Non si ferma più ... roland boutique

efis007 18-09-15 19.21
E hai detto bene, Baffone.
Ecco come siamo ridotti oggi, bastano un po' di chiappe per rendere famoso un brano (che per altro fa schifo).
anonimo 18-09-15 19.34
@ nebbia
mani di merda emo
anumj ha scritto:
avete le mani di merda


Manine da giapponeseemo
anumj 18-09-15 19.50
NeverMind_User ha scritto:
Sul fatto che la musica pop sia la vera musica mentre quella di nicchia sia da sfigati del cazzo (gli sfigati che mandano avanti la baracca, però) vorrei qualche delucidazione in più, oltre al fatto che io abbia già capito che hai dei gusti da galera emo.


Delucidazioni? è lampante.

Cosa devo delucidare???

il pop inteso come musica popolare, ovvero di larghissimo consumo, nei 70/80 era di qualità nettamente superiore al pop contemporaneo.

E non mi riferisco al pop superlativo dei King Crimson, degli EWF, di Prince o di M Jackson, ma a quello che la gente metteva su nel jukebox di quartiere... che ne so, tipo Music and Lights degli Imaginations, era una cacata di mosca rispetto ai nomi che ho menzionato prima no? Robbe da discoteca, nulla di che...
Ma intanto... con una intenzione dietro forte, chiara. Concepts, arrangiamenti, tutto cazzo... fino al mix finale. Una bomba...

Vuoi altre delucidazioni?

Bene. Se cambio registro e mi sposto verso qualcosa di più raffinato, ma sempre nazional-popolarissimo come gli Eurythmics, dove il synth aveva ruoli primari... beh cosa c'è da delucidare, amico mio?

Io le cose le guardo da musicista. Il buon dio mi ha dato un ottimo orecchio che funziona bene nonostante l'età, ho sempre ascoltato e suonato di tutto e me ne sono fottuto dei dogmi del cazzo da quando praticamente sono nato.
Detto questo. Se prendo le charts oggi e vado "sentirle" su youtube... mi viene da piangere. E' tutto finto cazzo. Tutto vuoto... Sembra di vivere, musicalmente parlando nel mondo di Jonas, The Giver... dove io sarei il vecchio stronzo che raccoglie tutte le memorie dell'umanità.



anonimo 18-09-15 20.49
Intendevo delucidare sul presunto fatto che la musica pop avesse un valore superiore alle altre (da sfigati).

Come dicevo prima: certo, il mercato si è imbarbarito (e dal punto di vista compositivo stiamo alla tragedia), per questo se vuoi ascoltare della musica popolare fatta bene non puoi permetterti il lusso di accendere la televisione e pigiare sul tasto 8.
Indirettamente stai dicendo che MTV dovrebbe essere lo specchio del panorama musicale odierno? Certamente in parte sì, ma di gente che fa ancora il suo lavoro ce n'è. È avvenuto uno certo slittamento: visto il livello da bifolchi della musica popolare di adesso, specialmente di matrice americana (808, due synth e qualche baldracca) anche la musica di fruizione facile, e non facilissima, ha guadagnato un po' lo status di musica di nicchia, intelligente, e come tale viene meno pompata sui media grossi. È un sistema che si autoalimenta.
mima85 18-09-15 21.04
NeverMind_User ha scritto:
Intendevo delucidare sul presunto fatto che la musica pop avesse un valore superiore alle altre (da sfigati).


Credo che quel "da sfigati" Anumj lo intendesse in senso ironico, cioè riferito all'opinione comune tra certe masse di persone ignoranti nei riguardi di coloro che ascoltano musica più di nicchia.
anumj 18-09-15 22.31
la musica sta morendo
Tokio94 18-09-15 22.49
anumj ha scritto:
la musica sta morendo


hai ragione, per fortuna che io ascolto Justin Bieber, solo roba buona...
anonimo 18-09-15 23.41
NeverMind_User ha scritto:
Come dicevo prima: certo, il mercato si è imbarbarito


Qualcuno di voi e' stato un una radio di primo livello (dove ospitano grandi nomi)?.
Ha parlato con chi la gestisce, ed ha potuto conoscere gli input che ricevono dalle case discografiche?.

Io si, ed ho avuto la fortuna di conoscere un grande personaggio della FM radiofonica,
mi ha fatto vedere come funziona il tutto e sono rimasto di m....

Una sorta di grande fratello, dove i discografici monitorano di continuo i passaggi in radio affinche' raggiungano un certo numero di trasmissioni/giorno sul territorio nazionale.

E questo e' niente.

Tutto nasce nei talent show, dove si rende il pubblico dipendente dai prodotti da loro preconfezionati : li bombardi a raffica fino a quando non ne possono fare a meno.
Quando il talent show ha fatto il suo lavoro, le case discografiche comprano "all'asta" il divo preconfezionato e poi "pretendono" che giri a bomba sulle radio.

