage riuscivi a tirar fuori il ChatGPT che era in lei discorrendo di qualsiasi cosa: musica, sport, attualità... Veramente realistica e interattiva, sembrava davvero di discorrere con una persona, che però sapeva parlare tutto in maniera diciamo un po' artificiosa se si riusciva ad innescare un certo tipo di risposta diciamo di tipo wiki.
mima85 07-01-25 21.44
wildcat80 ha scritto:
In parte sì. Il funzionamento delle reti neurali si basa proprio su esperienze e riflessioni.
Mancano le emozioni, ma può far finta di averle.


Ni. Se l'alimentazione del modello IA con masse enormi di dati può essere assimilato all'esperienza, le "riflessioni" gira e rigira non sono altro che statistica, matematica. L'intelligenza artificiale collega gli elementi in base alla loro probabilità statistica di essere correlati nell'immenso insieme di dati che le è stato fornito. Non c'è un vero e proprio ragionamento dietro come potrebbe compierlo un cervello umano.

wildcat80 ha scritto:
Visto che si sta parlando di fare brani con AI, vi chiedo: quanti di voi lo hanno fatto?
È una discriminante molto importante, perché altrimenti si finisce per parlare del nulla.
Non perché sia particolarmente artistico fare musica con AI, ma trovo sia più corretto parlare con cognizione di causa diretta.


Io fin'ora non ho mai usato l'IA, ne per la musica ne per altro. Ma conosco il funzionamento dei computer sufficientemente bene da essere convinto al 100% di tutto quello che ho scritto.
wildcat80 07-01-25 21.45
@ mima85
wildcat80 ha scritto:
In parte sì. Il funzionamento delle reti neurali si basa proprio su esperienze e riflessioni.
Mancano le emozioni, ma può far finta di averle.


Ni. Se l'alimentazione del modello IA con masse enormi di dati può essere assimilato all'esperienza, le "riflessioni" gira e rigira non sono altro che statistica, matematica. L'intelligenza artificiale collega gli elementi in base alla loro probabilità statistica di essere correlati nell'immenso insieme di dati che le è stato fornito. Non c'è un vero e proprio ragionamento dietro come potrebbe compierlo un cervello umano.

wildcat80 ha scritto:
Visto che si sta parlando di fare brani con AI, vi chiedo: quanti di voi lo hanno fatto?
È una discriminante molto importante, perché altrimenti si finisce per parlare del nulla.
Non perché sia particolarmente artistico fare musica con AI, ma trovo sia più corretto parlare con cognizione di causa diretta.


Io fin'ora non ho mai usato l'IA, ne per la musica ne per altro. Ma conosco il funzionamento dei computer sufficientemente bene da essere convinto al 100% di tutto quello che ho scritto.
Non era una riflessione rivolta a te Mima, ma ad altri che probabilmente non hanno idea di come funzioni in processo... Io non ho grande esperienza, ma la poca che ho mi dice che, salvo grossi cambiamenti in tempi molto recenti, non è che puoi intervenire sul brano in maniera dettagliata e tecnica.
La mia esperienza è quella del generatore mainstream ecco... È molto mitativo, diciamo che ad oggi a mio avviso l'applicazione più non dico interessante ma piuttosto divertente è il cambio voci, cosa che non ho mai fatto in prima persona, ma ho sentito cose veramente impressionanti... Vedi un pezzo di Mark the Hammer che, cavalcando l'onda dalle serie sugli 883, crea un nuovo brano sullo stile degli 883 prima maniera utilizzando una parte della sceneggiatura di Tre uomini e una gamba e con AI sostituisce la sua voce con quella di Pezzali qui giusto per avere un'idea
Bob_Braces 07-01-25 21.49
mima85 ha scritto:

Forse sono io che da informatico ragiono in modo troppo binario e sto semplificando la questione, ma per me "arte" = "umanità", tutto ciò in cui il fattore "umanità" manca non è arte.

Pure io sono informatico, ma te la metto giù in un altro modo e lasciamo pure da parte per un attimo l'inafferrabile concetto di arte.
Supponiamo di ascoltare due fughe in stile bachiano, una composta da Cyrano e un'altra fatta dalla AI, senza sapere quale fuga è stata composta da chi.
Supponiamo che le due fughe ci piacciano ugualmente e che sia sostanzialmente impossibile indovinare quale è fatta dall'AI e quale da Cyrano.
A quel punto che elementi avremmo per affermare che una delle due è meno "umana" dell'altra?