Viene da se che i veri talenti (e ce ne sono) non hanno alcuna possibilita' di emergere : emerge solo la merda dal guadagno sicuro.

Ma la cosa ancora piu' pazzesca (e mi e' stata mostrata in diretta), e' che appena metti qualcosa di nuovo ed originale, l'audience crolla perche' il pubblico (non piu' abituato) non gradisce.

Nonostante cio', la persona che ho avuto fortuna di conoscere (ha ospitato i piu' grandi nomi della musica), fa un piccolo antico trucchetto : taglia pochi secondi ad ogni brano, in modo da ricavarsi uno spazio radiofonico da dedicare ai gruppi che vogliono promuoversi (quelli che lui ritiene che valgono).
Lo fa lo stesso, anche se perde un po' di audience, perche' lui e' rimasto con lo spirito degli anni 70 : quello delle radio libere, ma libere veramente, e non accetta questa deriva lottizzata da grandi network e discografici.

Avete notato che alcuni grandi nomi (Il fu Lucio Dalla per citarne uno) preferiscono/preferivano andare su radio non appartenenti a grandi network piuttosto che sui grandi circuiti nazionali?..

Le prime lasciano uno spazio tale da creare un contatto col pubblico, le altre contano i secondi perche' ogni respiro son soldi, e spesso impongono agli artisti (ai grandi nomi) cosa fare, cosa dire e cosa no.

Il grosso impulso alla musica degli anni 70/80 arrivo' proprio dalle radio libere.
Non dimentichiamo che (ancor prima), se non fosse stato per le radio pirata che trasmettevano dal mare, i Beatles sarebbero stati considerati "musicalmente eversivi" dalla BBC, e non sarebbero mai arrivati al pubblico rivoluzionando la music.

Oggi le radio libere non esistono piu'. Ci sono stazioni locali troppo piccole per far diffondere le tendenze, e network che filtrano tutto decidendo cosa dobbiamo ascoltare e cosa no. (e in tv e' ancora peggio).

Quando le radio erano libere, ma libere veramente c'era quella specie di tormentone delle "dediche".
Il pubblico telefonava, chiedeva un brano da dedicare ad una persona, e questo andava in onda : anche mille volte se necessario, e su mille radio.
Era il pubblico a decidere se un brano/autore valeva oppure no.

Poi c'erano grandi DJ che sapevano selezionare la musica, e la proponevano (liberamente) in base alla qualita' della medesima.

Oggi non e' piu' cosi', neanche all'estero, quindi non c'e' speranza.

anonimo 18-09-15 23.49
Nessuno ha fatto caso che son "scomparsi" cantautori storici.

Personaggi come Bennato, Baccini, e tanti altri calibri?.

Oramai fanno solo concerti, e non scrivono neppure nuovi album perche' i grandi network ed i discografici puntano a propinarci la merda di cui sopra, perche' e' un guadagno sicuro..

Un ragazzinominkia creato ad hoc sul talent show, rende tanto e costa poco.

Avete presente cosa costerebbe ospitare un vero artista in tv o in radio? : il ragazzinominkia quando esce dal talent, ha gia' un contratto apparentemente redditizio, ma che comprende gia' tutti i passaggi tv (ospitate ecc) le interviste, gli sponsor eccetera.

Cosi' fai televisione con personaggi di scarso valore resi famosi in modo forzato, e non dovrai mai trattare con i manager dei grandi nomi.

Il risultato e' che si creano i divi e si uccidono i miti.

Il divo e' un oggetto creato bombardando la gente con la sua immagine.
Il mito e' colui che ha le qualita', ed emerge per quelle e restera' per sempre tale.

Per questo anche i ragazzini (quelli che amano la vera musica) vanno a cercarsi i gruppi degli anni 70/80 .. perche' nei decenni successivi, grazie a questa lottizzazione dell'arte, la qualita' della musica e' andata gradualmente a scemare, fino a diventare "culi che si muovono".



efis007 19-09-15 01.29
emoemo
mima85 19-09-15 01.55
robykaiman ha scritto:
Oggi le radio libere non esistono piu'. Ci sono stazioni locali troppo piccole per far diffondere le tendenze, e network che filtrano tutto decidendo cosa dobbiamo ascoltare e cosa no. (e in tv e' ancora peggio).


Ecco perché io sono allergico a radio e TV. In ufficio mi devo sorbire la radio perché i colleghi vogliono "il sottofondo", ma certe volte dopo l'ennesima volta in 4 ore che viene trasmessa la solita canzonetta di merda (che poi è sempre quella manciata di pezzi che gira tutto il giorno), mi verrebbe veramente voglia di proiettarla fuori dalla finestra. Della TV poi, non parliamone, in casa la uso solo come schermo per il PC del salotto.

Le tue parole non sono altro che la conferma di quel che già si sa/sospetta.
sterky 19-09-15 02.40
Parlando con un paio di produttori (non roba molto grossa) mi hanno fatto lo stesso ragionamento. Ripetizioni radio a raffica! Investimento iniziale per un tormentone italiano circa 150-170.000 euri per continuare a pobblicare in radio, e se ci sta anche un paio di comparse televisive (anche programmi stupidi). E il tutto con un pezzo semplice che piace a tutti, alla ligabue. Ed è fatta! Puoi essere bravo quanto vuoi o una vera merda. La cosa che conta è: riesci a fare questo investimento?
anonimo 19-09-15 05.45
Anche io nel mio piccolo ho avuto modo di fare con questo mondo.

Un paio di anni fa ho declinato un contratto con una major e, avendo all'epoca girato in quel circuito, posso confermare a grandi linee quanto scritto sopra.
Markelly 19-09-15 09.06
Il problema non è chi fa musica o la produce.
Il dramma vero è chi la ascolta.
Edited 19 Set. 2015 7:07
maverplatz 19-09-15 11.16
La musica è già morta.
Chi lascia la "retta via" e tenta una seppur minima sperimentazione è messo al bando; dalle produzioni? No, proprio dal pubblico.

Mi ha colpito molto vedere, ad una festa della birra all'aperto, l'arena per i concerti sempre piena per le band che propinano i soliti tributi e vuota fina alla depressione quando l'organizzatore dell'evento ha il coraggio di far salire sul palco persone che hanno la "sfortuna" di avere delle idee musicali diverse dal solito (e la "sfrontatezza" di proporle).

Non serve nemmeno l'ingresso gratuito: la gente non entra, non vuole nemmeno ascoltare (sei già lì, non hai altro da fare, almeno ascolta 10 minuti, se non ti piace puoi sempre uscire); niente da fare, ... è proprio finita.
Edited 19 Set. 2015 9:19
anonimo 19-09-15 13.39
mima85 ha scritto:
ma certe volte dopo l'ennesima volta in 4 ore che viene trasmessa la solita canzonetta di merda (che poi è sempre quella manciata di pezzi che gira tutto il giorno), mi verrebbe veramente voglia di proiettarla fuori dalla finestra. Della TV poi, non parliamone,


Gia' fatto.

La musica me la scelgo io in internet, anche tra gli autori sconosciuti.

Purtroppo internet sembrava diventare la salvezza, il modo per aggirare il monopolio di radio e tv, ma invece questo non e' successo.
Piuttosto che subire le trasmissioni di musica, mi ascolto quella che ritengo valida io, attraverso sanissime playlist.
Ma il popolino medio non ce la fa a fare questa fatica, ed e' giusto che si sorbisca gli avanzi dei talent.
anonimo 19-09-15 13.47
sterky ha scritto:
Investimento iniziale per un tormentone italiano circa 150-170.000 euri per continuare a pobblicare in radio, e se ci sta anche un paio di comparse televisive (anche programmi stupidi).


Questo spiega la comparsa di pianisti/e scolastici che si atteggiano a grandi compositori, e di tanta altra immondizia.
Io ho toccato per mano l'ambiente, e sono rimasto sconvolto : la morte della musica e dell'arte.


Edited 19 Set. 2015 11:48
anonimo 19-09-15 13.49
Markelly ha scritto:
Il problema non è chi fa musica o la produce.
Il dramma vero è chi la ascolta.


E' il cane che si morde la coda : se non c'e' altro la gente ascolta la spazzatura, poi si abitua.

Personalmente non sono mai riuscito a guardare trasmissioni come "amici" le trovo spazzatura vera e propria.

anonimo 19-09-15 14.54
Il problema è che si propina coscientemente musica di merda alla gente, come elemento di un progetto (fatto di reality show, talent show, scuola di merda, modelli iperconsumistici, calcio, veline, compressione degli spazi di autoorganizzazione sociale e politica, leggi sempre più liberticide, razzismo, xenofobia instllati metodicamente per creare il "nemico esterno" etcetera etcetera) mirante al rimbecillimento del popolo

Non per niente chi ascolta musica buona è raramente un pecorone qualunquista
ettore_duliman 19-09-15 15.26
Non siate così complottisti.
Non c'è nessun diabolico piano per rimbecillire le persone: l'umanità va in discesa naturalmente senza bisogno di incentivi.
Non attribuire a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità.

I discografici non sono malvagi, vogliono solo far soldi nel modo più semplice possibile, come tutti.

Basta propinare il solito giro di do con suoni moderni e i fruitori di musica da intrattenimento son soddisfatti.